Messico, visita canonica del Padre Generale

Celebrazione della domenica delle palme a Villas Andalucía Celebrazione della domenica delle palme a Villas Andalucía Foto Paolo Fedrigoni
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La tavolozza di colori del cielo messicano, il volume delle sue nuvole e la sua natura spettacolare sono stati brillantemente fotografati da Gabriel Figueroa in film come “Flor Silvestre” e “María Candelaria”. Io spesso rimango estasiato nel contemplare questa bellezza: è lei che mi conduce a Dio e mi riporta sulla terra: una terra piena di contrasti ma anche ricca nella sua economia  (quindicesima al mondo, subito dopo la Spagna) e biodiversità (quarta al mondo, dopo il Brasile, la Colombia e l’Indonesia).

Io sono sbarcato in Messico solo due anni fa e questi due anni sono stati quelli della pandemia sanitaria, economica ed ecologica. Allora eravamo a metà cammino nel governo di Andrés Manuel López Obrador che era giunto alla presidenza con l’ambizione di essere artefice della quarta trasformazione (le altre tre nella storia di questo paese sono state l'indipendenza nel 1824; la riforma nel 1857 e la rivoluzione nel 1917). Oggi possiamo sinceramente dire che, per non aver imparato a dialogare, la quarta grande trasformazione resterà diluita in poche riforme. Davvero un peccato e un'altra occasione persa per questo popolo meraviglioso.

Quando giunsi in Messico avevo un'immagine molto parziale della realtà: sapevo solo di sparatorie, insicurezza, traffico di droga, cartelli, crimine organizzato, femminicidio ed effetti collaterali. Tutto questo è vero, ma è solo una parte della realtà. Ho scoperto famiglie molto accoglienti, un Messico festoso, felice e amichevole. Un giorno ho sentito da qualcuno una bellissima definizione del paese: “il Messico è una domenica eterna”. Siamo in un paese esuberante, pieno di religiosità popolare, dove il rosario batte di gran lunga l'Eucaristia; la Guadalupana chiunque le stia davanti e i santi sono altrettanto importanti che Nostro Signore Gesù Cristo.

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Visita alla famiglia di Laici IMC del Venezuela Ginette y Wilmer

In questi giorni, Padre Stefano, Superiore Generale dei Missionari della Consolata, ha visitato le nostre due comunità che distano mille cinquecento chilometri l'una dall'altra: San Antonio Juanacaxtle (alla periferia di Guadalajara, la terza città del paese) e Tuxtla Gutiérrez (capitale dello Stato del Chiapas). Era accompagnato da padre Paolo Fedrigoni nostro superiore delegato.

Questa visita è stata un tempo di grazia, di comunione con l'Istituto e di discernimento comunitario per cercare le opzioni ad gentes che come Istituto dobbiamo fare in questo momento storico. 

Una parte importante di ogni Vista Canonica sono i dialoghi personali per vedere ciò che ognuno di noi sta vivendo: sono stati momenti di sincerità nei quali si è potuto prendere il polso della nostra spiritualità, fraternità, servizio missionario e impegno nella storia.

L'arcivescovo della diocesi ha affidato ai Missionari della Consolata la cura della zona pastorale di Villas Andalucía e El Faro. La prima ha circa ottomila case, cioè più di 32.000 abitanti, e la seconda circa mille case. Sono zone pastorali che esistono da meno di nove anni, popolate da famiglie provenienti da tutto lo stato di Jalisco e da altri stati messicani come Michoacán, Nayarit, Guanajuato, Oaxaca e Veracruz. Si tratta di famiglie umili e laboriose nelle quali la droga e l'alcol sono molto presenti e dove i maltrattamenti e gli abusi domestici sono all'ordine del giorno. Noi abbiamo messo in pratica una metodologia missionaria che ha fatto parte della nostra storia: visitare le famiglie e così accompagnare queste periferie esistenziali. La pandemia di Covid19 è stata particolarmente drammatica da queste parti: a causa della precarietà del lavoro imposta da questa situazione molte famiglie si sono impoverite ulteriormente.

Padre Stefano e Paolo ci hanno invitati a una maggiore riflessione comunitaria con speciale enfasi sulle proposte dell'Istituto in occasione del Biennio della Persona; un approfondimento dell'identità della nostra casa apostolica di formazione e una maggiore spinta nell'Animazione Missionaria e vocazionale della chiesa locale ricordando anche che Jalisco è lo stato con più vocazioni sacerdotali di tutto il paese. Hanno avuto occasione di visitare il seminario filosofico con i due giovani in formazione e la casa di Ginette e Wilmer, Missionari Laici della Consolata del Venezuela che sono con noi fin dal 2009, anno in vui è cominciata la nostra presenza in questo paese, e che ora collaborano con noi nell'animazione missionaria e vocazionale. 

Non è mancata la visita al Cardinale José Francisco Robles Ortega al quale abbiamo chiesto il permesso di rimanere in modo definitivo nella sua archidiocesi ringraziando per mezzo suo tutta la chiesa messicana che ci ha accolto e ha riconosciuto il cammino di questi tredici anni.

L’incontro con la comunità di Tuxtla Gutiérrez è stata on line nella quale hanno partecipato anche Padre Luis Jimenez dalla Spagna e Padre Jaime Patias da Roma. In questo incontro è stato presentato il documento di discernimento del Gruppo Messico per una terza apertura nel paese, in risposta al clamore dei popoli indigeni e dei migranti. È stato uno scambio nello Spirito, senza aggrapparsi a opzioni preconcette, ma in un clima fraterno di ricerca della volontà di Dio secondo il nostro carisma e rispettando l'idea originale che l'Istituto ha avuto quando è arrivato in queste terre: Animazione Missionaria e Vocazionale.

Nella Domenica delle palme abbiamo poi celebrato l’eucaristia con le famiglie che sono più vicine a casa nostra e che ci conoscono da quando siamo arrivati in Messico. È stata una semplice riunione: padre Stefano ha parlato della realtà dei Missionari della Consolata in altri continenti e contesti culturali dove ci sono poche persone che conoscono Gesù Cristo e ha avuto la possibilità di prendere contatto con famiglie che amano molto la nostra comunità missionaria.

Chiediamo al Dio della Consolazione di continuare a guidare i nostri passi in questo contesto di periferie esistenziali, liberi e disponibili per l'Animazione Missionaria e Vocazionale a partire dalla vicinanza ai popoli indigeni e agli immigrati.

* Ramón Lázaro Esnaola, IMC, missionario spagnolo a San Antonio Juanacaxtle, Messico.

Last modified on Monday, 16 May 2022 14:24

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