Il programma dell'XI Conferenza Regionale dei Missionari della Consolata in Argentina, svoltasi a Luján dal 28 al 31 maggio, ha offerto molti contributi arricchenti sulla missione ad gentes, sul luogo teologico della missione e sulla sfida dell'interculturalità.

Nei loro progetti di evangelizzazione i Missionari della Consolata in Argentina cercano di camminare in armonia con la Chiesa locale e questo è stato riconosciuto dal Vescovo della Diocesi di Merlo-Moreno, Mons. Juan José Chaparro, presiedendo l'Eucaristia del secondo giorno della Conferenza, in occasione della memoria liturgica di San Paolo VI.

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Nell'omelia il vescovo ha sottolineato l'insegnamento e la dedizione missionaria di Papa Paolo VI e ha ringraziato i laici della Consolata per il loro impegno missionario nella diocesi insieme alla presenza della Comunità Apostolica Formativa (CAF). “Ogni Istituto religioso arricchisce la Chiesa locale e noi apprezziamo molto la presenza della CAF; gli studenti con la loro gioventù e diversità sono un dono per tutta l'Argentina. Oggi –ha sottolineato– non viviamo tempi facili, ma la Chiesa, aderendo personalmente a Gesù e ascoltando il grido del popolo, propone il Vangelo per la trasformazione del mondo”. Nel CAF, che si trova accanto alla parrocchia del Santo Cura Brochero a Merlo, sono presenti sette studenti di teologia provenienti da diversi Paesi.

Il programma della Conferenza prevedeva lavori di gruppo su temi quali: il missionario in comunità, il missionario in formazione, la missione ad gentes, l'organizzazione dell'Istituto e l'economia della missione.

La Conferenza ha dedicato molto tempo a riflettere sul Progetto di Vita Comunitaria (PCV), riconosciuto come un vero indicatore per le comunità missionarie che si prendono cura e si rispettano reciprocamente. In esso trovano spazio elementi fondamentali come la costruzione della vita fraterna; l'unità nello svolgimento delle attività (unità di intenti); un programma che preveda almeno un incontro mensile; la distribuzione dei compiti nella comunità sempre in armonia con i valori e gli atteggiamenti che abbiamo imparato da Giuseppe Allamano.

L'impegno a cercare nuove strade

Juan Pablo de los Ríos, Consigliere generale per l'America, ha detto ai missionari presenti che la Conferenza è finita, le linee guida sono state date, ma non bisogna smettere di cercare nuove strade. “È stato fatto un buon lavoro e possiamo guardare al futuro con ottimismo: l'Argentina ha missionari giovani e sacerdoti anziani, che danno esperienza e solidità alla nuova missione. Vedremo i risultati tra qualche anno, abbiamo molta speranza”.

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Padre Juan Pablo ha anche evidenziato alcuni punti su cui si è lavorato durante la Conferenza, come la necessità che il Superiore Regionale aiuti, accompagni e riveda il Progetto Comunitario di Vita e Missione in linea con il desiderio della Direzione Regionale che ha riservato un tempo di riflessione sulla Comunità.

Un altro aspetto che ha sottolineato è la preparazione di un formatore perché, anche se è vero che al momento non abbiamo seminaristi locali, “dobbiamo essere pronti ad accogliere persone disposte a fare un'esperienza con noi”.

Il Consigliere Generale ha messo in evidenza le nuove sfide che la Regione Argentina vuole raccogliere: la pastorale afro e la pastorale nelle “villas” (periferie povere) a queste si aggiunge anche la Pedagogia Allamaniana nel campo dell'educazione. Allo stesso tempo ha apprezzato lo stile sinodale della conferenza in cui erano presenti una Suora Missionaria della Consolata e i responsabili laici delle scuole IMC in Argentina.

Il Superiore Generale, Padre James Lengarin, ha lasciato un messaggio finale alla Conferenza: “Siamo qui per accompagnare e consolare le persone, questo è il nostro servizio e il nostro cammino. Sono felice perché abbiamo sognato la missione con i migranti, gli afro e le Villas; oggi dobbiamo mettere in pratica questo sogno”.

In questo modo i 23 missionari della Consolata presenti in Argentina sono incoraggiati a continuare ad andare avanti e, con la gioia di dare tutto, l'Argentina si alza, canta e cammina!

* Padre Donald Mwenesa e Diana Sosa, comunicazione Regione Argentina.

I Missionari della Consolata della Regione Argentina si riuniscono dal 28 al 31 maggio presso la Villa Marista di Luján, nella provincia di Buenos Aires, per riflettere profondamente sul cammino della missione e per pianificare i prossimi sei anni.

Per illuminare i lavori dell'XI Conferenza è stato scelto il motto: “Mossi dallo Spirito” (Atti 8, 26-40).20240529Argentina6

Padre James Macharia ha condiviso il simbolismo che accompagna l'incontro, nel quale si rappresenta la Regione Argentina con dei fiori bisognosi di cure. Mentre portiamo il Vangelo alle genti, specialmente nelle periferie del Paese, abbracciamo la ricchezza dell'interculturalità animati dall’ispirazione del nostro Fondatore, il Beato Allamano, e dalla guida di Nostra Madre Consolata. L’espressione “Alzati e vai” riassume l'atteggiamento del missionario.

Il Superiore regionale, padre Marcos Im Sang Hun, ha aperto la Conferenza illustrando la situazione attuale della Regione e stabilendo le regole del lavoro. “Chiediamo le vostre preghiere per noi e per il bene dell'umanità”, ha detto il Superiore in un video messaggio.

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Partecipano nell’assemblea il padre James Lengarin, Superiore Generale, il Consigliere Generale per l'America, padre Juan Pablo De los Ríos, 19 sacerdoti residenti nella Regione, sette seminaristi della Comunità Apostolica Formativa (CAF) Cura Brochero, la Missionaria della Consolata Suor Rubi Sánchez e i laici responsabili delle due collegi della IMC in Argentina: l'ingegnere Diana Sosa e il maestro Lucio Tortosa.

Nel suo discorso di apertura, padre Juan Pablo ha sottolineato che questo incontro “è un momento opportuno per disegnare e progettare il futuro, partendo da come è nata la missione in Argentina”. Il Consigliere generale ha spiegato che attualmente “c'è un grande cambiamento nell'Istituto e molti dei giovani missionari che arrivano alle missioni provengono dall'Africa. Questa è la nuova realtà che dobbiamo abbracciare. Anche se abbiamo molte cose buone, ci sono anche aspetti che dobbiamo migliorare. Non possiamo fare missione come all'inizio; abbiamo bisogno di creatività e di una nuova prospettiva per andare avanti con la nostra missione ad gentes”.

Padre Juan Pablo ha anche sottolineato che “ci sono eredità che non cambieranno mai, soprattutto i valori del Fondatore. Dobbiamo superare i confini e incoraggiare la Chiesa con grande entusiasmo, guardando a nuove proposte. La creatività è fondamentale in un mondo in continuo cambiamento. L'approccio principale alla nuova realtà è quello di rompere gli schemi con coraggio e audacia. La Chiesa sinodale ci invita a camminare insieme, con una grande chiamata a vivere e ad annunciare.

Il Superiore Generale, padre James Lengarin ha sottolineato che “il nostro ad gentes è ascoltare, costruire la missione con la gente nel cuore”. Ha anche riconosciuto e ringraziato la Regione IMC Argentina per il suo contributo al consolidamento del nuovo modello di formazione basato su piccole comunità formative e ha espresso l'augurio che “la Conferenza sia un momento sereno e che la Provvidenza apra i nostri occhi e i nostri cuori per essere attenti a tutta l'umanità”.

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"La creatività è fondamentale in un mondo in continuo cambiamento." Padre Juan Pablo de los Ríos

Presenza IMC in Argentina

Il primo missionario della Consolata, padre Mario Viola, arrivò a Buenos Aires il 30 settembre 1946, dove stavano arrivando molti emigranti italiani, e fra questi alcuni devoti della Consolata e benefattori delle nostre missioni. Pochi mesi dopo arrivarono altri missionari e nel 1947 ci stabilimmo nella diocesi di Rosario.

Successivamente, l'Istituto ha esteso la sua presenza ad altre diocesi e ai territori del Chaco e di Formosa, considerati campi di attività specificatamente missionaria.

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"Il nostro ad gentes è ascoltare, costruire la missione con la gente nel cuore". Padre James Lengarin

Attualmente, 23 Missionari della Consolata (con una età media di 63 anni) lavorano in Argentina distribuiti in cinque parrocchie: Medalla Milagrosa a Jujuy, San Miguel Arcángel a Yuto, Nuestra Señora de la Misericordia a Mendoza, Nuestra Señora de Andacollo a San Juan e Cura Brochero a Merlo. Quest'ultima parrocchia è anche la sede della Comunità Apostolica Formativa (CAF) con sette studenti di teologia provenienti da diversi paesi. Nella Regione si sviluppano anche attività di Animazione Missionaria Giovanile e Vocazionale (AMGV) e sono attivi gruppi di Laici Missionari della Consolata.

La Casa Regionale e l'infermeria si trovano a Buenos Aires, nel quartiere di Flores. Fanno parte anche del nostro impegno due collegi: Nuestra Señora de la Consolata a Mendoza e l'Istituto Paolo VI, a San Francisco, Córdoba.

* Padre Donald Mwenesa, IMC, missionario a Mendoza e Diana Sosa, missionaria laica dedicata all'educazione.

Le celebrazioni del centenario della presenza dei Missionari della Consolata in Mozambico sono state aperte ufficialmente questa domenica 26 maggio 2024 da una solenne Eucaristia celebrata nella parrocchia di Nostra Signora dell'Assunzione nel quartiere Liberdade (Matola), nella regione metropolitana di Maputo.

Il primo arrivo dei Missionari della Consolata in Mozambico, è stato nella provincia di Tete, il 15 aprile 1925.

La Messa, nella Solennità della Santissima Trinità è stata presieduta dall'arcivescovo di Nampula e presidente della Conferenza Episcopale del Mozambico, mons. Inácio Saure, IMC, e concelebrata dal vescovo ausiliare di Maputo, mons. Osório Citora Afonso, IMC, che ha tenuto l'omelia. Il nuovo vescovo della Consolata ha sottolineato il mandato di Gesù: “Andate, dunque, e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19).

Parlando della Santissima Trinità, il vescovo ha ricordato che "Dio è famiglia (Padre, Figlio e Spirito Santo), ed è anche comunità". Pertanto, "la celebrazione del Centenario della presenza dell'Istituto nel Paese deve aiutarci a concretizzare il fatto che la missione è comunione".

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La Messa è stata presieduta da mons. Inácio Saure e concelebrata da mons. Osório Citora Afonso, e da un gruppo di sacerdoti

Hanno concelebrato l’Eucaristia quasi tutti i sacerdoti Missionari della Consolata che operano in Mozambico e Angola e che, nella settimana dal 20 al 25 maggio, hanno partecipato alla loro decima Conferenza Regionale. Erano presenti anche un gruppo di Suore Missionarie della Consolata, membri di altre comunità religiose, i seminaristi del seminario filosofico e propedeutico di Matola e un gran numero di parrocchiani.

Messaggi e ringraziamenti

Prima della benedizione finale, c'è stato tempo per alcuni messaggi. L'animatrice della parrocchia ha ringraziato i Missionari della Consolata per l’evangelizzazione realizzata in Mozambico e per l'impatto socio-economico sulle comunità in cui sono presenti con i loro progetti.

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Il rappresentante del sindaco di Matola ha chiesto ai missionari di continuare la missione con entusiasmo, non solo il Mozambico, ma nel mondo intero.

Da parte sua, il vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano, ha ringraziato tutti i presenti per aver “accolto i Missionari della Consolata in questa gloriosa terra e ha auspicato che questo centenario rinnovi la consolazione in tutto il territorio del Mozambico".

Il Superiore Regionale, padre Pedro Elias Sisto, ha sottolineato che "il Centenario è un'occasione per ringraziare Dio e rinnovare la nostra fede". Tutti insieme, "con l'immagine pellegrina della Madonna Consolata –che visiterà tutte le presenze IMC durante l'anno–, consoliamo tutti. Il Centenario non è solo per i missionari, ma per tutti e per ciascuno", ha spiegato padre Sisto.

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La celebrazione è stata animata dal coro parrocchiale con canti in portoghese e in altre lingue locali.

Alla fine della celebrazione, dopo la benedizione finale, c’è stato un momento di festa e ricreazione.

Programma del Centenario

La celebrazione del Centenario è stata organizzata nelle varie riunioni zonali dove è stato scelto il motto dell’evento: "Missionari della Consolata, 100 anni di missione in Mozambico".

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L'immagine della Consolata, che si trova a Massangulo, nella regione del Niassa, sarà portata in pellegrinaggio nei luoghi dove lavorano i missionari con il seguente calendario:

Fra giugno a settembre l'immagine visiterà la zona di Tete; in ottobre e novembre sarà a Maputo; da dicembre 2024 fino a febbraio 2025, la Consolata sarà nella zona di Inhambane e infine, da marzo a giugno 2025,l’immagine farà un pellegrinaggio nelle comunità del nord nella Provincia del Niassa.

Le celebrazioni del Centenario si concluderanno con un pellegrinaggio e una Eucaristia nella Festa della Consolata, il 20 giugno 2025, presso il Santuario di Massangulo, nella diocesi di Lichinga, dove è conservata una delle prime immagini della Consolata arrivate in Mozambico.

Oltre alle “capulane” (tessuto tipico della cultura locale ndt.) e alle magliette, è stato preparato anche un libretto con preghiere, riflessioni e canti da utilizzare durante il pellegrinaggio della Madonna.

Diverse parrocchie insieme ai seminaristi hanno composto l'Inno del Centenario, che dice: "100 anni sono passati al servizio della Chiesa, 100 anni sono passati al servizio dei nostri fratelli e sorelle, 100 anni sono passati evangelizzando. È il giubileo! Gioisci Mozambico, terra feconda, al suono di tamburi e trombe. Che la fiamma del Vangelo arda sempre. È un giubileo!"

Questo Giubileo Centenario, che coincide con il grande Giubileo 2025 convocato dal papa Francesco per tutta la Chiesa, è una bella occasione per celebrare, fare memoria, ringraziare e rinnovare l'impegno di annunciare la Buona Novella del Vangelo di Gesù.

* Padre Andrew Kasumba, IMC, missionario in Mozambico.

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Il vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano

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Mons. Osório Citora Afonso, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Maputo

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 Dopo la celebrazione c’è stato un momento di festa

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Foto: Comunità  Santa Ana Mastrong, Matola

La XIII Conferenza Regionale dei missionari della Consolata in Colombia, Ecuador e Perù, incontro che si tiene ogni sei anni, si è svolta dal 20 al 25 maggio 2024 presso il Centro di Missione e Culture "Giuseppe Allamano" di Bogotá.

È stata una settimana di ricerca e discernimento nello Spirito e si è conclusa con una visita a Tunja, presso la tomba di mons. Luis Augusto Castro Quiroga, Missionario della Consolata mancato nel 2022 a Bogotà.

I partecipanti all'incontro hanno lavorato con una metodologia sinodale che ha riunito il gruppo di 61 missionari nell'aula generale e lo ha diviso in tre tavole di lavoro, guidati dall'Instrumentum Laboris, un documento elaborato da tutti nei tre mesi precedenti e approvato per l'occasione.

La Conferenza e ha visto la partecipazione del Superiore Generale, il padre keniota James Lengarin, del Consigliere Generale per l’America, il padre colombiano Juan Pablo de los Ríos, rappresentanza delle Suore missionarie della Consolata, Suor Angélica, il laico missionario della Consolata, Pedro Cortez, e i due vescovi missionari della Consolata in Colombia, mons. Francisco Javier Múnera Correa, arcivescovo di Cartagena e Joaquín Umberto Pinzón, del Vicariato di Leguízamo - Solano.

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 Lavorano nella Colombia, Ecuador e Peru,  83 missionari (2 vescovi, 1 fratelli, 66 sacerdoti e 14 studenti di teologia)

Quadro contestuale

Lo scenario della Conferenza è stato inquadrato da tre grandi contesti: due dei quali disegnati dal cardinale Luis José Rueda Aparicio, arcivescovo di Bogotá, primate della Chiesa in Colombia e presidente della Conferenza episcopale, e l'altro dalla Liturgia della settimana:

Il contesto dello stato. I tre assi politici nello scenario latinoamericano

1.1. Il progetto governativo “Pace totale”: come Chiesa lo accompagniamo con un atteggiamento profetico, paziente e fiducioso, generando fraternità, fiducia e speranza; promuovendo il dialogo e facilitando l'incontro. Siamo la componente spirituale.

1.2. La situazione ambientale: attenti all’ecologia integrale che si prende cura dell'essere umano e della Casa Comune, consapevoli che tutto è interconnesso.

1.3. Le riforme sociali: la solidarietà con gli esclusi e gli scartati– che richiedono un cambiamento, una conversione di mentalità, di stile e di pratiche politiche e sociali.

Il contesto della chiesa. I tre assi di evangelizzazione

2.1. La Sinodalità non come strategia, ma come conversione nello Spirito che implica dialogo, ascolto e silenzio; uno stile di vita di vicinanza, compassione e tenerezza come quello del nostro Dio.

2.2. La solidarietà come un nuovo stile di vita che cerca riforme sociali nello spirito e nella pratica della misericordia.

2.3. La missione come Chiesa in uscita, partendo da un circolo interno verde costituito dal 15% dei 50 milioni di colombiani credenti e praticanti e da lì uscendo verso un cerchio giallo di coloro che sono lontani o appartengono ad altre fedi, fino a raggiungere il cerchio rosso dei non credenti.

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Padre Juan Pablo de los Ríos durante una delle celebrazioni della Conferenza

Il contesto liturgico

3.1. La festa di Pentecoste che ha indicato lo Spirito Santo, l'altro Consolatore, come il protagonista della settimana sarà.

3.2. La promulgazione del Decreto del Dicastero vaticano per le Cause dei Santi, con l'approvazione del miracolo attribuito al Beato Giuseppe Allamano a favore dell'indigeno Sorino Yanomami, nello Stato di Roraima, in piena foresta amazzonica brasiliana. Indicando che lo "spirito donato dal Fondatore", come lui stesso ha detto, continua ad agire tra noi.

3.3. La festa della Santissima Trinità che indica che la migliore comunità si costruisce, a immagine del Dio Trinità, con la partecipazione di persone diverse e la comunione tra uguali.

Ispirarci in Maria missionaria

La Conferenza Regionale, come momento di gioia missionaria, è stata avviata il lunedì successivo alla festa di Pentecoste, nel giorno dedicato da Papa Francesco a Maria, Madre della Chiesa, come la chiamavano i Padri conciliari e San Paolo VI.

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Il Superiore Generale, padre James Lengarin

I lavori hanno cominciato precisamente con una solenne Eucaristia nella parrocchia Madre delle Missioni, dedicata alla nostra tenera Madre Consolata e, inspirati dall'omelia del cardinale Luis José Rueda e abbiamo concluso la Conferenza con tre direttrici chiave: Comunità, Missione e Speranza, che costituiscono un'unica realtà che sarà registrata nel Documento finale da presentare alla Direzione Generale per l'approvazione e poi a tutti i missionari della Regione per la sua attuazione, sotto la guida del Superiore Regionale, padre Venazio Mwangi e del suo Consiglio.

Maria Consolata - secondo Giuseppe Allamano nostra Fondatrice - costruisce comunità e ci riunisce perché non siamo soli. Ci accoglie come un buon samaritano, ci ascolta, ci guarisce con l'olio della consolazione e ci rallegra con il vino della speranza, ci accompagna. Ci invita a superare l'egoismo, la chiusura, l'individualismo, per poter vivere in comunità e portare avanti la missione come una squadra, con "spirito di corpo", come ci ha indicato padre Jair Idrobo, quando con la sua illuminazione ci ha richiamato alle nostre radici. Questo spirito ci invita ad accogliere le conclusioni su "una sola comunità” e cercare di metterle in pratica nei nostri contesti di missione.

Maria ha accompagnato suo Figlio in ogni fase della sua vita, lo ha portato nel suo grembo e con lei ha imparato a vivere, a pregare e a lavorare. Con lui si è messa in cammino verso la montagna, verso l'anziana Elisabetta, per servirlo, per aiutarlo a far nascere una nuova vita, mentre suscitava gioia nel suo cuore e nel figlio del suo grembo. Ella stessa proclamava la grandezza di quel Dio che guarda gli umili, rende fecondi gli sterili, fa nascere la vita e restituisce giustizia ai poveri, per pura misericordia.

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A Maria –che ha accompagnato la vita missionaria di suo Figlio, a partire da Cana di Galilea, quando lo spinse a trasformare l'acqua in vino, anticipando la sua ora, affinché la festa della vita potesse continuare ed era con Lui e con i discepoli sul Calvario, presso la croce, al culmine della sua missione– chiediamo di continuare ad accompagnare la nostra missione nel Caquetá e nel Putumayo; ai confini con l'Ecuador e il Perù; nelle regioni del Cauca e del Valle; nelle grandi città e in mezzo all'Amazzonia; con gli indigeni e gli afrodiscendenti; con i giovani e i migranti; nell'animazione dei giovani e delle Chiese locali; nella promozione e formazione vocazionale.

A Lei chiediamo di accompagnarci nella gioia della festa e nei calvari di questa geografia che abitiamo e serviamo, come ci ha proposto padre Fernando Flórez, quando ci ha chiesto, nella sua illuminazione, se eravamo contenti di quello che siamo e facciamo.

Cercheremo di ispirarci in Maria missionaria quando svolgeremo gli impegni che abbiamo approvato nella parte del documento conclusivo dal titolo "una missione".

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La Sinodalità come conversione nello Spirito che implica dialogo, ascolto e silenzio

Oggi è un tempo di speranza in questo mondo ferito, smarrito, confuso, che cammina nelle tenebre. Papa Francesco, nella sua Bolla di indizione del Giubileo 2025, ci ricorda che "la speranza non delude" (Rom 5,5). Ci invita a vivere come "pellegrini della speranza", a parlarne, ad annunciarla con atteggiamenti e a concretizzarla in segni.

Nel caso nostro seminiamo speranza con segni concreti, tra i popoli indigeni, in Amazzonia, tra gli afrodiscendenti, nelle città e nelle loro diverse periferie, tra i giovani; ci facciamo promotori di un patto di speranza quando cerchiamo di avvicinare le generazioni e ci impegniamo per la pace, il perdono e la riconciliazione, il rispetto della vita, i diritti umani, la giustizia sociale e l'ecologia integrale.

* Padre Salvador Medina, IMC, Centro Missione e Culture di Bogotá.

"Lo Spirito Santo è il protagonista della missione e noi, come missionari, siamo i collaboratori di Dio". Con queste parole il vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano, ha motivato i lavori della 10ª Conferenza Regionale dei missionari della Consolata in Mozambico e Angola durante la messa di apertura dell'incontro.

La Conferenza che si svolge, dal 21 al 26 maggio 2024 presso il Centro di Spiritualità di Laulane, alla periferia di Maputo, riunisce 25 missionari che operano nei due Paesi. L'obiettivo è valutare e pianificare la vita e la missione nella Regione per i prossimi sei anni, alla luce del XIV Capitolo Generale della Congregazione tenutosi a Roma nel 2023.

Padre Michelangelo si è augurato che "questi giorni di grazia siano veramente aperti all'ispirazione dello spirito di lavoro e di collaborazione come il nostro Fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, ha sempre voluto".

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Padre Erasto Mgalama, padre Michelangelo Piovano e padre Rogelio Alarcón

Il gruppo di missionari sta vivendo un tempo di grazia perché nel 2025 l'Istituto celebrerà i 100 anni di presenza in terra mozambicana (1925 - 2025). Su questo evento, il Consigliere Generale per l'Africa, padre Erasto Mgalama, ha espresso la sua gioia e il suo entusiasmo nel partecipare a questi giorni di incontro della famiglia Consolata, partecipando della storia del centenario di missione della Consolata in Mozambico dove tanti hanno fatto opera di evangelizzazione con impegno e generosità.

Padre João Nascimento ha presentato il programma del Centenario, la preparazione, l’itinerario e il calendario delle attività con il percorso che la Madonna Pellegrina farà durante l'Anno di celebrazioni. L'immagine sarà accompagnata da un libretto di preghiere preparata da padre Carlo Biella, ma le comunità potranno svolgere altre attività di animazione. Le celebrazioni per il centenario si concluderanno nel giugno 2025 con un pellegrinaggio al Santuario della Madonna Consolata a Massangulo, nel Niassa. Per l’occasione sono stati prodotti anche alcuni articoli, come “capulane” e magliette che potranno essere acquistate dalle comunità.

Pellegrini di speranza

Il nuovo vescovo ausiliare di Maputo, Mons. Osório Citora Afonso, IMC, è stato invitato a dare avvio ai  lavori con una riflessione intitolata "Pellegrini di speranza per proclamare un anno di grazia del Signore". Nel suo intervento, il vescovo ha sottolineato la felice coincidenza dello svolgimento della X Conferenza, che si concluderà con un atto di apertura dell’anno di celebrazioni per i 100 anni di presenza dell'Istituto in Mozambico. Nello stesso anno, il 2025, il Paese celebrerà i 50 anni dell'indipendenza nazionale, avvenuta nel 1975.

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Mons. Osório Afonso ha fatto riferimento alle "tendenze spontanee ed egoistiche dei discepoli di Gesù, che volevano che il Maestro facesse nella loro terra i miracoli che aveva fatto altrove. A questo Gesù rispose che era necessario aprirsi generosamente alla missione per non cadere nelle situazioni che ancora si osservano specificatamente nella tendenza di alcuni missionari a chiedere di tornare in patria o a scegliere un un posto più comodo ove stabilirsi".

Inoltre, il vescovo ha sottolineato il valore della "conversione radicale necessaria per celebrare il prossimo Giubileo della Speranza superando così quegli atteggiamenti negativi presenti in alcuni missionari". Ha poi ricordato che il Giubileo del Signore del 2025 comprende quattro momenti: "l'evangelizzazione dei poveri, la libertà, la restituzione della vista ai ciechi e la liberazione dall'oppressione". Mons. Osório ha concluso il suo intervento facendo riferimento alla bolla papale "Pellegrini della speranza", che invita ad ascoltare con attenzione il grido dei poveri.

La relazione del Superiore Regionale

Il Superiore Regionale e Presidente della Conferenza, padre Pedro Elias Sisto, ha dato il benvenuto a tutti, in particolare ai membri della Direzione Generale. Nella sua relazione ha sottolineato, tra l'altro, "l'importanza della virtù dell'umiltà come missionari nei riporti reciproci e con le persone che serviamo".

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Il Superiore Regionale, padre Pedro Elias Sisto e il padre Filipe Couto

Guardando alle varie crisi che la Regione e il mondo hanno affrontato negli ultimi anni, tra cui la pandemia di Covid-19 e la crisi economica globale il Superiore Regionale ha parlato della necessità di "trasformare i tempi di crisi in momenti di grazia, resilienza e crescita nella comunione fraterna e nell'apertura al mondo in unità e solidarietà".

Parlando della presenza dell'Istituto in Mozambico e Angola, padre Pedro Elias Sisto ha osservato che negli ultimi sei anni l’istituto ha lasciato alle diocesi sei parrocchie: Santa Teresa del Bambino Gesù di Liqueleva (Maputo), la parrocchia e Centro catechistico di Guiúa (Inhambane), la parrocchia San Giuseppe a Mitúcue, la parrocchia San Francesco Saverio a Maiaca, la parrocchia Madonna della Pace a Nampaco e la parrocchia di San Michele a Cuamba (Niassa). D’altra parte l’Istituto ha aperto nuove presenze a Luacano in Angola, e a Ucanha e nella città di Tete in Mozambico.

Per quanto riguarda il cammino continentale, il Superiore ha sottolineato l'importanza dell'"unità come centro di gravità missionaria" e ha elencato le sfide urgenti che la missione deve affrontare in Mozambico e Angola: “curare la persona del missionario che non dovrebbe lavorare da solo; rivitalizzare la vita comunitaria; incoraggiare gli investimenti locali; recuperare la salina di Mambone dopo i disastri naturali e sfruttare il progetto di imbottigliamento dell'acqua a Massangulo, oltre a migliorare le strutture del seminario filosofico e propedeutico a Matola”.

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Secondo padre Sisto, "la preoccupazione attuale non è la quantità di presenze, ma la qualità della nostra azione pastorale, uscendo dall'immobilismo e avviando un discernimento regionale chiaro ed efficace fatto con coraggio e molta umiltà".

Oltre questa relazione del Superiore, l'amministratore, padre Andrew Kasumba, ha presentato il bilancio finanziario per il 2023.

I lavori della Conferenza

Guidati dai segretari, i padri Romão Majone e Fernando Chissano e dei moderatori, Carlo Biella e Dani Romero, i lavori della Conferenza hanno proseguito con la lettura e l'approvazione del documento base e con quattro gruppi di lavoro in cui i partecipanti hanno affrontato i temi più importanti (missionario nella comunità; un Istituto in missione ad gentes; organizzazione ed economia per la missione). Per ogni tema sono state approvate in plenarie proposte operative per il sessennio, secondo le varie dimensioni della vita e della missione.

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Secondo padre Bento Muhita, missionario a Vilankulos, Inhambane, “la missione in Mozambico oggi, nel centenario della nostra presenza è motivo di gratitudine, di riflessione sul nostro ad gentes per rispondere meglio alle sfide della giustizia e della pace, e per la fine del terrore nella provincia di Cabo Delgado dove la popolazione sta soffrendo a causa dei conflitti in corso. È tempo di cambiare mentalità per prendersi cura anche dell'ambiente”, dice il missionario.

L'Allamano sarà santo

Il 23 maggio, i lavori sono stati interrotti dalla grande notizia annunciata dal vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano. Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che attesta un miracolo attribuito all'intercessione del Beato Giuseppe Allamano. Si tratta della guarigione miracolosa dell'indigeno Sorino Yanomami, che apre la strada alla canonizzazione del Fondatore.

Angola: dieci anni di presenza

Padre Dani Romero, missionario in Angola ha presentato il programma per celebrare i dieci anni di presenza dell'Istituto in Angola (2014-2024). Lavorano in quel Paese di lingua portoghese, sei missionari nelle parrocchie della Consolata di Funda, diocesi di Caxito, parrocchia Madre di Dio a Lucano, diocesi di Lwena e nella parrocchia di Viana nella diocesi dello stesso nome.

A sua volta, il padre Michel Makayi ha parlato della celebrazione del decimo anniversario della parrocchia Consolata a Fingoé, nella diocesi di Tete, il 23 giugno, un evento che includerà l'inaugurazione della nuova chiesa.

Durante la conferenza, i partecipanti hanno festeggiato il compleanno di padre Manuel Tavares, 88 anni, con una celebrazione eucaristica e una cena sociale, e il 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di padre Jorge Guilherme.

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Padre Bento Muhita, padre Jorge Guilherme e padre Manuel Tavares

La Conferenza si concluderà domenica 26 maggio con una Santa Messa e l a cerimonia di apertura dell'anno centenario della presenza dell'Istituto in Mozambico. L’Eucaristia nella parrocchia della Assunzione, nel quartiere Liberdade di Maputo, sarà presieduta dall'arcivescovo di Nampula e presidente della Conferenza Episcopale del Mozambico, mons. Inácio Saure, e con la partecipazione di mons. Osório Citora Afonso, vescovo ausiliare di Maputo. Vale la pena ricordare che, oltre a questi due vescovi, un altro missionario della Consolata, mons. Diamantino Guapo, è vescovo della diocesi di Tete.

Attualmente nella Regione lavorano 35 missionari della Consolata: 29 in Mozambico in 14 comunità  e sei in Angola in tre comunità. L'evangelizzazione si concentra in modo particolare nei servizi pastorali nelle parrocchie, sui centri di spiritualità, sulla promozione vocazionale e la formazione nel seminario di Matola. Per quanto riguarda le vocazioni mozambicane nell'Istituto, oggi abbiamo 8 giovani nel propedeutico, 10 in filosofia, 3 novizi, 9 professi in teologia e 3 diaconi. I missionari mozambicani nell'Istituto sono 41.

* Redazione Comunicazione generale con informazioni di padre Andrew Kasba, IMC, Mozambico.

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La durata in ufficio del parroco religioso

Dopo tre anni di ricerca-studio, nella Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana in Roma, il missionario della Consolata...

Etiopia: da mercanti a “promotori di sviluppo”

14-06-2024 I Nostri Missionari Dicono

Etiopia: da mercanti a “promotori di sviluppo”

In occasione del centenario della presenza delle Suore missionarie della Consolata in Etiopia (1924-2024),  offriamo alcune spunti di lettura per...

II Convegno Internazionale Warao: 10 anni di diaspora

14-06-2024 Notizie

II Convegno Internazionale Warao: 10 anni di diaspora

Una delle opzioni pastorali dei Missionari della Consolata in Venezuela, dal 2006, è l'accompagnamento del popolo Warao nel Vicariato di...

XI Domenica del TO / B - Il Regno di Dio è come il seme gettato nella terra

12-06-2024 I Nostri Missionari Dicono

XI Domenica del TO / B - Il Regno di Dio è come il seme gettato nella terra

Ez 17,22-24; Sal 91; 2Cor 5,6-10, Mc 4,26-34 La fiducia, la speranza e il coraggio in Dio sono le parole tematiche...

Giornata mondiale contro il lavoro minorile

12-06-2024 Notizie

Giornata mondiale contro il lavoro minorile

Lavoro minorile, infanzia negata per 160 milioni di bambini. Secondo le agenzie della Nazioni Unite il fenomeno è in crescita...

“Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome”

12-06-2024 Triennio Allamano

“Lo proteggerò perché ha conosciuto il mio nome”

Padre Giano Benedetti presenta questa interessante ricerca su una frase biblica che, nel desiderio del Padre Fondatore, doveva diventare un...

Novena della Consolata 2024

10-06-2024 I Nostri Missionari Dicono

Novena della Consolata 2024

Il Beato Giuseppe Allamano diceva: “La Consolata è in modo speciale nostra e noi dobbiamo essere gloriosi di avere una...

Amazzonia: Convegno a Roma intensifica il cammino sinodale

10-06-2024 Missione Oggi

Amazzonia: Convegno a Roma intensifica il cammino sinodale

Yesica Patiachi: "Nell’Amazzonia noi non eravamo considerati umani, ma selvaggi, non avevamo anima. Ma adesso chi è che non ha...

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