Sabato sera, 5 agosto, si è calcolato che circa un milione e mezzo di giovani erano con Papa Francesco nel Parco del Tejo (Lisbona, Portogallo) durante la Veglia che ha chiuso il penultimo giorno della GMG. Dopo diversi spettacoli e alcune testimonianze, il papa ha preso la parola e, senza leggere, come ha fatto in varie occasioni durante questo viaggio, si è diretto ai giovani presenti. La sua riflessione ci ha riportati al motto di questa GMG "Maria si alzò e partì senza indugio" (Lc 1,39)
“Perché Maria si è alzata ed è andata in fretta a trovare sua cugina? Elisabetta era incinta, ma anche Maria lo era e quindi perché si è messa in viaggio in quelle condizioni? Maria compie un gesto non richiesto e non obbligato –commenta papa Francesco–, lo fa e si mette in viaggio perché ama”.
Maria era piena di gioia, sia per la gravidanza di sua cugina Elisabetta che per la sua, e “la gioia è missionaria"; la gioia nasce dentro di noi ma è da portare, dev'essere contagiosa. "Voi siete venuti fin qui per incontrarvi –continua papa Francesco–, per cercare il messaggio di Cristo, per scoprire il senso bello della vita; quello che avete trovato, lo terrete solo per voi o lo porterete agli altri? Guardate la vostra storia e cercate di riconoscere ciò che vi ha portato alla gioia. Tutti noi, se ci guardiamo indietro in modo onesto, riconosceremo persone che sono state un raggio di luce per la nostra vita: genitori, nonni, amici, sacerdoti, religiosi, catechisti, animatori, insegnanti. Loro sono le radici della nostra gioia. Da questo deve sorgere l’appello e l’urgenza di essere noi stessi, per gli altri, le radici della gioia”.
Concludendo il Santo Padre ha lasciato ai giovani un semplice orientamento per il loro impegno missionario: camminare con una meta chiara; camminare vincendo la paura di cadere e se si cade disposti a rialzarci; allenarsi ogni giorno della vita per questo cammino perché “nella vita nulla è gratuito e tutto si paga... ma c’è una cosa che è gratuita e sicura: l’amore di Dio. Con questo amore andiamo avanti senza paura e camminiamo nella speranza”.
Il giorno dopo, festa della Trasfigurazione, nella messa di invio che chiudeva la GMG 2023, papa Francesco ha invitato tutti a chiedersi quali sono stati i frutti di questi tre giorni. E facendo riferimiento al Vangelo del giorno della trasfigurazione (Mt 17,1-9) ha voluto rispondere proponendo tre verbi importanti di quel testo: “brillare, ascoltare e non avere paura”.
Per quanto riguarda il primo verbo, Francesco ha spiegato che Cristo trasfigurato “brillava” e per mezzo della sua luce infondeva valore e speranza agli apostoli ai quali aveva da poco annunciato la sua passione e morte.
Il secondo verbo “ascoltare” era offerto direttamente dal Padre e invitava tutti all'ascolto della Parola di Dio e al Vangelo; “è lì dove Gesù ci indica senza sbagliare qual è la via dell'amore".
E poi si tratta di vincere la paura. Tante volte lo stesso Gesù l'aveva detto ai suoi discepoli intimoriti e anche in questo episodio lo dice: “non temete”. “Ancora oggi, a voi giovani che siete il presente e il futuro di questa umanità, Cristo dice non abbiate paura”.
Concludendo la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù papa Francesco invita i giovani presenti a due appuntamenti futuri: il primo sarà a Roma nel 2025, anno del giubileo ordinario, e il seguente sarà a Seul, in Corea del Sud, dove è prevista la celebrazione della prossima GMG nel 2027.
Con bandiere in mano, canti e balli, migliaia di pellegrini si sono riuniti nel parco Eduardo VII di Lisbona per accogliere il Santo Padre. Il Papa è arrivato alle 16.15 e ha presieduto la cerimonia di benvenuto della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG). I giovani si muovevano su e giù per ottenere un posto strategico che permettesse loro di vedere bene il Papa.
"Non siete qui per errore –ha detto ai pellegrini– voi laggiù, tutti noi, siamo stati chiamati per nome". E poi ha insistito: "Tutti sono benvenuti nella Chiesa; se necessario dobbiamo fare spazio, anche per coloro che sbagliano, che cadono o che fanno fatica".
Emma Bruno, una giovane proveniente dalla casa del Missionari della Consolata di Bevera (Lc) e che abbiamo intervistato ci ha detto che “questa GMG è stata buona, piena di nutrimento spirituale e di incoraggiamento dal Santo Padre per tutti i giovani del mondo. Ha anche ricordato che ha potuto partecipare nella GMG grazie ai Missionari della Consolata e ringraziato per il buon lavoro che stanno svolgendo accompagnando i giovani delle diverse aree in cui sono presenti. "I giovani devono essere pronti a dedicare la loro vita a Dio, servendo e dedicandosi al servizio di Dio".
In questo Giorno, sempre nel parco Eduardo VII, il Papa Francesco ha presieduto la Via Crucis con i giovani pellegrini. Durante la Via Crucis ha ricordato che Gesù intraprende questo cammino per noi, per dare la sua vita a noi. “ E nessuno ha un amore più grande di colui che dà la sua vita per gli altri: non dimentichiamoci questo, e questo ce lo ha insegnato Gesù. Per questo, quando guardiamo il Crocifisso, una cosa così dura e piena di dolore, vediamo la bellezza che Gesù dà alla vita di ciascuno di noi”.
Il Santo Padre ha poi posto una domanda ai giovani della GMG: “Io piango qualche volta? Ci sono cose nella vita che mi fanno piangere?” e rispondendo ha detto: “Tutti nella vita abbiamo pianto e ancora piangiamo, e Gesù piange con noi, perché lui ci accompagna nell’oscurità che c'è con il pianto. Ma non dimentichiamo che con la sua tenerezza asciuga le nostre lacrime nascoste; colma la solitudine con la sua vicinanza e anche le nostre paure”.
“Amare è un rischio, e vale la pena correrlo, e lui ci accompagna sempre, è sempre vicino a noi in ogni tappa della vita”. Quindi, l’invito a riflettere sulle proprie sofferenze, ansie e miserie che incutono paura: “vincerla in modo che l’anima torni a sorridere”.
Continuiamo a pregare per voi come voi pregate per noi.
La Messa di apertura della Giornata Mondiale della Gioventù si è svolta martedì primo agosto nel “Parque Eduardo VII” di Lisbona ed è stata presieduta dal cardinale Manuel Clement, patriarca di Lisbona. Nella sua omelia, ha dato il benvenuto ai pellegrini e ha augurato loro "una felice e stimolante Giornata Mondiale della Gioventù; Lisbona vi accoglie con tutto il cuore –ha detto– siete accolti dalle famiglie con i servizi che sono stati resi disponibili da tutti".
Gli organizzatori della GMG hanno reso noti martedì i primi dati relativi alle presenze; Jorge Messias, responsabile del dipartimento logistico della GMG, ha dichiarato che stanno partecipando alla settimana di celebrazioni giovani di tutti i paesi del mondo tranne le Maldive; "nella storia delle GMG è l’edizione con il maggior numero di nazionalità presenti". I pellegrini che si sono presentati il primo giorno e sono stati registrati sono 354 mila: la Spagna è il paese con il maggior numero di presenze (oltre 77 mila), seguita dall'Italia (con 59 mila partecipanti) e dal Portogallo, paese anfitrione, con 43 mila. I giovani francesi sono oltre 42 mila e dopo vengono i pellegrini provenienti dagli Stati Uniti.
Papa Francesco ha raggiunto Lisbona mercoledì mattina e in quella giornata si sono prima celebrati incontri istituzionali con il Presidente portoghese, con le autorità e con il corpo diplomatico. Nel pomeriggio si è raccolto in preghiera nel Monastero dei Jeronimos con vescovi, sacerdoti, diaconi, consacrati, seminaristi e operatori pastorali.
Anche i Missionari della Consolata hanno proseguito con le attività destinate al gruppo di Giovani procedente da molti dei paesi nei quali lavoriamo e in quella mattina hanno visitato il quartiere di Zambujal dove da qualche anno siamo presenti in una periferia urbana povera e multietnica. Abbiamo vissuto un'esperienza straordinaria.
Poi, nel tardo pomeriggio, un’altra esperienza di carità e solidarietà con gli anziani della Santa Casa della Misericordia di Amadora. In questo momento siamo stati anche sostenuti dalla gioia dei bambini della scuola che opera nella stessa struttura.
La sera ognuno dei nostri gruppi ha organizzato una sua presentazione; narrato le attività missionarie che svolgono nei rispettivi paesi; spiegato le sfide che stanno affrontano in ogni luogo i Missionari, le Missionarie e i Laici della Consolata. Un elemento presente in tutte queste narrazioni, peraltro molto variate, è la comune preoccupazione per la realtà giovanile che non bisogna abbandonare, ne va del futuro della chiesa e della missione. Abbiamo potuto sentire la voce di giovani provenienti da tre continenti: America, Africa ed Europa. Tra i rappresentanti del Brasile, c'era anche una coppia che rappresentava i Missionari Laici della Consolata: il loro esempio è stato significativo per tutti i genitori: da anni in missione con i figli che oggi hanno 16 e 19 anni.
La serata si è chiusa con una celebrazione culturale dove tutti hanno ballato e presentato danze proprie del loro paese con bellissimi indumenti. Questa sera, nel Parco Eduardo VII, parteciperemo alla cerimonia ufficiale di benvenuto con il Santo Padre.
Nostra Signora della Visitazione,
che sei partita in fretta verso il monte per incontrare Elisabetta,
aiutaci a partire come Te all’incontro dei molti che ci aspettano
per portare loro il Vangelo vivo:
Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore!
Andremo in fretta,
senza esitazioni o indugi,
ma con prontezza e gioia.
Andremo serenamente,
perché chi porta Cristo porta con sé la pace
e perché fare il bene è il miglior benessere.
Nostra Signora della Visitazione,
con la tua ispirazione questa Giornata Mondiale della Gioventù
sarà la celebrazione di Cristo che portiamo con noi,
come anche Tu l’hai portato.
Fa’ che sia un’occasione
di testimonianza e condivisione,
fraternità e ringraziamento,
e che ognuno di noi vada incontro
a chi ancora vive nell’attesa.
Con Te continueremo questo cammino di incontro,
affinché anche il nostro mondo possa ritrovarsi
nella fraternità, nella giustizia e nella pace.
Aiutaci, Nostra Signora della Visitazione,
a portare Cristo a tutti,
obbedendo al Padre,
nell’amore dello Spirito!
I Missionari della Consolata ci siamo riuniti a Fatima (Portogallo) con giovani provenienti da diversi paesi e continenti nei quali lavoriamo. Questo incontro prepara la Giornata Mondiale della Gioventù che si celebrerà a Lisbona dal 01 al 06 agosto 2023 con il tema "Maria si alzò e andò in fretta" (Lc 1,39) e alla quale parteciperà anche il papa Francesco.
I giovani amici dei Missionari della Consolata che dal 26 luglio sono riuniti nei pressi di questo santuario mariano provengono da Argentina, Colombia, Brasile, Sudafrica e Swatini, Portogallo, Messico e Italia (alcuni studenti professi dei nostri seminari).
La Giornata Mondiale delle Gioventù è stata una bella creazione del papa Giovanni Paolo II. Nel 1984 infatti, decise di organizzare un incontro la Domenica delle Palme, a Roma, per celebrare il Giubileo dei giovani nell'Anno Santo della Redenzione 1983-1984. Erano attesi sessantamila pellegrini, ma all'evento parteciparono 250 mila giovani provenienti da diversi paesi del mondo.
L'esperienza era stata così significativa per tutta la Chiesa che il Santo Padre decise di ripetere la celebrazione l'anno successivo nel 1985. In quell’incontro, 300 mila giovani pellegrini furono distribuiti tra le chiese della città per momenti di preghiera e catechesi, con un incontro finale per tutti, in Piazza San Pietro, con la celebrazione della Messa presieduta dal il Papa.
In quello stesso anno, il papa scrisse un'esortazione apostolica destinata ai giovani e il 20 dicembre di quell’anno annunciò l'istituzione della Giornata Mondiale della Gioventù. "Tutti i giovani devono sentirsi accompagnati dalla Chiesa –diceva– e per questo tutta la Chiesa, in unione con il Successore di Pietro, si sente maggiormente impegnata, a livello mondiale, verso i giovani di oggi, le loro preoccupazioni e richieste, le loro aperture e speranze. Per rispondere ai loro bisogni dobbiamo trasmettere la certezza che è Cristo, la Verità che è Cristo, l'amore che è Cristo, attraverso un adeguato processo di sviluppo”.
Il 27 luglio p. Josky Menga, IMC, ha presieduto la celebrazione eucaristica che ha segnato l'inizio di questo evento. La messa è stata animata dal gruppo dei giovani brasiliani che ci hanno aiutato a pregare e a cantare chiedendo al Signore di concederci l'energia necessaria per continuare a servirlo e lodarlo con la nostra vita.
Durante la sua omelia, p. Josky ci ha ricordato che quella era la prima celebrazione eucaristica che facevamo, come famiglia missionaria, i giovani convenuti per la preparazione del GMG. Ci ha ricordato con la Parola di Dio che abbiamo bisogno di aprire il nostro cuore perché il Signore possa farsi presente: "In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo udirono!”.
Per i discepoli non sempre la Parola di Dio è chiara ma quel che è davvero necessario è un atteggiamento di disponibilità ed apertura, lasciarci guidare perché questa parola entri alla nostra vita e la trasformi. Ci vuole prontezza e apertura alla Parola lasciandoci condurre da essa perché produca i suoi effetti in noi. Questo vale per la quotidianità e anche in occasione delle grandi decisioni della nostra vita, con maggior ragione se scegliamo la missione come orizzonte nel quale ci muoviamo. Lasciare il nostro paese, i parenti, le abitudini, uno stile di vita... è conseguenza e frutto dell’apertura alla Parola di Dio.
Nel pomeriggio di questo stesso giorno abbiamo svolto diverse attività: alcuni hanno visitato il Museo Missionario, altri sono andati a dipingere un mural sulla parete del museo, altri hanno fatto dei giochi.
Dopo cena abbiamo assistito a un meraviglioso concerto nel quale, ognuno dei gruppi presenti ha animato una parte della serata. I giovani hanno invitato a lodare il Signore con musiche, canti e danze.
Questa esperienza ha motivato tutti noi ad andare avanti nel nostro servizio missionario e la gioia che ne è scaturita ci ha ricordato ciò che aveva detto San Giovanni Paolo II quando spiegò il motivo della creazione della Giornata Mondiale della Gioventù: "Tutti i giovani devono sentirsi accompagnati dalla Chiesa".
La giornata del 28 luglio è stata dedicata al ritiro e alla visita agli anziani.
Il gruppo del Sudafrica e Swatini ha guidato la preghiera del mattino, poi siamo poi andati a Valinhos in pellegrinaggio. Valinhos è una località di campagna alla periferia di Fátima, divenuto famoso per l'apparizione della Madonna il 19 agosto 1917 e, precedentemente, per la prima e la terza apparizione dell'Angelo Custode del Portogallo (chiamato anche Angelo della Pace) ai tre pastorelli.
A Valinhos oggi vi sono alcuni punti di interesse significativi come la Via Sacra, il “Caminho dos Pastorinhos” (sentiero dei pastorelli), che conduce i pellegrini lungo le 14 cappelle che rappresentano le diverse stazioni della Via Crucis.
Tra l'ottava e la nona stazione della Via Sacra si trova una cappellina con una statua della Madonna dove è avvenuta la quarta apparizione, il 19 agosto 1917. Li vicino si trova anche la “Loca do Anjo”, il luogo in cui sono avvenute le apparizioni dell'Angelo ai veggenti; ricorda il luogo di queste apparizioni una bella statua dell’Angelo con in mano il calice e l’ostia che presenta ai pastorelli inginocchiati davanti a lui.
Terminato il nostro pellegrinaggio a Valinhos, abbiamo pranzato ed in seguito siamo andati a visitare alcuni anziani con i quali abbiamo potuto condividere la grazia di questa giornata offrendo solidarietà e consolazione ad alcuni nonni presenti in diverse case di riposo nei pressi di Fatima.
La sera, tornati a casa, abbiamo avuto un incontro con i Missionari della Consolata della comunità di Fátima che si sono presentati ed hanno condiviso con noi alcune parole sulla loro missione. Abbiamo concluso le attività di questa giornata con la celebrazione eucaristica animata dal gruppo colombiano.