Gesù sta dall’altra parte
Is 42,1-4.6-7. La redenzione è il riscatto che si attua come solidarietà in una situazione umana di martirio, pena, tormento, disgrazia e dolore. Il servo di Dio porta la versione di Dio, quella favorevole, quella positiva per il bene di tutti.
At 10,34-38. Il centurione rappresentava tutto quello che un giudeo detestava. San Pietro ha sentito in carne propria l’orrore di aprirsi a un mondo considerato perverso e malvagio. Ma la voce era stata chiara: non considerare impuro quello che Dio ha purificato. Fin dal principio ci fu un problema: accettare che Gesù è di tutti e che tutti siamo per tutti.
Mt 3,13-17. Alle prime comunità cristiane il Giordano ricordava tante esperienze di liberazione che erano state l’inizio di un modo nuovo di vivere e capire la vita. L’immersione nel Giordano voleva esprimere il desiderio di trascendere per passare dal mondo del peccato al mondo di Dio. Oggi anche il Battesimo è considerato un passaggio a una vita differente. Ogni battezzato è invitato a vivere una vita nuova facendo il bene come ha fatto Gesù.
Ci sono tanti che perdono la vita inseguendo un sogno. La linea segna la frontiera tra due modi di vita: la miseria e la speranza, la schiavitù e la libertà, l’avere niente e avere una esistenza più dignitosa. Sentono la necessità di lasciarsi alle spalle un mondo che li soffoca e arrivare a un altro che li incanta. Il fiume Giordano era una linea così. Stare da un lato o dall’altro era essere una persona distinta: essere o non essere popolo, comunità, avere o non avere diritti, conoscere o non conoscere Dio. È questo il Battesimo di Gesù. Gesù entra nel nostro fiume e sta nelle nostre acque e esce all’altra sponda e noi con lui arriviamo all’altra riva e entriamo in un orizzonte di vita nuova. È poter dire: finalmente so che Dio non è un giudice, un padrone, ma mio Padre e noi siamo suoi figli. E’ dire una cosa ben differente da quello che le religioni si accanivano ad insegnare e imporre. Una vita così neanche sognata prima di Cristo, con lui, dal momento del suo Battesimo nel Giordano, diventa realtà, diventa vita reale che posso vivere positivamente in questa vita e in questo mondo. Con il Battesimo io posso vivere allora la vita di Gesù, basata sulla libertà, la verità chiara e liberatrice. Il Battesimo è lasciarmi alle spalle l’esperienza umana di Adamo, la famosa genealogia segnata dalla colpa, dall’espulsione, dalla paura, dallo spavento della ingiustizia e della discriminazione, dai lavori così uguali ai lavori forzati. Il Battesimo di Gesù è quello che è Gesù: cammino, verità e vita. Si potrebbe dire che il nostro battesimo è quello di Giovanni ma con Gesù che lo rende supremamente diverso. Certo è conversione ma con lo spirito e la verità di Gesù. L’insegnamento tradizionale ha evidenziato la purificazione dal peccato originale. La verità è che con il Battesimo, diventando discepoli di Gesù, trasformiamo la nostra relazione con Dio, con il mondo e con tutti.
Nel Battesimo Santa Madre Chiesa ci dà lo zaino pieno di futuro, pieno di Vangelo da far diventare vita del Regno vissuta, cominciando dalla famiglia e arrivando all’assieme con la vita di tutti dappertutto. Si tratta di un Regno piccolo? Indica confini corti e ben tracciati? O non ci sono limiti? Comincio con la mia misura ma ho la volontà di lasciarmi orientare e mostrare l’orizzonte dove crescere assieme a tutti siano essi poveri, ammalati, gente arresa e immobile, abbandonati, perché è tutta gente mia, che mi appartiene in Gesù.