Il servizio della formazione è parte integrante della missione. I missionari della Consolata arrivarono in Costa d’Avorio nel 1996 e il gruppo divenne Delegazione nel 2001. La decisione di cominciare la formazione di base nel Paese avvenne durante la III Conferenza nel 2012.

L’attuale sede della comunità formativa è il Seminario “Beata Irene Stefani” di Abidjan. Dal 2016, qui si trova la comunità del Propedeutico e del Filosofico. Da febbraio 2023 questa casa ospita anche gli studenti professi per la teologia e per le specializzazioni, oltre a servire i missionari che studiano la lingua francese.

In questo video della serie Formatori e Formazione, il padre Keniano John Baptist Ominde Odunga, IMC, Consigliere Delegato e responsabile della formazione in Costa d’Avorio, presenta la sua comunità formativa, parla sulla partecipazione nel corso di formazione permanente realizzato a Roma nel mese di settembre 2024 e commenta l’evento della canonizzazione del Fondatore.

Padre John Baptist spiega che la comunità di Abidjan è composta da sei studenti originari di quattro nazionalità impegnati a studiare all'università e a svolgere attività pastorale e di formazione religiosa e missionaria. Tre di loro sono stati ordinati diaconi il 7 dicembre 2024.

Quanto al corso per i formatori realizzato a Roma, quello che lo ha colpito di più è stato “l'invito al formatore a prendersi cura di sé stesso, a impegnarsi nella propria formazione per poter guidare gli studenti a raggiungere il loro obiettivo nella formazione. Mi ha colpito molto anche l'invito a essere attenti alla situazione attuale del mondo e alla situazione della vita consacrata per poter aiutare i nostri fratelli a noi affidati nel loro obiettivo di formazione ad essere discepoli di Cristo in grado di portare consolazione e salvezza al mondo”, dice il missionario.

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Padre John Baptist nel corso di formazione continua nella Casa Generalizia a Rom. Foto: Jaime C. Patias

La canonizzazione del nostro Fondatore, evento non solo dell’Istituto ma anche di tutta la Chiesa, secondo il padre John Baptist, “dimostra che la spiritualità di Giuseppe Allamano è viva e che questa spiritualità ha segnato e continua ad essere punto di riferimento per molte persone nei quattro angoli del mondo. Preghiamo che attraverso questo evento la spiritualità possa continuare a ispirare e raggiungere i confini del mondo dove molte persone hanno ancora bisogno di questo messaggio di consolazione. Che Maria Consolata, nostra Madre ci accompagni e continui ad ispirarci”, conclude.

Attualmente operano in Costa d’Avorio 16 missionari della Consolata e la Delegazione ha come protettore San Giuseppe Allamano.

* Padre Jaime C. Patias, IMC, Ufficio per la Comunicazione a Roma.

L’Ufficio della Formazione Permanente dell’Istituto Missioni Consolata ha organizzato dal 2 al 17 settembre 2024 a Roma, il primo corso di formazione permanente per i formatori delle tappe del noviziato, teologia e specializzazione. Un secondo corso è previsto per settembre 2028.

L’iniziativa ha visto la partecipazione di 13 formatori provenienti dall'Africa, dall'America e dall'Europa. L’Ufficio per la comunicazione ha raccolto le testimonianze dei partecipanti al corso che hanno presentato le rispettive comunità formative, hanno evidenziato l'importanza del corso e hanno pure lasciato un messaggio in occasione della canonizzazione di San Giuseppe Allamano.

Apri la serie di testimonianze il padre Nicholas Odhiambo Omondi, IMC, keniota e rettore nel seminario internazionale di Bravetta a Roma, una comunità di 28 studenti di 11 nazionalità, con un'équipe di 4 formatori.

* Video realizzato dal Segretariato Generale per la Comunicazione.

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I formatori partecipanti del corso di formazione continua provenienti dall'Africa, dall'America e dall'Europa.

Il 28 settembre 2024, Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Isiolo nel Kenya presentata da mons. Anthony Ireri Mukobo, missionari della Consolata, per ragioni di età. Gli succede mons. Peter Munguti Makau, anche lui missionario della Consolata, finora vescovo coadiutore della medesima Diocesi.

Il diacono Joseph Wagura, IMC, della comunità formativa di Porta Pia a Roma, ci racconta la visita di mons. Peter Makau alla loro comunità di Nomentana.

La visita di un fratello

Quando ci è arrivata la notizia che mons. Peter Makau avrebbe celebrato la Santa Messa insieme a noi, siamo stati tutti contenti e desiderosi di incontrarlo anche perché per molti di noi lui era stato il nostro Superiore religioso in Kenya. Abbiamo quindi desiderato di incontrarlo per poterci congratulare con lui della sua nomina all’Episcopato ed esprimergli il nostro apprezzamento per essere stato una persona capace di vicinanza con tutti i suoi confratelli.

Durante il XIV Capitolo Generale dell’anno 2023 a Roma, non ha mancato di farci visita e intrattenersi amichevolmente con tutti noi a cena. Durante la sua gradita visita ci ha incoraggiato a continuare il nostro impegno di studio e ci ha anche promesso di visitarci tutte le volte che dovesse rivenire a Roma.

La notizia che Papa Francesco il 4 maggio 2024 lo aveva nominato vescovo coadiutore della diocesi di Isiolo ci ha riempito di gioia. Adesso, la sua nomina come vescovo titolare della stessa diocesi ci rende ancora più felici.

Poco tempo fa, Mons. Peter Makau è venuto a Roma per la visita ad limina insieme agli altri vescovi del Kenya. Nonostante che la sua agenda fosse piena di impegni, è riuscito a ritagliarsi un po' di tempo per farci visita non solo come vescovo, ma soprattutto come amico e padre. 

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Mons. Anthony Mukobo e Mons. Peter Makau con i formatori riuniti nella casa generalizia a Roma Foto: Jaime C. Patias

Il 18 settembre 2024, per la seconda volta, quindi, ha fatto visita alla nostra comunità. In questa occasione ha celebrato la Santa Messa e poi si è fermato per condividere il pasto con noi. Nonostante che il vescovo non conosca l’italiano, tuttavia aiutandosi con lo spagnolo, che parla fluentemente, è riuscito a presiedere l’Eucarestia e rivolgersi ai cristiani presenti per l’omelia.

Facendo appello alla sua esperienza di Superiore della Regione del Kenya ci ha esortato a “creare un ambiente di famiglia e a ringraziare il Signore per tutti i doni che ci ha elargito”. Ci ha esortato anche “a vivere con intensità e gioia vera l’appartenenza alla famiglia dei missionari della Consolata”. Ci ha fatto notare inoltre la differenza che esiste tra la famiglia naturale e quella della Consolata. “Non vi è dubbio che noi tutti trascorreremo la maggior parte della nostra vita nell’Istituto, quindi, va amato come se fosse la nostra famiglia naturale”.

Inoltre, ha incoraggiato tutti a prendere sul serio lo studio. Si è detto felice che l’Istituto abbia deciso di dare un ulteriore tempo di studio ai suoi membri dopo la Teologia di base. “La specializzazione è una grande opportunità - ha continuato mons. Peter - che il nostro Istituto, a differenza di altri, offre ai suoi membri”. Ha inoltre notato che “tanti altri non hanno avuto questa opportunità, e quindi, voi che ora avete questo momento di grazia dovete farne tesoro perché il mondo aspetta persone competenti nel loro campo”. Egli ha anche sottolineato come lo studio dopo la Teologia di base offre un ulteriore vantaggio nel senso che prepara meglio ad affrontare le sfide del mondo moderno. 

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Mons. Peter Makau con la comunità formativa di Posta Pia a Roma

Ci ha poi ricordato che “la missione è lo scopo finale per cui noi siamo formati. Si dovrebbe essere sempre pronti per la missione”. Infine, ci ha confidato di non aver mai pensato che gli sarebbe stato affidato l’ufficio episcopale. 

Ci ha esortati ad “essere sempre obbedienti e pronti a raggiungere qualsiasi zona missionaria a cui potremmo essere destinati. La nostra disponibilità è il dono più grande che possiamo fare all'Istituto. La missione ha bisogno di noi ed è per questo che ci stiamo preparando”. Ha concluso dicendosi pronto a riceverci qualora ci trovassimo a passare nell’area della sua diocesi.

Nell’indirizzo rivoltogli dal rappresentante della comunità è stato sottolineato che il vescovo ha sempre accolto con cuore paterno tutti i suoi confratelli. Ha inoltre ringraziato il vescovo per aver trovato il tempo per farci visita e sarà sempre il ben venuto nella nostra comunità. In fine gli abbiamo promesso un ricordo nella preghiera per il suo impegno episcopale e per la sua diocesi di Isiolo.

* Diac. Joseph Wagura, IMC, comunità di Porta Pia, Roma.

 

 

 

In risposta al mandato dell'ultimo Capitolo generale (2023) dell'Istituto Missioni Consolata, il Segretariato per la Formazione promuove dal 2 al 17 settembre a Roma, il primo corso di formazione permanente per i formatori delle tappe del noviziato, teologia e specializzazione. Un secondo corso è previsto per settembre 2028.

La sede è la Casa Generalizia con la partecipazione di 13 formatori provenienti dall'Africa, dall'America e dall'Europa.

Fanno parte del Segretariato per la Formazione il Consigliere Generale, padre Mathews Odhiambo Owuor e i padri Antonio Rovelli ed Ernesto Viscardi che coordinano i lavori.

Nel presentare la programmazione dell’evento, padre Mathews Odhiambo, a nome della Direzione Generale, ha ringraziato i formatori per il loro lavoro e ha parlato dell’obiettivo dell’iniziativa: “fare una pausa nelle attività ordinarie, stare insieme per condividere e realizzare un aggiornamento”.

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 Padre Mathews Odhiambo Owuor, Consigliere Generale per la formazione

Le motivazioni

Poi, padre Mathews ha evidenziato le motivazioni per la realizzazione del corso desunte dagli Atti del XIV Capitolo Generale che ha chiesto alla Direzione Generale di avviare “una riflessione globale sulla nostra formazione che coinvolga tutti i missionari” (XIV CG 42); “in collaborazione con le Direzioni di Circoscrizione, individuare e preparare un numero adeguato di missionari per il servizio della formazione di base” (XIV CG 45); “offrire a tutti i formatori un’adeguata preparazione soprattutto nell’ambito del carisma” (XIV CG 46) e inoltre, dare continuità al corso “Immersione nel Carisma” come “parte integrante della nuova visione della formazione e cura del missionario” (XIV CG 32).

I vari temi proposti nel programma del corso fanno riferimento a delle situazioni importanti che il recente Capitolo Generale ha evidenziato, come: “tendenze all’individualismo, il materialismo e relativismo; dipendenze, problemi di affettività, denaro; crisi d’identità con l’Istituto; stanchezza emozionale; aridità spirituale; la presenza di diversi approcci formativi e calo delle vocazioni”.

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Tenendo conto di queste considerazioni, sono state formulate delle tematiche che verranno trattate nello svolgimento del programma del corso: il formatore e la cura di sé stesso; il carisma e il Beato Allamano nella formazione; la psicologia e la formazione oggi; il formatore come testimone; programmazione e valutazione nella formazione e riflessione globale sulla formazione nell’Istituto oggi.

La metodologia adottata si baserà sui lavori di gruppo con dinamiche appropriate a cui seguirà la condivisione in plenaria per giungere a delle proposte chiare che orientino il cammino futuro.

Questo perché il coinvolgimento dei formatori è fondamentale in questo corso, non semplici uditori, quindi, ma protagonisti nell’esplorare e deliberare sui temi previsti dal corso.

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Ai formatori è stato chiesto anche di svolgere alcuni servizi previsti dall’organizzazione. Dall’animazione liturgica a quello della comunicazione, dall’animazione dei lavori di gruppo e quello redazionale a cui è stato chiesto di raccogliere in un libretto i punti salienti emersi dalla trattazione delle sette tematiche e i relativi lavori di gruppo.

Per avere una visione d'insieme, nel primo giorno di attività, i formatori hanno presentato le rispettive comunità formative e hanno condiviso la realtà dei diversi contesti in cui sono inserite, rivelando una ricchezza e grande quantità di informazioni.

Sono stati inoltre presentati i principali documenti dell'Istituto con particolare attenzione a quelli concernenti la formazione raccolti in un database digitale creato appositamente da padre Pedro Louro, il nostro Segretario Generale, che ha poi spiegato come utilizzarlo.

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Accompagnamento e cura dei missionari

Secondo l’ultimo Capitolo Generale l’accompagnamento e la cura dei missionari è uno dei principali impegni dell’Istituto oggi. In tal senso, nel sessennio la Direzione Generale ha programmato una serie di iniziative di formazione permanete: due corsi per i formatori (questo anno e a settembre 2028), corsi per i giubilari (25 e 50 anni di ordinazione o professione perpetua): riflessione sulla formazione (maggio 2024 – maggio 2026); Anno della vita comunitaria (marzo 2026 – marzo 2027) e Anno dei Fratelli (maggio 2027 – maggio 2028). Altre iniziative saranno realizzate a livello continentale e di circoscrizione.

Statistiche

L'Istituto Missioni Consolata conta attualmente con 355 seminaristi, di cui 133 studenti professo nella teologia (CAF Buenos Aires in Argentina 7, Seminario di San Paolo in Brasile 20, CAF Bogotá 6 e CAF Medellin in Colombia 7, Seminario di Bravetta 26, CAF Torino 5 e CAF Porta Pia in Italia 11, Seminario di Nairobi in Kenya 34, Seminario di Merrivale in Sudafrica 12 e Seminario di Abijan in Costa d'Avorio 5).

I novizi sono 30 (Noviziato di Manaus in Brasile 1, Morogoro in Tanzania 12 e Sagana in Kenya 17).

I seminaristi in filosofia sono 150 (Kenya 57, Tanzania, 47, RD Congo 13, Etiopia 13, Mozambico 9, Colombia 7, Brasile 1, Messico 1).

Nel propedeutico ci sono 42 (Kenya 23, RD Congo 9, Mozambico 9, Etiopia 2, Tanzania in attesa di nuovi candidati).

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Nei prossimi giorni continueremo a tenervi informati sulle varie attività del corso. Per il momento chiediamo a tutti di seguirci con il ricordo e la preghiera affinché il corso si proficuo per ogni partecipante e realizzi gli obiettivi prefissi.

Lo affidiamo al nostro Beato Fondatore, presto Santo, “Padre e Maestro di missionari”, affinché diventi un modello per chi è stato “eletto” per il servizio di formatore oggi nell’Istituto.

* Padre Jaime C. Patias, IMC, Segretariato per la Comunicazione

 

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