VI Domenica di Pasqua - B

Pubblicato in Domenica Missionaria
“Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1 Gv 4, 8)

Giovanni, l’evangelista che Gesù amava, scrive le sue lettere attingendo ai propri ricordi circa le parole e i fatti che riguardano Gesù di Nazareth. Egli si preoccupa di trasmettere ai primi cristiani quella stessa Parola di vita che lui stesso aveva “udito, visto, contemplato, toccato con le proprie mani” (cf. 1 Gv 1, 1). È Parola che rigenera, che dà forza nel proseguire alla sequela del Maestro.

Il tempo pasquale ci conduce per mano alla riscoperta dei tesori più preziosi della nostra fede cristiana, che troviamo raccolti soprattutto nel vangelo e nelle lettere di S. Giovanni. In questo modo anche noi, come i neo battezzati dei primi tempi della Chiesa, possiamo ripercorrere il cammino che ci porta a riscoprire gli elementi basilari della nostra fede. E non dovrà essere un impegno puramente intellettuale o legato ai ricordi del catechismo, ma un risvegliare gli elementi che possono dare freschezza alla nostra vita cristiana, vissuta nella nostra personale vocazione.

Dio è amore!

È questo, senza dubbio, il primo elemento nella Liturgia di oggi che attira la nostra attenzione: l’essenza di Dio è l’amore. In secondo luogo, partendo da un Dio che ha preso l’iniziativa di amarci e di amarci di un amore infinito, possiamo giungere a percepire la sua presenza molto vicina a noi e alla nostra vita di ogni giorno e in ogni cosa. Dio non è allora Qualcuno lontano, o un Giudice che ci fa paura e incute timore…

Se noi siamo veramente compresi di questa verità (Dio amore), allora ci accorgeremo ben presto che tutto cambia in noi e attorno a noi. La vita noiosa e grigia del nostro quotidiano acquista colore, quella dolorosa s’addolcisce, anche i drammi si possono trasformare in pace.

Mossi dal suo amore tenero verso di noi, anche noi siamo poi portati ad amare noi stessi e gli altri con lo stesso amore con cui siamo amati da Dio. Non dobbiamo però limitare la nozione di Dio amore alla pura sfera sentimentale. Dobbiamo imparare invece a condurre tutta la nostra vita nell’ambito dell’amore di Dio che ci avvolge, ci precede, ci accompagna in ogni nostra azione.

Ecco allora che la Parola di Dio di questa domenica può offrirci l’occasione per fare esperienza dell’amore di Dio e rivedere tutta la nostra esistenza alla sua luce.

Per dare concretezza all’amore di Dio in noi
  • Innanzitutto dobbiamo essere convinti che tutto quello che capita nella nostra vita, dagli avvenimenti che sembrano più grandi di noi (es. morte di una persona cara, una malattia) a quelli che toccano ogni nostra giornata, tutto ci è elargito dalla mano amorosa di Dio che è un Padre pieno di tenerezza e di amore.
  • Devo credere che Dio mi ama e mi accoglie così come sono. Siamo noi che tante volte non ci accettiamo, sogniamo di essere ciò che non saremo mai, e pertanto ci deprimiamo. Se Dio mi ama così come sono, anche noi dobbiamo fare altrettanto nei nostri riguardi. Non devo mai trasferire a Dio i sentimenti che io stesso provo verso di me.
  • Accogliamo sempre la misericordia di Dio verso di noi, perché Dio, essendo amore, ci accoglie sempre e ci perdona. Questa fede in Dio misericordia ci aiuta da un lato a non crederci perfetti tanto da non sentire il bisogno del perdono di Dio. Dall’altra parte, la misericordia di Dio è una leva importantissima per sollevarci da ogni nostra caduta. Essa non permette che ci deprimiamo, oppure che perdiamo la fiducia di poter ricominciare una vita nuova.
  • Nella nostra vita esiste il filo d’oro dell’amore di Dio. È importante riconoscerlo e, in questo modo, cominciamo a guardare a noi stessi e agli altri come lo fa Dio stesso. Questo filo d’oro serve così a dare unità e serenità a tutta la mia vita, ad ogni sua espressione, a tutti gli avvenimenti che mi circondano o che mi toccano.

Rimuoviamo gli ostacoli che impediscono di credere a Dio amore
  • Ci sono persone che, in seguito ad esperienze negative, a sbagli o ad errori, credono che Dio non le possa più amare. Tali persone dovrebbe ricordare che le pagine più belle del Vangelo mostrano proprio un Dio alla ricerca di tali persone e il suo amore preferenziale per coloro che hanno errato.
  • Altre persone possono attribuire a Dio gli atteggiamento di coloro che le stanno vicino e da cui non ricevono l’amore e la stima che si aspetterebbero. L’amore di Dio, però, è diverso da quello degli uomini. Ognuno di noi è amato da Dio in modo specialissimo, anche qualora avessimo l’impressione di non essere considerati dagli altri. Dio semplicemente mi ama, così come sono, perché mi vuole bene.
  • Ci sono pure persone che pensano di non essere amati da Dio perché non realizzano grandi cose nella loro vita, oppure perché non ricoprono ruoli importanti. Dobbiamo invece imparare a scoprire e a vivere la gratuità dell’amore di Dio. Non siamo noi che “meritiamo” l’amore di Dio: siamo invece amati da lui in maniera totalmente gratuita, il suo amore precede sempre il nostro.

Ci sono persone che, in seguito ad esperienze negative, a sbagli o ad errori, credono che Dio non le possa più amare. Tali persone dovrebbe ricordare che le pagine più belle del Vangelo mostrano proprio un Dio alla ricerca di tali persone e il suo amore preferenziale per coloro che hanno errato.
Nel cuore del mese di Maggio, mese di Maria, preghiamo con le parole del Papa Benedetto XVI:

«Santa Maria, Madre di Dio,
tu che hai donato al mondo la vera luce,
Gesù, tuo Figlio – Figlio di Dio.
Ti sei consegnata completamente
alla chiamata di Dio
e sei così diventata sorgente
della bontà che sgorga da Lui.
Mostraci Gesù. Guidaci a Lui.
Insegnaci a conoscerlo e ad amarlo,
perché possiamo anche noi
diventare capaci di vero amore
ed essere sorgenti di acqua viva
in mezzo a un mondo assetato»
(Deus Caritas est, 42).
 
At 10, 25-27.34-35.44-48
1 Gv 4, 7-10
Gv 15, 9-17

P.T.
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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