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A Chiaravalle, nel giorno del mandato missionario ricevuto da Matteo Pettinari, il 7 gennaio scorso, erano presenti anche alcuni novizi dei Missionari della Consolata e giovani che si sono lasciati coinvolgere da questa spiritualità e che hanno voluto esprimere alcuni pensieri per Matteo.
A Chiaravalle, nel giorno del mandato missionario ricevuto da Matteo Pettinari, il 7 gennaio scorso, erano presenti anche alcuni novizi dei Missionari della Consolata e giovani che si sono lasciati coinvolgere da questa spiritualità e che hanno voluto esprimere alcuni pensieri per Matteo.
Piero De Maria - Cuneo,
novizio
Penso che sia molto importante, per uno che parte, sapere che hai tante persone, una Chiesa intera che ti sostiene. L’augurio che faccio a Matteo è di saper incontrare la gente, di saper accogliere ciò che la gente gli comunicherà con la propria vita: la gioia di condividere.
Marco - Cuneo, novizio
Auguro a Matteo che in lui arda per davvero il fuoco della missione, che è la ricerca della comunione perfetta con il Signore. Solo questo rende possibile l’annuncio e le opere di carità che ne conseguono.
Francesco - calabrese, amico
In questo sta la vera missione: rispondere alla missione che Dio ci ha assegnato, qualunque essa sia. Quello che mi ha spinto verso i missionari della Consolata è stata l’accoglienza, lo spirito di fratellanza che è uno dei gradini della sapienza, uno di quei gradini che permettono all’uomo di congiungersi spiritualmente agli altri e, attraverso gli altri, a Dio.
Pietro - Toronto, novizio
La cosa che ho scoperto e che è importante per me, e che lo sarà anche per Matteo quando si trasferirà, che tutte le difficoltà sono un dono di Dio e la cosa più importante: in questi mesi sarà importante ascoltare e vedere. E’ questa è una cosa che mi ha aiutato molto, anche quando ho fatto un’esperienza breve lavorando con i poveri in America. Sarà un aiuto anche per Matteo, ne sono certo.
Sergio - Spagna, novizio
Il sì che Matteo ha detto al Signore, alla sua Chiesa, possa essere un sì quotidiano, delle piccole cose. Ogni volta che vedo partire un missionario è un rafforzamento della mia fede, della fede della Chiesa.
Penso che sia molto importante, per uno che parte, sapere che hai tante persone, una Chiesa intera che ti sostiene. L’augurio che faccio a Matteo è di saper incontrare la gente, di saper accogliere ciò che la gente gli comunicherà con la propria vita: la gioia di condividere.
Marco - Cuneo, novizio
Auguro a Matteo che in lui arda per davvero il fuoco della missione, che è la ricerca della comunione perfetta con il Signore. Solo questo rende possibile l’annuncio e le opere di carità che ne conseguono.
Francesco - calabrese, amico
In questo sta la vera missione: rispondere alla missione che Dio ci ha assegnato, qualunque essa sia. Quello che mi ha spinto verso i missionari della Consolata è stata l’accoglienza, lo spirito di fratellanza che è uno dei gradini della sapienza, uno di quei gradini che permettono all’uomo di congiungersi spiritualmente agli altri e, attraverso gli altri, a Dio.
Pietro - Toronto, novizio
La cosa che ho scoperto e che è importante per me, e che lo sarà anche per Matteo quando si trasferirà, che tutte le difficoltà sono un dono di Dio e la cosa più importante: in questi mesi sarà importante ascoltare e vedere. E’ questa è una cosa che mi ha aiutato molto, anche quando ho fatto un’esperienza breve lavorando con i poveri in America. Sarà un aiuto anche per Matteo, ne sono certo.
Sergio - Spagna, novizio
Il sì che Matteo ha detto al Signore, alla sua Chiesa, possa essere un sì quotidiano, delle piccole cose. Ogni volta che vedo partire un missionario è un rafforzamento della mia fede, della fede della Chiesa.