Il tuo dono è il perdono.
Non lo negozi sulla base
di punizioni e contratti.
Solo dici:
"Il tuo peccato è perdonato.
Non peccare più.
Vai e vivi in pace”.
Non ci chiedi di pagare
un debito impagabile,
conseguenza dell’esserci
rivoltati contro di te,
ma ci offri una vita nuova,
Non sei un Dio di un tanto percento
e non dici: "A questo settantacinque,
e a quell’altro solo il ventitré";
Invece noi siamo sempre figli del centuplo,
tu ci perdoni con tutto il cuore.
Il tuo perdono è per tutti.
Non porti sulla tua spalla
solo la pecora smarrita
ma anche il lupo
macchiato del sangue dell'agnello.
Tu perdoni sempre.
Settanta volte sette
accogli il nostro ritorno,
senza chiuderci il tuo volto
né razionare le parole,
per le nostre ripetute fughe.
Con il perdono ci dai gioia.
Non pretendi che,
come un animale ferito,
ripensiamo in un angolo della casa
il nostro passato spezzato.
E invece ci inviti alla festa del perdono,
vestiti di gala e di profumi,
assieme a tutti i fratelli
entriamo nella tua gioia.
Te lo chiediamo nel Padre Nostro:
"Perdonaci come noi perdoniamo".
Oggi te lo chiediamo ancora di più:
Insegnaci a perdonare gli altri,
e noi stessi come tu ci perdoni.
* Benjamín González è accompagnatore delle Scuole di Perdono e Riconciliazione (Espere) a Cuba