Via, verità e vita

Via, verità e vita Foto Francisco Martínez
Published in Preghiera missionaria
LEGGI

Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. (Gv 14,1-12)

RIFLETTI

La straordinaria rivelazione del nostro brano ci aiuta a vivere il cammino della vita cristiana contemplando il volto di Cristo e del Padre. Emergono diversi elementi di meditazione e di applicazione alla vita quotidiana. 

In primo luogo i discepoli insieme a Gesù stanno vivendo una singolare esperienza di comunione anche se la solitudine e l’angoscia della futura prova produce in loro turbamento. E’ la fragilità umana che spinge tutti noi a sperimentare le nostre fatiche di credere e di amare. Gesù comprende ed interviene. Egli rassicura. Nella sua rassicurazione cogliamo il dono di Dio: non siamo soli, ma siamo destinati alla comunione nella casa del Padre. Il Figlio ci prepara il posto.  Gesù esordisce con la rassicurazione: «Non sia turbato il vostro cuore» (v. 1). Riecheggia il messaggio biblico del «non temere», che evoca la presenza confortante di Dio accanto a coloro che sono chiamati ad una missione. Occorre passare dal turbamento alla fede nel Padre attraverso il Figlio: «Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me».

Un secondo elemento della rivelazione di Cristo è la triade: «via-verità-vita». In Cristo l’uomo trova la risposta alle sue domande sul presente e sul futuro. La «via» segnala il percorso della fede che si apre al futuro; la «verità» indica la certezza dell’amore di Dio in Cristo; «la vita» è la condizione definitiva che già al presente è prefigurata nell’affidarsi a Cristo. Solo Gesù è il mediatore che permette di andare a Dio e di conoscere il Padre entrando in comunione vitale con Lui. In definitiva «conoscere la via» significa aderire nella fede al mistero di Cristo. Attraverso Gesù si fa esperienza dell’ultimo esodo, si ripercorre il cammino di liberazione e di speranza e si accede alla terra promessa della pace in Dio.

Un terzo aspetto riguarda la relazione Padre-Figlio. La domanda posta da Filippo attiene al mistero trinitario: conoscere il Padre attraverso il volto de Figlio. Inabissarci nella SS. Trinità e vivere in profonda unione con il Figlio, significa sperimentare la presenza del Padre. Questo processo avviene mediante l’ascolto della Parola e il compimento della volontà di Dio. La forza deriva dall’ascolto della Parola e dal «rimanere fedeli» alle «parole» del Figlio, come il Figlio è fedele alle «parole» del Padre. Chi rimane fedele alle sue parole, compie le «opere» di Dio. Il testo culmina in quest’affermazione illuminante: la Parola e l’opera di Dio.

Il messaggio finale del nostro testo culmina nell’opera di Dio: colui che vive il cammino della fede ed accoglie la rivelazione di Cristo, compirà l’opera di Dio e «farà opere ancora più grandi». La fede pasquale è ribadita nell’ultima espressione del brano: «credetemi» (v. 11). Credere è lasciare che la luce divina illumini l’esistenza dell’uomo. Tale luce è comunione trinitaria, amore generativo, cammino fraterno, certezza di verità, presenza di vita.

DOMANDE

La pagina giovannea ci aiuta a entrare nel mistero di Cristo risorto. Chi è Gesù per l’uomo di questo tempo? Come possiamo presentarlo al nostro prossimo?

Cristo è la «via»; quali strade siamo chiamati a percorrere per evangelizzare i popoli?

La domanda di fede domina il nostro brano: quale ruolo ha la fede per noi oggi?

Cristo è la «vita»; come viviamo uniti a Lui? Sappiamo contemplare il suo volto? Ci apriamo all’amore del Padre?

PREGA

Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso quelli che lo temono, perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. L’uomo: come l’erba sono i suoi giorni! Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora. Ma l’amore del Signore è da sempre, per sempre su quelli che lo temono, e la sua giustizia per i figli dei figli, per quelli che custodiscono la sua alleanza e ricordano i suoi precetti per osservarli. Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno domina l’universo. (Salmo 103)

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