Carissimi amici e benefattori, un saluto a tutti voi
Dopo una pausa dall’ultima comunicazione vi aggiorno sulla situazione che ci vede impegnati tutti insieme ad aiutare coloro che sono colpiti dalla guerra in Ucraina.
Qui a Lomianki come del resto in Polonia siamo passati ormai ad una seconda fase dall’inizio del conflitto inziato quasi due mesi fa e purtroppo non ancora interrotto. Dopo l’ondata di profughi improvvisa e gigantesca che si faceva notare ovunque nel paese, direi che ora siamo passati a una gestione delle migliaia di persone giunte qui. Qualcuno (pochi) ha provato a rientrare nel paese ricongiungendo la famiglia in Ucraina, invece la maggior parte di donne e di bambini che vivono ormai da 2 mesi presso le famiglie o nei centri in cui hanno trovato alloggio, sono ancora qui tra noi.
Se per fortuna non si notano più le folle di arrivi di donne e bambini alle stazioni dei treni, tuttavia nei centri di assistenza le code giornaliere sono sempre ben visibili, come capita nella parrocchia di Lomianki, dove ogni giorno continuiamo coi volontari a distribuire generi di prima necessità. Permettetemi di ringraziare molti di voi per le generose offerte che ci avete fatto avere, grazie alle quali possiamo quotidianamente comprare e nuovamente riempire gli scaffali del centro di aiuto della parrocchia, che rapidamente si svuotano.
Ringraziamo anche i volontari che da diverse parti del mondo hanno scelto di vivere nella nostra casa per aiutare in diversi modi, tra questi ricordiamo Clara un infermiera di Torino, Kessie una dottoressa del Sud Africa e Adriano un volontario di origine italiana che abita in Canada.
Se la situazione in Polonia si può definire in questo momento di gestione, lo stesso non si può dire nella vicina Ucraina, dove purtroppo come ben sapete il conflitto continua con una violenza raccapricciante. Le notizie che ascoltiamo dai media e ancor più le storie dei testimoni che incontriamo sono molto tristi. Per questo motivo stiamo sempre più organizzando i nostri sforzi non solo qui sul posto ma anche inviando aiuti di vario genere in Ucraina soprattutto nelle zone occupate, escluse da ogni rifornimento.
Sono già 4 i trasporti partiti, (e per grazia arrivati!) nell’est del paese come nella zona di Charkow dove proseguono i combattimenti. In quei luoghi ogni genere di aiuti è visto come una manna dal cielo, perché il prolungarsi del conflitto ha ridotto ogni scorta nei magazzini. Un frate francescano mi ha detto che in quella regione dove abita, per rifornire di benzina la propria auto ha dovuto ricorrere, con l’aiuto di un amico, a un treno abbandonato che aveva ancora del carburante nel serbatoio. I benzinai o sono esauriti i sono stati distrutti.
In questi giorni stiamo organizzando altre spedizioni nella regione di Zaporoze esattamente a Energodar dove si trova la centrale atomica più grande di Europa. La città è stata occupata. Questa estate, se le condizioni lo permetteranno, prevedo recarmi in Ucraina.
In questo momento è difficile fare delle previsioni: la situazione è ancora molto confusa e purtroppo non si vedono ancora spiragli per un cessate il fuoco. Una delle poche cose di cui siamo sicuri è che la guerra purtroppo continuerà a lungo. Oltre a questo una cosa che vediamo bene è il rischio che una volta terminata la guerra questa stessa continui nei cuori di molte persone che hanno subito violenza e soprusi.
Per questo continuiamo a pregare, chiediamo a Dio il dono della pace, contribuiamo a costruire pace attorno a noi. Un saluto a tutti.
p. Luca Bovio (6 maggio 2022)