La solitudine e l’emarginazione

Per entrare nella preghiera

Volto dell’uomo, trafitto dal dolore
Volto di Dio, traboccante di compassione.
Volto dell’uomo, umiliato e schernito
Volto di Dio, di perdono e di pietà.
Volto dell’uomo, abbrutito e sfigurato
Volto di Dio, di vittoria e libertà.
Volto dell’uomo, disperato e addolorato
Volto di Dio, di pace e amore.

Presidente

Il Signore che guida i nostri cuori nell’amore e nella pazienza di Cristo, sia con tutti voi.

E con il tuo spirito.

Silenzio.

 ORAZIONE

Preghiamo.

O Padre, che hai glorificato tuo Figlio Gesù Cristo
nella sua beata passione e lo hai costituito Signore
nella sua risurrezione dai morti,
donaci di poter contemplare nel suo Volto glorioso
il volto ferito di ogni uomo sulla terra.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

DAVANTI AL TUO VOLTO

Presentiamo al Signore le sofferenze dell’umanità

MONIZIONE

Preghiamo insieme e diciamo: Cammina con noi, Signore.

Davanti al tuo Volto portiamo:

– chi si sente abbandonato da tutti, anche dal tuo amore

– i più poveri tra i poveri, senza diritti e senza prospettive

– i ragazzi migranti costretti a crescere da soli

– le donne abbandonate, vittima di violenza e soprusi

– coloro che hanno fatto scelte sbagliate e sono rinchiusi nelle carceri

– chi, a causa della perdita del lavoro o di grandi delusioni, non ha più speranza

– gli anziani lasciati soli da tutti e costretti a vivere reclusi nelle loro case

– coloro che sono schiavi di altri uomini per fini di malavita o di sfruttamento sessuale

– chi è schiavo delle tante forme di dipendenza

– tutti coloro ai quali noi non siamo capaci di pensare.

Preghiamo.

Disponi, o Dio, il nostro cuore all’ascolto della tua parola e fa’ che sia per tutti noi luce nelle tenebre, certezza di fede nel dubbio, fonte inesauribile di consolazione e di speranza. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

IL TUO VOLTO CI PARLA

PRIMA LETTURA Fil 2,5-11 Spogliò se stesso

Dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Filippesi.

Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso, assumendo la condizione di servo, divenendo simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni altro nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami: “Gesù Cristo è il Signore”, a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio.

 SALMO 123

Rit. Misericordias Domini in Aeternum cantabo

A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni;
come gli occhi di una schiava,
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.
Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
già troppo ci hanno colmato di scherni,
noi siamo troppo sazi di disprezzo.
Troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.

VANGELO Mt 27,27-31 Salve,Re dei giudei

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.

I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella destra. Poi inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!». Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello, gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo. Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo.

Preghiera di lode e di ringraziamento

OGNUNO È COME CRISTO

Ti ringrazio, Signore, perché non sono solo: non porto da solo la miseria, l’incredulità e il vuoto interiore. Quando le mie possibilità sono esaurite trovo la misteriosa realtà della tua chiesa. Quando, esasperato, cerco conforto mi vieni incontro Tu, nel sofferente. Tu fai di noi, sofferenti, dei consolatori, trasformi le nostre mani imploranti in mani che danno protezione. Nella nostra solitudine sei vicino nel volto di molti fratelli e la tua Chiesa inizia a crescere come un fiore nel deserto. Ti ringrazio, Signore, perché non sono solo: tu permetti ch’io porti il peso degli altri. Ti ringrazio, perché sei presente fin dove arriva una parola di conforto. Incarnato, hai vissuto fra il dolore umano: trasforma noi che soffriamo in tua immagine, perché possiamo essere, come te, vicini ai sofferenti. Aiutaci a rispecchiare il Cristo per chi ti cerca. Ti ringrazio perché siamo tutti membra del tuo corpo. Una parte di te, la tua immagine visibile, la tua chiesa, i tuoi strumenti, la tua mano, la tua bocca.

BENEDIZIONE E CONGEDO

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Il Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

Amen.

Andate e testimoniate e annunciate a tutti la speranza in Cristo risorto.

Rendiamo grazie a Dio.

A San Giuseppe

Dal "libro della Vita" di Santa Teresa d'Avila:

"Presi per avvocato e patrono il glorioso San Giuseppe, raccomdandomi molto a lui.

E' cosa che riempie di stupore pensare alle straordinarie grazie elargitemi da Dio e ai pericoli da cui mi ha liberato, sia materiali sia spirituali, per l'intercessione di questo santo benedetto.

Mentre ad altri santi sembra che il Signore abbia concesso di soccorrerci in una singola necessità, ho sperimentato che il glorioso San Giuseppe ci soccorre in tutte.

Pertanto, il Signore vuol farci capire che allo stesso modo in cui fu a lui sggetto in terra- dove San Giuseppe, che gli faceva le veci di padre, avendone la custodia, poteva dargli ordini- anche in cielo fa quanto gli chiede".

 Preghiera di Giovanni Paolo II a san Giuseppe

Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli stolti, ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte (Sal 1, 1-2).
Bene, servo buono e fedele... prendi parte alla gioia del tuo padrone (Mt 25, 21).
Giuseppe ha sperimentato sia l'amore della verità, cioè il puro amore di contemplazione della verità divina che irradiava dall'umanità di Cristo, sia l'esigenza dell'amore, cioè l'amore altrettanto puro del servizio, richiesto dalla tutela e dallo sviluppo di quella stessa umanità... Oltre che nella sicura protezione, la Chiesa confida anche nell'insigne esempio di Giuseppe, un esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all'intera comunità cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun fedele.


O caro San Giuseppe,
amico e protettore di tutti, 
custode di Gesù 
e di tutti quelli 
che invocano il tuo aiuto. 
Tu sei grande 
perché ottieni da Dio 
tutto quello che gli uomini ti chiedono.
Ti prego di accogliere
la mia preghiera:
veglia e custodisci tutte le famiglie
perché vivano l'armonia,
l'unità, la fede,
l'amore che regnava nella Famiglia di Nazareth.
Guarda con tenerezza particolare
le famiglie dei disoccupati,
dona a tutti un lavoro,
affinché con la loro opera
creino un mondo migliore
e diano lode a Dio Creatore.
Ti affido la Chiesa,
in particolare il Papa,
i Vescovi, i Sacerdoti e tutti i Missionari
perché si sentano sostenuti dalla tua paternità.
Chi li può amare più di te, o caro San Giuseppe?
Proteggi tutte le persone consacrate,
perché trovino nella tua obbedienza
e adesione alla volontà di Dio
l'esempio per vivere nel silenzio,
nell'umiltà, nella gioia
e nella missionarietà
la vita di unione con Dio
che le rende felici nel compimento
della divina volontà.
La gioia di sentirsi di Dio è così grande
che non ha paragoni;
solo in Dio si trova tutta la felicità.
San Giuseppe esaudisci la mia preghiera.

 Santa Teresa d'Avila è una testimone di questo grande potere di intercessione, e così ha lasciato scritto:

"Vorrei persuadere tutti ad essere devoti di questo glorioso santo, per la grande esperienza dei beni che egli ottiene da Dio.
Non ho conosciuto persona che gli sia sinceramente devota e gli renda particolari servigi, senza vederla più avvantaggiata nella virtù, perché egli aiuta moltissimo le anime che a lui si raccomandano.
Già da alcuni anni, mi pare, nel giorno della sua festa io gli chiedo sempre qualcosa e sempre mi vedo esaudita.
Se la mia richiesta esce un po' dalla retta via, egli la raddrizza per il mio maggior bene".

Preghiera di Leone XIII allegata all’enciclica Quamquam pluries , nella quale chiedeva di recitarla al termine del Rosario.

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità che ti strinse all’immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e con il tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o padre amantissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità, e stendi su ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché col tuo esempio e con il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.

 

“Per comprendere la missione della Chiesa dobbiamo tornare nel Cenacolo dove i discepoli restarono insieme (cfr Lc 24,49), pregando con Maria, la "Madre", in attesa dello Spirito promesso. A quest'icona della Chiesa nascente ogni comunità cristiana deve costantemente ispirarsi. La fecondità apostolica e missionaria non è principalmente il risultato di programmi e metodi pastorali sapientemente elaborati ed "efficienti", ma è frutto dell'incessante preghiera comunitaria (cfr Paolo VI, Esort. apost. Evangelii nuntiandi, 75). L'efficacia della missione presuppone, inoltre, che le comunità siano unite, abbiano cioè «un cuore solo e un'anima sola» (cfr At 4,32), e siano disposte a testimoniare l'amore e la gioia che lo Spirito Santo infonde nei cuori dei fedeli (cfr At 2,42). San Giovanni Paolo II ebbe a scrivere che prima di essere azione, la missione della Chiesa è testimonianza e irradiazione (cfr Enc. Redemptoris missio, 26).”

 Canto: Luce di Verità

Rit. Luce di verità, fiamma di carità,
vincolo di unità, Spirito Santo Amore.
Dona la libertà, dona la santità,
fa’ dell’umanità il tuo canto di lode.
Ci poni come luce sopra un monte: in noi l’umanità vedrà il tuo volto Ti testimonieremo fra le genti:
in noi l’umanità vedrà il tuo volto

Spirito, vieni.
Cammini accanto a noi lungo la strada, si realizzi in noi la tua missione. Attingeremo forza dal tuo cuore,
si realizzi in noi la tua missione.

Spirito, vieni.
Come sigillo posto sul tuo cuore, ci custodisci, Dio, nel tuo amore. Hai dato la tua vita per salvarci, ci custodisci, Dio, nel tuo amore. Spirito, vieni.
Dissiperai le tenebre del male, esulterà in te la creazione. Vivremo al tuo cospetto in eterno, esulterà in te la creazione.

Spirito, vieni.
Vergine del silenzio e della fede l’Eterno ha posto in te la sua dimora. Il tuo “sì” risuonerà per sempre: l’Eterno ha posto in te la sua dimora.

Spirito, vieni.
Tu nella Santa Casa accogli il dono, sei tu la porta che ci apre il Cielo Con te la Chiesa canta la sua lode, sei tu la porta che ci apre il Cielo

Spirito, vieni.
Tu nella brezza parli al nostro cuore: ascolteremo, Dio, la tua parola;
ci chiami a condividere il tuo amore: ascolteremo, Dio, la tua parola.

Spirito, vieni.

Canto di benedizione

Rit.: Gloria gloria, cantiamo al Signore. Gloria gloria, cantiamo al Signore.

 Il celebrante

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale
nei luoghi celesti in Cristo.

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli,
secondo il disegno benevolo della sua volontà,
a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.

Rit.: Gloria gloria, cantiamo al Signore. Gloria gloria, cantiamo al Signore.

In lui abbiamo la redenzione
mediante il suo sangue,
il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi
dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.

Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo,
tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

Rit.: Gloria gloria, cantiamo al Signore. Gloria gloria, cantiamo al Signore.

In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo.

Rit.: Gloria gloria, cantiamo al Signore. Gloria gloria, cantiamo al Signore

In lui voi pure,
dopo aver ascoltato la parola della verità,
il vangelo della vostra salvezza,
e avendo creduto in lui,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
il quale è pegno della nostra eredità
fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.

Rit.: Gloria gloria, cantiamo al Signore. Gloria gloria, cantiamo al Signore.

Celebrante: Rifulga su di noi, o Padre onnipotente,

Cristo, luce da luce,
splendore della tua gloria, e il dono del tuo Santo Spirito confermi nell’amore i tuoi fedeli,
affidati alla Parola,
rigenerati a vita nuova.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Amen

 Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16, 9-20).

“Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere. Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere. Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano”.

 Celebrante: Rivolgiamo il nostro cuore riconoscente allo Spirito Santo: è Signore e da la vita! Riconosciamo che lo Spirito è fonte zampillante di vita nuova ed eterna, è luce che fa risplendere la bellezza di ogni forma di vita, è fuoco che da gusto ed entusiasmo in ogni opera al servizio della vita. Invochiamo lo Spirito perché ci sostenga nel nostro compito di comunicare il Vangelo della vita:

 INNO di Papa Paolo VI

(a cori alterni: voci femminili e voci maschili

Vieni in me, Spirito di Dio: illumina la mia vita con la sapienza del Vangelo.

Vieni in me, Spirito di Dio: infondi nel mio cuore l’amore per la pace e la giustizia.

Viene in me, Spirito di Dio: fa’ che sia fedele agli impegni presi e forte nel superare le difficoltà.

Vieni in me, Spirito di Dio: donami coraggio nella verità che rende limpidi e sinceri.

Vieni in me, Spirito di Dio: liberami dalla schiavitù delle cose e aprimi alla donazione e all’amore.

Vieni in me, Spirito di Dio: dammi la forza di perdonare e di fare opere di pace.

 Tutti: «Spirito del Padre e del Figlio disceso sulla Vergine, donato agli Apostoli, effuso sulla Chiesa, vieni per noi questa sera svelaci il volto del Padre, manifestaci la sapienza del Figlio, stabilisci fra noi la tua dimora».

 Preghiamo insieme e diciamo: Signore, nostra vita e nostra speranza, ascoltaci.

Ti presentiamo, Signore, la Chiesa sparsa in tutto il mondo: il Papa Benedetto XVI, tutti i pastori della Chiesa e tutti i battezzati che nelle comunità incarnano e vivono il Vangelo. Fa' che risplendano nel mondo come segni di speranza, per portare a tutti il lieto annuncio della salvezza.

Ti presentiamo, Signore, tutti i governanti, gli uomini di potere e quelli che si impegnano nella politica. Fa' che abbiano idee sagge e grandi energie per difendere la vita, per aiutare e soccorrere i deboli, per assicurare la giustizia, per garantire a tutti un'esistenza serena e dignitosa.

Ti presentiamo, Signore, tutte le famiglie, cellule che costruiscono la società, luoghi di formazione e di crescita, laboratori di umanità. Fa' che vivano nella pace e nella concordia per favorire l'armonia tra gli uomini, e concedi a quelle in crisi e a quelle distrutte di rinnovarsi e di ricostituirsi.

Ti presentiamo, Signore, tutti i disperati: gli ammalati, i poveri, i disoccupati, i "senza tetto", i carcerati, i delusi dalla vita. Fa' che rinasca in loro la speranza per guardare con fiducia alla vita e al futuro e ricolmali dei beni spirituali e materiali di cui hanno bisogno.

Ti presentiamo, Signore, tutti quelli che si impegnano per dare speranza a chi non ne ha: gli operatori dei centri di recupero e di cura, i volontari a servizio dei più bisognosi, i laici, i religiosi e i sacerdoti che lavorano nelle missioni ai vicini e ai lontani. Fa' che abbiano sempre forza ed entusiasmo, anche quando l'indifferenza e l'ingratitudine sembrano dare sconforto.

Ti presentiamo, Signore, tutti quelli che lavorano per diffondere cultura e valori: gli educatori, gli insegnanti, i catechisti. Fa' che trovino forme e modi nuovi per appassionare le nuove generazioni e sostienili quando i loro sforzi sembrano inutili.

Ti presentiamo Signore, tutti i giovani della nostra diocesi. Fa che non si lascino mai scoraggiare nel cammino verso di te.

 Ti presentiamo, Signore, tutti i morti: quelli che portiamo nel cuore e quelli che non abbiamo conosciuto, quelli che hanno perso la vita per difendere il Vangelo e per dare speranza all'uomo, le vittime dell'odio e della violenza, delle guerre e delle ingiustizie. Fa' che contemplino la luce del tuo volto e partecipino alla festa dei santi in Paradiso.

 Celebrante: Padre santo, tu ci hai donato il Tuo Unigenito Figlio per mezzo di Maria SS. Aiutaci a vivere nella tua benedizione e nella pace, come fratelli di Gesù e sotto la sguardo materno di Maria. Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen

“Nel deserto”

Guida:

«La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua. Anche nella “valle oscura” di cui parla il Salmista (Sal 23,4), mentre il tentatore ci suggerisce di disperderci o di riporre una speranza illusoria nell’opera delle nostre mani, Dio ci custodisce e ci sostiene. […] La Quaresima ci vuole condurre in vista della vittoria di Cristo su ogni male che opprime l’uomo. Nel volgerci al divino Maestro, nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia, scopriremo uno “sguardo” che ci scruta nel profondo e può rianimare ciascuno di noi.»  (Benedetto XVI)

 Preghiamo insieme:

Eccomi inginocchiato davanti al tuo altare.
Io sono polvere e cenere,
io sono colpa e peccato...
Come potrò parlare a Te, Signore,
accostarmi alla tua mensa,
ricevere la tua divina Maestà in me?
Tu richiedi un cuore puro, umile:
io ti porto un cuore superficiale,
pieno di peccati, freddo...
Ma se Tu non vieni in me,
che cosa sarà di me?
Vieni, Signore Gesù,
non guardare i miei peccati:
perdonami e fammi nuovo. Amen.

 Nel deserto ...con Cristo

 Lettore 1:

Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Le renderò le sue vigne
e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza.
Là canterà come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d'Egitto.
E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore -
mi chiamerai: Marito mio,
e non mi chiamerai più: Mio padrone.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto,
nella benevolenza e nell'amore,
ti fidanzerò con me nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore (Os 2, 16-22).

Preghiera litanica
Gesù, dolcezza del cuore Noi ti adoriamo
Gesù, Fortezza del corpo Noi ti adoriamo
Gesù, splendore dell’anima Noi ti adoriamo
Gesù, prontezza della mente Noi ti adoriamo
Gesù, gioia della coscienza Noi ti adoriamo
Gesù, speranza vera Noi ti adoriamo
Gesù, lode altissima Noi ti adoriamo
Gesù, mia gloria suprema Noi ti adoriamo
Gesù, mio desiderio, Noi ti adoriamo
Gesù, mio Pastore, cercami
Gesù, mio Salvatore, salvami.
Gesù, Figlio di Dio, abbi pietà di me.

 Ascoltiamo la Parola di Dio

+ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,1-13)

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».

Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Nel deserto...per vivere la vera penitenza

 Guida: Il cammino quaresimale ci richiama all’importanza dell’ascesi. I tre “pilastri” quaresimali, indicati dalla tradizione cristiana - preghiera, digiuno, elemosina - ci ricordano che il cammino verso la Pasqua è un cammino che conosce le sue asperità e richiede alla nostra natura, sanata dalla grazia ma ancora ferita dal peccato,  un’adesione talora faticosa e sofferta alla nostra chiamata di “creature nuove” in Cristo. La dimensione penitenziale cristiana però, pur esprimendosi in forme esterne, è anzitutto interiore e sempre priva di spettacolarità. In secondo luogo, essa tocca necessariamente la nostra quotidianità e non può eluderla.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6)

In quel tempo, Gesù disse: “Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

 Canto: Se tu mi accogli (C 14)

PREGHIAMO

 Signore, fa’ digiunare il nostro cuore:
che sappia rinunciare

a tutto quello che l’allontana dal tuo amore, Signore,

e che si unisca a te più esclusivamente e più sinceramente.

Fa’ digiunare il nostro orgoglio,
tutte le nostre pretese, le nostre rivendicazioni,
rendendoci più umili e infondendo in noi
come unica ambizione, quella di servirti.

Fa’ digiunare le nostre passioni,
la nostra fame di piacere, la nostra sete di ricchezza,
il possesso avido e l’azione violenta;
che nostro solo desiderio sia di piacerti in tutto.


Fa’ digiunare il nostro io,
troppo centrato su se stesso,

egoista indurito,
che vuol trarre solo il suo vantaggio:
che sappia dimenticarsi, nascondersi, donarsi.

Fa’ digiunare la nostra lingua,
spesso troppo agitata,

troppo rapida nelle sue repliche,
severa nei giudizi, offensiva o sprezzante:
fa’ che esprima solo stima e bontà.
Che il digiuno dell’anima,
con tutti i nostri sforzi per migliorarci,
possa salire verso di te

come offerta gradita,
meritarci una gioia più pura, più profonda. Amen.

(Jean Galot)

Canto finale: Ave regina coelorum

Noi crediamo in te, Signore Gesù,
presente nel Sacramento del tuo amore e,
davanti al tuo altare, ti ringraziamo e ti adoriamo.
Tu sei il nostro Salvatore e Maestro,
crocifisso per i nostri peccati e risuscitato per la potenza del Padre.
O Signore misericordioso, vieni e rimani in noi,
perdona i nostri peccati e donaci la pace.
Allontana dai nostri cuori ogni dubbio e ogni timore
e rinvigorisci in noi la fede nella tua passione e nella tua risurrezione,
così che, per la tua grazia, possiamo vivere intensamente il nostro impegno battesimale e
meritiamo di conseguire la vita eterna nel tuo regno.

 Dal Libro dell’Esodo (Es 16)

Tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d`Egitto. Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d`Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno». Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d`Egitto; domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore». Mosè disse ad Aronne: «Dà questo comando a tutta la  comunità degli Israeliti: Avvicinatevialla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!». Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube. Il Signore disse a Mosè: «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio». Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l`accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all`accampamento. Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. Gli Israeliti la videro e si dissero l`un l`altro: « Man hu: che cos`è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «E' il pane che il Signore vi ha dato in cibo. Ecco che cosa comanda il Signore:!Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda».

 ll poema della Quaresima (D.M. Turoldo: il mistero del tempo)

Mi sembra di essere entrato in un mare di profondità senza misura, e di bellezza compatta e inesauribile. Mi riferisco al poema della Quaresima che la chiesa comincia a dispiegare quotidianamente nella sua liturgia, straripando poi nel tempo di Passione, per finire con la grande settimana in cui «tutto avrà compimento» e dalla quale uscirà una «nuova creazione». Settimana che sarà emblema per ogni tempo dell'anno: perché dopo, ogni domenica sarà sempre Pasqua; e ogni lunedì sarà un lunedì santo, in cui Dio per mezzo del Verbo continua a creare tutti questi beni e li santifica, dà loro la vita, li benedice per farcene dono; e ogni martedì sarà appunto un martedì santo; così per tutti gli altri giorni. Una settimana e un tempo che sarà il cardine del mondo anche fisico. Perché, secondo la liturgia, non è l'uomo che rotea intorno ai cieli, alle costellazioni; è il sole e sono le costellazioni e i cieli che roteano intorno all'uomo. Del resto, l'Uomo, il protagonista di questo poema, è Cristo, il Verbo per il quale «tutto è stato creato e niente di quanto esiste può esistere senza di lui» (Gv 1,3). La Quaresima si presenta come un poema finito, completo, come un cerchio di perfezione i cui confini sono la morte e la vita del mondo intero, dell'uomo singolo e di tutta l'umanità, della natura e della spannatura, del tempo e dell'eterno. Il ciclo prende l'avvio da una cospersione di cenere che ti cala sul capo ricordando che tu, uomo, chiunque tu sia, sei polvere e che in polvere ritornerai; e finisce con un grido di vittoria, inaudito prima dell'avventura del Cristo: Perché cercate tra i morti Colui che vide? Gesù, l'Uomo-Dio, è risorto e vi precede sulle vostre stesse strade» (cf. Lc –24,5-i); cioè finisce con il trionfo della vita sulla morte, con la frontiera della morte spezzata, spostato oltre la tomba il confine della vita. Nessuno vuole morire; perché siamo nati per la vita e non per la morte.

Preghiera Comune

Sospinti dalla parola di Dio, accosciamoci con cuore sincero al nostro salvatore Gesù Cristo e supplichiamolo che la nostra Quaresima sia un tempo di rinnovamento spirituale e di impegno cristiano. Diciamo insieme Ascoltaci, o Signore.

- Perché accogliamo con animo puro il richiamo divino alla penitenza e alla conversione, preghiamo.

- Perché la Quaresima confermi la nostra scelta fondamentale di adesione alla fede e alla parola di Dio, preghiamo.

- Perché, come Gesù, sappiamo essere fedeli a Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze, preghiamo.

- Perché Gesù, umile e presente nell'Eucaristia, ci insegni il vero spirito della penitenza quaresimale, preghiamo.

 O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima, segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. Per Cristo nostro Signore.

 Preghiera della Didachè 

Ti ringraziamo, o Padre nostro, per la vita e la conoscenza
che ci hai rivelato
per mezzo di Gesù Cristo tuo servo.
A te la gloria nei secoli. Amen.

Come questo pane spezzato era sparso sui colli
e raccolto è diventato una cosa sola,
così si raccolga la tua Chiesa
dai confini della terra nel tuo regno;
perché tua è la gloria e la potenza
per mezzo di Gesù Cristo nei secoli. Amen.

Tu, Signore onnipotente,
hai creato tutte le cose a gloria del tuo nome
e hai dato ai figli degli uomini
un cibo e una bevanda perché ti lodino;
ma a noi hai fatto dono
di un cibo e di una bevanda spirituale
della vita eterna, per opera del tuo servo Gesù.
Ti ringraziamo perché sei potente.
A te la gloria nei secoli. Amen.

Ricordati, Signore, della tua Chiesa;
liberala da tutti i mali,
rendila perfetta nel tuo amore,
riuniscila dai quattro venti, santificata,
nel tuo regno che per lei hai preparato.
Perché tuo è il potere e la gloria nei secoli.

 

Amen.

 

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