Il 16 febbraio è noto per essere il giorno della festa del Fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata. Un giorno in cui ricordiamo la sua nascita al cielo e ringraziamo Dio per il dono della sua vita per noi. Inoltre, quest'anno è stata la prima volta che abbiamo celebrato Giuseppe Allamano come Santo dopo la sua canonizzazione avvenuta a Roma il 20 ottobre 2024 da Papa Francesco.

A coronare questa giornata, i Missionari e le Missionarie della Consolata che lavorano in Mongolia, insieme ai fedeli si sono riuniti nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Ulan Bator per la Messa di ringraziamento. La coincidenza ha voluto che questo giorno sia stata una domenica, il Giorno del Signore. Grande fu la gioia di tutti i presenti alla celebrazione.

La Messa è iniziata con un breve rito liturgico di benedizione delle casule e delle stole realizzate per la canonizzazione di San Giuseppe Allamano in Italia, a cui ha fatto seguito la processione del celebrante e i concelebranti all’altare. Bambini e adulti hanno partecipato attivamente.

20250303Mongolia3

Infatti, più che una festa dei Missionari della Consolata, fu una festa di tutti. Nella sua omelia, il cardinale Giorgio Marengo, ha sottolineato una verità universale quando ha detto: “In realtà, celebrare un santo ha un valore molto più profondo e ampio, perché i santi riconosciuti dalla Chiesa appartengono a tutti, riguardano ciascuno di noi, rappresentano un grande aiuto che lo Spirito Santo mette a disposizione di tutta la Chiesa”.

Ancora in vita, San Giuseppe Allamano arricchì la Chiesa nella sua essenziale natura missionaria raggiungendo persone di ogni ceto sociale, favorendo la formazione e l'educazione cristiana e invitando tutti a camminare verso la meta della santità. Dopo la sua canonizzazione, continua ciò che fece da vivo, ma questa volta dal cielo, intercedendo per coloro che cercano il suo aiuto.

20250303Mongolia4

Non ci fu nell’Allamano nessuna discrepanza tra ciò che egli predicò e ciò che egli visse. “Prima santi e poi missionari” resta la strada da lui indicata e realizzata nella sua attività apostolica, strada che ha insegnato ai suoi figli e alle sue figlie. Un cammino che ha percorso con umiltà e consapevolezza dei suoi limiti, credendo che la grazia del Signore fosse sufficiente per raggiungere la meta della santità.

Ai fedeli mongoli che hanno partecipato alla messa, il celebrante ha ricordato che “la santità non è un'utopia, ma è la realtà in cui già viviamo, grazie alla mediazione della Chiesa; è l’aria che respiriamo, la forza a cui possiamo sempre attingere, la speranza che ci fa rialzare dopo ogni caduta”. Nella piccola chiesa cattolica che si trova in Mongolia, il suggerimento di santità di San Giuseppe Allamano può essere fonte di ispirazione e motivazione per portarci sempre più profondamente nell’incontro con Cristo e nell'amore.

20250303Mongolia6

Il cardinale Giorgio Marengo con i missionari e le missionarie della Consolata che lavorano in Mongolia

Dopo l'omelia, la professione di fede, la preghiera dei fedeli, ci fu la processione offertoriale, nella quale ciascuno ha portato la sua offerta. L’incenso ha aperto il corteo con il suo profumo di benedizioni, seguito dai ritratti di San Giuseppe Allamano, della sua reliquia e della Consolata: doni presentati per rinnovare la nostra volontà di essere disponibili a compiere la santa volontà di Dio, chiedendogli di esaudire con bontà il desiderio di essere veri missionari; fiori: presentati a Dio Padre creatore, chiedendogli di continuare a dare crescita e benedirci con la pioggia del suo Spirito, e splendere come sole nella nostra vita per un raccolto gioioso; frutti: che rappresentano le nostre preghiere a Dio affinché faccia sbocciare l'amore, la gioia, la pace, la pazienza, la gentilezza, la bontà, la fedeltà, la mitezza e l'autocontrollo nella nostra vita; pane e vino: simbolo dell’offerta del nostro lavoro quotidiano, affinché ci trasformi nel Corpo e nel Sangue di Cristo e contribuire al disegno salvifico di Dio. 

20250303Mongolia

Dopo la messa alcuni fedeli e le foto di rito vicino all'altare, siamo andati nel salone della Cattedrale e abbiamo passato un momento di gioia e fratellanza con tutti.

* Padre Dido Mukadi, IMC, missionario in Mongolia.

Nella piccola porzione di Chiesa del Paese asiatico, il Giubileo si sta svolgendo tra fede e speranza. Il cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulaanbaatar, racconta come al centro di tutte le attività ci sia la formazione e la condivisione che coinvolge tutti. Un Anno santo sotto lo sguardo della Madre del Cielo, titolo con il quale Papa Francesco volle onorare la statua di legno di Maria ritrovata in una discarica e poi intronizzata nella cattedrale cittadina

Una giornata di freddo intenso, la colonnina di mercurio che scende in picchiata fino a toccare i 30 gradi sotto zero, una straordinaria partecipazione di popolo che scalda il cuore. E l’anima. Così Ulaanbaatar, capitale della Mongolia, il 29 dicembre scorso, giorno nel quale si è aperto il Giubileo 2025 con una solenne celebrazione che anche qui, ai più estremi confini del mondo, non poteva certo mancare o passare inosservata. La fotografia è ancora nitida nella mente del cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di quella infinitesimale porzione di Chiesa che conta circa 1600 battezzati su 3,2 milioni di abitanti sparpagliati in un territorio di oltre un milione e mezzo di chilometri quadrati.

Grande processione

20250302Marengo1Il suo ricordo dettagliato, confidato in una conversazione con i media vaticani, serve per ricostruire quella giornata che si è aperta con una grande processione iniziata all’esterno della cattedrale dedicata ai santi Pietro e Paolo, sede della prefettura apostolica: "Siamo partiti dalla grande croce che venne usata per la messa papale durante il viaggio apostolico di Francesco nel settembre del 2023. Dopo aver recitato parte del Rosario all’esterno, siamo entrati solennemente in cattedrale orientandoci verso l’altro crocifisso che campeggia sopra il nostro altare e verso il quale abbiamo indirizzato il nostro sguardo e le nostre preghiere. È stata una celebrazione molto intensa che ha permesso alla nostra gente di sentirsi in comunione con la Chiesa universale".

Parola di Dio e formazione

I fedeli della prefettura apostolica di Ulaanbaatar non sono certamente arrivati impreparati a quel momento. Le occasioni di formazione e di approfondimento sono state molte, una in particolare ha riassunto al meglio l’esigenza di esercitare la speranza, tema portante dell’Anno santo: "È stata l’esperienza di comunione e di animazione legata al Gen Rosso, il gruppo di artisti internazionali che sono venuti a trovarci qui tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre e con i quali abbiamo preparato dei workshop e un concerto. Il filo conduttore di queste nostre attività è stato il concetto che in inglese abbiamo chiamato hoping together, sperando insieme, che poi è stato anche il tema della visita papale di quasi due anni fa". Prepararsi bene al Giubileo ha voluto anche dire riscoprire la storia di una Chiesa locale che affonda le radici in un cristianesimo dal passato antico ma che, in epoca contemporanea, vanta appena trentatré anni di esistenza. "Anche questo è stato un esercizio di speranza, un voler accogliere l’invito giubilare a guardare il futuro con gli occhi pieni di fede, senza scoraggiarsi mai".

Ascolta l'intervista al cardinale Marengo

Rinnovamento e purificazione

Durante l’Anno santo la formazione dei fedeli sarà un elemento costante, non verrà certo accantonata. Sussidi e catechesi saranno messi a disposizione di tutti affinché si possa cogliere davvero il senso profondo della grazia del Giubileo: "In questo senso, stiamo pensando anche a una pubblicazione pieghevole con le spiegazioni per ottenere le indulgenze e con la quale si possa mettere in evidenza il senso vero del cammino di conversione che qui tutti stiamo cercando di compiere. Un rinnovamento che deve partire dalla purificazione continua del nostro cuore". Ciò a cui tiene maggiormente il cardinale Marengo in questo quadro di fede è la dimensione della carità, condizione essenziale per ricevere la grazia giubilare: "Le opere di misericordia, offrire i propri disagi e le proprie sofferenze al Signore, non sono cose di poco conto. Come non lo sono i sacrifici che ognuno potrà fare per partecipare ai nostri incontri di formazione, come la settimana pastorale che animeremo nel mese di maggio".

Pellegrinaggi parrocchiali

Anche se sarà difficile, quasi impossibile, che dalla Mongolia dei fedeli possano giungere a Roma in pellegrinaggio non solo per l’enorme distanza ma anche per l’alto costo del viaggio, il prefetto apostolico spiega che "le grazie del Giubileo ci raggiungono dove siamo e si configurano con delle iniziative che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni: la preghiera, prenderci cura degli altri, moltiplicare la misericordia come modo concreto per esercitare la speranza".

20250302Mongolia (2)

La visita del Papa Francesco in Mongolia nel settembre 2023. Foto: Vatican Media

Ma oltre al pellegrinaggio che i fedeli potranno compiere alla cattedrale di Ulaanbaatar, ce n’è un altro che sta a cuore al porporato: quello che è rivolto particolarmente ai giovani e che si potrà fare nelle nove parrocchie della Prefettura. "Cinque di esse sono nella capitale, quattro sparse nel Paese. Ci siamo resi conto che, in molti casi, i fedeli di una parrocchia non conoscono bene le altre realtà. Allora abbiamo pensato che, quando la bella stagione arriverà, si potranno organizzare delle visite reciproche".

E visto che la distanza tra una parrocchia e l’altra può essere anche di centinaia di chilometri, Marengo ha pensato, sopratutto per i più giovani, una sorta di “passaporto del Giubileo”: "Sarà una specie di carta d’identità con i dati personali da far riempire ogni volta che si visita una parrocchia. Credo che sia un modo davvero bello per poter ringraziare il Signore per il dono di queste comunità che sono sparse in un territorio immenso".

20250303Mongolia6

Il cardinale Giorgio Marengo con i missionari e le missionarie della Consolata che lavorano in Mongolia. Foto Dido Mukadi

Lo sguardo di Maria

A Ulaanbaatar il Giubileo si sta svolgendo sotto lo sguardo amorevole della Madre del Cielo, titolo con il quale Papa Francesco volle chiamare la statua di Maria che, qualche anno fa, fu ritrovata miracolosamente nella discarica di una città del nord da una donna non cattolica e intronizzata nella cattedrale. "È per questo che la cattedrale sta assumendo sempre più un ruolo spirituale fondamentale per i fedeli che possono recarsi davanti a questa piccola statua di legno e affidare la propria vita alla Vergine Maria".

* Federico Piana - Città del Vaticano. Originalmente pubblicato in: www.vaticannews.va

 

 

 

Benvenuti in Mongolia

Dal 2003 i missionari e le missionarie della Consolata operano in Mongolia.

La Mongolia è un paese asiatico vasto cinque volte l'Italia, ma con soltanto tre milioni e mezzo di abitanti (2,2 persone per chilometro quadrato), la metà dei quali risiede a Ulaanbaatar, una capitale fredda e inquinata, ma anche ricca di musei.

Per il paese conta molto la sua posizione geografica. La Mongolia - infatti - è priva di uno sbocco al mare. Confina a Nord con la Russia e a Sud e a Est con la Cina, due paesi che ne hanno segnato - spesso in modo negativo - la storia. Prima dell'arrivo di Cina e Russia, il paese aveva però conosciuto i fasti dell'Impero fondato da Gengis Khan nel 1206, eroe indiscusso di tutti i mongoli.

Video-reportage del giornalista Paolo Moiola

Circa tre quarti della superficie della Mongolia sono costituiti da steppe e praterie, che ospitano ben 71 milioni di animali: pecore, capre, bovini (tra cui gli yak), cavalli, ma anche - in particolare, nel deserto del Gobi - cammelli. Gli animali sono allevati da pastori nomadi, noti anche per l'originalità delle loro tende mobili conosciute con il nome di «gher». Oggi i nomadi sono circa il 30 per cento della popolazione mongola.

Le fedi religiose più diffuse sono lo sciamanesimo e il buddhismo tibetano (di cui - è bene ricordarlo - il Dalai Lama è il massimo rappresentante). Per il resto, la minoranza kazaka segue l'Islam. Mentre il cristianesimo è la religione dell'1,3 per cento della popolazione. I cattolici mongoli sono guidati dal cardinale Giorgio Marengo, IMC, prefetto apostolico di Ulaanbaatar e da un gruppo di missionari e missionarie.

 20250104Mongolia6

Occorre peraltro sottolineare che soltanto nel 1990, con la nascita della Mongolia democratica, per i cittadini mongoli è tornata la libertà di espressione religiosa.

 Per un approfondimento di tutto questo qui potete trovare il reportage di Paolo Moiola, redattore della rivista Missioni Consolata.

* Padre Jaime Patias, IMC, Ufficio per la Comunicazione

Presenti in Mongolia dal 2003, i Missionari e le Missionarie della Consolata presentano le loro attività di evangelizzazione svolte in quel Paese dell’Asia centrale che confina con Cina e Russia. Pubblichiamo un estratto del “giornalino” inviato agli amici della missione in occasione del Natale 2024.

“È sempre bello fare memoria dell’anno passato e di tutto ciò che la vita ci ha presentato, attraverso eventi ed incontri che trasformano e toccano i cuori. La nostra gratitudine e il nostro ringraziamento vanno a voi per il vostro generoso e sentito sostegno in questa Missione. Per quanto fisicamente lontani, siete vicini al cuore della missione. Sentiamo la vostra presenza.

Dovuto all’inverno particolarmente duro e alle pesanti nevicate, l’anno è iniziato con l’emergenza dello Dzuud. Questo ha lasciato molte persone nel dolore per la perdita dei loro cari e di migliaia di animali che ha causato una grave crisi economica. Abbiamo cercato di collaborare in diversi modi e di unire le forze insieme agli altri missionari presenti sul territorio, in una costruttiva collaborazione con Caritas Mongolia e con la commissione di Giustizia, pace e integrità del creato.

Un altro evento che ha fortemente marcato questo anno è stata la canonizzazione del nostro padre fondatore Giuseppe Allamano il 20 ottobre 2024 in piazza san Pietro. Due sorelle e un padre hanno avuto l’opportunità di prendere parte a tutte le celebrazioni tenutesi in Italia e il resto di noi ha celebrato con gioia qui, nelle nostre parrocchie, condividendo questo grande dono con la comunità ecclesiale e seguendo online quello che accadeva dall’altra parte del mondo. Sono stati momenti indimenticabili.

20261226Mongolia1

Questa festa ci ha incoraggiati molto e ci ha dato la speranza di raggiungere lo scopo della nostra vita donata come Missionari e Missionarie della Consolata. La santità di Giuseppe Allamano riconosciuta dalla chiesa ha confermato che abbiamo origini sante. È un appello per noi ad essere testimoni credibili e a continuare ad annunciare Gesù a tutte le nazioni, soprattutto a coloro che ancora non lo conoscono.

Un altro evento che ci ha visti tutti coinvolti è stato l’incontro con il gruppo del Gen Rosso verso la fine di novembre. Sono rimasti con noi 10 giorni organizzando tre giorni di workshop di canto e danza per i giovani, momenti di testimonianza, di preghiera e poi un concerto finale dal tema Hoping together a cui hanno partecipato 850 persone.

Siamo coinvolti anche nell’aiuto alla Chiesa locale con tanti piccoli e grandi servizi nella Caritas e nelle diverse commissioni (Liturgica, Dialogo ecumenico e interreligioso, Giustizia e pace, Giovani). Il fatto di essere una comunità cristiana piccola permette di conoscerci bene e di avere tanti momenti di riflessione, preghiera, condivisione e fraternità insieme a tutti gli altri missionari; momenti che marcano il nostro camminare come Chiesa.

La nostra presenza, nella sua piccolezza, cerca di essere una presenza di condivisione di vita e di amore, attraverso la quale la consolazione diventa un’esperienza concreta nel cuore delle persone nelle diverse realtà in cui siamo inseriti.

20241226Mongolia

Ulaanbaatar

Nel nostro centro-biblioteca “Il sole che nasce”, a Chingeltei, abbiamo portato avanti le attività con i bambini tra compiti, giochi, feste e uscite. Il centro è un bel punto di riferimento e un luogo dove loro si sentono a casa.

Durante l’estate abbiamo organizzato una speciale settimana di giochi e formazione a cui hanno partecipato circa 50 energetici e gioiosi bambini di tutte le età. Abbiamo poi deciso di tenere aperto il centro per tutto il mese di luglio, dando la possibilità ai bambini rimasti in città, di avere un luogo dove passare il tempo e impegnarsi in alcune attività. Ad agosto, poi, abbiamo organizzato due settimane di corso di inglese a cui circa 25 bambini hanno partecipato.

Gli ultimi missionari arrivati continuano a impegnarsi con passione nello studio della lingua mongola.

Arvaikheer

Ringraziamo Dio che ci accompagna nel portare avanti le attività sociali nella nostra Parrocchia: il progetto di cucito, il programma di doposcuola, le docce pubbliche, il gruppo alcolisti anonimi, l'asilo, le lezioni di lingua inglese e di musica per i giovani. Insegniamo anche inglese nell' Ufficio dell'Agenzia Esecutiva generale della Corte del nostro distretto. Questi sono per noi molti modi che ci aiutano ad entrare in comunione con la vita delle persone rafforzando la nostra amicizia.

20241226Mongolia2

Quest'anno abbiamo organizzato un campo estivo a cui hanno partecipato un buon numero di bambini e ragazzi. Abbiamo invitato alcuni professionisti mongoli come medici di primo soccorso, psicologi, medici odontoiatri etc… per dare loro qualche input. Hanno anche avuto una giornata fuori con i giovani. Abbiamo aiutato alcuni giovani bisognosi del nostro distretto dando loro materiale scolastico

Quest'anno la nostra parrocchia ha accompagnato sei persone nel cammino di conoscenza e approfondimento della fede. Alcuni hanno ricevuto il sacramento del Battesimo e altri la prima Comunione durante la Pasqua. Ringraziamo Dio per questo dono prezioso nella nostra Famiglia cristiana. Continuiamo a vivere e testimoniare la nostra fede con la nostra piccola comunità cristiana, insegnando catechismo, visitando le famiglie, con la preghiera quotidiana e con la formazione continua attraverso vari seminari.

20241226Mongolia6

Kharkhorin

La nostra Casa dell'Amicizia a Kharkhorin quest'anno ha ricevuto tante visite da gruppi stranieri e da persone mongole. Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare persone diverse: religiose e non. Il nostro centro è sempre la loro casa ogni volta che vengono. Si tratta di ampliare le opportunità di amicizia, come suggerisce il nome di questo centro. La nostra ospitalità coltiva buone relazioni che portano al dialogo interreligioso e alla ricerca culturale in questa missione.

Continuiamo ad avvicinarci alle persone insegnando loro l'inglese e aiutandole nella traduzione di alcuni testi, soprattutto collaborando con il personale del museo storico della città.

Il vostro gesto d'amore per le persone che serviamo ha un grande impatto nelle loro vite e nelle nostre. La vostra amicizia, le vostre preghiere e il vostro aiuto concreto danno anche a noi la certezza che non siamo soli e ci spingono a donarci sempre di più a Cristo attraverso il servizio alla gente. Vi siamo davvero grati e preghiamo affinché Cristo, l'Emmanuele, sia veramente Dio tra voi e tra noi. Possa la gioia e la pace del Natale riempire i vostri cuori e le vostre famiglie. Grazie a voi tutti.

A voi i nostri migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2025.

* I Missionari e le Missionarie della Consolata in Mongolia: www.consolatamissionmongolia.net

Nelle nostre presenze in Asia “le persone che incontriamo possono essere cristiane, non cristiane, fedeli di altre religioni, per esempio, i buddisti o fedeli del buddismo won, di altre religioni autoctone in Corea. Però ciò che è fondamentale non sono le opere o quello che facciamo, ma è soprattutto il fatto di stare con le persone e quindi, parlare con le persone, aprirci a loro e lasciare che loro si aprano a noi”.

Queste le parole di padre Diego Cazzolato, missionario della Consolata, che opera in Corea del Sud da 36 anni. In questa intervista rilasciata all’Ufficio per la Comunicazione a Roma, il missionario originario di Biadene - Treviso - riassume la sua esperienza di missione nel Centro di Dialogo Interreligioso a Daejeon e parla dell’evangelizzazione unita alla promozione umana portata avanti dal gruppo di 21 missionari della Consolata nella sette comunità presenti in Corea, Mongolia e Taiwan.

“Noi cerchiamo di incontrare le persone, soprattutto le persone che non sono cristiane. Naturalmente non sempre si parla di Gesù o di Cristo, ma si condivide la vita, si condividono i problemi, si ascoltano l’opinione, si dà opinione, insomma cerchiamo di diventare amici. Questo è la cosa più importante direi della missione in Corea”, spiega padre Diego.

La presenza IMC in Asia

L’apertura dell’Istituto Missioni Consolata all’Asia è stata “profetizzata” dal Fondatore, San Giuseppe Allamano: “Io non lo vedrò, ma forse andrete nel Giappone, nella Cina, nel Tibet...”. Ma la concretizzazione di questo sogno viene prospettato dal VII Capitolo Generale (1981) ed approvato dal VIII Capitolo il 12 Giugno 1987.

20241211Diego5

I primi quattro Missionari (Diego Cazzolato, Paco Lopez, Luiz Carlos Emer e Alvaro Yepes) partirono per la Corea il 18 gennaio di 1988 e furono accolti nella diocesi di Incheon dal vescovo mons. William J. McNaughton.

Nel 2003, in comunione con le Missionarie della Consolata, la presenza in Asia venne arricchita dall’apertura in Mongolia, dove l’Istituto è presente con il suo lavoro nel campo del primo annuncio e della formazione della chiesa locale. Un riconoscimento del lavoro missionario svolto in quel Paese arriva con la nomina di monsignor Giorgio Marengo, IMC, a vescovo, prefetto Apostolico di Ulaanbaatar nel 2021 e poi nominato cardinale da Papa Francesco nel 2022.

20241211Diego6

Seguendo le indicazioni date dal Capitolo Generale del 2011 (Cfr. Atti XII CG, 47), l’Istituto, il 20 settembre 2014, ha aperto una nuova presenza presso la Diocesi di Hsinchu, nell’isola di Taiwan.

Il 21 marzo 2016, i Missionari della Consolata che operano nella tre Paesi asiatiche sono state riunite nella nuova Regione Asia, con sede ufficiale a Incheon (Corea del Sud). L’attuale Superiore è il padre Clement Gachoka.

* Padre Jaime C. Patias, IMC, Ufficio per la Comunicazione.

20240529Corea2

Gli ultimi articoli

Il mondo rivede il Papa, il saluto dal Gemelli: “Grazie a tutti”

23-03-2025 Notizie

Il mondo rivede il Papa, il saluto dal Gemelli: “Grazie a tutti”

Francesco si è affacciato per la prima volta dall’inizio del ricovero dal balcone del Policlinico, prima di lasciare l’ospedale dove...

III Domenica di Quaresima / C -“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”

22-03-2025 I missionari dicono

III Domenica di Quaresima / C -“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”

Es 3,1-8.13-15; Sal 102; I Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9 Siamo già nella terza tappa del cammino verso la Pasqua. Questa domenica...

Tanzania: Mons. Romanus Elamu Mihali, vescovo di Iringa

21-03-2025 I missionari dicono

Tanzania: Mons. Romanus Elamu Mihali, vescovo di Iringa

Papa Francesco ha nominato mons. Romanus Elamu Mihali, del clero della diocesi di Mafinga, come nuovo vescovo della diocesi di...

Chiamati alla missione: discernimento e accompagnamento vocazionale

20-03-2025 I missionari dicono

Chiamati alla missione: discernimento e accompagnamento vocazionale

I Missionari della Consolata in Colombia inaugurano l'Anno dell'Accompagnamento e del Discernimento Vocazionale e presentano il documento guida con un...

Effetti del neocolonialismo sulla pace nel mondo

19-03-2025 Missione Oggi

Effetti del neocolonialismo sulla pace nel mondo

“Facciamo pace”, il corso di formazione promosso dal Centro Missionario della Diocesi di Roma. L'intervento del professor Marco Massoni. Quando...

Suor Lígia Cipriano: La missione tra gli Yanomami, un atto di grande amore

19-03-2025 I missionari dicono

Suor Lígia Cipriano: La missione tra gli Yanomami, un atto di grande amore

All’età di 42 anni Lígia Cipriano ha chiesto di entrare nell'Istituto delle Suore Missionarie della Consolata. Oggi vive la sua...

RD Congo: Nord Kivu, una guerra nell’indifferenza

18-03-2025 Notizie

RD Congo: Nord Kivu, una guerra nell’indifferenza

Il conflitto nel Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, ha raggiunto nuovi vertici di violenza, con oltre 3mila morti e...

“Andate e invitate”. Giornata dei Missionari Martiri 2025

18-03-2025 Missione Oggi

“Andate e invitate”. Giornata dei Missionari Martiri 2025

Materiale per la celebrazione della Giornata e del tempo di Quaresima Il 24 marzo 2025 celebriamo la trentatreesima Giornata dei Missionari...

L'interesse di San Giuseppe Allamano per la missione

18-03-2025 I missionari dicono

L'interesse di San Giuseppe Allamano per la missione

Il nostro fondatore, San Giuseppe Allamano, aveva un interesse speciale e concreto per le missioni. Padre Lorenzo Sales nota, infatti...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821