“Ecco il faccio nuove tutte le cose” (Ap 21,5)
Indetta da Papa Francesco, Roma ospita questo fine settimana, 25 e 26 maggio 2024, la prima Giornata Mondiale dei Bambini. Un evento straordinario che finalmente metterà al centro, i bambini di tutto il mondo, con la loro presenza ci interpellano e ci chiedono conto di come stiamo trattando il Pianeta e quale futuro stiamo preparando per loro.
Un fine settimana all’insegna dei bambini, saranno loro i protagonisti degli eventi in programma sabato allo Stadio Olimpico, e domenica in Piazza San Pietro abbracceranno il “loro” Papa nella celebrazione della Santa Messa, dove avranno un posto particolare i bambini che provengono da zone dove, purtroppo imperversa la guerra.
Se è vero che tutti siamo importanti davanti a Dio, i bambini manifestano “il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi”, scrive Papa Francesco nel messaggio di questa giornata, “voi ci ricordate che siamo tutti figli e fratelli, e che nessuno può esistere senza qualcuno che lo metta al mondo, né crescere senza avere altri a cui donare amore e da cui ricevere amore (cfr. Fratelli tutti, 95)”.
Il Papa continua, raccomandando ai bambini di “ascoltare sempre con attenzione i racconti dei grandi: delle vostre mamme, dei papà, dei nonni e dei bisnonni! E nello stesso tempo di non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia. Ascoltateli, anzi ascoltiamoli, perché nella loro sofferenza ci parlano della realtà, con gli occhi purificati dalle lacrime e con quel desiderio tenace di bene che nasce nel cuore di chi ha veramente visto quanto è brutto il male”.
L’invito che rivolge ai bambini vale per anche per noi adulti, “per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5); sono le parole che ho scelto come tema per la vostra prima Giornata Mondiale”.
“Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi. Anzi, la nostra piccolezza ci ricorda che siamo fragili e che abbiamo bisogno gli uni degli altri, come membra di un unico corpo (cfr Rm 12,5; 1 Cor 12,26)”.
Conclude ricordando che il dono più grande che possiamo fare agli altri “siamo noi stessi, gli uni per gli altri: siamo noi il “regalo di Dio”. Gli altri doni servono, sì, ma solo per stare insieme. Se non li usiamo per questo saremo sempre insoddisfatti e non ci basteranno mai”.
Che questa giornata possa segnare un novo inizio affinché i bambini siano sempre al centro delle scelte dei “grandi del mondo”, ma anche delle nostre attività di evangelizzazione e promozione umana, perché i più indifesi e i più fragili.
Il Papa con un gruppo di bambini durante l'udienza del 6 dicembre. Foto: Ansa
Chiediamo che questo possa realizzarsi con la preghiera con la quale Papa Francesco conclude il suo messaggio.
Insieme a Maria Santissima e a San Giuseppe preghiamo con queste parole:
Vieni, Santo Spirito, mostraci la tua bellezza riflessa nei volti delle bambine e dei bambini della terra. Vieni Gesù, che fai nuove tutte le cose, che sei la via che ci conduce al Padre, vieni e resta con noi. Amen.
* Padre Antonio Rovelli, IMC, Ufficio formazione