Preghiamo perché le famiglie divise possano trovare nel perdono la guarigione delle loro ferite, riscoprendo anche nelle loro differenze la ricchezza reciproca.
“Tutti sogniamo una famiglia bella, perfetta. Ma le famiglie perfette non esistono. Ogni famiglia ha i suoi problemi, e anche le sue grandi gioie”, afferma il Papa Francesco nelle intenzioni di preghiera del mese di marzo 2025 sul tema “Per le famiglie in crisi”.
“In una famiglia - spiega il Pontefice - ogni persona ha valore perché è diversa dalle altre, ogni persona è unica. Ma le differenze possono anche provocare conflitti e ferite dolorose. E la migliore medicina per curare il dolore di una famiglia ferita è il perdono”.
Il Video del Papa con l’intenzione di preghiera per ogni mese è diffuso attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa.
“Perdonare significa dare un’altra possibilità. Dio lo fa con noi continuamente. La pazienza di Dio è infinita: ci perdona, ci rialza, ci permette di ricominciare. Il perdono rinnova sempre la famiglia, permette di guardare avanti con speranza. Anche quando non è possibile il “lieto fine” che vorremmo, la grazia di Dio ci dà la forza di perdonare e porta pace, perché libera dalla tristezza e, soprattutto, dal rancore. Preghiamo perché le famiglie divise possano trovare nel perdono la guarigione delle loro ferite, riscoprendo anche nelle loro differenze la ricchezza reciproca”.
* Ufficio per la comunicazione con informazioni di Rete Mondiale di Preghiera del Papa
Nelle intenzioni di preghiera del mese di febbraio 2025, Papa Francesco esorta ad affiancare quanti si sentono chiamati “a vivere la missione di Gesù nella vita” e, ricordando la sua esperienza personale all’età di 17 anni, spiega che “Dio continua a chiamare i giovani anche oggi, in certi casi con delle modalità che non immaginiamo”.
“Preghiamo perché la comunità ecclesiale accolga i desideri e i dubbi dei giovani che sentono la chiamata a vivere la missione di Gesù nella vita: sia la vita sacerdotale, sia la vita religiosa”.
Nel videomessaggio realizzato dalla Rete Mondiale di Preghiera del Papa in collaborazione con l’Arcidiocesi di Los Angeles, Francisco spinge a parlare dei giovani e della necessità di un accompagnamento nel loro cammino di discernimento.
“Quando avevo 17 anni, ero uno studente e lavoravo, avevo i miei progetti. Non pensavo affatto di diventare sacerdote. Ma un giorno entrai in parrocchia… e lì c'era Dio, ad aspettarmi!
Dio continua a chiamare i giovani anche oggi, in certi casi con delle modalità che non immaginiamo. A volte non lo ascoltiamo perché siamo troppo occupati con le nostre cose, con i nostri progetti, persino con le nostre cose della Chiesa.
Ma lo Spirito Santo ci parla anche attraverso i sogni e ci parla attraverso le inquietudini che i giovani sentono nel loro cuore. Se accompagniamo il loro cammino, vedremo come Dio fa cose nuove con loro. E potremo accogliere la sua chiamata in modi che servano meglio la Chiesa e il mondo di oggi.
Confidiamo nei giovani! E, soprattutto, confidiamo in Dio: perché Lui chiama ciascuno! Preghiamo perché la comunità ecclesiale accolga i desideri e i dubbi dei giovani che sentono la chiamata a vivere la missione di Gesù nella vita: sia la vita sacerdotale, sia la vita religiosa”. Queste le parole di Papa Francesco nel videomessaggio.
* Ufficio per la Comunicazione con informazioni di Rete Mondiale di Preghiera del Papa
Pubblichiamo di seguito il testo del Video del Papa con l’intenzione di preghiera per il mese di gennaio 2025- diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa - sul tema “Per il diritto all’educazione”. Preghiamo perché i migranti, i rifugiati e le persone colpite dalla guerra vedano sempre rispettato il proprio diritto all’educazione, necessaria per costruire un mondo migliore.
Oggi si vive una “catastrofe educativa”. E non è un’esagerazione. A causa delle guerre, delle migrazioni e della povertà, circa 250 milioni di bambini e bambine non hanno accesso all’istruzione.
Tutti i bambini e i giovani hanno diritto a frequentare la scuola, indipendentemente dalla loro situazione migratoria.
L’educazione è una speranza per tutti: può salvare migranti e rifugiati dalla discriminazione, dalle reti criminali e dallo sfruttamento… Tanti minori sfruttati! E può aiutarli a integrarsi nelle comunità che li stanno accogliendo.
L’educazione ci apre le porte a un futuro migliore. E così, i migranti e i rifugiati possono contribuire alla società, sia nel loro nuovo Paese sia nel Paese d’origine, se decidono di tornare.
E non dimentichiamo mai che chi accoglie lo straniero accoglie Gesù Cristo.
Preghiamo perché i migranti, i rifugiati e le persone colpite dalla guerra vedano sempre rispettato il proprio diritto all’educazione, educazione necessaria per costruire un mondo più umano.
Fonte: Rete Mondiale di Preghiera del Papa
“La Terra ha la febbre. E si sente male”, dice Francesco, e chiede “risposte non solo ecologiche, ma anche sociali, economiche e politiche”.
Nel videomessaggio pubblicato oggi 30 agosto con le intenzioni di preghiera per il mese di settembre, periodo che si incrocia con il Tempo del Creato, il Papa invita ciascuno a impegnarsi in prima persona a custodire il pianeta.
L'evocazione della condizione di un vero e proprio malato è quella a cui il Papa fa ricorso per sensibilizzare su un tema diventato pilastro del suo Magistero: la custodia del pianeta. Un'azione che deve vedere ciascuno impegnato "in prima persona".
Pubblichiamo di seguito il Video del Papa con l’intenzione di preghiera per il mese di settembre diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa sul tema “Per il grido della Terra”. Preghiamo perché ciascuno di noi ascolti con il cuore il grido della Terra e delle vittime dei disastri ambientali e della crisi climatica, impegnandosi in prima persona a custodire il mondo che abitiamo.
Nel videomessaggio la voce di Francesco si incastra con le immagini uragani, siccità, incendi, maremoti: persone in fuga dalle catastrofi ambientali, migranti ambientali, c'è un bambino che cammina sulle crepe profonde del terreno in cerca di un poco d'acqua. Con le intenzioni di preghiera, Papa Francesco scandisce un forte appello chiedendosi innanzitutto, di fronte alle evidenze, se l'umanità non sia diventata sorda, anestetizzata.
Nel suo videomessaggio, che la Rete Mondiale di Preghiera del Papa ha realizzato questo mese con il sostegno del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Francesco si chiede se “ascoltiamo” il dolore della Terra, “il dolore dei milioni di vittime dei disastri ambientali”, e chiede all’umanità “risposte non solo ecologiche, ma anche sociali, economiche e politiche“.
Le preoccupazioni del Papa sono confermate da studi autorevoli: secondo il Forum Economico Mondiale, i Paesi a basso reddito producono un decimo delle emissioni, ma sono i più colpiti dal cambiamento climatico. Si stima che, entro il 2050, il cambiamento climatico incontrollato costringerà oltre 200 milioni di persone a migrare all’interno dei propri Paesi e spingerà 130 milioni di persone nella povertà.
“Lotta contro la povertà” e “protezione della natura”, per Francesco, sono due cammini paralleli, che vanno percorsi allo stesso modo: “cambiando le nostre abitudini personali e quelle della nostra comunità”. L’essere umano, vittima della crisi ambientale, può essere dunque anche l’artefice del cambiamento, e le immagini del Video del Papa lo mostrano: dalla gestione dei rifiuti alla mobilità, passando per l’agricoltura e la stessa politica, c’è molto da fare e dipende tutto da noi. Perché il destino dell’uomo e quello della creazione – come ha ribadito Francesco nel suo Pontificato, prima con l’enciclica Laudato si’ (2015) e poi con l’esortazione apostolica Laudate Deum (2023) – non possono essere separati.
Queste riflessioni sono in linea anche con il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2024, il cui tema quest’anno è una riflessione teologica ispirata alla Lettera di San Paolo ai Romani: “Spera e agisci con il creato”. “La salvaguardia del creato è dunque una questione, oltre che etica, eminentemente teologica: riguarda, infatti, l’intreccio tra il mistero dell’uomo e quello di Dio”, dice il Papa nel suo messaggio, e aggiunge: “in gioco non c’è solo la vita terrena dell’uomo in questa storia, c’è soprattutto il suo destino nell’eternità”.
Il Tempo del Creato – un’iniziativa del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale che promuove la celebrazione della vita e la protezione della creazione di Dio – inizierà il prossimo 1° settembre e si concluderà il 4 ottobre, giorno della festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia.
* Con informazioni della Rete Mondiale di Preghiera del Papa.