Sono ormai più di 70 anni che i Missionari e le Missionarie della Consolata sono presenti qui a Martina. Oltre tutto le Missionarie e i Missionari martinesi sparsi nel mondo sono tanti. Per la gente è normale ogni anno celebrarne la festa.

Lo schema della celebrazione, pubblicizzato da una locandina, potrebbe sembrare ripetitivo, visto che avviene da anni, ma ogni volta è “fresco”, come una cosa nuova!

Nella chiesa parrocchiale di S. Francesco, a due passi dalla nostra casa, ci siamo preparati assieme alla gente con un triduo. “Non voglio che i missionari e le missionarie siano persone tristi e scontente. La tristezza offusca la mente e debilita la volontà. Voglio persone di vera gioia“ Con queste e altre parole del Beato le Dame Missionarie del nostro gruppo hanno esordito il Rosario Missionario meditato la prima sera, continuando poi gli altri giorni su “l’Amore e la Misericordia di Dio, la speranza, la confidenza e la carità…” La Santa Messa di Giovedì, Venerdì e Sabato, presieduta dal Superiore della Comunità P. Angelo Baruffi, ha offerto l’occasione per diverse testimonianze missionarie.

La prima sera toccò a Suor Giovanna Geronimo, Missionaria della Consolata, martinese e parrocchiana di San Francesco in partenza per l’Amazzonia Brasiliana, ci ha parlare della santità del P. Fondatore a livello pratico ed esistenziale.  

La seconda sera ci fu la testimonianza, molto gradita e attesa, del nostro seminarista Accolito, Danstan Balayangaki Mushobolozi, tanzaniano di origine, qui a Martina per l’anno di servizio. Lui è stato santo alla grande, non un santo qualsiasi ma un grande santo e voleva che anche i suoi figli fossero santi”. Ha concluso la sua testimonianza con delle domande: Tutti i missionari e missionarie che sono stati qui a Martina, sono stati tutti dei santi anche loro? Da quando sono arrivati i missionari, qui ci sono stati dei cambiamenti in meglio? Come sarebbe stata la nostra chiesa senza i missionari? Perché, da quello che ho capito io - per il nostro Fondatore - una chiesa senza missionari santi, sarebbe un po’come una cucina senza cipolla! ”.

La terza sera ci fu la testimonianza di una coppia di animatori del nostro Centro per la formazione missionaria di adolescenti e giovani. “Dopo un inaspettato riavvicinamento a Dio trascinato da Annalisa, sono venuto a conoscenza delle parole del Beato Giuseppe Allamano “Siate Straordinari nell’ordinario”. Sono parole che ci hanno dato un senso alla vita che conduciamo ora … e presa per mano da Danilo, ci spingono a continuare ad alimentare nel futuro il fuoco della missione”.

Domenica sera, 15 febbraio vi fu la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’animatore missionario, il P. Tarcisio Foccoli.

La chiesa di San Francesco era addobbata a festa con fiori, bandiere delle diverse nazioni e del gruppo Dame Missionarie accanto all’immagine del Beato Allamano. L’animazione liturgica, affidata ai giovani dei tanti gruppi che frequentano il nostro Centro, con canti e danze hanno suscitato la curiosità e l’entusiasmo dell’assemblea. Presenti anche Don Ciro Santopietro, Direttore del Centro Missionario Diocesano con due segretari laici e il P. Claudio dei Missionari Saveriani, nostri vicini di casa, residenti a Taranto. La gente, amici e simpatizzati delle Missioni, presente in chiesa era una folla.

Siamo grati al parroco don Luigi De Giorgio che con gioia e gratitudine verso i missionari e le missionarie della Consolata ci ha concesso di vivere un’esperienza gioiosa con spirito di famiglia nella parrocchia nata con i Missionari e dove è sempre vivo l’amore per le missioni.

Martedì 17 febbraio, (martedì grasso!) come ormai da tradizione molta gradita ai Sacerdoti di Martina Franca, noi e le nostre sorelle, ci siamo riuniti per festeggiare il nostro Beato con una quarantina tra parroci e sacerdoti della Vicaria, con l’arcivescovo Filippo Santoro. Alle ore 12 tutti insieme nella cappella della Casa dedicata al Beato Allamano abbiamo pregato l’Ora Media. Il Vescovo ci ha sottolineato l’importanza di questo ritrovarsi insieme come presbiterio locale nel ricordo di un grande Sacerdote come il Beato Allamano, proprio per ricreare e vivere la fraternità sacerdotale. E’ seguita l’agape fraterna caratterizzata (oltre che da un menu graditissimo agli ospiti) da interventi gioiosi dell’Arcivescovo e di alcuni parroci. L’agape è terminata con il taglio della torta su cui era incisa la “dolce” foto a colori dell’Arcivescovo con la scritta “Benvenuto tra noi”.

Preziosissima e di grande dono la collaborazione per la cucina e il servizio a tavola delle nostre Dame missionarie, sempre così pronte, generose e attente per i Missionari: a ognuna di loro la nostra sincera gratitudine.

A conclusione abbiamo offerto a tutti i presenti, una quarantina, il libro “La lectio divina secondo il beato Allamano”

Chiudiamo queste celebrazioni nella speranza che i messaggi di questi giorni facciano crescere l’amore per le Missioni e l’entusiasmo per le vocazioni missionarie che a Martina Franca non sono mai mancate.

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