Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio

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Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote staccandogli un orecchio.

Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?». In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti». (Mt. 26, 51-56)

RIFLETTI

A dire il vero non siamo molto abituati a legare il termine PACE a concetti dinamici. Raramente sentiamo dire: “Quell’uomo si affatica in pace”, “lotta in pace”, “strappa la vita coi denti in pace”... Più consuete, nel nostro linguaggio, sono invece le espressioni: “Sta seduto in pace”, “sta leggendo in pace”, “medita in pace” e, ovviamente, “riposa in pace”. La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia da camera che lo zaino del viandante. Più il comfort del salotto che i pericoli della strada. Più il caminetto che l’officina brulicante di problemi. Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli. Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione di sindacato. Più il mistero della notte che i rumori del meriggio. Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale “vita pacifica”. Sì, la pace prima che traguardo, è cammino. E, per giunta, cammino in salita. Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi, i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste. Se è così, occorrono attese pazienti. E sarà beato, perché operatore di pace, non chi pretende di trovarsi all’arrivo senza essere mai partito, ma chi parte. Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista, anche se mai – su questa terra s’intende – pienamente raggiunta. (Don Tonino Bello)

DOMANDE

La lotta per la pace passa per un fattivo impegno per la giustizia e per la capacità di tessere relazioni riconciliate. Nel tuo piccolo sei mai riuscito a realizzare qualcosa che abbia prodotto effetti di pace?

Di fronte al dramma divenuto quasi quotidiano degli sbarchi di disperati che fuggono dalle tragedie di miserie e dalle atrocità di guerre, quali sono gli atteggiamenti che provi?

PREGA

Il nostro Dio che è nei cieli, il Signore della pace avrà compassione e misericordia di noi e di tutti i figli della terra, che implorano la sua misericordia, la sua pietà, domandando la pace, perseguendo la pace. Il nostro Dio che è nel cielo, dia a noi la forza di agire, di operare e di vivere fino a che si manifesti su di noi lo spirito dall'alto; e il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Effetto della giustizia sarà la pace e frutto del diritto una perenne sicurezza. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri. E così, o Signore nostro Dio e Dio dei nostri padri, porta a compimento per noi e per tutto il mondo la promessa che ci facesti attraverso il profeta Michea … O Signore che sei nei cieli, dona pace alla terra, dona benessere al mondo, dona tranquillità nelle nostre case. E diciamo Amen! (Preghiera degli Ebrei - Pax Christi)

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