Il Signore Gesù ha inviato i discepoli di tutti i tempi a evangelizzare e a uscire dai loro confini per andare verso gli altri e annunciare la Buona Novella che è Lui stesso. La missione è un mandato esplicito di Gesù Cristo. Per svolgere adeguatamente la missione in uscita, ci sono dei punti essenziali che ogni evangelizzatore deve tenere in considerazione e che descrivo di seguito.

AMORE PER GESÙ. L'amore per Gesù è la prima condizione per l'azione missionaria: ogni evangelizzatore deve essere innamorato di Gesù Cristo; è impossibile annunciare Gesù Cristo senza avere un profondo amore per Lui. Nessuno può dare ciò che non ha, per questo l'amore per Cristo è un elemento fondamentale per poter realizzare la missione verso chi ancora non lo conosce (missione ad gentes) o verso chi si è allontanato da Lui (nuova evangelizzazione).

IMPARARE DA GESÙ. Gesù Cristo è il prototipo e il maestro per eccellenza della missione. Consapevole di essere inviato dal Padre, si recava spesso nelle sinagoghe o nelle periferie per annunciare il messaggio di salvezza. Era molto vicino alle famiglie e alle persone come nella casa di Marta e Maria (Lc 10,38-42), di Simone (Lc 7,36-46), di Levi (Lc 5,29-32), di Pietro (Lc 4,38-39), di Giairo (Lc 8,41-56) o di Zaccheo (Lc 19,1-10). Da Lui impariamo la migliore pedagogia missionaria: come essere caritatevoli; come consolare i tristi; come vivere la solidarietà con i poveri; come avvicinare i lontani.

IMPARARE DAI GRANDI EVANGELIZZATORI DELLA CHIESA. L'arte di evangelizzare può essere appresa dagli innumerevoli evangelizzatori che la Chiesa ha avuto nel corso della sua storia. I primi sono stati gli stessi apostoli che furono compagni di Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea e poi si dispersero per evangelizzare e fondare comunità cristiane in buona parte del mondo allora conosciuto. Pietro ha raggiunto Roma; Giacomo il Minore ha diretto la comunità di Gerusalemme; Andrea fu il fondatore della Chiesa di Bisanzio e Paolo, il grande missionario dei Gentili, è all’origine di molte comunità cristiane come Corinto, Tessalonica, Roma ed Efeso. Poi abbiamo grandi missionari e santi evangelizzatori come Cirillo e Metodio, apostoli degli Slavi, Matteo Ricci, San Francesco Saverio, San Daniele Comboni, il Cardinale Lavigerie, Santa Laura Montoya, San Giovanni Bosco, San Pietro Claver, il Beato Giuseppe Allamano, solo per citarne alcuni. In alcuni casi, dall'ispirazione di uno di questi grandi evangelizzatori, sono nate comunità consacrate al compito dell’evangelizzazione. È stato così per esempio per i Missionari della Consolata, i Comboniani, i Missionari d'Africa, i Gesuiti, i Salesiani, le Suore Laurite.... Sono tutti esempi concreti ed efficaci di missione in uscita e molte chiese locali sono il risultato del loro lavoro. 

ESSERE CONSAPEVOLI CHE LA CHIESA È MISSIONARIA. Il Concilio Vaticano II, nel decreto Ad Gentes sull'attività missionaria della Chiesa, ci ricorda che la Chiesa pellegrina è missionaria per sua natura, poiché trae la sua origine dalla missione del Figlio e dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre. Quindi la Chiesa è missionaria perché il suo Fondatore è il missionario del Padre e. per dirlo in una parola, la sua ragion d'essere è evangelizzare. Questa consapevolezza allarga gli orizzonti dei missionari e li conduce in luoghi dove Cristo non è ancora conosciuto e dove è necessario un nuovo e rinnovato annuncio.

ESSERE CONSAPEVOLI CHE OGNI BATTEZZATO È UN MISSIONARIO. Il compito missionario è insito nell'essere di tutti i battezzati, perché il mandato missionario di Gesù Cristo è rivolto a tutti e non limitato a un gruppo particolare di persone (Mt 28,19-20). Non è un compito della gerarchia della Chiesa, ma di tutti i discepoli. Ogni uomo o donna, giovane o bambino, può annunciare Gesù Cristo grazie ai carismi e ai doni che ha ricevuto da Dio.

AMORE PER LA PERIFERIA. La periferia è il termine spesso usato per indicare luoghi lontani e distanti dal centro. È il luogo in cui vivono i poveri, i discriminati, gli stigmatizzati o rifiutati da alcune persone della società. nella periferia le condizioni di vita sono spesso precarie e non si tratta di luoghi accoglienti. Gli evangelizzatori devono imparare a identificarsi con le periferie perché la periferia diventa un luogo privilegiato per l'annuncio di Gesù che dà dignità agli uomini e alle donne di ogni tempo, luogo e generazione. 

OPZIONE PREFERENZIALE PER I POVERI. "Per la Chiesa l’opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. Dio concede loro «la sua prima misericordia». Questa preferenza divina ha delle conseguenze nella vita di fede di tutti i cristiani, chiamati ad avere «gli stessi sentimenti di Gesù» (Fil 2,5)" (EG, n. 198). Non è facile stare al posto dei poveri, ma essi sono i prediletti di Gesù Cristo e sono la ragione d'essere della missione evangelizzatrice della Chiesa. Ogni evangelizzatore è chiamato a misurarsi con l'opzione preferenziale per i poveri.

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ABBANDONARE LE SICUREZZE. La missione, alla fine, ci chiede sempre di lasciare ciò che conosciamo per intraprendere un lungo viaggio come Abramo verso la terra di Canaan (cfr. Gen 12,1-6) abbandonando sicurezze ed affrontando la paura. Nella vita quasi inevitabilmente portiamo con noi gli schemi che ereditiamo dalla società in cui viviamo o siamo nati. È necessario saperli superare per andare oltre, abbandonando la naturale paura,  se vogliamo annunciare l'autore della vita e la salvezza del mondo. 

Dobbiamo essere consapevoli che l'annuncio di Cristo è urgente oggi in tutto il mondo. Non possiamo dimenticare questo fatto molto concreto: "Il numero di coloro che ignorano Cristo e non fanno parte della chiesa è in continuo aumento, anzi dalla fine del Concilio è quasi raddoppiato. Per questa umanità immensa, amata dal Padre che per essa ha inviato il suo Figlio, è evidente l'urgenza della missione. (Rm 3). Allo stesso modo, aumenta anche il numero di coloro che si sono allontanati: la secolarizzazione ha preso possesso della vita di molti battezzati; le famiglie cattoliche si sono allontanate dai valori cristiani; molte chiese sono state vendute per mancanza di parrocchiani. Tutte queste realtà richiedono missionari affinché Cristo sia annunciato e conosciuto come fonte di vita e di verità per il mondo. 

Immersione nel Carisma

All’inizio di quest’anno 2022, un gruppo di giovani missionari della Consolata è giunto a Roma presso la Casa Generalizia per un’esperienza dell’immersione nel carisma.

Questi giovani missionari provengono da diversi Paesi di missione: Argentina, Angola, Colombia, Eswatini, Italia, Kenya e Venezuela. Poiché questa esperienza sarà in Italiano, la Direzione Generale ha ritenuto opportuno che questi giovani impararassero la lingua prima di iniziare loro esperienza.

Mentre stavano imparando la lingua Italiana, hanno anche svolto l’apostolato presso la Caritas di Roma. Ogni mercoledì sera andavano lì e servivano il pasto ai nostri fratelli e sorelle bisognosi.

Poiché il 20 giugno si celebra la festa della Madonna della Consolata, il gruppo si è recato per la prima volta in assoluto a Torino per festeggiare con gli altri confratelli.

È stata una gioia immensa per questi giovani missionari visitare la tomba del Beato Fondatore Giuseppe Allamano e il Santuario di Nostra Signora della Consolata.

Dopo la celebrazione, questi missionari sono stati inviati in diverse comunità qui in Italia per praticare la lingua Italiana. Hanno cosi trascorso due mesi e quindi verso la fine di agosto sono tornati a Roma per iniziare loro esperienza dell’immersione nel carisma.

Il 30 agosto 2022 questo gruppo ha potuto iniziare il corso con il Padre Alberto Trevisiol, il quale ha incentrato questa prima parte dell’esperienza sulla storia della Congregazione.

Domenica 4 settembre, questi giovani si sono recati nuovamente a Torino in Casa Madre per continuare loro esperienza.

Giunti in Casa Madre, hanno celebrato la messa nella cappella dedicata al Beato Giuseppe Allamano e al termine si sono recati presso la tomba del fondatore per pregare e chiedere l’intercessione del fondatore per ottenere lo zelo missionario di annunziare il vangelo a tutti i popoli.

 

En el espíritu de “reavivar juntos el sí a la misión”, los misioneros de la Consolata de la Región Colombia-Ecuador, estamos reunidos en la Casa Regional IMC, en Bogotá, para la Asamblea Regional que se lleva a cabo del 13 al 17 de abril de 2015.

Participamos de la Asamblea los misioneros que trabajan en la Región, y nos acompañan el P. Dietrich Pendawazima y P. Salvador Medina (del Consejo General), representantes de México (P. Daniel Wolde Sugamo) y EE.UU. (P. Peter Ssekayugo), seminaristas de los seminarios filosófico, teológico y año de servicio.

El tema central de estos cinco días será LA FORMACIÓN PARA LA MISIÓN, donde el objetivo es buscar “a partir de la memoria de los procesos formativos en la Región, analizar y reflexionar la realidad de la formación de cara a los cambios del mundo actual, en sintonía con la propuesta formativa de Jesús a los discípulos misioneros de hoy y desde la perspectiva del espíritu de la Continentalidad como proyecto del IMC en América Latina. Con el fin de acordar criterios y acciones que nos permitan renovar el proyecto formativo de la Región”.

En la tarde, después de la apertura oficial de la Asamblea por parte del Superior Regional, P. Angelo Casadei, y de la oración inicial, se hizo una detallada presentación de la visión y de la memoria histórica de la formación en la Región, que comenzó en el año 1952.

La Asamblea continuará con la parte iluminativa, donde contaremos con la presencia del Dr. Marco Raul, de la Conferencia de Religiosos de Colombia, del P. Federico Carrasquilla y del P. Salvador Medina, Consejero General IMC. Y por fin, buscaremos de acordar criterios y acciones que nos permitan renovar el proyecto formativo de la Región.

Pedimos que nuestra Madre Consolata y el Padre Fundador sigan iluminando nuestra vida misionera para que seamos fieles a la propuesta formativa de Jesús.

“La formazione alla Missione è essenziale per ogni cristiano. La Missiologia è una scienza fondamentale nell’ambito dello studio delle Scienze sacre: non è una parte secondaria della teologia, ma, in un certo senso, ne costituisce come il cuore. Del resto, che senso avrebbe riflettere teologicamente su Cristo, Chiesa, Sacramenti, senza includere una riflessione teologica sulla missione, anch’essa voluta dal Signore?» (Ilaria Morali).

 

Teologia dell'evangelizzazione 

Fondamenti e modelli a confronto

 Maurizio Tagliaferri

Edizioni Dehoniane Bologna (novembre 2014)

Descrizione

Il volume raccoglie gli Atti del convegno del Dipartimento di Teologia dell'evangelizzazione della Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna, appuntamento nato dal duplice desiderio di fare un bilancio sull'oltre trentennale attività della Scuola teologica bolognese e di riqualificare la riflessione e la ricerca sullo statuto epistemologico della disciplina. L'intento è mettersi in dialogo con le altre scuole teologiche che si occupano della stessa materia, con l'obiettivo di superare la frammentarietà in cui vive la teologia contemporanea.

 

 Missione è comunicazione
Le regole del gioco 

Giulio Albanese 
1a edizione 2014
Edizioni Messaggero Padova

 Contenuto
Questo libro, scaturito dalla grande esperienza dell'autore, sottolinea l'importanza in ambito missionario ed ecclesiale di una comunicazione intesa non più solo come strumentale. Occorre riappropriarsi della propria capacità di giudizio, per restituire dignità alla conoscenza e per poter dire chi siamo e che cosa vogliamo in relazione alle vicende di un mondo soggetto a repentini cambiamenti. Se non sappiamo comunicare la Parola, parafrasando papa Francesco, come pensiamo di uscire dalle sacrestie, di scendere nell’agorà, di avventurarci nelle periferie?

 

 Li chiamò presso di sé - Dall'intimità con Gesù alla missione

Mario Antonelli 

Ancora (maggio 2013)

Come viviamo la gioia tribolata della missione stando dietro a Gesù? Le fatiche della vocazione cristiana non mancano. Nella dedizione domestica e comunitaria, nella passione educativa e nell’annuncio del Vangelo sentiamo la grazia di una nostalgia: quella dell’intimità con Gesù. Intimità che a tutto dà senso, ispirando passi di fiduciosa resistenza. Così l’incanto drammatico della vita cristiana si fa cammino, scandito dalla parola di Gesù; come con i primi discepoli, egli ci chiama presso di sé per offrirci la tenerezza del Padre, per istruirci e correggerci, per inviarci a raccontare la bellezza di Dio.

Il Fattore R. Le religioni alla prova della globalizzazione 

Salvarani Brunetto  

EMI Editrice Missionaria Italiana (gennaio 2012)

Il libro introduce orizzonti vasti di pensiero e riflessione inerenti la necessità e il significato del pluralismo interreligioso che apre a costellazioni cosmopolite, a visioni “cosmoteandriche” ed interculturali di credi e fedi differenti.

 

Perché non sono eretico 

Teologia del pluralismo religioso: le accuse, la mia difesa

Jacques Dupuis

 Editrice EMI 2014

 Descrizione

«Se avessi detto, voluto dire o creduto quello che loro mi attribuiscono, sarei davvero un eretico. Ma non l'ho fatto». Così si esprime in queste pagine Jacques Dupuis, il gesuita e teologo famoso per la sua pionieristica «teologia del pluralismo religioso». Una posizione che, a cavallo dell'anno 2000, gli costò le critiche e l'indagine della Congregazione per la dottrina della fede, presieduta dall'allora cardinal Joseph Ratzinger. Per la prima volta viene qui presentata al lettore l'autodifesa di Dupuis - molto stimato nella Compagnia di Gesù - di fronte all'ex Sant'Uffizio: un'apologia di sé e del proprio lavoro di ricercatore, che Dupuis considerò sempre e solo «cattolico», nel senso di «universale».

 

 Missiologia contemporanea. Il cammino evangelico delle chiese: 1945-2007

Gianni Colzani

San Paolo Edizioni, 2010

Descrizione

La fine della seconda guerra mondiale ha introdotto una serie di cambiamenti che finiranno per obbligare la teologia a ripensare radicalmente il suo modello di missione. La fine del colonialismo, almeno sotto il profilo politico, ed il declino della egemonia occidentale imporranno l'urgenza di dare un volto "indigeno" alle chiese del sud del mondo. Il risultato sarà una missione mondiale segnata dal passaggio dalle missioni alle giovani chiese, e trascinerà con sé modificazioni tali da esigere il ripensamento di una diversa giustificazione della missione. La stessa comunione ecclesiale dovrà essere ripensata in termini di partenariato tra Chiese sorelle. L'urgenza di questa nuova riflessione investe sia il mondo cattolico che quello protestante e questo libro, con una analisi storica puntuale dei cambiamenti, mira a far risaltare il progressivo imporsi di un nuovo modello di missione.

 

 Comprehending Mission: The Questions, Methods, Themes, Problems, and Perspectives of Missiology.

Stanley H. Skreslet

 Paperback – February 10, 2012

Stanley H. Skreslet offers an inviting new proposal for conceptualizing the field of missiology. Comprehending Mission includes a concise overview of the development of missiology of the last century, introducing its characteristic methodologies, and offering insight into the kids of questions missiologists typically ask. In the last hundred years missiology has moved from emphasizing the practical challenges of foreign mission service to highlighting the intercultural aspects of Christian outreach. Today, missiology is less a form of practical theology than a field of study where theological concerns intersect with critical studies undertaken by anthropologists, historians, and other scholars.

 

 The Cross-Cultural Process in Christian History: Studies in the Transmission and Appropriation of Faith 

Andrew F. Walls

 Paperback – February 6, 2002

In The Cross-Cultural Process in Christian History, Andrew F. Walls shows he has not lost the capacity to surprise readers with new insights into things they thought long settled. In essays that sparkle with wit and insight Walls reaches back to Eusebius of Edessa in the fourth century and down to the contemporary world. His seer's eyes reach from "Old Athens" and "New Jerusalem", to the vast continents of South America and Asia, to his beloved Africa. On the way he offers fresh understandings of Pentecostalism, African traditional religion, and the ironic ways in which the western missionary movement often accomplished things -- both for good and for ill -- that its agents never dreamed of.

 

Theology and Identity. The Impact of Culture upon Christian Thought in the Second Century and in Modern Africa

Kwame Bediako

Regnum Books (1999)

 Kwame Bediako examines the question of Christian identity in the context of the Greco-Roman culture of the early Roman Empire. He then addresses the modern African predicament of quests for identity and integration.

"A book of quite outstanding importance"

It is rich and rewarding both in interpretation and in construction, furthering understanding of modern African Christianity and relating it to the Christian tradition as a whole. No previous work has covered this range, nor has the perennial question of Christ and culture been pursued with more depth and insight.

Kwame Bediako holds doctorates from the Universities of Bordeaux (French Literature) and Aberdeen. He is an ordained minister of the Presbyterian Church of Ghana. He is Founder/Director of the Akrofi-Christaller Memorial Centre for Mission Research and Applied Theology, Akropong-Akuapem, Ghana, and Founder Secretary of the Africa Theological Fraternity. He is a Director of the Oxford Centre for Mission Studies and Honorary fellow of the Centre for the Study of Christianity in the Non-Western World, New College, Edinburgh. He is also Honorary Professor in the School of Theology, University of Natal, Pietermaritzburg, South Africa.

 

 DEPORRE I POVERI DALLA CROCE: Cristologia della Liberazione.

Commissione Teologica Internazionale della ASETT, Associazione Ecumenica dei Teologi/ghe del Terzo Mondo (EATWOT, Ecumenical Association of Third World Theologians). 2007

 “Il fratello che è aiutato dal fratello è come una città inespugnabile” (Pr 18,19): questa è l’esperienza che noi teologi e teologhe vogliamo trasmettere al nostro fratello Jon Sobrino, sottoposto a una penosa tribolazione a causa della sua riflessione e meditazione della fede, che è quello che si chiama “teologia”. Che egli si senta, con il nostro appoggio di fratelli e sorelle, forte come una fortezza. Un debole più un altro debole non fanno due deboli ma un forte, perché la solidarietà genera forza e crea la solidità della fraternità. Per quanto individualmente deboli, siamo molti al suo fianco, costituendo la forza del sacramentum fraternitatis, il sacramento della fraternità. Manifestiamo la nostra fraternità, facendo quello che Jon Sobrino ha sempre fatto con serietà e compassione: pensare la fede in Cristo nel contesto dei popoli crocifissi. Questo è stata sempre, questo è, e, soprattutto, questo è determinata a continuare ad essere, la nostra “cristologia della liberazione”, quella che tutti noi scriviamo, facciamo e viviamo: sì, una teologia militante, che lotta per “far scendere dalla croce i poveri”, senza pretese neutralità o ipocrite equidistanze. Tutti i lavori che compongono questo libro digitale colgono l’occasione propizia offerta dalla notificazione vaticana su alcuni punti della sua cristologia, per portare avanti quello che, a nostro giudizio, egli ha scritto, da parte sua, in maniera tanto pertinente, ortodossa e ortoprassica, sul significato della fede in Gesù Cristo a partire dall’umanità umiliata di milioni di fratelli e sorelle delle nostre società periferiche. Jon Sobrino ci ha insegnato come le Chiese possono unire le forze nella resurrezione di questi crocifissi. (Leonard Boff)

SUESS, Paulo.

Fraternidade e povos indígenas. Vida Pastoral, XLIII/223 (março/abril 2002) 18-24.

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