Saluto a Padre Rocco Marra, missionario della Consolata autentico

Padre Rocco Marra IMC Padre Rocco Marra IMC Tutte le foto: padre José Martins Fernandes
Published in I missionari dicono

Siamo tutti addolorati e ancora increduli per la morte di un missionario autentico come padre Rocco Marra, pieno di gioia ed entusiasmo, di amore alla gente e all’Istituto. Ci ha lasciato dopo una lunga e molto sofferta malattia vissuta con dignità, coraggio e fede. In un momento come questo, solo il silenzio, le lacrime e la preghiera sono gli atteggiamenti più consoni per vivere questo dolore con fede, adorando la volontà di Dio. In realtà, le lacrime sono una forma silenziosa di preghiera. Sant’Agostino sosteneva che: “in situazioni di dolore, la preghiera più bella è la preghiera fatta con poche parole e con le lacrime di amore”.

Oggi, insieme, vogliamo pregare non per Padre Rocco, ma con P. Rocco. Preghiamo per poter ricevere la grazia di imitare le sue virtù umane, cristiane e missionarie.

«Sappiamo che, quando finirà la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, ma eterna» (2Cor 5,1). La tenda di P. Rocco si è consumata, quasi tutta in missione. La sua vita tra noi ha concluso il suo percorso. Noi lo pensiamo ora nella dimora di Dio, «accanto a lui» come ha detto S. Paolo, accanto a quel Gesù che lui ha servito, annunciato e celebrato. Noi riconsegniamo a Dio questo nostro fratello e amico, consegniamo a Dio il bene che ha fatto, ricordando le sue virtù, come vuole Dio. Ancora San Paolo ci ricorda: “E’ giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona che il Signore, mi consegnerà” (2Tim. 4,7-9).

Questo nostro fratello, missionario della Consolata, ha lavorato, ha servito, ha combattuto, ha sofferto e si è offerto. Ringraziamo Dio per la missione compiuta, per la maggior parte in Sud Africa, dove ha trascorso più trenta anni di presenza missionaria.

Mi tolgo i sandali per entrare brevemente nella terra sacra della vita di P. Rocco. A lui non piacevano le lodi o le incensate. Ma qualche virtù dobbiamo presentarla, perché P. Rocco è stato un buon maestro di vita e ci ha lasciato tanti esempi umani, cristiani e missionari.

Una persona buona, con un cuore grande ed attento verso i poveri e abbandonati. Attento a tutti, soprattutto ai più indifesi, ultimi, problematici. Come, animatore, amministratore e poi superiore delegato dei nostri missionari in Sud Africa, dava ai missionari e alla gente che incontrava la medicina più efficace: il tempo e l’ascolto.

Un uomo riconciliatore, vero, sincero e trasparente... e questo non solo per carattere o personalità, ma come frutto di una profonda spiritualità missionaria.

Uomo di preghiera. Era metodico nei suoi orari: presto era già in cappella per la preghiera personale, la meditazione e lettura spirituale. Era di esempio per tutti.

Uomo pratico e preparato: Leggeva molto. Lo studio di temi biblici era il suo forte ultimamente. Ma, come missionario in Sud Africa, aveva studiato la storia e le tradizioni di quel Paese. Sapeva molto del paese e della sua missione. Studiava per conoscere e per amare.

Missionario innamorato della missione. Amava la gente. Amava tutto del Sud Africa, nonostante i problemi di quella bella nazione.

MISSIONARIO AUTENTICO: Oggi, caro Padre Rocco, personalmente e a nome di tutto l’Istituto ti ringraziamo per il bene che hai seminato nel cuore di molti e in terra di missione. Non tutti conoscono i tuoi sacrifici o le croci hai portato. Non tutti sanno degli ostacoli o pericoli che hai superato. Tutto il bene che hai fatto è scritto nel cuore di Dio e della gente che hai amato. Tutti sappiamo che sei stato un missionario di fede.

Dio un giorno ti chiamò e ti disse:

“Seguimi”: hai seguito e amato la tua vocazione.

“Lascia la tua patria, la tua casa, la tua famiglia e vai verso la terra che ti mostrerò”. Lo hai fatto.

“Predica la parola di Dio”: hai predicato con servizio nascosto, umiltà. E fede.

“Rimani con me”. Sei rimasto, perseverando e amando la Sua missione. Dio è contento per il bene che hai fatto con la tua consacrazione missionaria e la tua buona volontà.

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Un pensiero di Papa Francesco: “Una persona tende a morire come è vissuta. Se la mia vita è stata un cammino con il Signore, il Signore stesso ci aspetta a braccia aperte per continuare a vivere con Lui. Allora, diciamo sì all’amore e no all’egoismo, diciamo sì alla vita e no alla morte, diciamo sì alla libertà e no alla schiavitù dei tanti idoli del nostro tempo; in una parola diciamo sì a Dio, che è amore, vita e libertà. La nostra vita è fatta di tempo e il tempo è dono di Dio. Pertanto, occorre impegnarlo in azioni buone e fruttuose”. (Papa Francesco)

E questo padre Rocco, ne siamo sicuri lo hai fatto. Se tu fossi qui con noi ci diresti ancora una volta e solamente: “Amate la missione tra i più bisognosi. Chi ama la missione è amico di Dio, vale la pena donare e consumare la vita per il bene degli altri, particolarmente dei più bisognosi”.

Un grazie di cuore, a papà Riccardo, ai fratelli Tommaso e Gianni, alla sorella Stefania, ai cognati e cognate, ai nipoti, parenti e amici tutti. Un ricordo speciale per la mamma Fulvia che ti aspetta in cielo e che ti ha preparato un posto, vicino a lei, tra gli angeli. Siate sempre orgogliosi di P. Rocco. Grazie per averlo accompagnato nella sua vita missionaria e nella sua malattia. Fraternamente uniti nel ricordo, nell’amicizia e nella preghiera, vi saluto e abbraccio!

* P. Stefano Camerlengo è Superiore Generale dei Missionari della Consolata

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