II Domenica Tempo Ordinario - C

Pubblicato in Domenica Missionaria
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Con questa domenica incomincia la prima parte del "tempo ordinario" dell' Anno Liturgico che ci accompagnerá fino il mercoledí delle Ceneri. Si potrebbe dire che questa domenica fa da ponte, ancora in sintonia con le recenti celebrazioni dell' Epifania e del Battesimo di Gesú. Infatti la Liturgia di oggi si apre con un segno di gioia e di speranza, che diventa un´altra manifestazone di Gesú, questa volta soprattutto ai suoi discepoli, che con quel segno si rafforzano nella loro fede.


Leggiamo infatti il Vangelo di Giovanni che mette in risalto il primo miracolo di Gesú alle nozze di Cana. E' un messaggio di gioia e di speranza anche per noi per proseguire con fiducia quest' anno che abbiamo appena incominciato.


1) "IL SIGNORE SI COMPIACERA' DI TE" (Is. 62, 4) . Il Profeta Iasaia si dirige a un gruppo di persone che sono tornate dall' esilio di babilonia dopo che Ciro ha decretato il loro rientro. Dopo quella triste esperienza, l' euforia del ritorno é durato molto poco, perché si sono trovati con una cittá, Gerusalemme, completamente distrutta, per cui devono ricominciare tutto da capo. A questa gente, disanimata e disorientata, il Profeta manifesta l' amore di Dio, assicurando loro, che nonostante tutto Dio li ama e non li lascerá soli in questo difficile lavoro di ricostruzione della cittá e della propria identitá.

E affinché questo messaggio di speranza fosse meglio capito ed accolto e generasse fiducia, il Profeta paragona l' amore di Dio per il suo popolo con quello di una coppia che in un amore ben corrisposto trova mutuo sostegno e reciproca allegria.

Non é la prima volta che troviamo questa metafora nell' A.T. Anche Gesú in varie occasioni presenta l' immagine di una festa di nozze, per manifestare la pienezza della vita eterna.

L' affermazione del Profeta Isaia non puó essere che di augurio e di speranza per tutti, specialmente per coloro che si trovano in particolari difficoltá materiali o spirituali, che sono disperati o hanno perso il senso della vita: Dio non si allontana mai da noi, dalla nostra vita; Egli no ritira mai il suo amore per quanto infedeli noi possiamo essere. Egli si compiacerá sempre di noi, perché siamo suoi figli: per questo ha inviato Gesú nel mondo.

2) "NON HANNO PIU' VINO" (Gv. 2, 3). Giovanni oggi ci fa il racconto di una festa di nozze a cui sono stati invitati Gesú con i suoi Apostoli e Maria. Probabilmente si tratta di amici di famiglia. Nel pieno della festa viene a mancare un elemento molto importante per questo tipo di celebrazione che avrebbe certamente procurato un certo imbarazzo per la coppia di sposi, le loro famiglie, e avrebbe compromesso la gioia di qiella festa: il vino.

Nessuno se ne accorge. Solo Maria, con il suo istinto di Madre e con la sua attenta discrezione verso le necessitá degli altri, si da conto dell' inconveniente e con immediatezza interviene presso Gesú presentandogli il problema: "Non hanno piú vino". E' la missione discreta di Maria, che come dice Alessandro Pronzato, é quella di "ricordare quello che ci manca, affinché anche noi facciamo lo stesso in favore degli altri".

A prima vista la brusca risposta di Gesú ("che ho a che fare con te, o donna") sembrerebbe una mancanza di rispetto. Ma notiamo poi grande familiaritá e piena sintonia tra Madre e Figlio. Forse Gesú non pensava n quel momento di cominciare cosí la sua vita pubblica. Peró poi riconosce nelle parole di sua Madre la Volontá del Padre che sempre gli premeva compiere totalmente, e accede quindi a compiere il suo primo miracolo, con cui "manifestó la sua gloria".

3) "FATE QUELLO CHE VI DIRA'" (Gv. 2, 5). Poche parole quelle di Maria, appena le necessarie perché Gesú intervenga e non termini la gioia della festa. Gesú é sempre vicino a noi`per offrirci "il vino nuovo" del suo amore, della sua gioia, della sua pace, con cui puó dare veramente un senso alla nostra vita.

A volte anche noi, come gli sposi di Cana, restiamo vuoti, senza illusioni, senza speranza, senza ideali, senza una carica interiore per continuare a lottare. E quello che é peggio, é che non ci rendiamo conto di questa situazione e continuiamo a vivere nell' apatia e nell' indifferenza. Gesú si mette a nostro lato, sempre disposto a cambiare la nostra acqua in un buon vino generoso, che non solo possa cambiare la nostra vita personale, ma anche quella sociale e relazionale. Egli puó cambiare il nostro odio in amore, il nostro egoismo in generositá, la nostra violenza in pace e la nostra tristezza in gioia.

Un vero amore, vissuto allo stile di Gesú, ci spinge a lavorare con forza ed entusiasmo per il bene di tutti, perché non solo si ama Dio pregando, ma anche quando si é capaci di condividere la propria vita con gli altri. quando ci si sente solidali specialmente con i piú deboli, quando ci si unisce per incontrare cammini di giustizia, di pace e di benestare per tutti.

O Signore, che non venga mai meno in noi il tuo vino nuovo dell' amore, della gioia e della pace.

Is. 62, 1 - 5
1Co. 12, 4 - 11
Gv. 2, 1 - 12


Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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