Mons. Osório Citora Afonso, missionario della Consolata, è stato ordinato vescovo questa domenica, 28 gennaio, nell’archidiocesi di Nampula, in Mozambico. La solenne celebrazione eucaristica con il rito dell'ordinazione è iniziata alle 9 ora locale nel padiglione sportivo del Clube Ferroviário, una squadra della città locale. Il nuovo vescovo ausiliare dell’archidiocesi di Maputo ha scelto come motto del suo episcopato "La tua parola è lampada per i miei passi" (Sal 119,105).

Il Cardinale Luiz Antônio Tagle, Pro-Prefetto della Sezione per la Prima Evangelizzazione e le Nuove Chiese Particolari del Dicastero per l'Evangelizzazione a Roma, ha presieduto la celebrazione ed è stato l'ordinante principale di una celebrazione a cui hanno partecipato quasi tutti i vescovi della Conferenza Episcopale del Mozambico. Hanno concelebrato anche un numero considerevole di sacerdoti delle diocesi del nord del Paese e Missionari della Consolata; numerosa la presenza di religiose, fedeli e autorità civili dello Stato e della municipalità della città di Nampula.

20240129Osorio5Il candidato all'episcopato è stato presentato dal padre Sisto Pedro, Superiore regionale dei Missionari della Consolata in Mozambico e durante il solenne rito di ordinazione episcopale, vissuto con grande animazione e gioia, il card. Tagle si è rivolto all'ordinando e a tutta l'assemblea sottolineando alcuni aspetti della missione del vescovo; lui deve essere colui che testimonia con la sua vita la Chiesa di Gesù Cristo.

Ispirandosi alle letture della quarta domenica del Tempo Ordinario, il card. Tagle ha esortato a ravvivare il dono di Dio ricevuto attraverso l'imposizione delle mani. "Il dono che un nuovo vescovo ci assicura è che Dio si prende cura del suo popolo. Caro fratello, monsignor Osorio, come vescovo sarai un segno e uno strumento del fedele servizio di Gesù Cristo a Dio e alla Chiesa. Gesù è e continuerà ad essere il vero Pastore della sua Chiesa. Grazie al dono dello Spirito Santo, siamo diventati suoi ministri, suoi servitori, e quindi ministri e servitori della sua Chiesa e della sua missione. La Parola di Dio –ha sottolineato– ci insegna a seguire e a cercare solo la gloria di Dio”.

Parlando dell'autorità dei profeti e dei ministri, il card. Tagle ha aggiunto: "Sono veri leader solo se servono Dio e la Parola di Dio; se invece servono falsi dei o loro stessi non lo sono e possiamo vedere nel mondo e nella Chiesa gli effetti distruttivi di leader che non sono autentici”. Poi ha ricordato che "il Vangelo ci presenta il più grande di tutti i profeti: Gesù, il Figlio di Dio. Rimanendo fedele a Dio e alla sua Parola, Gesù parla e agisce con autorità" e per quello –ha concluso– il vescovo deve "rimanere sempre umile" nella sua missione.

Al termine delle quasi cinque ore di celebrazione, l'assemblea ha assistito e ascoltato molti messaggi di saluto al nuovo vescovo. Anche il superiore generale dei Missionari della Consolata, padre James Lengarin, ha salutato il nuovo confratello. "Nella nostra vita, e specialmente nell'episcopato, al potere si deve preferire il servizio", ha sottolineato.

Nel suo messaggio, Mons. Afonso ha ringraziato Dio, la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno accompagnato in molti Paesi e in vari momenti della sua vita e missione. Allo stesso tempo, ha affidato il suo nuovo ministero alla protezione materna di Nostra Signora Consolata.

 

 Vedi qui il video completo della Celebrazione (Radio e Televisione "Encontro")

Biografia

Osório Citora Afonso, missionario della Consolata, è nato a Iapala, distretto di Ribaue, provincia di Nampula, Mozambico, il 6 maggio 1972. Figlio di Manuel Afonso e Amélia Citora, è il primo di otto fratelli. Dopo un'adolescenza trascorsa nella Cattedrale di Nampula, è entrato nel Seminario della Consolata il 25 gennaio 1991. Ha compiuto gli studi secondari presso il Seminario di Cristo Re e gli studi filosofici presso il Seminario di Sant'Agostino, entrambi a Matola, Mozambico. Dopo un anno di noviziato a Laulane, alla periferia di Maputo, ha emesso i primi voti religiosi come Missionario della Consolata il 30 dicembre 1997.

Gli studi teologici li ha compiuti a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) ed è stato ordinato sacerdote il 3 novembre 2002.

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Ha lavorato nelle missioni della Repubblica Democratica del Congo, dove ha ricoperto i seguenti incarichi e compiuto ulteriori studi: vicario parrocchiale ed economo della parrocchia di St Hilaire a Kinshasa (2002-2005); consigliere regionale per la regione del Congo (2005-2006); licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma (2006-2010); studi presso la Hebrew University di Gerusalemme (2008-2009) e l'École Biblique et Archéologique di Gerusalemme (2010-2011); è stato membro del Consiglio della Casa Generalizia di Roma (2008-2010). È stato collaboratore locale della Nunziatura apostolica a Kinshasa (2011-2013); formatore ed economo del Seminario teologico di Kinshasa (2011-2013).

Successivamente, in Italia, ha lavorato nell'Animazione missionaria nelle diocesi di Vittorio Veneto e Treviso (2014-2016) ed è stato anche Superiore della Casa Milaico di Treviso (2014-2016). Consigliere regionale per l'Italia, ha lavorato in parrocchia e presso il Seminario Teologico Internazionale di Braveta (Roma) come formatore.

Mons. Osório Afonso parla e scrive correntemente portoghese, francese, italiano, emakhuwa, lingala e conosce inglese e spagnolo. Ha studiato anche le seguenti lingue bibliche: ebraico, greco, latino, aramaico e copto.

Negli ultimi sei anni ha lavorato presso il Dicastero vaticano per l'Evangelizzazione, sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

* Padre Paulo da Conceição Mzé, IMC, è originario del Mozambico e Superiore regionale in Brasile.

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La mia missione in Mozambico è cominciata nell’anno 2011, subito dopo la mia ordinazione. Ricordo che quando ero stato destinato al Mozambico mi era risultato difficile accettare questa destinazione. Sognavo poter lavorare nel mondo indigena in America Latina, dove mi ero formato e che avevo in vari modi frequentato nel corso della mia formazione di base.

Chi mi ha aiutato ad accettare la destinazione e mi ha dato una chiave per impegnarmi alla missione è stato il padre Bonanomi che per anni aveva lavorato con gli indigeni a Toribío e da poco, a causa dell’età e la salute, si era allontanato da quella missione. Lui mi aveva detto una frase che mi ha guidato in tutti questi anni: “non importa dove si trovi la missione, la cosa importante è che tu sappia amare le persone e i popoli che vi troverai... in America latina, in Africa, in Mozambico”.

Con questa luce ho affrontato le vicissitudini, non sempre facili, di questi 12 anni di missione, i miei primi dodici anni.

Quando arrivai in Mozambico la prima missione è stata quella di Maúa dove lavorava da più di trent’anni il famoso padre Frizzi che abbiamo perso in occasione della pandemia. Era il tempo e lo spazio che tradizionalmente si destinava ai missionari che arrivavano per la prima volta in Mozambico. Era il tempo dell’inculturazione, dell’apprendimento della lingua, dello stare zitti per imparare vedendo quel che si muove accanto a noi.

Dopo quell’anno di introduzione alla missione nel Nord del Mozambico Maúa è diventata anche la mia prima missione ed ho trascorso lì i primi quattro anni. Lo schema missionario del padre Frizzi era molto strutturato e non era facile entrarvi... ad ogni modo cercavo di collaborare con le sue orientazioni e il calendario di visita alle comunità ma poi ho anche cercato di trovare spazi pastorali “vergini”, non adeguatamente impegnati dal progetto del padre Frizzi, e la cosa più evidente che ho trovato è stata la pastorale nel variegato e amplio mondo giovanile.

In questo processo ho trovato una solida alleata e generosa collaboratrice in Suor Dalmazia, missionaria della Consolata da anni operante in questo territorio. Insieme abbiamo fatto tante cose come per esempio fondare la prima biblioteca della regione destinata agli studenti. Era impossibile trovare un libro, quasi di qualsiasi tipo. Grazie alla collaborazione di persone e associazione generose del Portogallo... abbiamo ricevuto da la i primi fondi della nostra biblioteca che poi è stata arricchita anche da libri che abbiamo potuto comprare per mezzo di un progetto.

Nella radio comunitaria del villaggio abbiamo aperto un programma il sabato mattina destinato alla formazione e all’evangelizzazione e poi, una cosa importante soprattutto per la gioventù, abbiamo organizzato una bella squadra di calcio che non faceva brutta figura nei tornei regionali.

Questi anni a Maúa sono stati davvero belli. Poi il primo trasferimento alla parrocchia di Lichinga. Quella è stata una esperienza parecchio impegnativa anche perché, a causa di una crisi economica che si stava propagando nella regione, in quel momento me la stavano consegnando quasi totalmente senza fondi. 

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Questa che era una difficoltà importante al principio di questo impegno alla fine è diventata una occasione di crescita persona e anche comunitaria. Comunitariamente si trattava di aiutare la comunità a diventare responsabile della parrocchia, delle sue strutture, dei suoi servizi che erano per tutti. Ricordo che il tempo parrocchiale era sporco, con il tetto fatto a pezzi, bisognoso di urgenti manutenzioni e riparazione. L’abbiamo fatto con l’impegno di tutti, per una volta non è stato necessario mettersi a cercare sussidi, fondi e collaborazione fuori la comunità ma li abbiamo trovati dentro e questo cammino ha contribuito non poco a rafforzare la comunità parrocchiale.

Poi è stata anche una occasione di crescita personale. Bisognava cercare fonti di mantenimento, più concretamente un lavoro. io lo trovai, grazie alla collaborazione del padre Álvaro López, nell’università della  cattolica del Mozambico dove ho cominciato ad insegnare.

Un altro processo importante che abbiamo fatto e che ha fatto crescere la parrocchia e la comunità locale dei missionari della Consolata è stata la creazione di un collegio di istruzione privata alla portata delle economie delle famiglie della zona. C’era una casa che apparteneva alla comunità molto grande ma in disuso. Si era cercato di affittarla ma nessuno si mostrava interessato in quella struttura che era troppo grande per tante cose... e allora noi stessi le abbiamo dato nuova vita .

Dopo un po’ di lavori di ristrutturazione quella è diventato un collegio che è nato nel 2020 con 45 studenti (tra l’altro nato con la pandemia che ci ha obbligato a chiudere dopo solo 5 mesi di funzionamento) ma che oggi sta già ospitando 267 studenti. Quando si è cominciato c’era solo la prima elementare, poi ogni anno si aggiungeva un nuovo gruppo... e adesso sono quasi complete le classi elementari. Per il 2025 il progetto prevede raggiungere i 500 studenti dividi in corsi mattutini e pomeridiani. Anche quello certamente un impegno importante ma che ci ha fatto crescere e ci sta portando poco a poco sulla strada dell’autosufficienza economica che è necessaria per il nuovo volto della missione oggi. I tempi sono ormai maturi.

Si ritorna in patria come pastori

  • , Sep 22, 2023
  • Published in Notizie

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maputo (Mozambico) il Rev. P. Osório Citora Afonso, Missionario della Consolata, finora Officiale presso il Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari, assegnandogli la Sede titolare di Puzia di Numidia.

Curriculum vitae

S.E. Mons. Osório Citora Afonso, IMC, è nato il 6 maggio 1972 a Ribaue (Nampula, Mozambico). Ha emesso la Professione Solenne il 17 giugno 2001 nell’Istituto Missioni Consolata a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

Dopo aver completato gli studi presso il Seminario Cristo-Rei a Matola, Maputo, ha studiato Filosofia al Seminario Maggiore Santo Agostinho di Matola e Teologia presso l’Institut Saint-Eugène de Mazenod a Kinshasa. È stato ordinato presbitero il 3 novembre 2002.

Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vicario Parrocchiale ed Economo della Parrocchia St. Hilaire a Kinshasa (2002-2005); Consigliere Regionale per la Repubblica Democratica del Congo (2005-2006); Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma (2006-2010); Studi presso la Hebrew University di Gerusalemme (2008-2009) e l’École Biblique et Archéologique di Gerusalemme (2010-2011); Formatore ed Economo del Seminario Teologico di Kinshasa e collaboratore  locale della Nunziatura Apostolica a Kinshasa (2011-2013); Superiore del Centro Missionario della Diocesi di Vittorio Veneto e della casa Milaico di Treviso (2014-2016); Consigliere Regionale per l’Italia (2016-2017); Formatore nel Seminario Teologico Internazionale di Bravetta, Roma (2016-2017). Dal 2017 finora è stato Officiale presso il Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

Un particolare ringraziamento anche da parte della redazione di questo sito per il quale Mons. Osorio ha redatto, negli ultimi due anni,  il commento settimanale alla liturgia della domenica.

Papa Francesco ha voluto riconoscere e distinguere padre Sandro Faedi, missionario della Consolata nativo di Gambettola, con la decorazione "Pro Ecclesia et Pontifice". La cerimonia di consegna della Medaglia d'onore al missionario,  si è svolta domenica 13 agosto a Zóbuè, nella diocesi di Tete, Mozambico, in occasione del Pellegrinaggio Diocesano al Santuario dell'Immacolata Concezione.

L'atto di consegna della Pergamena  e della Medaglia è stato presieduto da Mons.  Suman Paul Anthony, Incaricato d' Affari della Nunziatura Apostolica in Mozambico. Si tratta della più importante onorificenza  che la Chiesa cattolica conferisce  a sacerdoti e laici che si distinguono per la loro fedeltà e il loro servizio alla Chiesa.

Mons. Diamantino Antunes, Vescovo di Tete, ha presentato la vita e l'opera dell'insignito, che ha dato la sua vita alla missione in Venezuela prima, e in  Mozambico, in particolare nella diocesi di Inhambane e nella diocesi di Tete.

Padre Sandro Faedi è stato ordinato sacerdote a Gambettola nel 1972. Dopo il primo ministero  missionario durato 24 anni in Venezuela, dal 1998 svolge la sua missione in Mozambico: prima nella diocesi di Inhambane e, dal 2013, nella diocesi di Tete, dove è stato parroco della parrocchia di San Giuseppe, Amministratore Apostolico tra il 2017 e il 2019, e attualmente parroco della parrocchia di San Daniele Comboni, Economo Diocesano e Responsabile della Caritas Diocesana.

La dedizione alla missione di questo sacerdote, il suo instancabile impegno nell'evangelizzazione, nella promozione umana, nella liturgia e nella promozione delle vocazioni locali sono stati i motivi che hanno spinto il Santo Padre a concedergli l´ onorificenza pontifícia: pro ecclesia et pontifice.

* Mons. Diamantino Guapo Antunes è Missionario della Consolata e vescovo di Tete

CONCLUSIONE DELLA FASE DIOCESANA DEL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE E CANONIZZAZIONE DEI MARTIRI DI CHAPOTERA, DIOCESI DI TETE (MOZAMBICO).

Il 12 agosto, presso il Santuario diocesano di Zobuè, diocesi di Tete, si è svolta la cerimonia di conclusione della fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione dei Servi di Dio João de Deus Kamtedza e Sílvio Alves Moreira, sacerdoti Martiri di Chapotera.

Il processo è iniziato il 20 novembre 2021 con il giuramento dei membri della commissione d'inchiesta nominata dal Vescovo di Tete. Questa commissione, dal gennaio 2022 al giugno 2023, ha interrogato i testimoni che hanno conosciuto i Servi di Dio durante la loro vita e hanno informazioni sul loro martirio e sulla loro reputazione.

Dopo la raccolta di tutte le testimonianze, compresa la documentazione d'archivio, è stato preparato un dossier ben documentato sulla vita e il martirio dei due Servi di Dio (1500 pagine) che è stato consegnato dal Vescovo di Tete in scatole sigillate al responsabile della Nunziatura Apostolica in Mozambico, Mons. Paul Anthony, che lo invierà al Dicastero per le Cause dei Santi a Roma.

I Servi di Dio don João de Deus Kamtedza e Sílvio Alves Moreira, come ha sottolineato Mons. Diamantino Guapo Antunes nell'omelia della Messa di chiusura del processo diocesano, sono stati buoni pastori, hanno sofferto con il loro popolo, hanno sempre cercato la pace e la riconciliazione. Hanno messo le loro qualità umane e spirituali al servizio di Dio e degli uomini, vivendo il loro ideale missionario. Sono stati assassinati il 30 ottobre 1985 nei pressi della residenza missionaria di Chapotera, Missione di Lifidzi, in Angonia. I loro corpi sono stati ritrovati il 4 novembre e sono stati sepolti nel cimitero di Vila Ulongwe lo stesso giorno. Padre João de Deus Gonçalves Kamtedza, mozambicano, era nato ad Angonia, nella provincia di Tete (Mozambico), l'8 marzo 1930. È entrato nel Seminario dei Gesuiti nel 1948 e ha professato i voti religiosi nel 1953 a Braga (Portogallo). È stato ordinato sacerdote nella Missione di Lifidzi il 15 agosto 1964. Si è dedicato con tutto il cuore alla missionarietà del suo popolo, prima e per molti anni nella Missione di Msaladzi, poi nella Missione di Fonte Boa e a Satémwa. Era un uomo dinamico, intelligente, saggio, accogliente, impavido, gioioso, comunicativo e un grande apostolo. Amava il suo popolo, la sua cultura e la sua lingua. Alla fine del 1983, padre João de Deus Kamtedza fu trasferito a Chapotera per evangelizzare e assistere pastoralmente le missioni di Lifidzi e Chabwalo.

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Padre Sílvio Alves Moreira è nato a Rio Meão-Vila da Feira (Portogallo) il 16 aprile 1941. È entrato nel Seminario dei Gesuiti nel 1952 e ha professato i voti religiosi nel 1959. Ha studiato teologia all'Università Cattolica di Lisbona tra il 1968 e l 1972.  È stato ordinato sacerdote a Covilhã (Portogallo) il 30 luglio 1972. Ha iniziato il suo lavoro missionario nella diocesi di Tete, presso il Seminario di Zobuè e successivamente nella parrocchia di Matundo. Nel 1981 è stato trasferito a Maputo, lavorando principalmente nella parrocchia di Amparo, a Matola. Nel settembre 1984 è tornato nella diocesi di Tete, venendo assegnato a Satemwa, missione di Fonte Boa, e poi a Chapotera, missione di Lifidzi. Don Sílvio era un uomo libero, intelligente, coraggioso e intraprendente, che viveva con entusiasmo e gioia le fatiche e i rischi che la vita missionaria comporta.

Alla cerimonia che ha concluso la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione hanno partecipato molte centinaia di cattolici provenienti da tutte le parrocchie della diocesi di Tete che hanno preso parte al pellegrinaggio diocesano a Zobuè. È stata una giornata molto bella.

* Mons. Diamantino Guapo Antunes è Missionario della Consolata e vescovo di Tete

 

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