Veglia Di Preghiera Per Il Sinodo Sulla Famiglia

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(canto)

Rit:     Gloria a te, Cristo Gesù, oggi e sempre Tu regnerai!
         gloria a te! Presto verrai: sei speranza solo Tu!

 

* Sia lode a te! Figlio diletto, dolce presenza nella tua Chiesa:
   tu ami l'uomo come un fratello.
   Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia!   Rit.

 

* Sia lode a te! Pietra angolare, seme nascosto, stella nel buio:
   in nessun altro il mondo si salva.
   Solo in te pace e unità! Amen! Alleluia!   Rit.

 

(vescovo)

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

 

A tutti voi, amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo, siano date in abbondanza mise­ricordia, pace e carità.

E con il tuo spirito.

 

(guida)

In questo tempo di grazia in cui la famiglia costituisce un vero e proprio segno dei tempi, abbiamo voluto accogliere l’invito del Papa e dei nostri Vescovi per invocare il dono dello Spirito sul Sinodo che si aprirà domani. Sarà proprio lo Spirito Santo il vero protagonista di questa Assemblea straordinaria dei Vescovi, voluta perché la Chiesa tutta sappia cogliere le attuali sfide sulla famiglia come nuove opportunità per testimoniare il Vangelo.

Papa Francesco già da alcuni mesi ha invitato Famiglie e Comunità cristiane a pregare per questo evento. Ascoltiamo un passo della lettera indi­rizzata da lui alle famiglie nello scorso 2 Febbraio:

(lettore)

"Questo importante appuntamento coinvolge tutto il Popolo di Dio, vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici delle Chiese particolari del mondo intero, che parteci­pano attivamente alla sua preparazione con suggerimenti concreti e con l’apporto indi­spensabile della preghiera. Il sostegno della preghiera è quanto mai necessario e signifi­cativo specialmente da parte vostra, care famiglie... Pertanto vi chiedo di pregare inten­samente lo Spirito Santo, affinché illumini i Padri sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito... Preghiamo dunque tutti insieme perché, attraverso questi eventi, la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo"

(guida)

Il nostro Vescovo, accogliendo questo invito del Papa, così ha scritto in un messaggio alla Diocesi:

(lettore)

La sera del 4 Ottobre, vigilia dell’apertura del Sinodo, tutta la Chiesa italiana è invitata a partecipare alla “veglia di preghiera” che si terrà a Roma con la presenza del Santo Padre. Tutte le parrocchie troveranno modo di unirsi a questa preghiera corale. Per le parrocchie della città di Cremona l’appuntamento è presso la parrocchia di Sant’Abbondio nel Santua­rio della “Santa Casa”. Qui si ritroveranno a turno le varie parrocchie della Città nei giorni successivi per tutta la durata del Sinodo, cioè dal 5 al 18 Ottobre.

Ma oltre a questi momenti comunitari programmati, vi esorto a trovare uno spazio di pre­ghiera all’interno di ogni famiglia, recuperando e manifestando la caratteristica della casa come “chiesa domestica”. La casa è luogo segnato dalla presenza di Dio per le tante cop­pie di sposi che hanno voluto iniziare la loro vita coniugale con il sacramento del Matrimo­nio, per le tantissime persone che, in forza del Battesimo ricevuto, vivono la di­gnità di figli di Dio. […] Molte e gravi sono le sfide che riguardano la famiglia e che il Si­nodo dovrà affrontare. Sosteniamo i suoi lavori con la nostra preghiera quotidiana. Anche in famiglia.

(vescovo)

Preghiamo.

O Padre, che guidi e custodisci la tua Chiesa, dona ai tuoi servi radunati in Sinodo lo Spi­rito di intelligenza, di verità, di pace, perché si sforzino di conoscere la tua volontà, e ti servano con totale dedizione. Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

- possiamo sedere -

 

(lettore 1)

Ascoltate la parola del Signore dal libro del profeta Osea                                               

2, 16. 17b-22

 

Così dice il Signore: «Ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore; là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. E avverrà, in quel giorno – oracolo del Signore – mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non sa­ranno più ricordati. In quel tempo farò per loro un’alleanza con le bestie della terra e gli uccelli del cielo e con i rettili del suolo; arco e spada e guerra eliminerò dal paese; e li farò riposare tranquilli. Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conosce­rai il Signore».

 

(lettore 2)

Dal discorso di Papa Francesco ai fidanzati in preparazione al matrimonio, 14 febbraio 2014.

 

«Il matrimonio è anche un lavoro di tutti i giorni, potrei dire un lavoro artigianale, un la­voro di oreficeria, perché il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito. Crescere anche in umanità, come uomo e come donna. E questo si fa tra voi. Questo si chiama crescere insieme. Questo non viene dall’aria! Il Signore lo benedice, ma viene dalle vostre mani, dai vostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarvi. Farci crescere! Sempre fare in modo che l’altro cresca. Lavorare per questo.

E così, non so, penso a te che un giorno andrai per la strada del tuo paese e la gente dirà: «Ma guarda quella che bella donna, che forte!…». «Col marito che ha, si capisce!». E an­che a te: «Guarda quello, com’è!…». «Con la moglie che ha, si capisce!». È questo, arri­vare a questo: farci crescere insieme, l’uno l’altro. E i figli avranno questa eredità di aver avuto un papà e una mamma che sono cresciuti insieme, facendosi – l’un l’altro – più uomo e più donna!».

 

- segue una pausa di silenzio per la riflessione personale, quindi tutti si alzano e insieme recitano la se­guente preghiera -

 

Dio e Padre di tutti gli uomini, tu sei la fonte inesauribile di ogni vita:

nella santità e nella semplicità della Santa Famiglia di Nazareth

tu ci doni l’immagine più viva di un’esistenza vissuta generosamente e con pienezza.

Donaci oggi di lasciarci intimamente ispirare

dall’amore che Gesù, Maria e Giuseppe

hanno intensamente condiviso nella loro vita di famiglia.

Essi intercedano per noi, che ora ci affidiamo a te, nostro Padre,

tu che vivi e regni, con il Figlio e lo Spirito Santo,

Dio per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

- possiamo sedere -

 

(lettore 1)

Ascoltate la parola del Signore dal libro della Genesi

1, 26-28. 31

 

Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i ret­tili che strisciano sulla terra». Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltipli­catevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

 

(lettore 2)

Dall’udienza generale di Papa Francesco, 2 aprile 2014, e dal Messaggio del Santo Padre Francesco al primo Congresso latinoamericano di pastorale familiare, 4 agosto 2014.

 

«L’immagine di Dio è la coppia matrimoniale: l’uomo e la donna; non soltanto l’uomo, non soltanto la donna, ma tutti e due. Questa è l’immagine di Dio: l’amore, l’alleanza di Dio con noi è rappresentata in quell’alleanza fra l’uomo e la donna. E questo è molto bello! Siamo creati per amare, come riflesso di Dio e del suo amore. E nell’unione coniu­gale l’uomo e la donna realizzano questa vocazione nel segno della reciprocità e della comunione di vita piena e definitiva. Quando un uomo e una donna celebrano il sacra­mento del Matrimonio, Dio, per così dire, si “rispecchia” in essi, imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi. […] Inoltre, l’amore familiare è fecondo, e non soltanto perché genera nuove vite, ma perché amplia l’orizzonte dell’esistenza, genera un mondo nuovo; ci fa credere, contro ogni scoraggiamento e disfattismo, che una convivenza basata sul rispetto e la fi­ducia è possibile. Di fronte a una visione materialista del mondo, la famiglia non riduce l’uomo allo sterile utilitarismo, ma offre un canale per la realizzazione dei suoi desideri più profondi».

 

- segue una pausa di silenzio per la riflessione personale, quindi tutti si alzano e insieme recitano la se­guente preghiera -

 

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,

affidiamo a Te la causa della vita:

guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,

di poveri cui è reso difficile vivere,

di uomini e donne vittime di disumana violenza,

di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.

Fa' che quanti credono nel tuo Figlio

sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo

il Vangelo della vita.

Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,

la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza

e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,

insieme con tutti gli uomini di buona volontà,

la civiltà della verità e dell'amore

a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita. Amen.

(Dalla Lettera Enciclica Evangelium Vitæ)

 

- possiamo sedere -

 

(lettore 1)

Ascoltate la parola del Signore dal libro della Genesi                                                                                        

2, 18-24

 

Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualun­que modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l’uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Si­gnore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle co­stole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.

 

(lettore 2)

Dalla Conferenza Stampa durante il volo di Papa Francesco di ritorno da Rio de Janeiro, 28 luglio 2013, e dall’Intervista a Papa Francesco di Antonio Spadaro, 19 agosto 2013.

 

«La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno oggi è la capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità. Io vedo la Chiesa come un ospedale da campo dopo una battaglia. […] Le persone vanno accompagnate, le ferite vanno curate […]. La Chiesa è Madre: deve andare a curare i feriti, con misericordia. Ma se il Signore non si stanca di perdonare, noi non abbiamo altra scelta che questa: prima di tutto, curare i feriti. È mamma, la Chiesa, e deve andare su questa strada della misericordia. E trovare una misericordia per tutti […]. I ministri della Chiesa devono essere misericordiosi, farsi carico delle persone, accompagnandole come il buon samaritano che lava, pulisce, sol­leva il suo prossimo. Questo è Vangelo puro. Dio è più grande del peccato».

 

- segue una pausa di silenzio per la riflessione personale, quindi tutti si alzano e, a cori alterni, recitano le seguenti invocazioni -

 

O Santa Famiglia di Nazareth, conduci i giovani innamorati che iniziano un cammino in­sieme.

Lo Spirito Santo illumini i loro passi verso un amore pienamente umano, maturo e stabile affinché nella gioia di un sì per sempre formino una nuova famiglia, piccola Chiesa e sa­cramento del tuo amore.

 

O Santa Famiglia di Nazareth, non abbandonare le giovani coppie di sposi che stanno vi­vendo un momento di crisi o di solitudine.

Lo Spirito Santo susciti la compagnia di altre famiglie che nella prossimità del buon sa­maritano si facciano vicine nell’ascolto e nella solidarietà.

 

O Santa Famiglia di Nazareth, riscalda il cuore degli sposi che sentono il peso della vita insieme o che non sentono più il gusto del buon vino di Cana.

Lo Spirito Santo doni loro una rinnovata freschezza affinché nel riscoprire la bellezza del loro Sacramento, sappiano accogliere le tante stagioni dell’amore.

 

O Santa Famiglia di Nazareth, dona una rinnovata speranza a tutti i papà e le mamme che sentono il peso dell’educazione dei figli.

L’attuale pressione culturale non sia fonte di scoraggiamento, ma con l’aiuto dello Spirito Santo diventi un’occasione propizia per costruire ponti tra famiglie e coinvolgere l’intera comunità cristiana.

 

(insieme)

O Santa Famiglia di Nazareth, solleva tutte le famiglie ferite.

Lo Spirito Santo doni loro una luce nuova perché sentano il calore di una comunità che li accoglie e li accompagna.

 

(canto)

 

(sacerdote/diacono)

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni                                                                      

2, 1-11

 

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu in­vitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.

Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le ri­spose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai ser­vitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».

Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempi­rono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.

Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono fi­nora».

Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

Parola del Signore.

Lode a te, o Cristo.

 

- riflessione del Vescovo -

 

- segue una pausa di silenzio per la riflessione personale, quindi tutti si alzano per l’invocazione allo Spi­rito -

 

(vescovo)

Fratelli e sorelle, siamo qui raccolti in preghiera per invocare dal Signore della vita grazia e sapienza, prudenza e audacia per il Sinodo che si aprirà domani.

Rivolgiamo la nostra supplica allo Spirito Santo, perché doni a tutti i partecipanti luce per comprendere la volontà di Dio, amore indefettibile per la Chiesa, franchezza nell’annunciare il Vangelo.

 

- Durante il canto delle invocazioni allo Spirito Santo, vengono portate sette lampade -

 

 

(canto)

Veni Sancte Spiritus, tui amoris ignem accende.

Veni Sancte Spiritus, veni Sancte Spiritus.

 

(cantore)

- Spirito del Padre, dono di sapienza,

tu, che hai rivelato la presenza del Messia al suo popolo nel battesimo al fiume Giordano.

 

- Spirito del Risorto, dono d’intelletto,

tu che hai trasformato il cuore degli apostoli e dei discepoli, riuniti con Maria il giorno della Pentecoste. Rit.

 

- Spirito effuso sulla Chiesa, dono di consiglio,

tu che operi nei nostri pastori, in Papa Francesco e in tutti i vescovi uniti a lui, dando loro ispirazione e parola profetica.  Rit.

 

- Spirito sostegno degli umili, dono di fortezza,

tu che sai sciogliere i cuori più chiusi e rinnovare lo sguardo verso un avvenire di frater­nità e di pace.    Rit.

 

- Spirito invocato dal popolo santo di Dio, dono di scienza,

tu che non hai mai lasciato la Chiesa priva della tua presenza lungo i secoli.    Rit.

 

- Spirito luce dei fedeli, dono di pietà,

tu che sei la fonte dell’amore di cui vivono e crescono le nostre famiglie.    Rit.

 

- Spirito vivificante, dono del santo timore di Dio,

tu, che hai dato inizio alla nostra redenzione, rendendo Maria la Madre del nostro Signore Gesù.    Rit.

 

(vescovo)

L’amore di Cristo sostiene le nostre comunità cristiane perché, come famiglie di famiglie, siano una casa accogliente per tutti nell’amore e nella fraternità. Preghiamo insieme e di­ciamo: Signore, ascolta la nostra preghiera.

 

(sacerdote/diacono)

Per il nostro papa Francesco e per tutti i Padri sinodali.

Il Signore li guidi con la sua sa­pienza nell’annunciare la bellezza del Vangelo del matrimonio e della famiglia.

Pre­ghiamo.

 

 

Per tutti i sacerdoti.

Il Signore doni loro la paternità dello Spirito per guidare tutte le fa­miglie e il popolo di Dio nel cammino verso l’unità e la comunione fraterna.

Preghiamo.

 

Per tutte le coppie di sposi.

Il loro sì sia accompagnato quotidianamente dalla forza della grazia e diventi per tutti noi esempio di luminosa fedeltà e di perseveranza nell’affrontare le sfide della vita.

Preghiamo.

 

Per le tante sfide che oggi vive la famiglia.

Il Signore accenda la luce della fede in tutte le piccole chiese domestiche perché affrontino le difficoltà della vita senza mai perdere la speranza.

Preghiamo.

 

(guida)

Il Vescovo, ora, si porta nella “Santa Casa”.

Ai piedi della Vergine lauretana accenderà un cero che arderà per tutta la durata del Si­nodo. E’ il segno di quel cero che noi siamo invitati ad accendere sul davanzale della fi­nestra di casa nostra come segno di comunione con Papa Francesco, con tutte le famiglie in preghiera a Roma, nei gruppi parrocchiali o diocesani e nelle loro abitazioni.

Il lume sia anche un richiamo per i passanti: la famiglia è un bene prezioso non solo per i cristiani, ma per tutti gli uomini, per l’intera società.

Accompagniamo questo gesto con il canto del Magnificat.

 

(canto)

L'anima mia magnifica il Signore *
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà della sua serva. *
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
ha innalzato gli umili;

ha ricolmato di beni gli affamati, *
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
ricordandosi della sua misericordia,

come aveva promesso ai nostri padri, *
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.

 

 

 

Il Vescovo, dopo aver acceso il cero e incensato la Vergine Lauretana, introduce la preghiera:

 

E ora, ci affidiamo alla Santissima Trinità, mistero di amore assoluto, che si è rivelato in Cristo e che ci è stato partecipato per mezzo dello Spirito Santo. L’amore di Dio ri­splende in modo peculiare nella Famiglia di Nazareth, punto di riferimento sicuro e di conforto in ogni famiglia. In essa rifulge il vero amore a cui tutte le nostre realtà familiari devono guardare, per attingere luce, forza e consolazione. Alla Santa Famiglia di Naza­reth, vogliamo affidare la III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, con le parole di Papa Francesco:

 

(tutti)

Gesù, Maria e Giuseppe,

in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero,

a voi con fiducia ci rivolgiamo.

 

Santa Famiglia di Nazareth,

rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,

autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche.

 

Santa Famiglia di Nazareth,

mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione:

chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione.

 

Santa Famiglia di Nazareth,

il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza

del carattere sacro e inviolabile della famiglia,

la sua bellezza nel progetto di Dio.

 

Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica.

Amen.

 

- Il Vescovo ritorna alla sede per impartire la benedizione finale -

 

(guida)

Papa Francesco concede, per la circostanza del Sinodo, l’Indulgenza Plenaria alle solite condizioni (confessione e comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) a chi, in spirito di penitenza e con sincera contrizione dei peccati, visita in forma di pellegrinaggio i luoghi di culto lauretano esistenti nel mondo cattolico (tra que­sti a Cremona la Santa Casa di Loreto presso S. Abbondio e la parrocchiale della Beata Vergie Lauretana a Borgo Loreto) e recita la Preghiera alla Santa Famiglia, composta per il Sinodo dallo stesso Papa Francesco.

L’indulgenza Plenaria può essere lucrata anche in suffragio delle anime dei defunti.

Gli anziani, gli infermi e tutti coloro che, per grave motivo, non possono uscire di casa e spiritualmente si uniscono a coloro che visitano tali luoghi di culto, possono acquistare l’Indulgenza Plenaria, alle stesse condizioni, recitando la Preghiera alla Santa Famiglia e offrendo a Dio, per mezzo di Maria, le proprie sofferenze e i propri disagi.

 

(vescovo)

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

 

Il Padre, Creatore del cielo e della terra, il Figlio, nato, morto e risorto per noi, lo Spirito, che è Signore e dà la vita, siano presenti nei vostri cuori e nelle vostre famiglie.

Amen.

 

 

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

Amen.

 

(sacerdote/diacono)

Andate in pace.

Rendiamo grazie a Dio.

 

(canto)

* O santissima, o piissima Madre nostra, Maria!

   Tu, preservata immacolata, prega, prega per i figli tuoi.

 

* Tu confortaci, tu difendici, Madre nostra, Maria!

   Con te chiediamo, con te speriamo: prega, prega per i figli tuoi.

 

Last modified on Tuesday, 23 June 2015 09:25

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