1. Lucernario
CANTO D’INGRESSO: Vieni Spirito di Cristo (oppure un altro canto adatto)
Rit. Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace
a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.
SALUTO
CP: Lo Spirito Santo che ha stabilito in noi la sua dimora
e ha effuso nei nostri cuori l’amore di Dio, sia con tutti voi.
T.: E con il tuo spirito.
CP:
Gesù, il Risorto, è in mezzo a noi
e ci dona il suo Spirito,
lo Spirito dell’amore, lo Spirito che dà la vita.
Apriamo il nostro cuore al dono che ci è consegnato.
Rit.:Vieni Spirito creatore, vieni, vieni. Vieni Spirito creatore, vieni, vieni. (Taizé)
[oppure un altro ritornello cantato adatto]
Lettore:
Spirito increato, forza primordiale dell’universo,
potenza santificatrice della Chiesa, vieni,
Tutti:
feconda il nostro essere con il germe divino,
rallegra la città di Dio con i tuoi sette santi doni.
L: Spirito rinnovatore, fiume d’eterna sorgente,
rugiada luminosa, vieni,
T: lava le macchie della colpa,
illumina i cuori con la luce della grazia.
L: Spirito di sapienza, voce dei profeti,
dolce mormorio divino, vieni,
T: parla nell’intimo dei nostri cuori,
guida la Chiesa alla piena conoscenza della Verità.
L: Spirito consolatore, forza dei deboli,
gioia degli afflitti, vieni,
T: rinvigorisci le membra stanche,
consola i cuori affranti.
L: Spirito del Padre e del Figlio, disceso su Maria,
donato agli Apostoli, effuso sulla Chiesa, vieni,
T: svelaci il volto del Padre, manifestaci la sapienza del Figlio,
stabilisci in noi la tua dimora.
L: Spirito di vita, soffio d’eterno amore,
energia scaturita dalla croce, vieni,
T: anima e feconda la tua Chiesa,
gonfia le sue vele.
L: Spirito di preghiera, balsamo di dolcezza,
unzione spirituale, vieni,
T: grida nei nostri cuori
la supplica finale. Amen.
T.:Vieni Spirito creatore, vieni, vieni. Vieni Spirito creatore, vieni, vieni.
Dagli Atti degli Apostoli (2, 1-4)
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
Il CP accende sette candele dal cero pasquale, simbolo di Cristo, luce del mondo, risorto dalla morte e donatore dello Spirito, mentre l’Assemblea canta:
T.:Vieni Spirito creatore, vieni, vieni. Vieni Spirito creatore, vieni, vieni.
Lettore: O Spirito di sapienza,
Tutti: donaci la luce per scegliere con gioia le vie del Signore.
L.: O Spirito di intelletto,
T.: rendici capaci di leggere, nelle vicende della vita, la volontà del Signore.
L.: O Spirito di consiglio,
T.: guidaci con docilità nella via della vita.
L.: O Spirito di fortezza,
T.: dacci il coraggio di testimoniare la nostra fede in te in ogni circostanza della vita.
L.: O Spirito di scienza,
T.: mostraci la strada che Dio ha scelto per noi.
L.: O Spirito di pietà,
T.: fa’ che cresciamo sempre nell’amicizia e nella comunione del Signore.
L.: O Spirito del santo timore di Dio,
T.: apri il nostro cuore alla fiducia e al rispetto del Signore.
T.:Vieni Spirito creatore, vieni, vieni. Vieni Spirito creatore, vieni, vieni.
Orazione
O Padre, nel tuo amore per noi tu ci doni il tuo santo Spirito e continui a ricolmarci dei suoi doni. Disponi adesso il nostro cuore all’accoglienza del tuo dono, affinché sia per noi tutti vincolo di unità, fonte di comunione, forza di amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Vieni in noi, o Spirito Santo.
Accordaci la tua intelligenza
perché possiamo conoscere il Padre nel meditare la parola del Vangelo.
Accordaci il tuo ardore perché anche oggi, esortati dalla tua Parola,
ti cerchiamo nei fatti e nelle persone che abbiamo incontrato
Accordaci la tua sapienza, perché sappiamo rivivere e giudicare
alla luce della tua Parola quello che abbiamo vissuto.
Accordaci la tua fiducia perché sappiamo di essere fin d’ora in comunione misteriosa con Dio,
in attesa di immergerci in lui, nella vita eterna
dove la sua Parola sarà finalmente svelata e pienamente realizzata.
….
(seduti)
Dal libro della Genesi (11, 1-9)
Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Salmo responsoriale (dal Sl 32)
Rit. Su tutti i popoli regna il Signore
Tema il Signore tutta la terra,
tremino davanti a lui gli abitanti del mondo,
perché egli parla e tutto è fatto,
comanda e tutto esiste.
Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il piano del Signore sussiste per sempre,
i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni.
Ecco, l'occhio del Signore veglia su chi lo teme,
su chi spera nella sua grazia,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L'anima nostra attende il Signore,
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
In lui gioisce il nostro cuore
e confidiamo nel suo santo nome.
Signore, sia su di noi la tua grazia,
perché in te speriamo.
CP:: Preghiamo.
Continui a scendere su di noi, o Padre, il tuo santo Spirito, perché da lui sostenuti e guidati possiamo cercare sempre più l’unità nell’armonia e, abbattute tutte le nostre difese e i pregiudizi, la terra intera possa diventare una sola famiglia umana e proclami che Gesù è il Signore della storia e dell’umanità. Egli è Dio e vive e regna…
(seduti)
Dal libro del profeta Ezechiele (37,1-14)
La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che io sono il Signore». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno all'altro, ciascuno al suo corrispondente. Guardai ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le ricopriva, ma non c'era spirito in loro. Egli aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio: Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti, perché rivivano». Io profetizzai come mi aveva comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
Mi disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Perciò profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Salmo responsoriale (dal Sl 103)
Rit. Spirito santo, vieni tra noi. Spirito santo, abita nei cuor.
Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
Tutto hai fatto con saggezza,
la terra è piena delle tue creature.
Tutti da te aspettano
che tu dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
Voglio cantare al Signore finché ho vita,
cantare al mio Dio finché esisto.
A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.
(in piedi)
CP:: Preghiamo.
O Dio, creatore e Padre, infondi in noi il tuo alito di vita: lo Spirito creatore che si librava sugli abissi delle origini torni oggi e sempre a spirare nelle nostre comunità, nelle nostre menti e nei nostri cuori, come spirerà alla fine dei tempi quando tu sarai tutto in tutti e il tuo Regno sarà definitivamente instaurato sulla nostra terra. Per Cristo nostro Signore.
T.: Amen.
Fuoco e luce: (oppure un altro canto adatto o un salmo)
fuoco la cui venuta è parola,
fuoco il cui silenzio è luce,
fuoco che stabilisci i cuori nell’azione di grazie:
ti magnifichiam!
Spirito di saggezza e di intelligenza,
Spirito di consiglio e di forza,
Spirito di scienza e di timore:
ti magnifichiam!
tu che illumini gli occhi del nostro cuore,
tu che penetri nel nostrop spirito,
tu per cui noi riflettiamo la gloria del Signore:
ti magnifichiam!
CP: Preghiamo
Ascolta, Padre, la tua Chiesa unita in preghiera in questa santa veglia; scenda sempre su di essa il tuo Spirito, perché illumini la mente dei tuoi fedeli e tutti i rinati nel Battesimo siano nel mondo tuoi testimoni e profeti. Per Cristo nostro Signore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8, 22-27)
Fratelli, sappiamo bene che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno gia vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
ALLELUIA
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
ALLELUIA
Dal Vangelo secondo Giovanni (7, 37-39)
Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
ALLELUIA
PROFESSIONE DI FEDE
Dopo un momento di silenzio, l’Assemblea si alza per confessare la sua fede.
CP: Credo in Dio, Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra.
CP: Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto:
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
CP: Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita.
CP: Credo la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
CP: Fratelli carissimi e carissime sorelle, il Signore vi ha uniti a sé nel Battesimo e per il dono dello Spirito Santo vi ha costituiti popolo sacerdotale, regale e profetico. Vi ha raccolto attorno ad un'unica mensa eucaristica e vi ha resi testimoni della sua salvezza.
Oggi, nella solennità della Pentecoste, lo stesso Signore vi chiama a rinnovare l'offerta della vostra vita affinché egli possa attraverso di voi diffondere il suo Regno di pace, di giustizia, di carità e di gioia in mezzo agli uomini.
Consapevoli di tale vocazione, esprimete il vostro "si" al Signore, accogliendo con generosità il suo invito e rinnovando gli impegni di vita da voi assunti nel giorno del vostro Battesimo e confermati nel giorno della Cresima.
T: Sì, lo voglio.
CP: Volete quali membra vive della Chiesa sotto la guida dello Spirito Santo servire i vostri fratelli come ha fatto Cristo che non è venuto per essere servito, ma per servire?
T: Sì, lo voglio.
CP: Volete essere nel mondo testimoni fedeli del Regno di Dio annunciando agli uomini la Parola che salva affinché da tutti i popoli della terra si formi una sola famiglia umana e sorga un'umanità nuova in Cristo nostro Signore?
T: Sì, lo voglio.
CP: Ed ora, affidiamo al Signore le nostre preghiere e i desideri del nostro cuore, riponendo in lui la nostra fiducia e speranza, certi che egli ascolta la voce di coloro che a lui si rivolgono con cuore umile e sincero.
INTENZIONI DI PREGHIERA
Il CP consegna a sette persone (eventualmente a sette neo-cresimati) le candele accese durante il lucernario, le quali distribuiranno a loro volta la luce del cero pasquale a tutta l’Assemblea.
CP:
Ricevete la luce dello Spirito Santo.
La sua fiamma viva sia guida sul vostro cammino affinché diventiate portatori di luce e costruttori di un mondo rinnovato nell’amore.
Possa lo Spirito fare di voi dei testimoni fedeli di Cristo, pronti nel servizio alla sua Chiesa, instancabili annunciatori del suo Regno che viene.
Possa lo Spirito dimorare stabilmente nella nostra comunità e renderla cenacolo di comunione, di riconciliazione e di pace.
Mentre tutti accendono le proprie candele si canta l’inno Veni Creator Spiritus oppure un altro canto adatto.
BENEDIZIONE
CP: Il Signore sia con voi.
T.: E con il tuo spirito.
Dio Padre, che ha mandato suo Figlio perché abitasse in mezzo a noi e ha effuso in noi il suo Santo Spirito, vi faccia apostoli del suo vangelo e testimoni del suo amore nel mondo.
T.: Amen.
Il Signore Gesù, unigenito Figlio del Padre, guidi i vostri passi e vi confermi con la sua Parola che tutto crea e rinnova.
T.: Amen.
Lo Spirito del Signore sia su di voi perché, crescendo nella fede fino alla piena maturità di Cristo, siate luce del mondo e sale della terra.
T.: Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente,
Padre, Figlio X e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
T.: Amen.
La gioia, la pace e l’amore, doni dello Spirito del Signore, siano ora e sempre la vostra forza.
Andate e proclamate a tutti l’anno di misericordia del Signore. Alleluia, alleluia.
CANTO FINALE
Venerdì Santo Passione del Signore
Via Crucis Presieduta dal Santo Padre Francesco
Colosseo Roma, 3 Aprile 2015
Scarica l'allegato.
Il papà e la mamma di Santa Teresa del Bambino Gesù saranno presto canonizzati. Papa Francesco, molto devoto di Santa Teresina, ha ricevuto oggi il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando il dicastero a promulgare il decreto che riconosce un miracolo attribuito all'intercessione dei Beati Louis Martin e Zélie Guérin, genitori della Santa di Lisieux. Il servizio di Sergio Centofanti:
Volevano entrambi entrare in monastero: ma Dio ha avuto per loro progetti diversi. Lui non è stato accettato perché non riusciva proprio ad imparare il latino, lei perché rifiutata dalla superiora del convento. Si sono incontrati nell’aprile del 1858 lungo un ponte ad Alençon, nella Bassa Normandia, e si sono innamorati a prima vista. Luigi è orologiaio, Zélie ha un negozio di merletti. Si sposano presto e arrivano nove figli: quattro muoiono in tenera età. La loro vita è semplice: lavorare e stare insieme con gioia. Al centro c’è la fede: Messa quotidiana, preghiera in famiglia, Confessione, adorazioni notturne. Luigi dice: “Messer Dio è il primo ad esser servito”.
L’amore tra i due sposi è forte e delicato. Luigi, in viaggio di lavoro, scrive alla moglie: “Il tempo mi sembra lungo e non vedo l’ora di essere vicino a te”. Si definisce “marito e vero amico” di Zélie che a sua volta diceva: “Mio marito è un sant’uomo. Ne auguro uno simile a tutte le donne. Io sono sempre felicissima con lui: mi rende la vita molto serena … è per me un consolatore ed un sostegno”.
Educano i figli a condividere con i più poveri: li invitano a casa, pranzano con loro, gli regalano vestiti e scarpe. Un giorno Luigi incontra per strada un povero, lo ospita, mangiano insieme. Poi, prima che se ne vada, gli chiede la benedizione. Il papà per primo si inginocchia davanti al povero che benedice tutta la famiglia.
Teresa è l’ultima dei nove figli: afferma di essere “figlia di santi”. “Il Signore - dice - mi ha dato due genitori più degni del cielo che della terra”. Ricorda di aver imparato la spiritualità della “piccola via” sulle ginocchia della mamma. Alle consorelle confida: “Non avevo che da guardare mio papà per sapere come pregano i santi”.
Una famiglia educata all’amore di Dio sopra ogni altra cosa. Questa era la vita domestica creata dai genitori di Santa Teresa del Bambino Gesù, i Beati Louis Martin e Zélie Guérin, che saranno presto canonizzati dopo il riconoscimento di un secondo miracolo a loro attribuito. Ma cosa questa Canonizzazione di coppia dice al mondo di oggi? Gabriella Ceraso lo ha chiesto al postulatore, padre Antonio Sangalli:
– Io ho di esperienza del fatto che tantissime famiglie cristiane si identificano molto nella coppia Lugi e Zelia Martin, come anche in quella dei Quattrocchi: vedono una santità vivibile nella famiglia, fra le mura domestiche. Questa è la grande novità: trovare marito e moglie che insieme hanno raggiunto la perfezione evangelica, hanno vissuto con grado eroico le virtù coniugali con un’unica aureola, per tutti e due.
– Qual è stato il loro segreto, di marito e moglie, di genitori, di credenti?
– È stato quello di aver messo Dio al primo posto della loro vita. E hanno educato i figli nel valore della presenza di Dio e che Dio bisognava servirlo al primo posto. Mamma Zelia aveva inventato la preghierina: “Mio Dio, ti offro il mio cuore: prendilo se vuoi, fai in modo che nessuna creatura lo possa possedere, ma solo tu, mio buon Gesù”. Questa famiglia, questa mamma, insegnava ai figli e gli diceva: “Voi non siete miei. Il vostro cuore non appartiene al papà e alla mamma, il vostro cuore è di qualcun altro”. Loro erano i custodi di questa realtà e li hanno educati tutti. Anche le figlie maggiori, dopo la morte della mamma, prenderanno a cuore tutta l’educazione ricevuta ed educheranno insieme al papà, che era rimasto vedovo, le altre figlie, tra cui Teresa. Questa è un’altra caratteristica molto attuale e poco vissuta: cioè che tutta la famiglia è coinvolta nella vita di fede, di speranza e di carità.
– E anche la stessa Santa Teresa diceva di essere stata figlia di Santi…
– Diceva: “Mi basta guardare il volto del mio papà per capire come pregano i Santi”. Anche della mamma, fino a quattro anni e mezzo, ha avuto dei bellissimi ricordi, ma poi, fino all’entrata al Carmelo, il vero formatore di Teresa in casa, oltre alle sorelle maggiori, era stato il papà. C’era un rapporto di grande trasparenza tra i due, di grande affetto, ma distaccato, proprio perché la bambina, il papà, la mamma tra di loro, non si appartenevano: appartenevano a un altro, il cuore era di un altro. Il compimento non l’attendevano che da Dio.
– Quindi un ambiente del tutto speciale…
– Quello che Luigi e Zelia hanno saputo costruire in casa. Non bisogna pensare che fosse una chiesa, la loro casa. Vi erano le passeggiate, il papà amava il biliardo, andava a pesca, ha viaggiato fino a Costantinopoli: questo per dire che non era un bigotto… E’ un grosso atteggiamento di responsabilità che hanno avuto tutti e due nei confronti dei figli. Li hanno educati non a diventar monache, ma – che si sposassero o meno – a che il loro cuore non appartenesse a loro: era da offrire a Gesù.
– Il Decreto riconosce un miracolo, un miracolo attribuito alla loro intercessione: lei può dirci qual è questo miracolo?
– Si tratta della guarigione di una bambina prematura, affetta da una gravissima emorragia cerebrale, con altre complicazioni. I genitori disperati pensavano ormai di dover celebrare un funerale. E invece, a un certo punto, su suggerimento di alcune monache di clausura, incominciano una novena ai genitori di Santa Teresa, insieme ad altre persone. E avviene l’imprevedibile: questa emorragia non ha lasciato nessuna sequela, né lieve né grave. Ormai sono passati oltre cinque anni, i medici hanno dichiarato inspiegabile la guarigione di questa bambina. E l’intercessione, i teologi l’hanno attribuita esclusivamente ai coniugi Luigi e Zelia Martin.
Veglia di Quaresima
Lettore: Il Getsèmani è il luogo della solitudine, dello smarrimento, dell’angoscia che fa sudare sangue… ma è anche il luogo del silenzio e della preghiera. Gesù si rifugia nella solitudine e vive l’intima comunione con il Padre. Quando Gesù si ritira nel Getsèmani è consapevole dell’epilogo doloroso della sua vita, ma dopo lo smarrimento non perde l’occasione di stabilire il programma della sua vita: non penserà a sé, si fa obbediente, ascoltatore della parola e della volontà del Padre. Siamo qui per vegliare insieme a Gesù nell’orto degli Ulivi. Per vivere con lui l’Ora Santa, quel tempo in cui Gesù ha vissuto in stretta comunione con il Padre prima di essere arrestato.
Rivivremo le sue sensazioni, ripeteremo i suoi gesti, entreremo con lui nel profondo della sua preghiera.
Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
Tutti: Amen
dal Vangelo di Marco (Lettura a più voci C narratore † Gesù)
C Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli:
† «Sedetevi qui, mentre io prego».
C Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Disse loro:
† «La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
C Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva:
† «Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu».
C Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro:
† «Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
C Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole. Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli. Venne per la terza volta e disse loro:
† «Dormite pure e riposatevi! Basta! È venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».
Guida: Entriamo quindi in quell’ora. Stiamo con Gesù nell’Orto degli Ulivi. Impariamo da Lui la preghiera, confrontiamo le nostre paure con le sue, scopriamo cosa vuol dire mettere la propria vita nelle mani di Dio e accettare la sua volontà, fino in fondo.
Canone: RESTATE CON ME
State qui, vegliate con me.
State e pregate. State e vegliate.
LA PREGHIERA – “Abbà! Padre!”
Lettore: C’è un momento per fermarsi, cercare e ritrovare se stessi! Un momento per liberarci dalla schiavitù del quotidiano e dalle cose che spesso ci opprimono. Un momento per porsi delle domande… Ritrovare la passione per le cose che si vedono e leggerle nella prospettiva del Mistero di Dio. Un momento per ripartire da noi per arrivare a Dio. Siamo qui davanti a Te Signore, per fare una nuova esperienza di Te; ancora una volta in questo momento di preghiera allargherai il nostro cuore e parlerai ad ognuno di noi. In questo tempo di conversione vogliamo riconciliarci con Te e con noi stessi, facendo pace dentro di noi, e rispondendo all’invito che hai fatto ai discepoli. E noi, ci affidiamo completamente a Lui nella preghiera?
(dopo un breve momento di silenzio)
Lettore: La preghiera è dialogo con Dio. È mettere tutto noi stessi, la nostra intera vita di fronte a Lui. La preghiera è una relazione di affetto. Tra due persone. Tra noi e Dio. Dio ci viene a cercare. Apriamogli le porte del nostro cuore. Lasciamoci trovare. Lasciamoci amare. La preghiera è anche ascolto della Sua voce. Raccogliamoci quindi in un profondo silenzio e nella posizione e nello spazio che a noi sembra quello più giusto per ascoltare e parlare con Dio. Restiamo lì in sua compagnia fino alla fine di questa veglia.
Tempo per la preghiera personale
Preghiera (tutti insieme)
Donaci Signore parole giuste:
quando non sappiamo cosa dirti,
quando non sappiamo come parlare con te,
quando non osiamo aprire bocca.
Donaci Signore parole vere:
quando non riusciamo a vederti con occhi autentici,
quando non riusciamo a conoscerti,
quando non riusciamo a fare luce.
Donaci Signore parole buone:
quando sentiamo dentro un silenzio arrogante;
quando ti guardiamo con rancore;
quando parliamo male di te e degli altri.
Donaci Signore le tue parole:
quando non sappiamo come pregare.
Canto: SO CHE TU SEI IL MIO SIGNOR
Il volto tuo risplende in me, so che Tu sei il mio Signor.
Mi illumini, mi liberi, so che Tu sei il mio Signor.
Rit. Se intorno a me vedrò che tutto crolla, io starò
fra le tue mani nel tuo amor, so che Tu sei il mio Signor. (2 v.)
Mia forza sei, mia gioia o Dio, so che Tu sei il mio Signor.
Mi salverai, confido in Te, so che Tu sei il mio Signor.
Rit. Se intorno a me vedrò che tutto crolla, io starò
fra le tue mani nel tuo amor, so che Tu sei il mio Signor. (3 v.)
fra le tue mani io starò, so che Tu sei il mio Signor. (2 v.)
so che Tu sei il mio Signor.
TRISTEZZA, PAURA, ANGOSCIA – “La mia anima è triste fino alla morte”
Lettore: Dio ci pone di fronte alle domande che assillano la nostra vita… Ci chiede di scegliere, a volte anche la via più difficile, quella che passa dalla Croce e, realizzando l’intima comunione con Lui, ci chiede di incamminarci sulla via della speranza.
Chiediamo al Padre di aiutarci a scoprire le nostre più intime paure. Solo insieme a Dio avremo il coraggio di andare nel profondo di noi stessi per essere sinceri.
Quali sono le mie paure?
Quando ho provato sconforto?
In quali situazioni mi sono sentito solo?
Sono riuscito ad avvertire la presenza di Dio in questi momenti?
Anche se non l’ho avvertita, ho avuto fiducia in Lui?
Guida: Scriviamo le nostre paure, le nostre difficoltà, le nostre fatiche, sul foglio che ci è stato consegnato.
Salmo 37 (a cori alterni uomini e donne)
Signore, non punirmi nella tua collera,
non castigarmi nel tuo furore.
Le tue frecce mi hanno trafitto,
la tua mano mi schiaccia.
Per il tuo sdegno, nella mia carne non c'è nulla di sano,
nulla è intatto nelle mie ossa per il mio peccato.
Le mie colpe hanno superato il mio capo,
sono un carico per me troppo pesante.
Fetide e purulente sono le mie piaghe
a causa della mia stoltezza.
Sono tutto curvo e accasciato,
triste mi aggiro tutto il giorno.
Sono tutti infiammati i miei fianchi,
nella mia carne non c'è più nulla di sano.
Sfinito e avvilito all'estremo,
ruggisco per il fremito del mio cuore.
Signore, è davanti a te ogni mio desiderio
e il mio gemito non ti è nascosto.
Palpita il mio cuore, le forze mi abbandonano,
non mi resta neppure la luce degli occhi.
I miei amici e i miei compagni
si scostano dalle mie piaghe,
i miei vicini stanno a distanza.
Tendono agguati quelli che attentano alla mia vita,
quelli che cercano la mia rovina tramano insidie
e tutto il giorno studiano inganni.
Io come un sordo non ascolto
e come un muto non apro la bocca;
sono come un uomo che non sente
e non vuole rispondere.
Perché io attendo te, Signore;
tu risponderai, Signore, mio Dio.
Avevo detto: “Non ridano di me!
Quando il mio piede vacilla,
non si facciano grandi su di me!”.
Ecco, io sto per cadere
e ho sempre dinanzi la mia pena.
Ecco, io confesso la mia colpa,
sono in ansia per il mio peccato.
I miei nemici sono vivi e forti,
troppi mi odiano senza motivo:
mi rendono male per bene,
mi accusano perché cerco il bene.
Non abbandonarmi, Signore,
Dio mio, da me non stare lontano;
vieni presto in mio aiuto,
Signore, mia salvezza.
Canone: NADA TE TURBE
Nada te turbe, nada te espante
quien a Dios tiene, nada le falta.
Nada te turbe, nada te espante
solo Dios basta!