III domenica di Avvento. Anno C. Che cosa dobbiamo fare?

Pubblicato in Domenica Missionaria
Vota questo articolo
(6 Voti)

06domingomissionero 968429

Sof 3, 14-18;
Is 12,2-6;
Fil 4, 4-7;
Lc 3,10-18.

La venuta del Messia deve essere motivo di molta gioia, ma anche di molto impegno. Mentre la prima e la seconda Lettura ci propongono il tema della gioia dell’incontro con il Messia, nel Vangelo di Luca, Giovanni Battista risponde alla domanda che cosa dobbiamo fare affinché l’incontro con il Messia sia un incontro gioioso, porti davvero “la gioia del Vangelo”.

Giovanni risponde proponendo l’esercizio della carità, della giustizia e della rettitudine nell’adempimento del nostro dovere.

Rallegrati e grida di gioia

Nella prima lettura, il profeta Sofonia, descrive la situazione di un piccolo gruppo di poveri e di fedeli che si sono convertiti, allontanandosi dall’idolatria, dalla superbia, dall’orgoglio e dall’autosufficienza, abbandonandosi all’amore misericordioso di Dio, alle sue disposizioni e volontà. Sofonia si rivolge dunque a questo resto d’Israele, agli anawîm i poveri del Signore, coloro che non si affidano alle proprie forze, ma pongono la loro fiducia in Dio. È a questi poveri del Signore che il profeta rivolge un invito insistente alla gioia: “rallegrati, grida di gioia, esulta e acclama con tutto il cuore ”.

Motivo di gioia è che Dio abita in mezzo al suo popolo, combatte a suo favore. E’ una gioia di salvezza, non una qualsiasi gioia, è la gioia di chi si è allontanato dall’idolatria, dalla superbia, dall’orgoglio e dall’autosufficienza per aprirsi a Dio accogliendo il suo progetto nella propria vita e andando verso gli altri. Possiamo dire che il vero motivo della nostra gioia e felicità è il fatto di sentirsi amati, perdonati e accolti da Dio.

Il profeta sottolinea nel contempo che questa gioia è reciproca: Dio anche gioirà per il suo popolo con il quale mantiene una buona relazione, finalmente un Dio che è felice per noi e con noi. Il profeta sottolinea tutto ciò con tre verbi: esulterà di gioia per te, ti rinnoverà con il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia come nei giorni di festa. Il Signore stesso è felice perché sarà lui stesso a rinnovarci con il suo amore. Se l’amore è vita, Dio ci rinnova con la sua stessa vita che è Gesù. La venuta di Gesù, in mezzo a noi, rinnoverà la nostra vita e il nostro amore.

Che cosa dobbiamo fare?

Il testo evangelico è la continuazione del brano della seconda domenica che parlava della predicazione di Giovanni Battista. Infatti, Luca afferma all'inizio che “Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Giovanni Battista stava preparando il popolo per l'imminente venuta del Messia, con tale predicazione, fa breccia nel cuore dei suoi uditori. Luca riporta per ben tre volte la stessa domanda “cosa dobbiamo fare” posta da tre tipi di persone e realtà diverse. Si deve notare come la domanda che fare? Sia cara a Luca e mostri come la gioia del Vangelo debba diventare vita concreta e si traduca in una fattibile e reale condotta di vita. Infatti, i primi convertiti, dopo la Pentecoste, chiedono a Pietro “che cosa dobbiamo fare, fratelli?” Anche Paolo dopo l’incontro con il Risorto, aveva chiesto: “che devo fare, Signore?”.

Giovanni, nella sua predicazione, invita il popolo a tornare alla santità attraverso la metanoia, il cambiamento di comportamento, una conversione di vita. Questa proposta di conversione innesca nelle coscienze degli ascoltatori l'ardente desiderio di un modo nuovo e concreto di agire e di amare secondo l'azione stessa di Dio. Che cosa dobbiamo fare? La domanda su “che cosa fare” è esistenziale e concreta. Giovanni, rispondendo alla folla, ai pubblicani e ai soldati, elenca azioni molto umane e concrete che devono essere fatte: carità, giustizia e la rettitudine nell’adempimento del dovere.

Le folle per prime pongono la domanda, il Battista esorta a vivere la solidarietà con i più poveri, non nella forma della comunione dei beni, ma come un invito a rinunciare al superfluo e consegnarlo ai più bisognosi. Gesù dice: “chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”. Per Giovanni, come in tutta la tradizione biblica, i beni della terra sono a disposizione di tutti e sono per il benessere di tutti e dunque si devono con-dividere.

Il secondo gruppo sono i cosiddetti pubblicani, esattori delle tasse per l'Impero Romano, assai disprezzati dal popolo perché molti i corrotti. A questi Giovanni propone di “non esigere nulla di più di quanto vi è stato fissato” cioè il rispetto, l'esercizio della giustizia, devono chiedere ciò che è giusto senza arricchirsi ingannando gli altri.
Infine, sono i soldati a chiedere “e noi, che cosa dobbiamo fare?”. A loro Giovanni dice di non approfittare della loro situazione per maltrattare gli altri, di evitare ogni abuso e non cadere nella seduzione della cupidigia e della violenza.

Giovanni Battista non impone cose straordinarie, ma l'esercizio della carità, della giustizia e della rettitudine nell'adempimento del proprio dovere: l'impegno per le cose reali e quotidiane. Giovanni non chiede di rinunciare alle proprie professioni o classi sociali, ma di vivere onestamente in modo nuovo, perché con cuore e mente illuminati dalla luce del Vangelo. Questo è ciò che chiede anche a noi: la conversione passa anche attraverso quei piccoli gesti quotidiani, che possono assurgere a valore salvifico.
Il discepolo missionario è consapevole che occorre convertirsi, bisogna cambiare direzione di marcia e intraprendere la strada della giustizia, della solidarietà, della sobrietà e dell’onestà che sono, come ha detto Papa Francesco, i valori imprescindibili di una esistenza pienamente umana e autenticamente cristiana. La conversione è la sintesi del messaggio del Battista.

Realizziamo un piccolo presepe memoria di tutti i natali che si sono succeduti nella storia. È bene tornar bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino. (Charles Dickens). Proseguiamo insieme il cammino dell’Avvento

Gli ultimi articoli

Non di solo pane

26-09-2023 Preghiera missionaria

Non di solo pane

LEGGI Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e...

Leggi tutto

Tutti ci abbeveriamo all'acqua di Dio

26-09-2023 Notizie

Tutti ci abbeveriamo all'acqua di Dio

Circa cinquanta membri delle Direzioni generali di otto Istituti maschili e femminili esclusivamente missionari fondati in Italia –Missionari della Consolata...

Leggi tutto

Ricordando il 150 anniversario dell'ordi…

23-09-2023 I Nostri Missionari Dicono

Ricordando il 150 anniversario dell'ordinazione del beato Giuseppe Allamano

Giuseppe Allamano è troppo giovane per poter essere ordinato sacerdote assieme ai suoi compagni di corso il giorno 6 giugno:...

Leggi tutto

Superare la frontiera

23-09-2023 Missione Oggi

Superare la frontiera

La mappa dei regni Il pianeta Terra sembra essere pieno di confini, alcuni naturali e la maggior parte frutto dell'organizzazione o...

Leggi tutto

Non facciamo naufragare la speranza

23-09-2023 Missione Oggi

Non facciamo naufragare la speranza

Dal discorso pronunciato nel viaggio apostolico a Marsiglia durante il momento di raccoglimento con i leader religiosi nei pressi del...

Leggi tutto

Si ritorna in patria come pastori

22-09-2023 Notizie

Si ritorna in patria come pastori

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Maputo (Mozambico) il Rev. P. Osório Citora Afonso, Missionario della Consolata...

Leggi tutto

Domenica della XXV settimana del Tempo o…

20-09-2023 Domenica Missionaria

Domenica della XXV settimana del Tempo ordinario (Anno A). La logica del Regno

Is 55,6-9.Sal 144;Fil 1,20-24.27;Mt 20,1-16. La logica del Regno La parabola che ascoltiamo oggi, narrata quando Gesù è ormai prossimo alla sua...

Leggi tutto

Liberi di scegliere se migrare o restare

20-09-2023 Notizie

Liberi di scegliere se migrare o restare

Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale del migrante. 24 settembre 2023 I flussi migratori dei nostri giorni sono espressione di...

Leggi tutto

Una vita, anzi due, per la missione

20-09-2023 I Nostri Missionari Dicono

Una vita, anzi due, per la missione

Nel nostro bel municipio di La Ceja (Antioquia, Colombia) gli sposi Alessando Narváez e Margherita Aguirre hanno dato alla chiesa...

Leggi tutto

Articoli correlati

onlus

onlus