Il nostro fondatore, San Giuseppe Allamano, aveva un interesse speciale e concreto per le missioni. Padre Lorenzo Sales nota, infatti, che c'era un elenco di preghiere che mostrava il suo interessamento per le missioni.

In questo periodo di Quaresima, in cui siamo chiamati a essere pellegrini di speranza nel mondo, è necessario chiedere al Signore di renderci strumenti di speranza nelle missioni. Forse sarebbe importante conoscere le modalità concrete con cui il nostro Fondatore manifestava il suo interesse per le missioni, così che possiamo anche noi sviluppare lo stesso zelo missionario.

Sebbene ci siano molte indicazioni che mostrano la premurosa attenzione del nostro Fondatore per la missione, alcune spiccano in modo speciale. Innanzitutto, sono risaputi gli sforzi di Giuseppe Allamano nel 1912, insieme ad altri superiori degli istituti missionari in Italia, per presentare una petizione a Papa Pio X affinché istituisse una giornata missionaria e scrivesse un'enciclica sulle missioni. Questo è un segno inconfondibile del suo impegno per le missioni.

In secondo luogo, non possiamo dimenticare che durante la sua vita, il periodico "La Consolata" divenne un portavoce molto apprezzato dell'idea missionaria. Voleva che ogni pubblicazione fosse ben fatta e, per questo, voleva sempre leggerla prima che andasse in stampa.

E in terzo luogo, il nostro Fondatore fu tra i primi a diffondere cartoline illustrate delle missioni, proprio come fu tra coloro che iniziarono a diffondere l'idea missionaria nella chiesa attraverso incontro con conferenze missionarie con proiezioni di fotografie e immagini dalle missioni.

20250318Allamano3

Mons. Peter Makau, IMC, vescovo di Isiolo in Kenya, celebra la Santa Messa in una comunità. Foto: Francisco Martínez

L'amore per le missioni l’Allamano riuscì a trasmetterlo nella vita spirituale. Secondo Lorenzo Sales, ad esempio, il nostro Fondatore inserì nel libro di preghiere dell'Istituto la preghiera per l'opera della propagazione della fede e l'Ave Maria per la Santa Infanzia. In secondo luogo, inserì anche la preghiera di san Francesco per le missioni, da recitare quotidianamente. In terzo luogo, per evidenziare l'idea di evangelizzazione, nella preghiera "Ti adoro", alle parole "Ti offro tutte le azioni del giorno per la maggior gloria", l'Allamano aggiunse "e per le conversioni dei non-cristiani".

In quarto luogo, durante la recita del breviario, pose come intenzione dell'ora delle Lodi la conversione dei non-cristiani. In quinto luogo, tra le Messe votive libere, l'Allamano esortò i missionari e i seminaristi a scegliere almeno di tanto in tanto la Messa per la propagazione della fede. Inoltre, il Fondatore stabilì che in tutte le case dell'Istituto e in tutte le stazioni missionarie, dopo la benedizione con il Santissimo Sacramento, si cantasse il laudate omnes gentes. Inoltre, secondo Lorenzo Sales, la festa dell'Epifania, mentre era ancora in vita il Fondatore, assunse sempre un carattere di massima solennità missionaria. Fu l'unica occasione in cui il Fondatore e tutti i Superiori della Consolata si incontravano in occasione dell'Accademia.

20250318Allamano4

Sempre secondo padre Lorenzo Sales, ci furono anche eventi che dimostrarono la speciale sollecitudine dell'Allamano per le missioni. Per esempio, una volta durante gli anniversari sacerdotali, il Fondatore disse: «Se queste celebrazioni servissero almeno ad accrescere l'amore per le missioni tra la gente, ne sarei contento». In secondo luogo, il Fondatore seguì con grande interesse l'opera delle missioni in tutto il mondo. Per esempio, era sua abitudine leggere tutte le riviste missionarie italiane e, nello stesso tempo, incoraggiava i seminaristi e i sacerdoti a leggerle in refettorio, così da alimentare lo zelo missionario per la conversione del mondo. In terzo luogo, sebbene il Fondatore avesse fondato l'Istituto principalmente per le missioni dell'Africa, non escluse mai la possibilità che l'istituto estendesse l'opera di evangelizzazione ad altri luoghi. Una volta, disse: «Non lo vedrò, ma forse andrete in Giappone, in Tibet... forse come san Francesco Saverio, che voleva convertire tutto il mondo». In quarto luogo, è senz’altro degno di ammirazione lo sforzo che ha fatto, finché la salute glielo permise, di voler assistere sempre personalmente alle celebrazioni della partenza dei missionari. Diceva che ogni partenza era come un pezzo del suo cuore che gli veniva strappato via, ma che non era mai disposto a lasciarsi fare a pezzi, anzi donava con gioia, affinché l'opera missionaria andava avanti.

20250318Allamano5

Padre James Murimi, IMC, durante una visita a una comunità indigena a Roraima. Foto: Archivio Personale

Inoltre, un altro elemento cardine che dimostrava l'interesse dell'Allamano per le missioni erano le lettere che arrivavano dall'Africa che gli raccontavano le notizie e spiegavano il progresso fatti nel portare avanti i vari servizi dell’opera missionaria. Questa corrispondenza dalle missioni gli dava una gioia interiore che illuminava il volto. Le leggeva con gusto, annotava tutto, individuava ciò che andava migliorato in ciò che si stava facendo.

Infine, i seminaristi scoprivano l'amore dell'Allamano per le missioni dal fatto che in quasi tutte le conferenze domenicali non mancava un riferimento alle missioni. Sapevano che il Fondatore voleva infiammare i loro cuori e prepararli al futuro. In questo periodo di Quaresima, la nostra chiamata al rinnovamento personale e comunitario, ci prepara ad essere pellegrini di speranza nel mondo. Guardando all'interesse con cui l'Allamano si rapportava alle missioni, siamo invitati a offrirci pienamente al servizio del popolo di Dio.

* Padre Jonah Makau, IMC, Postulatore e Direttore dell'Ufficio Storico.

Nel marzo 2007 ero in Kenya, a Nairobi. Da lì, poco tempo prima, dopo 43 lunghi anni di servizio, era partito per rientrare in Italia un missionario settantasettenne. Scrissi allora un editoriale per la rivista che curavo laggiù, The Seed (Il seme). Il titolo era «Gone poor, having made rich many…» (Partito povero, dopo aver reso ricchi molti).

Il missionario in questione era padre Giuseppe Quattrocchio. Un gran lavoratore, un prolifico scrittore, un affascinante cantastorie che aveva dovuto ritirarsi dal lavoro in missione nel Meru per una lesione alla spina dorsale. Era arrivato a Nairobi nel 1973. Da lì aveva servito in maniera incredibile tutte le missioni del Kenya trovando per loro ogni cosa di cui avessero bisogno, dalle puntine da disegno ai pezzi di ricambio di qualsiasi macchinario, dalle medicine agli articoli religiosi. Dal suo botteghino per gli amici e visitatori delle missioni, aveva promosso una bellissima iniziativa per far conoscere il Kenya con le sue serie di diapositive e libretti sui vari gruppi etnici, tradotti in diverse lingue e diffusi in tutti i luoghi turistici del Paese.

20250304Quattocchio2Padre Giuseppe, missionario che nel suo servizio aveva maneggiato fior di milioni per il bene di tanti (educazione, salute e sviluppo), era rientrato in Italia con un vecchio vestito, regalo di qualche benefattore, e una grossa valigia strapiena di oggetti di artigianato locale da regalare in Italia ai suoi molti amici, assieme a pochi oggetti personali. Lui che aveva cambiato la vita di tante persone, partiva più leggero di quando era arrivato, lasciando tutto quello che aveva, anche la sua inseparabile bicicletta Graziella con la quale era conosciutissimo in tutta Nairobi. Aveva dato tutto.

In quel testo ricordavo anche i nomi di diversi altri missionari che avevano fatto come lui ed erano rientrati in Italia per i loro ultimi giorni andando via poveri, dopo aver reso ricchi tanti.

Lo scorso 22 gennaio quello stesso padre Giuseppe ci ha lasciato alla vigilia del suo 95° compleanno. È tornato a casa, quella del Padre, dove è arrivato ricco di tutto l’amore che ha vissuto avendo dato tutto con passione, gioia, competenza e umiltà. Al suo funerale, celebrato nel giorno di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, ho ricordato che è stato anche un fior di giornalista  e che questa rivista, per la quale aveva lavorato dal 1954 fino alla sua partenza per il Kenya a fine 1963, a lui deve molto.

E anche stavolta, per il suo ultimo viaggio, è partito dopo aver dato tutto portando con sé solo il suo grande amore per la Missione. Mi fa specie ricordare lui, e insieme anche tanti altri missionari e missionarie che hanno dato la vita, in questi tempi nei quali chi fa notizia è quel gruppo elitario di miliardari che pensano di essere i padroni del mondo. Questi, per diventare sempre più ricchi, sfruttano senza ritegno le persone e le risorse del pianeta, manipolano l’informazione, fomentano guerre, chiudono gli occhi davanti ai poveri, ai migranti e agli schiavizzati e si fanno belli come salvatori della patria.

La testimonianza di uomini come padre Giuseppe è una realtà bellissima, carica di speranza. Con la loro vita diventano contestazione di un mondo disumano e ci dimostrano come il «dare tutto», come ha fatto Gesù, è l’unica via per costruire vera umanità.

* Padre Gigi Anataloni, IMC, direttore responsabile rivista MC. Originalmente pubblicato in: www.rivistamissioniconsolata.it

Fondata nel giugno 1885, i lavori di restauro delle infrastrutture della Missione São José di Boroma in Mozambico sono iniziati nel 2021 e sono durati più di due anni.

In un'intervista rilasciata alla Radio cattolica Pax di Beira, il vescovo di Tete, mons. Diamantino Antunes, IMC, ha spiegato che il ripristino di questa Missione storica è un segno di rivitalizzazione della diocesi, dato il suo contributo all'evangelizzazione e alla formazione umana nel Paese.

(Ascolta l’intervista in portoghese)

 La formazione e la promozione umana insieme all'evangelizzazione, continuano ad essere priorità in questo luogo storico. Oltre ai sacerdoti diocesani, nella Missione di Boroma operano le religiose della Comunità di origine brasiliana “Semi della Parola”, che hanno contribuito ai lavori di restauro della chiesa. A Boroma ha sede anche la “Fattoria della Speranza”, che aiuta i giovani a uscire dalla dipendenza da alcol e droga attraverso la comunità terapeutica.

20250112Boroma1

Mons. Diamantino Guapo Antunes, vescovo di Tete, in visita pastorale alla diocesi. Foto: Rogério Maduca, Radio Pax 

La Missione di Boroma ospita anche un Santuario dedicato a San Giuseppe, un centro diocesano di spiritualità, un centro di formazione per catechisti, una scuola comunitaria e un museo diocesano.

La diocesi di Tete ha realizzato il restauro della Missione di Boroma dopo aver riabilitato l'ex Seminario di Zobué, ora Santuario. Nel 2024 sono iniziati i lavori di riabilitazione della Missione di San Pedro Cláver de Miruru, nel distretto di Zumbo, e quest'anno è previsto l'inizio dei lavori nella Missione di San Miguel de Chiritse, nel distretto di Macanga, che fu un importante centro di formazione umana e religiosa per la Compagnia di Gesù.

20250112Boroma3

Per il Vescovo di Tete, quest'opera è un segno di valorizzazione del patrimonio storico, culturale e di evangelizzazione della diocesi.

Secondo il vescovo Diamantino Antunes la parrocchia di São José de Boroma si estende attualmente su 950 chilometri quadrati e ha una popolazione di 18.000 abitanti, di cui 6.500 cattolici, organizzati in 14 comunità cristiane.

* Rogério Maduca, Radio Pax in Mozambico. Fonte: www.vaticannews.va

20250112Boroma5

Presenti in Mongolia dal 2003, i Missionari e le Missionarie della Consolata presentano le loro attività di evangelizzazione svolte in quel Paese dell’Asia centrale che confina con Cina e Russia. Pubblichiamo un estratto del “giornalino” inviato agli amici della missione in occasione del Natale 2024.

“È sempre bello fare memoria dell’anno passato e di tutto ciò che la vita ci ha presentato, attraverso eventi ed incontri che trasformano e toccano i cuori. La nostra gratitudine e il nostro ringraziamento vanno a voi per il vostro generoso e sentito sostegno in questa Missione. Per quanto fisicamente lontani, siete vicini al cuore della missione. Sentiamo la vostra presenza.

Dovuto all’inverno particolarmente duro e alle pesanti nevicate, l’anno è iniziato con l’emergenza dello Dzuud. Questo ha lasciato molte persone nel dolore per la perdita dei loro cari e di migliaia di animali che ha causato una grave crisi economica. Abbiamo cercato di collaborare in diversi modi e di unire le forze insieme agli altri missionari presenti sul territorio, in una costruttiva collaborazione con Caritas Mongolia e con la commissione di Giustizia, pace e integrità del creato.

Un altro evento che ha fortemente marcato questo anno è stata la canonizzazione del nostro padre fondatore Giuseppe Allamano il 20 ottobre 2024 in piazza san Pietro. Due sorelle e un padre hanno avuto l’opportunità di prendere parte a tutte le celebrazioni tenutesi in Italia e il resto di noi ha celebrato con gioia qui, nelle nostre parrocchie, condividendo questo grande dono con la comunità ecclesiale e seguendo online quello che accadeva dall’altra parte del mondo. Sono stati momenti indimenticabili.

20261226Mongolia1

Questa festa ci ha incoraggiati molto e ci ha dato la speranza di raggiungere lo scopo della nostra vita donata come Missionari e Missionarie della Consolata. La santità di Giuseppe Allamano riconosciuta dalla chiesa ha confermato che abbiamo origini sante. È un appello per noi ad essere testimoni credibili e a continuare ad annunciare Gesù a tutte le nazioni, soprattutto a coloro che ancora non lo conoscono.

Un altro evento che ci ha visti tutti coinvolti è stato l’incontro con il gruppo del Gen Rosso verso la fine di novembre. Sono rimasti con noi 10 giorni organizzando tre giorni di workshop di canto e danza per i giovani, momenti di testimonianza, di preghiera e poi un concerto finale dal tema Hoping together a cui hanno partecipato 850 persone.

Siamo coinvolti anche nell’aiuto alla Chiesa locale con tanti piccoli e grandi servizi nella Caritas e nelle diverse commissioni (Liturgica, Dialogo ecumenico e interreligioso, Giustizia e pace, Giovani). Il fatto di essere una comunità cristiana piccola permette di conoscerci bene e di avere tanti momenti di riflessione, preghiera, condivisione e fraternità insieme a tutti gli altri missionari; momenti che marcano il nostro camminare come Chiesa.

La nostra presenza, nella sua piccolezza, cerca di essere una presenza di condivisione di vita e di amore, attraverso la quale la consolazione diventa un’esperienza concreta nel cuore delle persone nelle diverse realtà in cui siamo inseriti.

20241226Mongolia

Ulaanbaatar

Nel nostro centro-biblioteca “Il sole che nasce”, a Chingeltei, abbiamo portato avanti le attività con i bambini tra compiti, giochi, feste e uscite. Il centro è un bel punto di riferimento e un luogo dove loro si sentono a casa.

Durante l’estate abbiamo organizzato una speciale settimana di giochi e formazione a cui hanno partecipato circa 50 energetici e gioiosi bambini di tutte le età. Abbiamo poi deciso di tenere aperto il centro per tutto il mese di luglio, dando la possibilità ai bambini rimasti in città, di avere un luogo dove passare il tempo e impegnarsi in alcune attività. Ad agosto, poi, abbiamo organizzato due settimane di corso di inglese a cui circa 25 bambini hanno partecipato.

Gli ultimi missionari arrivati continuano a impegnarsi con passione nello studio della lingua mongola.

Arvaikheer

Ringraziamo Dio che ci accompagna nel portare avanti le attività sociali nella nostra Parrocchia: il progetto di cucito, il programma di doposcuola, le docce pubbliche, il gruppo alcolisti anonimi, l'asilo, le lezioni di lingua inglese e di musica per i giovani. Insegniamo anche inglese nell' Ufficio dell'Agenzia Esecutiva generale della Corte del nostro distretto. Questi sono per noi molti modi che ci aiutano ad entrare in comunione con la vita delle persone rafforzando la nostra amicizia.

20241226Mongolia2

Quest'anno abbiamo organizzato un campo estivo a cui hanno partecipato un buon numero di bambini e ragazzi. Abbiamo invitato alcuni professionisti mongoli come medici di primo soccorso, psicologi, medici odontoiatri etc… per dare loro qualche input. Hanno anche avuto una giornata fuori con i giovani. Abbiamo aiutato alcuni giovani bisognosi del nostro distretto dando loro materiale scolastico

Quest'anno la nostra parrocchia ha accompagnato sei persone nel cammino di conoscenza e approfondimento della fede. Alcuni hanno ricevuto il sacramento del Battesimo e altri la prima Comunione durante la Pasqua. Ringraziamo Dio per questo dono prezioso nella nostra Famiglia cristiana. Continuiamo a vivere e testimoniare la nostra fede con la nostra piccola comunità cristiana, insegnando catechismo, visitando le famiglie, con la preghiera quotidiana e con la formazione continua attraverso vari seminari.

20241226Mongolia6

Kharkhorin

La nostra Casa dell'Amicizia a Kharkhorin quest'anno ha ricevuto tante visite da gruppi stranieri e da persone mongole. Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare persone diverse: religiose e non. Il nostro centro è sempre la loro casa ogni volta che vengono. Si tratta di ampliare le opportunità di amicizia, come suggerisce il nome di questo centro. La nostra ospitalità coltiva buone relazioni che portano al dialogo interreligioso e alla ricerca culturale in questa missione.

Continuiamo ad avvicinarci alle persone insegnando loro l'inglese e aiutandole nella traduzione di alcuni testi, soprattutto collaborando con il personale del museo storico della città.

Il vostro gesto d'amore per le persone che serviamo ha un grande impatto nelle loro vite e nelle nostre. La vostra amicizia, le vostre preghiere e il vostro aiuto concreto danno anche a noi la certezza che non siamo soli e ci spingono a donarci sempre di più a Cristo attraverso il servizio alla gente. Vi siamo davvero grati e preghiamo affinché Cristo, l'Emmanuele, sia veramente Dio tra voi e tra noi. Possa la gioia e la pace del Natale riempire i vostri cuori e le vostre famiglie. Grazie a voi tutti.

A voi i nostri migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2025.

* I Missionari e le Missionarie della Consolata in Mongolia: www.consolatamissionmongolia.net

La missione di San Michele Arcangelo di Halaba, parte del vicariato di Meki, si trova nella zona sud dell'Etiopia. La missione è l'ultima del vicariato di Meki, e confina con il vicariato di Hossana ed è la più recente ad essere aperta dai missionari della Consolata in Etiopia. È servita da due sacerdoti: Abba Kidane Ashuro e Abba Takele Wolde Mariam.

Essendo situata in un contesto urbano, la missione serve persone di ogni ceto sociale, diverse provenienti da varie regioni dell'Etiopia che lavorano nella città di Halaba. La parrocchia è un punto di riferimento per i cattolici offrendo per l’accompagnamento spirituale e formazione alla fede. L'area è per lo più abitata da persone di fede musulmana. Nonostante questo, la scuola gestita dalla missione, con più di 800 alunni, è aperta a bambini di tutte le fedi.

20241125Etiopia3

Il 21 novembre 2024 è stato un giorno di festa per la parrocchia, che ha celebrato il suo secondo anniversario di erezione come parrocchia. È stata una bellissima celebrazione, arricchita da canti, e danze. La chiesa era splendidamente decorata per l’occasione. Erano presenti alla festa alcune suore, sacerdoti del vicariato di Meki, e di Hossana e i missionari della Consolata incaricati della parrocchia.

Nel suo saluto di benvenuto, padre Kidane Ashuro, il parrocco, a stento riusciva a contenere la gioia nel dare il benvenuto ai presenti. Questa celebrazione è stata una doppia benedizione, a ridosso della canonizzazione di San Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari e della missionarie della Consolata, avvenuta il 20 Ottobre scorso.

Mons. Abraham Desta, vescovo del vicariato di Meki, che ha presieduto la celebrazione, si è congratulato con i missionari della Consolata e ha condiviso la gioia per la canonizzazione di Giuseppe Allamano, sottolineando che egli non è solo il santo dei missionari e delle missionarie della Consolata, ma di tutta la Chiesa.

20241125Etiopia5

Ha proseguito sottolineando che la santità di Allamano è una benedizione per la Chiesa d'Etiopia, poiché la sua idea iniziale era quella di inviare i suoi missionari in Etiopia. Oggi, con i suoi missionari in Etiopia, e nella missione di Halaba, i suoi sogni si stanno realizzando. Il vescovo ha incoraggiato i missionari nel continuare la loro opera, e ha esortato i cristiani ad essere annunciatori della parola di Dio, proprio come San Michele Arcangelo.

Durante la celebrazione una ventina di giovani hanno ricevuto la cresima. Il vescovo li ha incoraggiati a rendersi disponibili allo Spirito Santo nell’annunciare la parola di Dio senza paura, imitando San Michele Arcangelo.

La celebrazione si è conclusa con una splendida processione eucaristica attorno alla chiesa, Con canti, danze, tamburi a testimoniare la gioia dei fedeli nella celebrazione. E come una grande famiglia dell’Allamano, sotto la protezione di San Michele Arcangelo, la celebrazione è proseguita con il pranzo condiviso con tutti i presenti.

* Padre Edgar Nyangiya, IMC, Ethiopia.

 20241125Etiopia4

Gli ultimi articoli

III Domenica di Quaresima / C -“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”

20-03-2025 Domenica Missionaria

III Domenica di Quaresima / C -“Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo”

Es 3,1-8.13-15; Sal 102; I Cor 10,1-6.10-12; Lc 13,1-9 Siamo già nella terza tappa del cammino verso la Pasqua. Questa domenica...

Chiamati alla missione: discernimento e accompagnamento vocazionale

20-03-2025 I missionari dicono

Chiamati alla missione: discernimento e accompagnamento vocazionale

I Missionari della Consolata in Colombia inaugurano l'Anno dell'Accompagnamento e del Discernimento Vocazionale e presentano il documento guida con un...

Effetti del neocolonialismo sulla pace nel mondo

19-03-2025 Missione Oggi

Effetti del neocolonialismo sulla pace nel mondo

“Facciamo pace”, il corso di formazione promosso dal Centro Missionario della Diocesi di Roma. L'intervento del professor Marco Massoni. Quando...

Suor Lígia Cipriano: La missione tra gli Yanomami, un atto di grande amore

19-03-2025 I missionari dicono

Suor Lígia Cipriano: La missione tra gli Yanomami, un atto di grande amore

All’età di 42 anni Lígia Cipriano ha chiesto di entrare nell'Istituto delle Suore Missionarie della Consolata. Oggi vive la sua...

RD Congo: Nord Kivu, una guerra nell’indifferenza

18-03-2025 Notizie

RD Congo: Nord Kivu, una guerra nell’indifferenza

Il conflitto nel Nord Kivu, Repubblica Democratica del Congo, ha raggiunto nuovi vertici di violenza, con oltre 3mila morti e...

“Andate e invitate”. Giornata dei Missionari Martiri 2025

18-03-2025 Missione Oggi

“Andate e invitate”. Giornata dei Missionari Martiri 2025

Materiale per la celebrazione della Giornata e del tempo di Quaresima Il 24 marzo 2025 celebriamo la trentatreesima Giornata dei Missionari...

L'interesse di San Giuseppe Allamano per la missione

18-03-2025 I missionari dicono

L'interesse di San Giuseppe Allamano per la missione

Il nostro fondatore, San Giuseppe Allamano, aveva un interesse speciale e concreto per le missioni. Padre Lorenzo Sales nota, infatti...

“Il commercio delle armi. Una minaccia alla pace”

16-03-2025 Missione Oggi

“Il commercio delle armi. Una minaccia alla pace”

l Centro Missionario della Diocesi di Roma promuove, presso la Sala della Conciliazione nel Palazzo Lateranense, un corso di formazione...

Sinodo: percorso di accompagnamento. Nel 2028 Assemblea ecclesiale

15-03-2025 Notizie

Sinodo: percorso di accompagnamento. Nel 2028 Assemblea ecclesiale

La Segreteria Generale del Sinodo ha inviato a tutti i Vescovi ed Eparchi e, attraverso di essi, a tutto “il...

onlus

onlus