L’ultima parte della Vista Canonica alla Regione Congo compiuta dal Superiore Generale, padre James Lengarin, accompagnato dal Vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano e dal Consigliere, padre Erasto Mgalama, si è completata con la visita alle parrocchie di Saint Joseph d’Arimathée, Bisengo Mwambe, Saint Hilaire e al seminario filosofico dal 28 al 31 gennaio.

“La nostra presenza in questa realtà è vera consolazione, forse anche piccola e limitata, ma sostenuta dalla dedicazione dei nostri missionari e anche dal grande esempio di fede, partecipazione e coinvolgimento della gente e dei fedeli delle nostre parrocchie e comunità”.

Parrocchia di Saint Joseph d’Arimathée e Seminario folosofico

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La parrocchia appartiene alla diocesi di Kisantu e si trova nella stessa zona della casa regionale, con la bella chiesa spaziosa e luminosa ormai ultimata ed alcune opere legate alla parrocchia come la scuola, sale per attività sociali di taglio e cucito, informatica, Caritas e il pozzo per vendita e distribuzione dell’acqua.

Il parroco è padre César Balayulu Otsis. Ci ha anche fatto conoscere un’altra cappella con la chiesa ormai ultimata, dedicata alla Consolata. Accanto ad essa anche il pozzo per la distribuzione dell’acqua ed un grande terreno che viene coltivato in parte dal seminario filosofico.

Il pomeriggio del 28 gennaio vistiamo il Seminario filosofico “Padre Antonio Barbero”. Gli studenti sono 25: sette nell’anno propedeutico e 18 nella filosofia. Vi è un solo formatore padre Toussaint Twite che ci presenta il progetto comunitario e lo svolgimento della vita della comunità che oltre allo studio e agli incontri formativi cerca di mantenersi con i lavori della casa, coltivazioni e con un allevamento di maiali.

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Il giorno seguente, 29 gennaio, Anniversario della Fondazione dell’Istituto, nella celebrazione della Messa, otto studenti del terzo anno fanno il loro ingresso nel postulato. Il superiore generale consegna loro un crocifisso e la Vita Spirituale del nostro Fondatore. Partecipano anche alcuni familiari degli studenti che sono di Kinshasa. In seguito, un momento di festa con la cena, musica, canti e danze.

Parrocchie di Bisengo Mwambe e Saint Hilaire

Il 30 gennaio partiamo per le parrocchie di Bisengo Mwambe e St. Hilaire che si trovano invece nella parte opposta della città, nella diocesi di Kinshasa e nei pressi dell’Aeroporto. Una zona molto popolata e di difficile accesso a causa della strada sabbiosa, soprattutto in tempo di pioggia. Realtà veramente ad gentes e con tante sfide sociali e pastorali.

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Nella parrocchia di Bisengo Mwambe vi lavorano padre Victor Kota come parroco e padre Innocent Bakwangama. Ci portano innanzitutto a conoscere la cappella della Consolata ancor più lontana dalla sede parrocchiale che raggiungiamo con una strada per soli esperti autisti e buone Land Cruiser. La Chiesa si trova in un bel pianoro dove la gente ha anche iniziato a costruire le sue case e vorrebbe che un giorno diventasse parrocchia. Ci accoglie un gruppo di fedeli della comunità.

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Nella stessa zona vi è anche una scuola dedicata alla Consolata con più di 400 alunni suddivisi tra la scuola e primaria e secondaria con frequenza al mattino e al pomeriggio. Oltre a questa anche un piccolo ospedale che al momento funziona solo in parte e conta con la presenza di un medico che è presente tre volte alla settimana. Vi è un buon reparto di maternità e sala operatoria.

Ritorniamo poi alla parrocchia dove anche qui vi è una grande scuola con circa 1200 alunni nella primaria e 400 nella secondaria. Un’opera grande e importante, ma che ha bisogno di costante manutenzione e materiale per le attività scolastiche.

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Alla sera, dopo la Messa animata e partecipata da un bel numero di fedeli, passiamo alla parrocchia di Sait Hilaire dove vi lavorano padre Dieudonné Ambinikosi come parroco e padre Matthieu Kasinzi. La parrocchia è ben strutturata, con una bella chiesa nella quale celebriamo la messa il mattino con un gran numero di fedeli, soprattutto donne. Dopo la Messa un momento di preghiera presso la grotta della Madonna invocando soprattutto il dono della pace.

Anche qui visitiamo le scuole della parrocchia:  primaria e secondaria con quasi 900 alunni. Un numero grande per il quale mancano anche le sale e per questo alcune classi sono numerosissime. La parrocchia ha un buon progetto pastorale, frutto di un lavoro serio fatto lungo gli anni.

La notte, con tre ore di viaggio, sempre a causa del traffico, raggiungiamo la casa regionale.

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Assemblea conclusiva con i missionari della zona sud

Sabato 1° febbraio, tutti i missionari che sono in questa zona di Kinshasa arrivano nella Casa Regionale di Mont Ngafula-Kimbondo per l’assemblea conclusiva della Visita Canonica. Il superiore regionale, padre David Moke, fa una relazione sulla vita della regione di questi ultimi anni e dell’economia.

In seguito, il Superiore Generale, padre James Lengarin, fa una relazione finale sulla visita ringraziando la presenza, lavoro e dedicazione di ogni missionario e dando alcune indicazioni per la vita della regione, delle comunità e dei missionari che saranno poi comunicate nella lettera conclusiva. Ne segue anche un dialogo aperto e franco su alcuni aspetti ed in particolare sul valore ed importanza della fraternità e dello spirito di famiglia nel nostro Istituto che in ogni regione è internazionale ed interculturale. La foto di gruppo ed il pranzo chiudono la mattinata di incontro.

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Parrocchia Saint Hilaire

Il giorno seguente, domenica 2 febbraio, si fa l’incontro del Superiore Generale e dei visitatori che lo accompagnano insieme con il consiglio della Direzione Regionale. È un momento importante di condivisione e discernimento sulla vita della regione, delle comunità e dei missionari.

Si conclude così la Visita Canonica a questa Regione che vive in un paese che da anni soffre a causa della guerra e che in questi giorni si è fatta particolarmente forte e violenta nella zona al confine con il Rwanda e nella città di Goma provocando morte, distruzione ed un grande numero di rifugiati.

A Kinshasa, dopo alcune manifestazioni violente, è subito ritornata la calma e anche gli studenti hanno fatto manifestazioni pacifiche, ma questo non vuole dire che non ci siano tensioni e l’incertezza sul futuro. Si vede tanta povertà e tanta sofferenza, tanta gente che lotta ogni giorno per poter vivere o sopravvivere.

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La nostra presenza in questa realtà è vera consolazione, forse anche piccola e limitata, ma sostenuta dalla dedicazione dei nostri missionari e anche dal grande esempio di fede, partecipazione e coinvolgimento della gente e dei fedeli delle nostre parrocchie e comunità.

Che la Consolata e San Giuseppe Allamano intercedano e proteggano il Congo e ogni nostro missionario, questa è la nostra preghiera e ringraziamento per questo mese di visite, dialoghi, incontri e momenti di condivisione e famiglia facilitati e prepararti con amore da ogni comunità ed in particolare dal superiori regionale, padre David, che ci ha condotti nei lunghi viaggi fatti per raggiungere le nostre missioni.

* Padre Michelangelo Piovano, IMC, è Vice Superiore Generale.

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Viaggio verso Kisangani e Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, seconda tappa della Visita Canonica compiuta dal Superiore Generale, padre James Lengarin, accompagnato dal Vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano e dal Consigliere, padre Erasto Mgalama.

Terminata la visita Canonica alle missioni del Nord, martedì 21 gennaio, ci rimettiamo in cammino per poter raggiungere Kinshasa. Non essendoci l’aereo da Isiro facciamo nuovamente il viaggio per strada per raggiungere Kisangani passando la notte a Bayenga dove abbiamo ancora alcuni momenti di condivisione e scambio con P. Flavio Pante.

Appena usciamo da Bayenga troviamo già qualche mezzo in difficoltà a causa del fango, ma grazie a Dio riusciamo a passare e a raggiungere Kisangani dopo 13 ore di viaggio. Lungo il cammino ogni tanto si trovano dei camion in difficoltà, qualcuno fermo da più di una settimana.

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Rimaniamo a Kisangani ancora quasi due giorni completando la visita ora che è anche presente P. Simon Tshimbombo Tshiani convalescente dopo l’operazione di appendicite. Come sempre i dialoghi e l’incontro comunitario con P. André e P. Simon.

Visitiamo anche il vescovo ausiliare di Kisangani mons. Leonard Ndjadi Ndjate (religioso Comboniano). Siamo accolti con molta fraternità, ci parla delle sfide e vastità della diocesi grande come metà dell’Italia come superficie ed in seguito, ci invita per il pranzo. Dopo pranzo visitiamo anche la cattedrale ed alcune strutture della Procura Diocesana.

Il 24 gennaio ci rechiamo all’aeroporto perché abbiamo l’aereo per Kinshasa dove vi arriviamo verso sera. Là ci aspettano Padre Cesar Balayulu e Padre Jacques Lwanzo. Dovuto al traffico impieghiamo ben tre ore per arrivare alla nostra casa regionale.

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Visita al vescovo ausiliare di Kisangani mons. Leonard Ndjadi Ndjate 

Visita alla comunità della Casa regionale

Il 25 gennaio con il superiore regionale Padre David e Padre Cesar, si fa la visita alla comunità della casa regionale con i dialoghi e la conoscenza delle sue varie attività e opere (scuole, il nuovo salone per incontri ed eventi, lo spazio commerciale Consolata Plaza per la vendita di alimentari, bevande e la distribuzione dell’acqua del pozzo). Con queste ed alcune altre attività la casa e la regione hanno quelle entrate che le sono necessarie per il suo mantenimento.

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Scuola Notre Dame Consolata

Messa e Convivio con i Laici Missionari “FAMICO”

Domenica 26 gennaio, nella Parrocchia Meter Dei, celebriamo la Messa in francese. Una messa con tanti giovani, ben preparata ed animata con la presenza dei nostri Laici Missionari. Questi, nel giardino della Casa Regionale, hanno preparato una festa ed il pranzo, offrendo però prima alcuni doni al superiore generale ed ai suoi accompagnatori. Il gruppo di questi laici si è anche dato un nome:  “FAMICO” che sta per Famiglia Consolata ed è un bel gruppo di laici che ci sono vicini come laici missionari della Consolata. Condividono il nostro spirito e carisma vivendo con spirito missionario nelle loro famiglie e comunità parrocchiali. Un buon gruppo di loro è della parrocchia Mater Dei. Alcuni di loro sono anche stati a Roma per la Canonizzazione del Fondatore.

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Incontro con i Laici Missionari nella Parrocchia Meter Dei a Kinshase

Vista alla Parrocchia e Santuario Mater Dei

Lunedì 27 gennaio visitiamo la parrocchia e Santuario Mater Dei dove vi lavorano padre Nestor Nkulu Iland’a come parroco, Padre Stephano Nangaa Babangenge e P. Maluasa Honoré Tsiditeta come suoi collaboratori. La parrocchia, fondata nel 1979, ha un bel programma di formazione ed attività e iniziative nel decennio 2020/2030 in  preparazione alla celebrazione del suo giubileo. In particolare, l’attività della Caritas per l’assistenza ai poveri ed il miglioramento di alcune strutture parrocchiali.

Come sempre il superiore incontra personalmente ogni missionario e, nello stesso tempo, prendiamo conoscenza delle varie realtà e attività della parrocchia. Visitiamo anche la nostra scuola “Notre Dame de la Consolata”   in compagnia di P. Stephano, direttore di una delle sezioni e dove ci attende anche P. Jean-Marie Bakonda che in essa insegna lingua inglese. Siamo accolti da tutti i bambini e ragazzi della scuola materna e primaria con canti e messaggi di benvenuto. È una bella realtà educativa e formativa. Ritorniamo in parrocchia per l’incontro con la comunità dei missionari e poi si conclude con il pranzo.

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Nei prossimi giorni continueremo la visita alle altre nostre parrocchie a Kinshasa e ai seminari del propedeutico e della filosofia per poi concludere con l’assemblea con tutti i missionari.

Mentre siamo qui arrivano sempre le notizie sulla situazione di guerra nella regione di Goma dove alcuni giorni fa è anche stato ucciso il governatore. Preghiamo affinché la situazione non precipiti e si trovino cammini di pace anche perché sono sempre di più i rifugiati e coloro che devono scappare dalle zone di conflitto.

* Padre Michelangelo Piovano, IMC, è Vice Superiore Generale.

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Distribuzione dell'acqua a Kisangani

Dopo ormai dieci giorni dal nostro arrivo nella Repubblica Democratica del Congo facciamo un po' di condivisione e aggiornamento su questa prima tappa della Visita Canonica compiuta dal Superiore Generale, padre James Lengarin, accompagnato dal Vice Superiore Generale, padre Michelangelo Piovano e dal Consigliere, padre Erasto Mgalama.

La visita è iniziata nel nord del paese con l’arrivo a Goma e poi a Kisangani sabato 11 gennaio 2025. Qui abbiamo incontrato il superiore regionale padre David Moke venuto ad aspettarci e che ci accompagnerà. Abbiamo fatto la visita alla missione e quasi parrocchia di Segoma dove ci accoglie padre Andre Nekpala, con lui lavora anche padre Simon Tshiani che però è all’ospedale perché deve essere operato in giornata di appendicite.

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Parrocchia di Kisangani

Siamo ospitati nella casa della comunità costruita da pochi anni, molto bella ed accogliente. Padre André ci fa vedere il terreno accanto alla casa parrocchiale dove dovrà essere costruita la chiesa dedicata alla Consolata ed il resto del grande terreno della parrocchia dove potranno sorgere anche altre attività e opere. Per ora, per la messa e le altre attività, viene usato un posto all’aperto coperto da una tettoia. Domenica 12 partecipiamo alla Messa con la gente, una celebrazione ben preparata e partecipata da molte persone.

Missione Bayenga

Il giorno seguente partiamo presto perché il viaggio nella foresta fino a Bayenga è lungo e la strada molto rovinata dovuto alle piogge e ai camion. Passando per vari posti di controllo e per alcuni tratti in cui la strada è pessima alla sera arriviamo alla nostra missione di Bayenga nella diocesi di Wamba. Ci accolgono padre Flavio Pante e padre Joseph Mutinda Maingi.

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I missionari della Consolata sono a Bayenga da ormai 25 anni lavorando con la gente semplice di questa missione ed in particolare con un gruppo di Pigmei che vivono nella zona. Un gruppetto di loro, soprattutto bambini, al mattino presto è già alla porta della missione per chiedere un po' di cibo. Si lavora con loro soprattutto nel campo della nutrizione, della salute e dell’educazione. È importante per i missionari stare con loro per conoscerne la cultura e la loro vita e necessità.

Come in ogni comunità il Superiore Generale, padre James Lengarin, parla personalmente con ogni missionario mentre padre Erasto Mgalama e padre Michelangelo guardano gli aspetti più concreti della vita della comunità, della parrocchia e delle sue attività. Fatto questo si fa sempre un incontro comunitario finale.

Isiro – Procura

Martedì 14, dopo pranzo, riprendiamo il viaggio diretti verso Isiro dove arriviamo alla sera. Siamo accolti da padre Rinaldo Do, Fratel Rombaut Ngaba e Fratel Domenico Bugatti. Fa anche parte della comunità padre Richard Larose che è in Canada per motivi di salute. Isiro è la casa procura della zona alla quale fanno riferimento tutte le missioni del Nord. Qui abbiamo modo di visitare le varie attività ed opere che la comunità segue nel campo dell’alimentazione con i bambini, dell’educazione con le scuole e nell’ospitalità.

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 Visita all’ospedale di Neisu

Neisu – Parrochia e Ospedale

Da Isiro andiamo a Neisu, missione nella quale siamo ormai da più di 40 anni. Siamo accolti da padre Willy Ipan, padre Giuseppe Fiore, padre Jaques Babaya Abayo, padre Jean de Dieu Madjaje e dal laico missionario Ivo Lazzaroni che è amministratore dell’ospedale. La gente ci accoglie con gioia in questa grande e antica missione con più di 80 cappelle che i missionari seguono raggiungendole con le loro moto e con non poca fatica.

Visitiamo in particolare l’ospedale nel mezzo del quale si nota subito la tomba di padre Oscar Goapper che ne è stato l’ideatore e fondatore. Con più di 200 posti letto accoglie ogni giorno le persone che vengono anche da lontano sapendo di poter fare analisi, radiografie, ecografie e consulte mediche di qualità. Un nuovo reparto di cardiologia con gli strumenti necessari per questa specialità e una buona farmacia per ogni tipo di trattamento. Una vera e propria opera di consolazione che il laico missionario Ivo in questi hanno ha amministrato con capacità e intraprendenza.

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La comunità della Parrocchia di Somana a Isiro

Parrocchia di Somana

Venerdi 17 gennaio, dopo la messa con i numerosi fedeli, ripartiamo per Isiro per visitare la comunità della Parrocchia di Somana. Ci accolgono padre Patrick Sawela, padre Francis Obwoge e padre Sabastien Ntoto Ntoto. Una grande parrocchia in sviluppo e crescita nella città di Isiro. La grande presenza e partecipazione di fedeli ha dovuto far ingrandire la chiesa aggiungendo due navate che sono in fase di costruzione. Inoltre, in un altro settore, sempre della parrocchia, sorgerà una grande chiesa dedicata a San Giuseppe Allamano. Per ora vi è già la struttura coperta dove la gente ogni domenica si trova per la messa e alla quale sta lavorando per fare le pareti e completare l’opera. Anche qui la comunità cristiana è molto numerosa.

Queste sono le nostre comunità della zona di Isiro, una realtà molto distante da Kinshasa e con i mezzi di trasporto aereo sempre molto incerti.

Ordinazione sacerdotale

20250120Congo6Domenica 19 gennaio abbiamo avuto la gioia di partecipare alla ordinazione sacerdotale del diacono Jean-Baptiste Kambale Bahamwiti originario della parrocchia di Bayenga e del diacono Remi Beyokomu Anotengo dei Missionari Comboniani della parrocchia di Ibambi, entrambi della diocesi di Wamba. Dovuto all’assenza del vescovo della loro diocesi di Wamba sono stati ordinati dal vescovo di Isiro nella nostra parrocchia S. André Kaggwa di Somana-Isiro. Una bella e lunga celebrazione con moltissima gente accolta sia in chiesa che all’esterno.

Le parrocchie dei due neo-sacerdoti si sono fatte presenti con una buona partecipazione. Il coro ha animato con forza ed entusiasmo tutta la celebrazione. La nostra parrocchia ed i nostri missionari con la loro gente hanno fatto un grande lavoro per la preparazione della celebrazione e l’accoglienza di tutti gli invitati. Essendo entrambi missionari, padre Jean-Baptiste partirà per l’Angola e padre Remi (Comboniano) è stato destinato in Colombia.

La nostra vista alla zona di Isiro si è conclusa lunedì 20 gennaio con una assemblea insieme a tutti i missionari della zona nella quale inizialmente il superiore e l’amministratore regionali hanno fatto una relazione sulla regione.

In seguito, il superiore generale, insieme ai visitatori, ha ringraziato per il grande lavoro che ogni missionario sta facendo con amore e dedicazione, ha inoltre fatto alcune osservazioni per ogni comunità e dato anche indicazioni per la nostra vita religiosa, comunitaria e missionaria.

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Missionari della Consolata insieme al vescovo ed alcuini padri diocesani

Nel pomeriggio, sempre nella casa procura, insieme ad un centinaio di persone invitate, sacerdoti, religiose e religiosi si è celebrata la Festa della Fondazione dell’Istituto e di San Giuseppe Allamano, presieduta dal vescovo di Isiro, Mons. Dieudonné Madrapile Tanzi.

Così si conclude questa prima tappa della visita canonica che proseguirà con la visita alle comunità di Kinshasa.

* Padre Michelangelo Piovano, IMC, è Vice Superiore Generale

Ed è proprio così! perché qui si usa il calendario amarico. Sto parlando dell’Etiopia dove i Missionari della Consolata giunsero per la prima volta nell’anno 1913, per continuare il lavoro apostolico del missionario cappuccino il Cardinale Massaia per il quale il beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari della Consolata, nutriva una profonda simpatia. 

Il lavoro che i missionari hanno fatto nell’arco di questo tempo è stato davvero grande: soprattutto nei territori missionari del Kaffa e Meki oltre che nella capitale Addis Ababa. Oggi siamo ad Addis Abeba e nelle missioni di Gambo, Weragu, Modjo, Minne e Shambu.

Una prima cosa per la quale vale la pena ringraziare Dio è che oggi possiamo contare con ventinove figli di questa terra che hanno consacrato la loro vita alla missione come Missionari della Consolata. Anche in questo modo questa chiesa contribuisce all’apostolato missionario.

Una visita breve ma significativa

La nostra visita è stata breve ma intensa e significativa: ci siamo fermati in Etiopia, con il padre Stefano Camerlengo, Superiore Generale, di ritorno dalla visita canonica in Madagascar. 

Al nostro arrivo abbiamo anche potuto condividere il momento difficile che missionari presenti nel paese stava vivendo: la notte del 7 luglio, nella missione di Shambu, il padre Johannes Michael Haro è stato sequestrato dai ribelli e portato nella zona boschiva della regione; per fortuna il sequestro è durato solo un'ora e poi il padre è stato rilasciato. 

Per sicurezza il giorno seguente il padre insieme con due missionarie della Consolata, Bachew e Edilisia, si sono allontanati dalla missione e attualmente si trovano ad Addis Ababa. Tutto questo è conseguenza della guerra interna che da mesi sta vivendo il paese. 

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Abbiamo avuto modo di visitare le missioni di Gambo, dove accompagniamo un lebbrosario e le attività di una parrocchia, e di Modjo, dove funziona un’altra parrocchia e anche un centro di spiritualità, formazione e animazione missionaria.

Poi è stata la volta della visita resa alle autorità ecclesiastiche: Mons. Antoine Camilleri, nunzio in Etiopia e Gibuti, rappresentante speciale del Pontefice presso l’Unione Africana e delegato apostolico in Somalia; sua eminenza Berhaneyesus Demerew Souraphiel, cardinale e arcieparca di Addis Abeba; Mons Varghese Thottamkara, Vicariato Apostolico di Nekemte dove si trova la missione di Shambu e il vicario generale del vicariato di Meki.

* Godfrey Msumange è Consigliere Generale per il continente africano

TESTO IN INGLESE

I padri Stefano Camerlengo e Godfrey Msumange, Consigliere Generale per l'Africa, hanno potuto finalmente visitare la nuova missione del Madagascar, dopo due anni di tentativi andati a vuoto a causa delle restrizioni molto rigorose messe in atto da parte del governo del paese. Nella grande isola rossa dell'Oceano Indiano, che con i suoi 587.000 km² è la quarta più grande del mondo, lavorano fin del 2019 tre Missionari della Consolata: Jared Makori, Jean Tuluba e Kizito Mukalaz.

"Per ora, ricorda il padre Godfrey Msumange, abbiamo una missione a Beandrarezona, nella regione di Sofia a 1.124 metri sul livello del mare. Siamo nella diocesi di Ambanja, a mille chilometri a nord della capitale, in una situazione di missione ad gentes e un luogo in buona parte di prima evangelizzazione". La popolazione è di circa 25 mila abitanti distribuiti in 20 villaggi. La comunità cristiana più lontana è a 70 km da Beandrarezona ma, a causa delle montagne e della mancanza di strade, ci vogliono quattro giorni di cammino per raggiungerla. Il gruppo etnico più numeroso della zona è quello degli Tsimihety, piccoli agricoltori che coltivano riso, tabacco, arachidi, fagioli, mais e allevano bestiame.

Presenza di Consolatazione

Padre Msumange ricorda che "dopo aver studiato il francese e il malgascio, la lingua locale, i tre sacerdoti arrivarono alla Missione dove andarono a vivere in una piccola casa in affitto in mezzo alla popolazione. Hanno iniziato a studiare come organizzare la vita nel villaggio, senza dimenticare i villaggi remoti, difficili da raggiungere a causa della precarietà delle strade. Nella regione, i cristiani rappresentano solo il 3% della popolazione. Il primo lavoro è la formazione delle comunità, degli animatori e dei catechisti, ma poi anche la promozione umana: i missionari stanno lavorando alla costruzione e gestione di una scuola secondaria che non è mai esistita nel villaggio. L’educazione diventa così non solo uno strumento di promozione umana ma anche un mezzo indispensabile per l'evangelizzazione"

Parlando della visita il padre Stefano Camerlengo ha sottolineato la bellezza del Madagascar e della sua gente. "Sono molto accoglienti e quando parlano si percepisce una bontà che viene da dentro, molto educata e presente. È un Paese che potrebbe svilupparsi bene attraverso il turismo perché è circondato da un mare meraviglioso, ma si trova in una situazione molto precaria. Il malgoverno è un problema molto diffuso, la gente vive poveramente, le autorità politiche e sociali sembrano più preoccupate dei loro interessi che del bene comune. La rete stradale è quasi inesistente e soprattutto durante la stagione delle piogge, che dura sei mesi all'anno, le strade sono letteralmente impraticabili... così che la vita, e lo sviluppo, si arresta completamente.

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La chiesa in Madagascar

In Madagascar ci sono 22 circoscrizioni ecclesiastiche: cinque archidiocesi e 17 diocesi. I vescovi in questo momento sono 28 e fra di loro anche un cardinale arcivescovo attivo: Mons. Désiré Tsarahzana. Le forza pastorali in campo non sono poche: ci sono 1.747 sacerdoti (892 clero secolare e 855 religiosi), 2 diaconi permanenti, 1202 seminaristi, 735 fratelli, 133 membri di istituti secolari, 1703 missionari laici, 5.006 religiose consacrate, 14.395 catechisti. Il cristianesimo è arrivato in Madagascar nel XVI secolo con i Padri Domenicani, seguiti dai Gesuiti e dai Lazzaristi e, nel secolo successivo, dai missionari di San Vincenzo de' Paoli.

Non si tratta quindi di un cammino recente eppure, commenta Padre Stefano, "il lavoro è ancora molto grande. Da quello che possiamo vedere, in tanti aspetti si stanno muovendo i primi passi: non c'è una catechesi ben organizzata o una preparazione al battesimo consolidata. I sacramenti sono poco celebrati e la  gente non sembra molto interessata alla vita della cominità cristiana. Con una popolazione approssimativamente 25 milioni di abitanti, solo il 10% è cristiano". c'è tanto da fare, ma tutto questo appartiene chiaramente al carisma di noi Missionari della Consolata.

Una situazione missionaria Ad Gentes

Il Padre Generale sottolinea che la Missione di Beandrarezona, dove si trovano i Missionari della Consolata, è molto bella e impegnativa. "È una missione ad gentes con circa 20 comunità (villaggi) e circa 25.000 abitanti che conta per la prima volta con una presenza stabile di sacerdoti; prima la comunità era visitata dalla parrocchia vicina. 

La situazione nella quale vivono le famiglie dei nostri villaggi è molto povera e spesso priva di servizi  basici. Se per la posizione geografica l’acqua è abbondante in cambio l'elettricità arriva con difficoltà e l’assistenza sanitaria è garantita solo da un piccolo centro medico servito da una sola dottoressa, in questi giorni assente perché in vacanza con la sua famiglia.  In caso di emergenza, l'auto della missione, la sola presente nel villaggio, diventa anche ambulanza. Anche in questo modo si cerca di fare un po’ di consolazione. 

Soprattutto i giovani sembrano un po' abbandonati al loro destino e per questo i missionari hanno iniziato a costruire una scuola superiore per dare qualche strumento in più ai ragazzi che vivono quasi senza nessuna opportunità.

Ci sono molte difficoltà, ma anche molta gioia nel sentirsi veramente utili, protagonisti di una missione che sta nascendo. 

In questo momento si deve ancora costruire una casa per i sacerdoti e una cappella un po’ più grande, l’attuale è fatta di fango ed è piccola. Sappiamo che una struttura valida e significativa aiuta ad attrarre le persone.

A Beandrarezona ci sono anche quattro Suore Francescane di Notre Dame che lavorano in tre scuole primarie e secondarie. Vivono in una casa costruita dal vescovo e aiutano nella missione.

In sintesi, ricorda il padre Stefano, “questa è l'esperienza dei nostri missionari in Madagascar che vorrei condividere con voi, perché credo sia importante farla conoscere. Scrivendo all'amministratore della diocesi ho sottolineato che questa missione è un dono che abbiamo ricevuto e che vogliamo mantenere e curare. È davvero una missione che ci stimola e ci aiuta a essere sempre più disponibili e sensibili”.

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La prima visita canonica

Padre Jean Tuluba, che ha già lavorato a Roraima, in Amazzonia, è uno dei tre missionari della Consolata in Madagascar. Egli ritiene che “la visita canonica sia stata per noi un tempo di grazia, di incontro fraterno, di gioia, di rinnovamento, di condivisione delle gioie e dei dolori della missione; un tempo per progettare il nostro futuro sull'Isola Grande. Non è un mero adempimento formale, né un atto di controllo, ma un evento di grazia per tutti, un passaggio del Signore che viene a visitare il suo popolo per rivendicarlo e portarlo alla salvezza.

Abbiamo aspettato a lungo in questo momento, ma non è stato possibile a causa della pandemia di Covid-19. La gioia non era solo nostra, ma anche di tutta la gente della Missione di Beandrarezona che ha potuto vedere con i propri occhi il Padre Generale e la sua delegazione raggiungere questo territorio. Loro hanno visto  che i tre missionari non sono soli e che la Consolata è una grande famiglia presente in tutto il mondo”.

Il Madagascar

Con un’area di 587 mila Km2, il Madagascar è un'isola dell'Oceano Indiano con 4.800 km di costa marittima. Nel Paese si parla malgascio, francese e inglese. La sua capitale è Antananarivo, con 1,4 milioni di abitanti. L'aspettativa di vita è di 66,9 anni e nelle città vive il 26,81% della popolazione. Al di sotto della soglia di povertà vive cerca del 70% de la popolazione e l'acqua potabile è disponibile per il 10%.

* Padre Jaime C. Patias, IMC, Consigliere Generale per l'America.

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