Usa: ecco l’identikit di chi sceglie la vita religiosa

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Il segretariato per il clero, la vita consacrata e le vocazioni degli Stati Uniti ha reso noto nei giorni scorsi uno studio teso a fornire un identikit delle persone che oggi scelgono di consacrarsi in un ordine, maschile o femminile. Ne è emerso un quadro molto interessante, che testimonia di scelte mature, adulte e certamente dell’importanza di un’educazione e di una formazione cattolica, sia nella famiglia che nella scuola.

Il “religioso/a medio/a” oltre oceano ha trentasette anni, proviene da una famiglia cattolica, ha tre o più fratelli, ha pregato regolarmente il Rosario, e ha praticato l’Adorazione eucaristica già prima di decidersi a entrare in un ordine religioso. Un numero molto alto di loro è stato educato in una scuola cattolica, o ha ricevuto un’istruzione a casa.

Lo studio si è basato sulle risposte fornite da 454 Superiori maggiori di istituti religiosi; il che corrisponde al 57 per cento del totale delle Congregazioni presenti negli Usa, ed è stato condotto dal Center for Applied Research in the Apostolate (CARA). Nel 2014 sono stati 190 gli uomini e le donne che hanno preso i voti perpetui. Del totale, 41 fratelli professi (molti di loro probabilmente diventeranno sacerdoti) e 77 sorelle hanno accettato di rispondere al sondaggio.

Il primo dato che emerge riguarda la composizione familiare. Il 21 per cento proviene da famiglie con cinque o più figli; il 15 per cento ha quattro fratelli e sorelle, il 20 per cento ne ha tre, e solo l’8 per cento è l’unico figlio o figlia dei genitori.

Una buona percentuale – il 14 per cento – sono dei convertiti, in media verso i 24 anni di età; l’83 per cento hanno genitori – entrambi – cattolici, e il 31 per cento ha un parente che è sacerdote, o è in una congregazione religiosa.

Da un punto di vista etnico si può notare che la grande maggioranza, il 67 per cento – sono bianchi; mentre il resto si divide equamente fra asiatici (14 per cento) e ispanici (15 per cento).  Solo il 3 per cento sono afro-americani, mentre c’è un significativo uno per cento di Nativi americani.

E’ notevole la quantità di nuovi professi che non sono nati negli Stati Uniti. Il 76 per cento ha visto la luce negli USA, ma un quarto dei nuovi professi è nato altrove. Degli “stranieri” il neo-professo tipo è entrato negli States nel 2002. Per quanto riguarda l’istruzione, una forte maggioranza relativa (il 42 per cento) ha frequentato la scuola elementare cattolica; il 31 per cento è stato in una High School cattolica, e il 34 per cento in un collegio cattolico. Una grande maggioranza – il 59 per cento – da bambino ha partecipato a corsi di educazione religiosa parrocchiali. E’ interessante rilevare che anche se nel periodo in cui andavano a scuola solo l’1 per cento degli americani riceveva la sua istruzione a casa, fra i nuovi professi ben il 6 per cento di loro  ha avuto questa esperienza; il 2 per cento dei maschi, e il 13 per cento delle femmine. Il 7 per cento di loro ha rivelato che il loro ingresso nella religione è stato ritardato dal fatto che dovevano pagare i debiti per l’istruzione ricevuta nei college.

Il livello di istruzione dei neo-professi è alto. Il 50 per cento è laureato, e il 18 per cento ha un grado accademico superiore (master, o dottorato). Il 61 per cento di loro aveva un impiego a tempo pieno, prima di entrare nella vita religiosa, e il 27 per cento lavorava part-time.
Il loro coinvolgimento nella vita della Chiesa era intenso. Il 42 per cento ha partecipato a corsi di formazione per giovani, e il 20 per cento in corsi per adulti. Circa la metà di loro ha insegnato in parrocchia, o è stato lettore. Il 73 per cento dei maschi – e il 14 per cento delle femmine – hanno servito all’altare.

Il loro discernimento è stato aiutato (62 per cento) da un ritiro spirituale prima di abbracciare la vita religiosa. Una maggioranza notevole pregava il Rosario regolarmente (72 per cento) o praticava l’Adorazione eucaristica (73 per cento). Il 59 per cento aveva un direttore spirituale. Un 14 per cento di loro è stato consigliato da un sacerdote o da un religioso a non abbracciare la vita religiosa; il 25 per cento ha trovato un ostacolo nella propria madre, (ma una percentuale analoga invece ne ha avuto l’appoggio) il 15 per cento nel proprio padre (ma anche qui la cifra è eguale per i padri a favore)  e il 36 per cento è stato sconsigliato da un altro parente. L’incoraggiamento è venuto da religiosi (47 per cento), un sacerdote della parrocchia (49 per cento) o da un amico (il 44 per cento).

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