DOMENICA XXXI DEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato in Domenica Missionaria

zaccheo6

Zaccheo salvato da uno sguardo

Sap 11,23 - 12,2

 

2 Tes 1,11 - 2,2

Lc 19,1-10

 

Gerico è la città più antica del mondo, già Gesù viaveva compiuto il miracolo di guarire il povero cieco chesedeva lungo la strada a mendicare (Lc 18,35).

Nel Vangelo di oggi si vede Gesù che è ancora a Gericoe avviene il fatto di Zaccheo. A Gerico, ultima tappadel lungo viaggio di Gesù verso Gerusalemme.

L’episodio evangelico comincia con l’indicazione cheZaccheo era capo dei pubblicani e ricco. I pubblicani riscuotevanole tasse per conto dell’Impero Romano (tramiteil termine latino noi li chiamiamo pubblicani), perquesto erano da tutti disprezzati e ritenuti peccatori. MaGesù non si conforma a quest’atteggiamento della gente:Gesù non considera soltanto la situazioone attuale dellepersone, ma vede anche le risorse interiori presenti inesse, i dinamismi spirituali che si possono manifestare inesse; vede la possibilità di un cambiamento e di una conversione(Albert Vanhoye).

Zaccheo fu preso dal desiderio di vedere e di conoscereGesù, per questo non dubita di sfidare il ridicolo: datoche era piccolo di statura, corre innanzi a tutti e si arrampicasu un sicomoro le cui radici risalendo all’esterno facilitanol’ascesa sui rami.

Giunto presso il sicomoro Gesù si fermò e alzò gliocchi e disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devofermarmi a casa tua”. Lo chiama per nome e chiede con grande autorevolezza: devo fermarmi a casa tua, devo...che dice tutta la forza dell’amore.

Gesù sa che questo corrisponde a un desiderio profondodi Zaccheo, infatti se costui è salito sul sicomoroper vederlo, è segno che desidera profondamenteun contatto con Lui. In fretta Zaccheo scende e accogliecon gioia Gesù nella sua casa, è la gioia di essereaccolto non soltanto con rispetto ma con affetto daGesù, il quale vuol stabilire con lui un rapporto diamicizia. Così Gesù e Zaccheo vanno verso casa mentrela gente mormorava: “è andato ad alloggiare da unpeccatore!”. Non si accorgono che Gesù è venuto pertrasformare le situazioni, non per mantenerle comesono; egli è venuto a portare qualcosa di nuovo, è venutoa portare la nuova alleanza che cambia profondamentetutta la situazione umana davanti a Dio e anchetra le persone (Albert Vanhoye).

 

Quando Gesù giunse sul luogo, alzò lo sguardo. Dall’altoZaccheo cercava di vedere Gesù, ma ora è Gesùche dal basso lo vede per primo.

Di fronte al peccatore Gesù alza sempre lo sguardo,perché la sua posizione è quella del servo che ha umiliatose stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla mortedi croce (Fil 2,7).

Zaccheo più che vedere, vien visto. Prima c’è la fededi Gesù in Zaccheo, poi è venuta la fede di Zaccheo inGesù. Aver fede significa credere in Uno che crede innoi. Quindi dobbiamo scendere giù, come Zaccheo, dall’alberodelle rassegnazioni, dei rimorsi e delle paure, risponderead una voce che ci chiama per nome, per rinfacciarcinon le nostre malefatte, ma le nostre possibilitàancora intatte.

Dio scommette sempre sulla vita, sulla possibilità dibene dell’uomo anche quando l’uomo stesso non ha piùfiducia in se stesso.

Nel famoso Diario di un curato di campagna Bernanosscriveva: “non fosse per la vigilante pietà di Dio, misembra che al primo prendere coscienza di se stesso l’uomoricadrebbe in polvere”. Mentre il biblista Ravasi:“Dio è il Dio della vita, un Dio che sempre crea e ama,un Dio eternamente fiducioso nei confronti delle suecreature, un Dio che ha la passione del perdono”.

“Vedendo ciò tutti mormoravano: è andato ad alloggiareda un peccatore”. Ma Gesù rivendica la preferenzadivina per il suo essere uomo di Zaccheo, al di sopra ditutto e a prescindere da tutto: (la gloria di Dio è l’uomovivente).

 

Che cosa sia avvenuto nel cuore di Zaccheo dopoquello sguardo e parole di Gesù, possiamo intravvederlodalle sue parole: “ma Zaccheo alzatosi disse al Signore:ecco Signore io do la metà dei miei beni ai poveri; e se hofrodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”.A riguardo della giustizia vuole riparare con larghezzale ingiustizie eventualmente commesse verso il prossimo,e da parte della carità dà metà dei suoi beni ai poveriche forse finora lo avevano disprezzato.

La figura esemplare di Zaccheo dimostra come la salvezzasia compatibile con la ricchezza a patto di assumereun atteggiamento di donazione e condivisione; a questopunto essa non è più ostacolo per entrare nel Regno,ma può diventare addirittura uno strumento di dilatazionedell’amore (così Luca in questo racconto proponel’insegnamento di Gesù ai membri benestanti della suacomunità invitandoli ad aiutare i poveri. Ciò costituivaqualcosa di assolutamente nuovo nella società ellenisticadel tempo, che conosceva un’etica dell’amicizia , ma nondella cura dei bisognosi (Hoffmann).

Perché alcuni sono ricchi e altri poveri? San GiovanniCrisostomo dice: “vi dico subito che non lo so, ma so cheniente capita per caso”. Ricchi e poveri, abbiamo tutti bisogno urgente di conversione per ritrovarci salvi in Dioe ricchi per l’eternità.

 

Gesù allora osserva: “oggi la salvezza è entrata in questacasa, perché anch’egli è figlio di Abramo”.

Anche se la casa è quella di Zaccheo, in realtà è Gesùa ospitarlo dentro la sua amicizia e a farlo rivivere. Allafine Gesù definisce la propria missione: “il Figlio dell’uomoinfatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.E in un altro passo del Vangelo egli dice: “nonsono venuto a cercare i giusti ma i peccatori” (Mt 9,13).

Gesù è venuto per salvare gli uomini. Il contatto conLui trasforma profondamente la persona, mettendola inuna relazione diretta con la generosità divina: una relazioneche produce frutti abbondanti di bene e di carità(Albert Vanhoye).

“Oggi la salvezza è entrata in questa casa...”, in questeparole è nascosto il mistero della grazia. Gesù è venutoa salvare, cioè a dare la grazia. Zaccheo fu colto daGesù come un frutto rapidamente maturato al sole dellagrazia.

“Oggi la salvezza è entrata in questa casa...”, è la festadella riconciliazione che Gesù vuole offrire a tutti. DonMilani arrivava a dire di essere cattolico soprattutto peravere continuamente il perdono dei peccati.

“Oggi... salvezza...” queste due parole devono rimanerenel cuore di ogni credente per trovare conforto neigiorni di amarezza e di solitudine; c’è qualcuno che ci vacercando, che vuole sostare presso di noi, povero comel’amore, prodigo come l’amore di Dio. È questo il segretodella nostra fede e della nostra gioia.

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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