Con rispetto a quasi ogni genere di cose o di questioni possiamo trovare, nelle persone, diversi tipi di approccio. C’è  quello dell’ottimista che normalmente parla in modo molto positivo e si aspetta che tutto vada bene anche perché crede di avere le capacità di far accadere cose buone. 

C’è quello del pessimista che è portato a vedere sempre il lato negativo delle cose; ha l’abitudine di percepire ovunque pericolo, peccato e male anche quando la “cattiveria” delle cose non è così evidente come lui sostiene. C’è quello della persona che potremmo chiamare “realista” che sa vedere il lato negativo e positivo di ogni cosa; è capace di sintetizzarli per creare un quadro incoraggiante e convincente; parla in modo tale da lasciare tutti più o meno contenti; non si lascia mai ingannare dalla bellezza e dalla bontà esteriori né minacciare da pericoli e scoramenti.

Eppure oggi sembra emergere un'altro approccio che si discosta da questi tre “tradizionali”: è quello degli indifferenti. L’indifferenza è l’atteggiamento che adotta colui che non si preoccupa di niente; è insensibile a tutto ciò che accade attorno a lui; è freddo, disattento e privo di interesse. Hai ragione di sentirti scioccato per questa che è quasi una morte della coscienza e delle emozioni; sembrerebbe perfino una situazione peggiore del pessimismo perché i pessimisti sono almeno consapevoli della realtà, anche se hanno una visione avvelenata delle cose.

Forse sono molte le cause dell’indifferenza: ci possono essere problemi psicologici, come la depressione e la schizofrenia, che possono derivare da eventi traumatici che producono apatia e sono modi naturali di autoconservazione per mezzo dei quali gli individui cercano di proteggersi e prevenire ulteriori sofferenze. 

Malgrado questo dovremmo comunque preoccuparci se l’indifferenza è causata da critiche distruttive, che spingono gli individui nella cella frigorifera delle emozioni, o è conseguenza dalla prolungata inattività di coloro che avrebbero dovuto agire. Nella società, come nella chiesa o in un istituto, il combattimento interno può essere un segno di vitalità e invece il silenzio e l’indifferenza non è mai un fatto positivo o incoraggiante.

Quando non si è liberi di esprimere la propria opinione per paura di essere criticati o etichettati è naturale che emerga un atteggiamento indifferente e questo non è buono se, coloro che avrebbero dovuto agire per correggere ciò che non va, hanno a lungo trascurato il proprio dovere. Allora si impone la “moda di portare occhiali scuri” e, per evitare critiche inutili e distruttive, ci si fa la pelle dura. Come ministri della Chiesa e quindi pastori del popolo di Dio, abbiamo il dovere di invertire questa tendenza. 

Alla fine del capitolo 9 del vangelo di Matteo Gesù dice: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». 

Gesù diceva ai suoi discepoli che non potevano semplicemente sedersi e guardare mentre le cose sfuggivano di mano; se non erano i padroni della messe, avevano comunque la responsabilità di fare qualcosa, anche solo pregare per chiedere al padrone della messe di mandare operai.  

Queste parole di Gesù ci ricordano il 10° comandamento di p. Allamano: “mai dire che non è mio dovere”. Invece di incolpare il secolarismo nel mondo o nella Chiesa, abbiamo il dovere di iniziare a essere fari di speranza per il popolo di Dio. Mentre si sta celebrando in Vaticano il Sinodo sulla sinodalità preghiamo affinché le aspirazioni e le aspettative del popolo di Dio siano prese in considerazione, nella creazione di una Chiesa dove tutti si sentano a casa e dove tutti abbiano una voce.

Gli ultimi articoli

Percorso spirituale 4: “Il Fondatore e lo spirito di famiglia”

17-09-2024 I missionari dicono

Percorso spirituale 4: “Il Fondatore e lo spirito di famiglia”

“La Famiglia è il nostro modo di essere, di vivere ed operare come Missionari e Missionarie della Consolata. È un...

Visione ecclesiale sulla formazione dei consacrati

16-09-2024 I missionari dicono

Visione ecclesiale sulla formazione dei consacrati

“La vita consacrata è un segno visibile dell'azione dello Spirito Santo nella vita della Chiesa che di fronte a una...

Formazione: la motivazione e l’affettività

13-09-2024 I missionari dicono

Formazione: la motivazione e l’affettività

I formatori riuniti a Roma per il corso di formazione permanente, questo martedì 10 settembre, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi...

Il Papa ai giovani di Singapore: siate coraggiosi, uscite dalle comfort zone

13-09-2024 Missione Oggi

Il Papa ai giovani di Singapore: siate coraggiosi, uscite dalle comfort zone

Francesco, come ultimo appuntamento del viaggio apostolico in Asia e Oceania, incontra i ragazzi di diverse fedi al Catholic Junior...

Kenya. Mons. Muheria sulle proteste dei giovani

13-09-2024 Notizie

Kenya. Mons. Muheria sulle proteste dei giovani

«La violenza non va bene, ma gridano contro la corruzione e per avere un futuro». Monsignor Anthony Muheria, arcivescovo metropolita...

Gruppo di formatori visita la comunità di Porta Pia a Roma

12-09-2024 I missionari dicono

Gruppo di formatori visita la comunità di Porta Pia a Roma

Il gruppo di formatori riunito a Roma per il corso di formazione permanente, questo sabato 7 settembre, ha visitato la...

XXIV Domenica del TO / B – “Tu sei il Cristo”

12-09-2024 Domenica Missionaria

XXIV Domenica del TO / B – “Tu sei il Cristo”

Is 50, 5-9; Sal 114; Giac 2,14-18; Mc 8, 27-35 In questa domenica la liturgia ci presenta un episodio evangelico molto...

Formazione all’Intelligenza emotiva

11-09-2024 I missionari dicono

Formazione all’Intelligenza emotiva

Il tema della formazione all’intelligenza emotiva, previsto nel programma del corso di formazione permanente per i formatori dell’IMC, è stato...

I quattro martedì dell’Allamano

11-09-2024 Allamano sarà Santo

I quattro martedì dell’Allamano

Pubblichiamo la prima conferenza di una serie di quattro incontri programmati dai Missionari e delle Missionarie della Consolata di Torino...

onlus

onlus