È Pasqua di Passione.
La guerra ha fatto irruzione nella nostra vita e ci ha travolto.
Anche la pandemia — che da due anni ormai ha modificato le nostre abitudini — non fa più notizia, mentre le immagini che quotidianamente ci arrivano dall'Ucraina sono terrificanti, spietate. Entrano nell'anima, ci devastano!
Papa Francesco il 25 marzo scorso ha consacrato al Cuore Immacolato di Maria la Chiesa e in particolare i popoli dell'Ucraina e della Russia invocando la Pace, ma costatiamo e ci viene detto dagli "esperti" che sarà una guerra lunga, piena di distruzione, di morti, di profughi.
È proprio il caso di dire che la Passione dell'Umanità ci è davanti agli occhi: è la Passione di Cristo che si rinnova atrocemente.
E più le immagini sono lancinanti, più siamo portati lì, al centro della Passione di Gesù, al GETSEMANI.
È quello il momento più intenso della sofferenza del Cristo perché non è sofferenza fisica soltanto, né psicologica; non è dolore che strazia le carni soltanto, è molto di più! È DOLORE DELL'ANIMA. Gesù si sente solo e abbandonato da tutti, dagli amici più cari, da Dio stesso. Abbandonato dal Padre! Dio ha voluto che bevesse fino in fondo il "calice amaro" e che provasse in modo abissale la sofferenza di ogni uomo lontano da Dio! È PASSIONE DELL'ANIMA! Quante volte ho sentito da madri e padri che avrebbero preferito mille volte di più un dolore fisico, nella carne, piuttosto che quello che provavano — indicibile — nell'intimo, nell'anima appunto!
È il dolore più crudele, più straziante: il fisico sembra non reggerlo! Si spiega così anche il sudore di sangue! Per questa Passione dell'Anima Gesù ha avuto un infarto vero e proprio, con i capillari che "esplodono" per la sofferenza insopportabile: ed ecco il sudore di sangue!
Cristo è lì solo e abbandonato: grida, prega nella prostrazione più profonda: è nell'Abisso del dolore! I tre Apostoli prescelti si sono addormentati, dimostrando solo fragilità e impotenza.
Il Demonio lo tenta con subdola insistenza!
Il Padre non risponde: tace!
Gesù sente che tutto il Peccato dell'Umanità di ogni tempo e di ogni uomo (anche quelli che devono ancora essere commessi!) come una piramide enorme rovesciata gli preme sul cuore e la cui punta gli penetra nell'anima.
Come una spugna ha assorbito tutto il veleno del Peccato dell'Uomo. Ormai è identificato con l'Empietà! Per questo il Padre è lontano: dove c'è il peccato non può esserci Dio!
Gesù "impregnato" tutto del Male dell'Umanità è totalmente "Altro dal Padre" da sentirsi "ateo" (letteralmente a-Deos: "senza Dio").
Diventato peccato è trattato da peccato, come dice l'Apostolo!
Lui, il Figlio amato di cui il Padre si compiace, sempre rivolto al seno dell'Abbà del Cielo, è totalmente separato dalla Santità dell'Altissimo!
Più Passione dell'intimo dell'Anima di così non si può!
Non solo il calice non è possibile che passi ma bisogna berlo tutto, fino alla feccia, nel silenzio del Padre.
Ed è in questo Abisso di Solitudine e di Malizia, nell'assenza di ogni conforto umano e divino nella fede e nell'abbandono più puro che Gesù dice ciò che piace a Dio: "sia fatta non la mia ma la tua volontà, Abba".
Solo un UOMO-DIO può fare questo gesto di CONSEGNA DI SE con una FEDE e un AMORE tale da compensare agli occhi di Dio Padre tutto il Male del Mondo da Adamo a Giuda!
Quando si rialza ha in sé una Potenza d'Amore che lo porta alla croce come una freccia. Nessuno lo fermerà: non i processi, gli insulti, gli abbandoni, i tradimenti, la flagellazione, i chiodi che trafiggono la carne.
Il Padre non gli ha tolto la Croce ma gli ha dato lo Spirito, quella FORZA interiore che ha fatto della Croce la realizzazione del Figlio come Redentore: la Salvezza dell'Umanità è una consegna d'Amore! Gesù si consegna totalmente al Padre che lo consegna agli Uomini che lo consegnano alla Passione e alla Morte!
È un abbandono così totale e fiducioso che da questo momento tutto è cambiato di segno, tutto è DONO DI SE, nell'Amore!
Cristo si dona all'amico che lo tradisce con un bacio, a Pietro che lo rinnega, ai soldati che lo conducono in prigione; si dona ai tribunali, al giudizio del Sinedrio e di Pilato; si dona ai flagelli e alle spine, ai chiodi e al patibolo.
E TUTTO da quel LEGNO è ormai solo DONO D'AMORE: al Padre perché perdoni loro "perché non sanno quello che fanno", al Buon ladrone cui permette di rubargli il Paradiso all'ultimo respiro, al Discepolo cui dona la sua Madre, alla Madre cui dona in testamento tutti noi!
Ha talmente SETE del nostro misero amore che anche il Salmo 23 che cita solo al primo versetto "Dio mio, perché mi hai abbandonato!" lo incarna e vive fino in fondo perché quel salmo si conclude come la vita del Crocifisso: per la mia consegna alla tua volontà "torneranno a te tutte le genti!"(Sal 23,28) "Ecco l'opera del Signore"! (Sal 23,32)
Per questa CONSEGNA di sé nella Passione dell'Anima, per questo Abbandono alla volontà del Padre che lo fa diventare Dono d'Amore per sempre, per ogni uomo, tutto sarà vinto dalla Grazia e dalla Misericordia.
Anche la guerra!
Buona Pasqua e che Dio vi benedica!