E’ assurdo che nella Chiesa ci siano persone invisibili
At 6,1-7. Ci fu subito un problema di visibilità. Dei cristiani per ragioni di razza e di cultura erano diventati meno visibili. La cosa triste è che erano diventati invisibili per la carità. La decisione è di organizzare i ministeri. Ricordiamolo anche noi che il compito è proprio di far funzionare l’uguaglianza e correre ai ripari se c’è qualsiasi discriminazione.
1 Pt 2,4-9. La conversione passa, attenendoci all’immagine del Tempio, per il lavoro del tagliapietre che aggiusta dimensione e spigoli per essere idonei a stare assieme alle altre pietre che sono i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo.
Gv 14,1-12. Gesù è il cammino che ci aiuta a non perderci e ci garantisce la direzione giusta e il senso sicuro per la nostra vita. È la verità perché non è solo il maestro che insegna e poi ci lascia ma ci accompagna e sta attento alla nostra crescita e capacità di ricevere più verità possibile, cioè grazia e libertà. Soprattutto Gesù è la nostra vita: siamo attaccati a lui come i tralci alla vite.
Sappiamo troppo bene fin dove possiamo arrivare senza ricevere risposte precise e vere a domande e inquietudini di vitale importanza. Anche nei tempi passati il Salmista (Sal 42,3) gridava: “ho sete di Dio, di Dio vivo, quando vedrò il suo volto?” Oggi Tommaso dice di non conoscere la strada di Gesù. Filippo chiede a Gesù di far vedere il Padre e basterebbe. Nel capitolo quarto di San Giovanni c’è un dialogo tra la Samaritana e Gesù con delle domande antiche: si adora soltanto a Gerusalemme? Ma c’è anche la risposta: si adora in Spirito e verità. Senza esperienza del dono di Dio continueremo con definizioni approssimative e transitorie sulla vita e continueremo a vivere vite quotidiane piene di azioni ripetitive, noiose, compiti senza senso con delle esistenze inventate per sfuggire a ruoli pietrificati. Viene proprio da chiedersi a cosa si riduce la vita senza dono di Dio. Il sogno è stato sostituito dalla rassegnazione e il cercare di vivere contenti è passato a un accontentasi di quello che capita. Perchè la vita è diventata un meccanismo per far arrivare sera. Gesù promette che se andiamo con lui troviamo cammino, verità e vita. Vogliamo fidarci? Filippo riceve la risposta che ci obbliga a riflettere sul serio: ‘’è tanto tempo che sto con voi e non mi avete conosciuto; chi vede me vede il Padre. Non ci sono altre immagini ma solo quella: il Padre è come Gesù e Gesù è come il Padre. Dovremmo liberarci di tutte le altre immagini e idee che abbiamo di Dio e in particolare noi credenti e seguaci di una fede, una chiesa una religione. Per qualcuno Dio è ancora un tremendo giudice che giudica con occhio inflessibile senza compassione, stile tolleranza zero. Ma è vero invece che Dio è amico, un Padre pieno di amore, l’unico rifugio sempre aperto, un pastore misericordioso.
Per qualcuno Dio non sente niente, rimane distante, impassibile e insensibile di fronte alle disgrazie. L’unica immagine vera di Dio è Gesù e quando abbiamo dubbi su Dio cerchiamo la risposta in Gesù che si commuoveva, piangeva per le disgrazie e la sua tenerezza non mancava mai. Se siamo sinceri le nostre immagini sono suggerite dalla nostra educazione, dalle relazioni che abbiamo avuto in famiglia e in comunità. Abbiamo disegnato immagini influenzati dalle esperienze che abbiamo vissuto, dalle amarezze che abbiamo patito, fallimenti che abbiamo sofferto. Possiamo invece immaginare partendo dall’amore di Dio, visibile e raggiungibile in Gesù