«Andate e invitate al banchetto tutti» (cfr. Mt 22,9) è il versetto dal quale trae spunto Papa Francesco per il messaggio in vista della Giornata Missionaria Mondiale che celebreremo quest’anno nella domenica 20 ottobre, il giorno della canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, uomo appassionato della missione ad gentes.
Papa Francesco ci invita a rinnovare il dinamismo missionario di ogni battezzato e ci spinge nuovamente ad essere una “Chiesa in uscita” per rendere accessibile a tutti la possibilità di partecipare al grande banchetto per tutti i popoli annunciato dal profeta Isaia: «Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati» (Is 25,6).
Messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale
Ottobre è il mese missionario. Inizia proprio con la celebrazione della memoria liturgica di Santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa che, insieme a San Francesco Saverio, è anche patrona delle missioni. “La mia vocazione è l'amore!”
«Andate e invitate al banchetto tutti» (cfr. Mt 22,9) è il versetto dal quale trae spunto Papa Francesco per il messaggio in vista della Giornata Missionaria Mondiale che celebreremo quest’anno nella domenica 20 ottobre, il giorno della canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, uomo appassionato della missione ad gentes.
Papa Francesco ci invita a rinnovare il dinamismo missionario di ogni battezzato e ci spinge nuovamente ad essere una “Chiesa in uscita” per rendere accessibile a tutti la possibilità di partecipare al grande banchetto per tutti i popoli annunciato dal profeta Isaia: «Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati» (Is 25,6).
Tutte le iniziative dell’Ottobre missionario hanno l'obiettivo di promuovere la cooperazione con le missioni in tutto il mondo. Papa Francesco ci ha ricordato tante volte ciò che è essenziale nella vita cristiana quando dice: “La missione non è solo una parte della mia vita, o un ornamento che posso mettere da parte; non è un'appendice o un momento tra i tanti della mia vita. È qualcosa che non posso strappare dal mio cuore (...) Io sono la missione di Dio su questa terra, ed è per questo che sono in questo mondo” (EG 27 e 273).
Il Concilio Vaticano II, nelle Costituzioni Lumen Gentium e Gaudium et Spes e nel Decreto Ad Gentes (AG), afferma che la missione ha origine nell'“amore fontale” del Padre, un amore che non si contiene, ma trabocca, si comunica ed esce da sé per la sua natura missionaria (cfr. LG 5; 8; 17; AG 2). In breve, Dio è missione: la missione viene da Dio perché Dio è Amore. La missione rivela l'essenza di Dio. Si riferisce principalmente a ciò che Dio è e non a ciò che Dio fa.
Questa missione di Dio si manifesta definitivamente attraverso l'invio del Figlio prediletto, Gesù Cristo, il Verbo fatto carne (cfr. Gv 1,14) “che, essendo ricco, si è fatto povero per noi, perché noi fossimo arricchiti dalla sua povertà” (AG 3).
Per realizzare il suo disegno d'amore, la missione di Dio si rivela nel dinamismo, nell'effusione e nel ruolo di guida dello Spirito Santo, che “era già all'opera nel mondo prima che Cristo fosse glorificato” (AG 4). È lo Spirito che risveglia la fede (cfr. 1 Cor 12,3) e dirige la missione della Chiesa verso i popoli (cfr. At 16,6-7). Allo stesso tempo, “è l'anima della Chiesa che evangelizza” e la spinge “a uscire da sé stessa per evangelizzare tutti i popoli” (GS 261). Pertanto, “la Chiesa è per sua natura missionaria” (AG 2): la Chiesa “è” quando è inviata, esiste per la missione e deve testimoniare l'amore di Dio che nella sua misericordia esce da sé stesso e abbraccia tutti.
Santa Teresa del Bambin Gesù, anche vivendo nel Carmelo, ha compreso il vero amore di Dio che si rivolge a tutta l'umanità. Lei ha vissuto la sua vocazione con un orizzonte universale e, come missionaria, ha pregato per le vocazioni e le missioni. Nei suoi scritti autobiografici, intitolati “Storia di un'anima”, dice: “O Gesù, mio amore, mia vocazione, l'ho trovata finalmente: la mia vocazione è l'amore! [...]”.
Quindi, il suo esempio ci mostra che “la vita è missione”, anche se non possiamo uscire di casa. Tutti possiamo mostrare il nostro amore attraverso qualche gesto concreto. In questo modo, diventiamo davvero “la missione di Dio su questa terra”.
* Padre Jaime C. Patias, IMC, Segretariato per la Comunicazione.
“L’ evangelizzazione” è “un andare instancabile verso tutta l’umanità” per invitare tutti “alla festa del Signore”. La festa della “salvezza finale nel Regno di Dio”, iniziata nel tempo “con la venuta di Gesù”. Una salvezza a cui sono invitati “tutti”, a partire dai poveri, “senza escludere nessuno”.
Questo è ciò che chiede Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2024. Francesco sottolinea che il “dramma della Chiesa” è che Cristo “continua a bussare alla porta, ma dal di dentro, perché lo lasciamo uscire”: l'annuncio del Vangelo è urgente e universale, ma va fatto con “gentilezza”, senza forzature né proselitismi.
Il messaggio, diffuso il 2 febbraio, porta la data del 25 gennaio, festa della Conversione di San Paolo, e prende il titolo da un versetto del Vangelo di Matteo: “Andate e invitate al banchetto tutti” (Mt 22, 9) contenuto nella parabola del banchetto nuziale in cui, dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re dice ai suoi servi: “Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”.
Leggi qui il testo integrale del Messaggio per la GMM 2024.
Quest’anno, la Giornata Missionaria Mondiale si celebra domenica 20 ottobre e si colloca nella fase finale del percorso sinodale che “dovrà rilanciare la Chiesa verso il suo impegno prioritario, cioè l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”, scrive papa Francesco.
Il Santo Padre sottolinea tre aspetti importanti contenuti nel versetto del Vangelo che dà il titolo al Messaggio: “Essi si rivelano particolarmente attuali per tutti noi, discepoli-missionari di Cristo”.
5° Congresso Missionario Americano a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia nel 2018.
Andate e invitate
La prima espressione su cui si sofferma nella riflessione è “Andate e invitate!”, ovvero “La missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore”: “Questo ci dice – commenta papa Francesco – che la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile!”. Con questo insegnamento il Santo Padre esorta la Chiesa a continuare “ad andare oltre ogni confine, ad uscire ancora e ancora senza stancarsi o perdersi d’animo di fronte a difficoltà e ostacoli, per compiere fedelmente la missione ricevuta dal Signore”.
La seconda espressione che papa Francesco sottolinea è la meta dell’invito, cioè il “Banchetto” che descrive come “La prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa”. Il “banchetto” citato riflette quello escatologico, è immagine della salvezza finale nel Regno di Dio, simboleggiata dalla mensa imbandita “di cibi succulenti, di vini raffinati”, quando Dio “eliminerà la morte per sempre” (Is 25,6-8).
Infine, la terza espressione, quel “Tutti” a cui si aggiunge il titolo “La missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria”. La riflessione riguarda i destinatari dell’invito del re. “Questo – dice papa Francesco – è al cuore della missione: quel “tutti”. Senza escludere nessuno. Tutti. Ogni nostra missione, quindi, nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé”, cioè “tutte le persone di ogni condizione sociale o anche morale”.
Il Papa Francesco fa una raccomandazione esplicita a tutte le diocesi del mondo perché tengano a cuore il servizio delle Pontificie Opere Missionarie che costituiscono i mezzi primari “sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna”.
Il Padre Fernando Florez, IMC, visita la comunità indigena di Puerto Refugio sulle rive del fiume Putumayo nel Peru.
Nell'anno dedicato alla preghiera, in preparazione al Giubileo del 2025, il Vescovo di Roma invita tutti a “intensificare anche e soprattutto la partecipazione alla messa e la preghiera per la missione evangelizzatrice della Chiesa”. E ricorda anche che il cammino sinodale condiviso dalle comunità ecclesiali in tutti i Continenti è stato intrapreso con l’intento primario di “rilanciare tutta la Chiesa verso il suo impegno maggiore dell'evangelizzazione nel mondo contemporaneo”.
Nel testo, il Papa Francesco ringrazia “i missionari e le missionarie che, rispondendo alla chiamata di Cristo, hanno lasciato tutto per andare lontano dalla loro patria, per portare la buona notizia di Dio là dove la gente ancora non l'ha ricevuta o l’ha accolta da poco”. La loro vita è “espressione tangibile dell’impegno della missione ad gentes che Gesù ha affidato ai suoi discepoli”.
Il Messaggio è disseminato anche di richiami e indicazioni per orientare in chiave missionaria le dinamiche della vita ecclesiale.
* Con informazione della'Agenzia Fides