Il vero modello umano è Gesù
Gn 2,7-9; 3,1-7. Adamo è un inizio da portare a compimento. Essere libero vuol dire sapere modificarsi, riaggiustarsi, mai accettare parole definitive come per dire che non c’è da fare più niente, né capire, comprendere, migliorarsi ecc. L’uomo aveva cominciato un cammino. Lo aveva creato Dio ed era perfetto quel minuto, ora e giorno. Ma Dio non era tutto lì mancava ancora da aggiungere secondo la capacità di crescere e ricevere. Il nostro crescere è sempre condizionato dalla capacità di ricevere. La grazia di Dio è multiforme e se siamo ingrado di riceverla ci trasforma.
Rm 5,12-19. L’uomo nuovo non è Adamo, ma il Signore Gesù. Porta non solo il testo aggiornato ma la voce, non solo il canto ma anche la parola definitiva, perché lui è la parola eterna. Ha portato all’uomo e alla donna la vita giusta e la speranza vera e al Padre l’obbedienza compiuta.
Mt 4,1-11. La tentazione è far credere all’uomo che tutto dipende solo da lui. Gesù risponde che il pane per chi ha fame non è una soluzione. La parola di Dio obbedita risolve i conflitti e la penuria. Incontrare Dio vuol dire incontrarsi con tutti i fratelli per dare e per ricevere. San Giovanni dirà che se andiamo con Dio bisogna andare assieme e in comunione con tutti.
Dio mi parla e mi insegna anche domani e se ho imparato bene la prima lezione passa alla seconda e poi alla terza e via sempre di più. Adamo era testo e musica però non era ancora canto finale e mancava ancora vita per modificare anche una sola nota. Quando voglio cantare è bene che non dimentichi le indicazioni per cantare bene. Invece Adamo crede in un altro maestro e il concerto diventa un fallimento, un fiasco solenne. Non valeva la musica, non valeva il testo? Sbagliò di voce e sbagliò di maestro. Gesù fa il cammino dei 40 giorni accompagnando noi nelle nostre tentazioni, per liberarci dalle nostre paure, dalle nostre incertezze, dalle codardie, dai nostri blocchi mentali e costruire il passo, la Pasqua in vista di una nuova esistenza. Sono due mila anni che Gesù lavora con la umanità per mezzo della Chiesa, dentro e fuori, affinché passiamo da quello che non è Vangelo al Vangelo di Gesù, da tutto quello che non è Cristo a Cristo: dalla morte alla vita, dalla mediocrità alla fortezza, dalla solitudine alla comunione, dall’amarezza alla felicità illuminata. Quaresima è tempo di conversione, di mentalità cambiata, superando la mentalità negativa, conflittuale, triste, inflessibilmente pessimista. Dobbiamo imparare a guardarci nel vero specchio che è l’immagine di Dio. Lo specchio ancora vigente ci mostra quello che esattamente siamo oggi. Però quello proposto, mostra quello che potremmo essere domani se accettiamo la proposta di Gesù: la sua scala di valori, la sua visione, la sua utopia, il suo amore, la sua superazione, la sua versione delle cose, il suo criterio nei giudizi.
Lo sguardo cristiano non ignora niente ma fa enfasi sul fatto reale che l’amore di Gesù sulla croce supera immensamente le nostre disumanità e per mezzo suo riempie il mondo di una suprema abbondanza di grazia, pace, dialogo, servizio, libertà e semplicità aperta ai fratelli e a Dio, come un fiume di acqua viva che va a finire in eternità. Perciò l’amarezza, il cuore feroce, il martellamento sarcastico sulla persona come incapace, corrotta, perduta non ha nessuna giustificazione nella nostra fede. Anzi dobbiamo con immensa gioia ringraziare l’abbondanza dell’amore di Dio. Speranza, simpatia e ottimismo sono doni dello Spirito Santo.