Sud Africa. Breve scorcio su 50 anni di presenza

Comunità dei Missionari della Consolata in una fotografia recente. Comunità dei Missionari della Consolata in una fotografia recente. Archivio IMC
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Nella storia della presenza dei Missionari della Consolata in Sud africa c'è da annoverare la presenza di 89 missionari, provenienti dal Kenya, che arrivarono in Sud africa nel 1940 come prigionieri di guerra italiani. Furono trattenuti a Koffiefontein per tre anni. Poi nel 1948 alcuni furono inviati dall'Italia all'Università di Città del Capo per convalidare i loro titoli, secondo il sistema britannico, prima di raggiungere il Kenya e la Tanzania come insegnanti.

Ma é solo alla fine degli anni '60 che il Consiglio Generale accettò la richiesta di iniziare una presenza missionaria nell'allora Prefettura di Volksrust (oggi Diocesi di Dundee). I padri Jack Viscardi e John Bertè furono i primi a raggiungere questo territorio il 10 marzo del 1971. La prima missione fu Piet Retief e per 24 anni hanno evangelizzato in diversi luoghi, nel territorio oggi noto come Diocesi di Dundee.

Il carisma

I Missionari della Consolata, ovunque vadano, sono chiamati ad annunciare Gesù, consolazione del mondo, attraverso Maria, soprattutto dove la gente non lo conosce. Poi formano comunità cristiane, le incoraggiano a diventare autosufficienti e ad essere una chiesa ministeriale e missionaria rafforzata nell'unità dall'Eucaristia, con l'impegno di ascoltare e diffondere il Vangelo ovunque. I Missionari della Consolata contribuiscono quindi alla formazione cristiana di dirigenti e catechisti e al benessere generale di ogni persona e con tutti promuovono la cura delle famiglie, degli orfani, dei vulnerabili, dei rifugiati, degli anziani e dei malati che sono segni di Gesù che consola l'umanità.
Anche se presenti nel paese da anni, non ci sono ancora Missionari della Consolata sudafricani perché l'obiettivo iniziale era lo sviluppo della chiesa locale per mezzo della promozione del clero locale. Speriamo e preghiamo che alcuni accettino la chiamata di Dio per essere inviati dal Sudafrica come missionari in tutto il mondo.

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La comunità dei Missionari della Consolata presenti in Sudafrica nel 1977

Le sei tappe della nostra presenza in Sudafrica

Padre Giovanni Bertè, l’aveva detto in una intervista rilasciata alla nostra rivista "Saniboni" nel 1996 in occasione del venticinquesimo anniversario della nostra presenza nel paese, diceva che si potevano distinguere quattro tappe nell'evangelizzazione di questo territorio oggi chiamato diocesi di Dundee.

PRIMA TAPPA, ai tempi della Prefettura di Volksrust, guidata dal Vicario Marius Banks. I Missionari della Consolata erano inizialmente a Piet Retief, ma poi si espansero gradualmente e andarono a Ermelo (Damesfontein), Evander, Secunda, Embalenhle, Kriel, Standerton e Bethal. Un importante atto di consolazione fu quello di diventare ponte tra i mozambicani che lavoravano nelle miniere del Transvaal e le loro famiglie che vivevano in Mozambico. Questo fu possibile perché i Missionari della Consolata erano presenti anche in Mozambico.

SECONDA TAPPA al momento della creazione della diocesi di Dundee (anni '80). I missionari andarono nelle zone rurali di Pongola e Pomeroy. Con queste nuove presenze si voleva sottolineare la presenza della consolazione con i più poveri. Nello stesso periodo assistevano anche il vescovo nella parrocchia di Dundee.

TERZA TAPPA. Nel 1991 i Missionari della Consolata, incoraggiati da Mons. Michael Pascal Rowland, andarono a Newcastle e nelle sue città periferiche. Le energie spese nel Centro Pastorale di Damesfontein per la formazione di Leader e Catechisti, cominciarono ad essere utilizzate a beneficio del popoloso Decanato di Newcastle. Ma presto i segni dei tempi chiamarono i missionari a concentrarsi su progetti, laboratori e ritiri per consolare coloro che erano stati colpiti e infettati dall'Hiv/Aids.

QUARTA TAPPA. A partire dal 20 giugno 1995. In quell'occasione fu iniziata una presenza missionaria a Waverley e Mamelodi-West (Pretoria) e uno degli obiettivi era quello di rafforzare la consapevolezza della responsabilità missionaria della chiesa locale accogliendo e formando giovani per diventare Missionari della Consolata dal Sud africa al mondo. Dopo aver servito per molti anni nelle zone rurali a partire dai primi anni novanta, consapevoli del fenomeno dell'urbanizzazione, i Missionari della Consolata si sono fatti presenti in diverse township, inizialmente nella diocesi di Dundee e successivamente nell’archidiocesi di Johannesburg (Daveyton, 2004).
Anche diversi giovani sono stati accompagnati nel discernimento vocazionale, le comunità parrocchiali hanno pregato per le vocazioni e nella diocesi di Dundee e nel decanato orientale di Pretoria abbiamo partecipato all'equipe Vocazionale diocesana.

P. Giovanni Bertè, non ha menzionato altri possibili stadi, perché è morto il 5 gennaio 2005. Ma lo possiamo fare noi ricordando una quinta tappa nata dall'intuizione dell'allora Consigliere Generale dei Missionari della Consolata per l'Africa, P. Matthew Ouma, che ha deciso nel 2008 di aprire il Seminario Teologico interculturale, a Merrivale (KwaZulu-Natal), e un anno dopo è stata aperta anche la parrocchia di Woodlands San Martino De Porres, nell'Arcidiocesi di Durban. Il seminario è composto da missionari della Consolata in formazione provenienti da diversi paesi del continente africano, ma nessuno ancora dal Sud africa.

Potremmo poi forse anche individuare una 6 tappa iniziata nel 2016 con l'apertura di una missione nel piccolo Regno dell'Eswatini, dove il Missionario argentino della Consolata, José Luis Ponce de León, è stato nominato vescovo dell'unica diocesi del paese, quella di Manzini.

Sicuramente il consolatore misericordioso Nostro Signore Gesù Cristo, per intercessione dei Beati Giuseppe Allamano, e le nostre consorelle Irene Stefani e Leonella Sgorbati riverserà la sua grazia sul popolo del Sudafrica, per diventare attenti alla Parola di Dio e diffondere il Vangelo nel mondo, mentre stiamo vivendo una nuova primavera di Pentecoste.

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