Stiamo vivendo questo cammino quaresimale nel quale la liturgia ci invita a cammini di conversione. Ma se abbiamo già vissuto e sperimentato la Quaresima negli anni precedenti, è necessario convertirsi e pentirsi di nuovo?
Secondo il Vangelo di Marco, Giovanni Battista predicò un battesimo di pentimento (metanoia) per il perdono dei peccati. Etimologicamente questo termine significa cambio di giudizio di modo in intendere (Meta: oltre, Nous: intelletto, mente). Nel contesto biblico, ci si aspetta che questo cambiamento di mente porti a un cambiamento generale nella condotta e nel comportamento della persona. La Quaresima è allora un tempo offerto da Dio per mezzo della Chiesa che ci permette, se ci accorgiamo di aver smarrito la strada, tornare sui nostri passi per riprendere il cammino che porta all’incontro del Padre. Quindi la metanoia è un atteggiamento permanente di chi è alla costante ricerca di Dio e della sua volontà.
Per il nostro Istituto, questo tempo che stiamo vivendo prima del XIV Capitolo generale è una meravigliosa opportunità per vivere un'esperienza di metanoia. Siamo invitati ad "ascoltare con attenzione ciò che lo Spirito dice al nostro Istituto per riscoprire la bellezza e l'entusiasmo della missione ad gentes"; la nostra ultima Conferenza Regionale ci chiama ad "avere il coraggio di cambiare"; siamo consapevoli che la società sta cambiando, che il modo di percepire e di agire nella missione sta cambiando, che il nostro Istituto sta cambiando, e dobbiamo saper dare risposte tempestive e pertinenti a questi cambiamenti secondo il nostro carisma e l'eredità del Beato Allamano.
Il Vangelo è la ragione di questo cambiamento di intenti e di opinioni: su ciò che pensiamo di Dio e su come ci avviciniamo a quel Mistero, sulla legge, sulla giustizia e sul perdono, sul modo in cui intendiamo e agiamo la missione... la predicazione principale di Gesù e dei discepoli non era solo "chiedete scusa per i vostri peccati" ma era "pensate in modo nuovo" alle vostre relazioni con Dio e con i fratelli e sorelle.
Anche l’Istituto, nel XIV Capitolo generale, ci invita a guardare al futuro con grande speranza e a sognare che questa metanoia generi cose buone per ciascuno di noi e per tutta la comunità.
Vogliamo sognare missionari impegnati nella vocazione ad gentes che abbiamo ricevuto, senza paura di accettare le sfide di oggi e con il coraggio di andare oltre le frontiere geografiche ed esistenziali.
Ci porta a credere che saremo missionari convinti della nostra spiritualità della Consolazione, cioè capaci di amare e servire tutti senza distinzione di razza o condizione; missionari sensibili al dolore e con un cuore misericordioso per i più lontani e impoveriti della società.
Missionari che percorrono il cammino di santità che il beato Allamano ha voluto per ciascuno di noi.
Missionari pronti a costruire insieme, consapevoli che la via della Chiesa è quella sinodale e che i cambiamenti e le trasformazioni non dipendono da pochi, ma dallo sforzo e dall'impegno di tutti.
Missionari solidali fra di loro; con sufficiente tolleranza per comprendere chi sbaglia e accettare chi la pensa diversamente; capaci di condividere la "propria" economia con chi si trova in situazioni più avverse, generando così condizioni di maggiore fraternità tra noi.
Anche questa quaresima è tempo di misericordia per il nostro Istituto, come ci ricordava la stessa liturgia il giorno del Mercoledì della ceneri: "Ascoltate! Metanoia (convertitevi) e credete al Vangelo".
* Juan Pablo de los Rios è Superiore Provinciale della Colombia.