La celebrazione stanotte ha avuto dettagli concreti: il fuoco, il cero, l’acqua. Il fuoco fa ricordare quando nel cortile della casa del sommo sacerdote Caifa, aspettando gli sviluppi del processo a Gesù, avevano acceso un falò, per scaldarsi. Tutti aspettavano per sapere come finiva la storia: Gesù lo condanneranno? Allora arriva Gesù, come cero spento, maltrattato totalmente, ma è ancora vivo. Il nostro fuoco accende Gesù, ed è speranza di resurrezione; anche i nostri passi, la processione con il grande cero pasquale è cammino di resurrezione. Non è riaccendere la luce che per tre anni aveva illuminato con parola convincente e autorevole la gente di Israele. E’ un’altra luce che diventa vangelo di Cristo risorto per tutto il mondo. Con Gesù risorto possiamo formare comunità vive, chiese vive perché sono corpo di Cristo, che è corpo vivo, che vive in noi, perché è luce che illumina e Gesù da vita alla nostra luce, da spirito alle nostre parole, da amore alla nostra azione. Il fuoco e il cero sono memoria viva per rivivere giustamente quello che per noi avvenne nella vita, con data e memoria scritta, vuol dire quando siamo stati battezzati. Per questo facciamo memoria positiva del nostro battesimo e ricordiamo a voce alta le promesse.
Non minimizziamo una cosa: la promessa siamo noi, ognuno di noi se decidiamo di diventare persone nuove. Posso diventarlo tutto: fuoco, luce, visione, speranza, godimento, sollievo, vittoria, soluzione, compagnia, appoggio, chiarezza, trasparenza. E posso aiutare gli altri a condividere la riuscita della promessa.
Pasqua è il passo di Gesù con il suo corpo consegnato e il suo sangue sparso per sempre, come testamento eterno. Il ''ministero'' della Chiesa è stabilire l'Eucaristia: il corpo e il sangue, la santità, la divinità, l'umanità nuova di Nostro Signore Gesù Cristo.
Si chiama storia della salvezza. Adesso bisogna viverla e renderla possibile e farla arrivare a tutti e a ciascuno. Allora chiariamo la cosa: la nostra vita continua ma con le coordinate della vita di Gesù; la nostra illuminazione continua ma con la luce di Gesù; continua il nostro capire ma con la chiave di Gesù; continua il nostro progetto ma con il cammino di Gesù; continua la nostra fede ma con lo spirito di Gesù.
Eravamo riuniti attorno al fuoco e sentivamo la densità della storia umana. Da questo fuoco abbiamo acceso il grande cero che è Gesù risorto. Gesù da adesso avrà vita se gli diamo vita noi, e illuminerà ancora se gli diamo luce noi, e sarà amore se gli diamo il calore del nostro amore, e sarà amore per quelli che riceveranno il nostro amore. Questa è la Chiesa, sacramento di salvezza: offre tutti i suoi segni a Gesù che vuole salvare.
Tutti avevano accettato la morte di Gesù e la sua tomba poteva diventare meta di lacrime, fiori e ricordi. Ugualmente con incredibile rassegnazione siamo disposti ad accettare il destino dei poveri e dei vinti, degli inadeguati e dei limitati, degli emarginati e dei disabili. Mi dispiace, mi commuove però non posso farci nulla. Dalla tomba viene fuori Gesù e anche noi non abbiamo più motivo di rimanerci.