“Nel cammino dell’Avvento, ci fermiamo per riflettere sul significato profondo del Natale, sull’orizzonte contemplato dai nostri occhi, contenuto nell’annuncio degli Angeli ai pastori, giunto a noi, attraverso i secoli, con il suo messaggio di speranza: ‘Oggi è nato per voi nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2, 11).

Queste le parole del Superiore Generale, padre James Lengarin, IMC, nel suo messaggio di Natale 2024 dal titolo “Celebriamo la speranza e la salvezza” inviato alle missionarie, missionari, familiari, amici e benefattori, il 16 dicembre 2024 da Nairobi in Kenya.

“Il Natale è radicato nell'amore del Signore donato gratuitamente all’umanità - ha ricordato il Padre Generale - una festa speciale che fa memoria dell’irrompere del divino nell’umano, dell’abbassamento di Dio che sceglie di farsi uomo, in Gesù di Nazaret, nostro Salvatore”.

20241219JamesIl messaggio mette in evidenza le difficoltà che l'umanità si trova ad affrontare oggi con “una “economia che uccide”, ma d'altra parte la certezza che “la luce di Gesù Bambino illumina l’oscurità, alimenta la speranza e ci chiede di lottare per un mondo più giusto, con ‘la luce’ della consolazione del Signore”.

Padre James Lengarin esprime il suo desiderio di vedere il dono del Natale del Signore “trasformarsi in gesti di servizio e amore fraterno nelle nostre comunità e verso i poveri, i bisognosi, i migranti e i senza fissa dimora delle grandi città. Noi crediamo che nessuno sia così povero da non avere nulla da dare o da condividere a Natale: un sorriso, farsi prossimo, tendere la mano, un cuore accogliente, soprattutto durante le festività per essere ‘luce nell’oscurità’ per chi è emarginato e ha perso la speranza”.

Il Padre Generale ricorda anche, che questo sarà il primo Natale in compagnia di Giuseppe Allamano Santo e invita a continuare “a ringraziare il Signore per la canonizzazione del nostro amato Padre e Fondatore e per le migliaia di altre grazie che il Buon Dio ha elargito a noi e a tutto l’Istituto, attraverso di Lui”.

“Oggi per tutti noi sarà un Natale speciale, nella misura in cui la preghiera personale e comunitaria, i momenti di convivialità e di festa saranno accompagnati e illuminati dalla santità del nostro Fondatore. Immaginiamolo nel presepe che ci invita ad ‘Esercitarci in quelle virtù che sono proprie del santo Bambino: la semplicità e l’umiltà’ e che poi ci indica la strada per incontrarlo e servirlo nei più poveri e nei più lontani”.

Padre James conclude auspicando che il “Natale sia pieno di pace, gioia e benedizioni” e che il “Anno Nuovo 2025 sia pieno di speranza e di rinascita nello Spirito”.

Leggi il testo integrale del Messaggio in ItalianoInglese - SpagnoloPortoghese - Francese

Messaggio del Superiore Generale per la commemorazione, il 15 novembre 2024, dei confratelli e consorelle della Consolata defunti fra novembre 2023 e novembre 2024.

“Noi viviamo la comunione con i nostri confratelli defunti, ricordando la vita trascorsa insieme, il loro esempio di fede profonda, lo zelo per la missione e con la preghiera nell’anniversario della morte e nella commemorazione di tutti i defunti ogni anno il 15 novembre” (cf. Cost. 34). Queste le parole di padre James Lengarin, Superiore Generale, nel suo messaggio per la Commemorazione dei nostri confratelli defunti.

“Il ricordo dei nostri confratelli defunti deve diventare memoria viva dei momenti belli trascorsi insieme e, se non li abbiamo conosciuti personalmente, dovremmo interpellare i missionari anziani affinché ci parlino di loro oppure leggere appassionatamente i loro profili nella rubrica ‘Qui non praecesserunt’ nei Bollettini Ufficiali dell’Istituto”, sottolinea il Padre Generale.

Lista defunti MC-IMC 2023-2024

Poster dei defunti MC-IMC 2023-2024

Nel suo messaggio dal titolo “Facciamo memoria della santità dei nostri confratelli defunti”, padre James Lengarin ricorda il nostro Santo Fondatore. “Per l’Allamano, ci si santifica evangelizzando e si evangelizza santificandoci.” (XIV CG 28). In questo senso le loro vite sono diventate ‘semi di santità’ che, piantati nei vari contesti di missione, con gli anni, hanno prodotto frutti di consolazione e di fraternità tra i popoli. Da quando nacque l’Istituto ad oggi abbiamo 956 missionari defunti che ci hanno preceduto e che, come noi, stanno celebrando in cielo la santità del Fondatore”.

Il Superiore Generale esorta a fare “memoria dell’esempio di questa ‘santità missionaria’ dei nostri confratelli, affinché ci stimoli a portare avanti, con la stessa dedizione e zelo, il servizio alla missione. Anche se non ci sono più, la luce della loro santità resta in noi e deve continuare ad illuminare i nostri passi”, afferma e conclude. “Possiamo così comprendere la confidenza del santo Fondatore: ‘Il giorno della commemorazione dei defunti non è per me un giorno di malinconia, ma di allegrezza, non oso dirlo agli altri, ma voi comprendente’. (San Giuseppe Allamano)”.

Leggi qui il testo integrale del Messagio del Superiore Generale

 

Il processo di riconoscimento della santità di qualcuno è lungo, arduo e impegnativo. Occorre avere pazienza, nella preghiera e nella meditazione, per lasciare che lo Spirito Santo compia la sua opera di salvezza. La Famiglia Missionaria della Consolata ha sempre considerato questo lungo tempo come il tempo di Dio.

La Consolata era già certa che padre Allamano fosse un santo, perché tutta l'eredità spirituale che ha lasciato continua ad attirare persone alla Chiesa in diverse parti del mondo, e molti stanno seguendo Gesù Cristo come cristiani motivati, altri come vescovi, sacerdoti, religiosi e laici consacrati.

Il 1° luglio, Papa Francesco ha annunciato la data della canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, il 20 ottobre 2024, data in cui si celebra la Giornata Missionaria Mondiale! Aspettavamo questa notizia dal 16 febbraio 1926, giorno della sua morte. Insieme ringraziamo il Signore per il dono della santità del Fondatore, per il nostro Istituto e per la missione della Chiesa nel mondo. Il riconoscimento di un nuovo santo è fonte di grande gioia per la Chiesa cattolica, perché è una manifestazione speciale dell'azione di Dio. Per noi cattolici, un nuovo santo è un dono che Dio fa al suo popolo.

In questi pochi mesi di preparazione alla canonizzazione, abbiamo messo a punto un programma di iniziative per stare accanto al nostro Padre Fondatore e, insieme a lui, fermarci e riflettere sui suoi grandi amori: l'Eucaristia, la Madonna della Consolata, la carità fraterna, la santità, la Chiesa, lo zelo e la salvezza delle anime. Molti gruppi si stanno organizzando per venire a Roma, proclamare la propria fede ed essere testimoni diretti di questo grande dono di Dio. A partire dal 20 ottobre, ogni comunità missionaria nel Mondo preparerà celebrazioni di ringraziamento per tutti coloro che non hanno potuto recarsi a Roma.

In questo tempo di preparazione, prendiamo coraggio per vivere le nostre scelte e azioni sempre più secondo il cuore dell'Allamano, il suo esempio di padre spirituale, rinnovatore della Chiesa di Dio (Santuario della Consolata), formatore di sacerdoti e padre di missionari. Impegniamoci ad ascoltare e a vivere la sua parola, sentiamoci incoraggiati ad annunciarla con maggiore impegno, a testimoniare con coraggio e a portare nuova speranza in questo mondo in continuo cambiamento. Infine, preghiamo perché la santità dell'Allamano faccia di noi, suoi figli, una famiglia unita, chiamata ad annunciare il Vangelo e a vivere la carità in tutto e sempre.

* Padre James Bhola Lengarin, Superiore Generale dei Missionari della Consolata.Originalmente pubblicato in: https://www.fatimamissionaria.pt/69274/

Il Superiore Generale dei Missionari della Consolata, padre James Bhola Lengarin, ha celebrato il suo 25° anniversario di sacerdozio con una vibrante e gioiosa Messa di Ringraziamento nella parrocchia di Wamba, la sua parrocchia di origine nella diocesi di Maralal, in Kenya. L'evento, tenutosi l'11 agosto 2024, ha segnato una pietra miliare significativa nella vita di padre Lengarin, che ha servito la Chiesa con incrollabile dedizione in vari paesi, tra cui il Kenya e l’Italia.

Padre James è nato il 15 aprile 1971 a Maralal, sede amministrativa della contea Samburu, in Kenya. Il suo cammino verso il sacerdozio è iniziato nel 1990, quando è entrato nei Missionari della Consolata, congregazione dedita alla prima evangelizzazione e al lavoro missionario. Dopo anni di rigorosa formazione spirituale e teologica, ha pronunciato i suoi primi voti religiosi nel 1994. È stato ordinato sacerdote il 18 luglio 1999, proprio nella Missione di Wamba, il luogo in cui avrebbe poi celebrato il suo 25° anniversario.

La celebrazione è stata un evento gioioso e allo stesso tempo toccante, a cui hanno partecipato molti missionari della Consolata, sacerdoti diocesani e suore di varie congregazioni. I cristiani della diocesi di Maralal, in particolare quelli della missione di Wamba, si sono uniti a quelli delle diocesi vicine per esprimere la loro gratitudine a Dio insieme a padre James per il suo servizio alla Chiesa e alla missione in tutti questi anni. Le danze tradizionali e i canti di lode hanno creato un’atmosfera gioiosa.

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Padre James Lengarin con i suoi compagni della scuola primaria e secondaria di Wamba.

Nella sua omelia, padre James ha condiviso alcune riflessioni sulla sua vocazione, sottolineando la natura divina della chiamata. "Molti di noi qui sono cristiani; abbiamo accettato la parola di Dio attraverso il battesimo che abbiamo ricevuto, ed è per questo che siamo venuti qui per ringraziare Dio. È Dio che chiama, l’iniziativa è sua, non degli esseri umani", ha detto. "Dio chiama e ci invia dove vuole. Ci chiama ad essere strumenti di amore e consolazione per i nostri fratelli e sorelle".

Padre James ha evidenziato i diversi modi in cui le persone possono servire Dio, come catechisti, sacerdoti, religiosi/e consacrati/e, ma tutti uniti nella stessa missione, nel fare la volontà di Dio. Ha ricordato ai presenti l'importanza di rispondere alla chiamata di Dio con cuore disponibile, dicendo: “Quando riceviamo la chiamata di Dio, rispondiamo sempre: Eccomi, Signore, per fare la tua volontà”. Questo “Eccomi” ci accompagnarerà e guiderà sempre nel compiere la volontà di Colui che ci ha chiamato".

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Il coro di Wamba che ha animato la Messa di ringraziamento per il Giubileo d'argento di padre James.

Concludendo la sua omelia, il superiore generale ha ribadito il suo impegno alla missione, dichiarando: “Sono un ambasciatore di Cristo, e per questo sono pronto ad andare per predicare la buona novella ovunque il Signore mi invia, per portare amore e consolazione ai nostri fratelli e sorelle”.

La celebrazione dei 25 anni di sacerdozio di padre James Bhola Lengarin non è stata solo una pietra miliare personale, ma anche un'espressione comunitaria di fede e gratitudine della comunità cristiana della diocesi di Maralal. L'evento ha lasciato una indelebile testimonianza di una vita dedicata al servizio di Dio e della gioia che deriva dal rispondere alla Sua chiamata.

* Fratel Adolphe Mulengezi, IMC, è uno studente Congolese di Comunicazioni Sociali.

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Una donna del popolo Samburu

“Ci sono due immagini che mi hanno sempre accompagnato nel mio sacerdozio. La prima è l'immagine del pastore, profondamente legata alle mie origini di pastori nomadi Samburu (nel nord del Kenya).

La seconda è l’immagine del giogo che lega insieme due buoi che arano i campi in preparazione di una nuova stagione di semina. Devono lavorare in sintonia, il bue più forte che guida e sostiene il più debole. In questa analogia, noi siamo il bue più debole, che si affida a Cristo per la forza, la guida e l'incoraggiamento mentre ci muoviamo attraverso i doveri della vita”.

Queste due immagini hanno motivato l'omelia pronunciata dal Superiore Generale, padre James Bhola Lengarin, IMC, nella Messa di ringraziamento celebrata questo giovedì 18 luglio 2024, presso la cappella della Casa Generalizia a Roma, per festeggiare il suo 25° anniversario di ordinazione sacerdotale.

Oltre alla comunità di Casa Generalizia hanno partecipato alla celebrazione un gruppo di studenti e padri del Seminario teologico di Bravetta e della comunità di Porta Pia, Nomentana, e alcune suore di San Giovanni Battista (Battistine).

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All'inizio della Santa Messa, il Superiore della comunità, padre José Martins Fernandes, ha invitato a rendere grazie a Dio per il dono del ministero sacerdotale di padre James Lengarin e a gioire in gratitudine per tutti i servizi svolti nell'Istituto e nella Chiesa durante questi 25 anni. Ha invitato anche a ringraziare Dio per il compleanno del Segretario Generale, padre Pedro Louro (58 anni), così come per l’anniversario di ordinazione sacerdotale di padre Genaro Ardila (32 anni), responsabile degli Archivi a Roma.

Nato il 15 aprile 1971 a Maralal nel nord del Kenya, James Lengarin ha iniziato la sua formazione religiosa come missionario della Consolata nel 1990 a Nairobi. Dopo aver compiuto gli studi in Kenya, Inghilterra e Italia, la sua ordinazione sacerdotale è avvenuta il 18 luglio 1999 a Wamba. I suoi primi anni di ministero è stato svolto in Italia come animatore missionario a Galatina e Martinafranca, vice-formatore e poi rettore del seminario di Bravetta (Roma). Tornato in Kenya, è stato Maestro dei Novizi a Mathari, Direttore della Scuola di Lingue a Nairobi, Rettore del Santuario della Consolata e Amministratore della Regione Kenya-Uganda.

In questi ultimi sette anni Padre James è a servizio della Direzione Generale a Roma: sei anni come Vice Superiore Generale e dal 12 giugno 2023, Superiore Generale dell’Istituto Missioni Consolata.

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Durante il pranzo festivo, prima del taglio della torta del Giubileo, rappresentanti delle tre comunità presenti alla celebrazione hanno rivolto parole di congratulazioni a padre James Lengarin, sottolineando aspetti importanti della sua vita e della sua missione.

25 anni di un Servizio al Dio della Moltiplicazione

All'inizio dell'omelia, padre James Lengarin ha trasmesso i saluti dei missionari che lavorano in Venezuela, Paese sudamericano che ha recentemente visitato con padre Michelangelo Piovano  e padre Juan Pablo de los Ríos, e ha anche chiesto alla comunità di pregare per il popolo venezuelano alla vigilia delle elezioni che si svolgono in questi giorni.

Con il cuore pieno di gratitudine e di gioia per il suo Giubileo sacerdotale, il Padre Genale ha sottolineato il suo “servizio al Dio della Moltiplicazione” condividendo: “In tutti questi anni, la gioia di scoprirsi sempre più coinvolto in una vocazione sacerdotale fraterna e amicale andava prendendo forma, e si poneva in una relazione profonda con le comunità cristiane. Oggi sono grato e commosso per come realmente il Signore è il Dio della moltiplicazione e non della sottrazione o addizione: lui è amore e in amore si moltiplica.  Il ministero condiviso nella forma della vita comunitaria con i confratelli missionari e religiosi è davvero stato un dono di moltiplicazione del buon Dio”, ha testimoniato padre James.

Come decimo successore del Fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, nella guida dell’Istituto, “annunciare fino ai confini della terra si è fatto compito davvero affascinante e sorprendente”. Nel servizio di accompagnamento delle diverse missioni nel mondo, “posso dire, attraverso l’incontro di missionari consacrati e laici, di avere ancora una volta ricevuto una moltiplicazione del dono di grazia che viene dallo Spirito Santo”.

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“Il Signore mi ha chiamato a vivere una nuova riflessione con i confratelli della Direzione Generale dove il servizio di accompagnamento dell’Istituto è il valore principale di vita. Con loro, per mezzo della preghiera, il confronto e la riflessione, ci chiediamo come possa meglio l’Istituto, seguendo l’esempio di Gesù, annunciare l’amore di Dio rispondendo alle grida dell’uomo e della donna di oggi. Come comunità, sospinta dallo Spirito ad assumere nuove disposizioni, ci interroghiamo e apriamo per annunciare creativamente il vangelo di Cristo, speranza per ogni uomo e donna”, ha dichiarato padre James Lengarin concludendo la sua omelia con un invito e parole di ringraziamento.

“Allora vi invito di camminare assieme nello spirito di sinodalità e mentre si offre a Dio il pane e il vino, offrite le vostre aspirazioni, i vostri dolori, le vostre generose prese di posizione, offrite tutto con tanto amore. L’educazione al dono vince le nostre pretese, i nostri nervosismi. L’egoismo ci porta a non vedere il dono, il valore dell’offerta. Come Maria, offriamoci anche noi con fede e generosità al Signore partecipando a questa Eucaristia, ed io prego che ognuno di voi abbia la gioia di sentirsi guidato dalla fiamma del Suo amore accesa nei vostri cuori”.

“Grazie ad ognuno di voi per l’esempio e la testimonianza che mi avete donato e per l’affetto con cui mi avete sostenuto. Grazie a tutti famigliari, amici, amiche che con discrezione e fedeltà mi sono stati vicini. Mi sento onorato, amato e sostenuto di andare avanti moltiplicando il bene fatto bene senza rumore”, ha concluso il Padre Generale.

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Di seguito il testo integrale dell’omelia pronunciata dal Padre Generale.

 

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 Padre Genaro Ardila, padre James Lengarin e padre Pedro Louro

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 * Padre Jaime C. Patias, Segretariato Generale per la Comunicazione IMC.

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