Letture:
Dn. 7,13-14;
Sal. 92;
Ap. 1,5-8;
Gv. 18,33-37; Cristo Re dell’universo. “Il mio regno non è di questo mondo…. Tu lo dici: Io sono re. Per questo io sono nato e per questo io sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità …”
Canto al Vangelo:
Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il suo regno che viene.
Siamo al termine di questo anno liturgico “B” con il Vangelo di Marco. La prossima domenica è la Prima di Avvento dell’ANNO “C”.
Oggi, festa di Cristo Re, troviamo un testo di Giovanni che ci parla delle ultime ore di Gesù e precisamente l'incontro tra Gesù e Pilato nel pretorio.
Il testo può essere diviso in tre parti.
1. Pilato vuole capire se Gesù sia veramente il re dei giudei, ossia quel capobanda rivoluzionario che gli hanno detto possa essere pericoloso per la nazione. Gesù fa comprendere a Pilato che il suo regnare è solo sul piano religioso. La sua regalità non è di questo mondo, anche se si esercita in esso ma si attuerà solo dopo la morte, nel regno dei viventi in eterno.
2. Pilato vuole ancora sapere se è re ma non tanto dei giudei, ma di tutti gli uomini, e Gesù dice che è proprio re, venuto per rendere testimonianza alla verità. Gesù è venuto in questo mondo per attestare ciò che ha visto dal Padre. Il Figlio propone a tutti gli uomini il dono della comunione tra il Padre e il Figlio = la verità.
3. Pilato chiede: “Cos’è la verità”? Gesù risponde: “Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce.
Il credente non solo è chiamato ad ascoltare, ma ad impegnarsi nella fede. Solo ascoltando Gesù, l'uomo può accedere alla verità, perché Gesù rende testimonianza a Dio stesso.
Si possono fare alcune considerazioni per rendere attuale il testo.
1) Gesù ci fa capire che il vero regnare è servire le persone.
Ci sono due forme di servizio: fare qualcosa a livello pratico. Tuttavia, il primo grande servizio è porsi in ascolto delle reali esigenze delle persone, come Gesù ha fatto. Esiste un servizio pratico, ma anche un servizio "culturale", spirituale dell’anima, fatto di attenzione globale alla persona.
2) Sulla croce Gesù si dichiara re, servitore, cioè ci fa capire che proprio nel dono della vita è re.
Detto in altri termini, solo donando la nostra vita tutti i giorni, nei nostri campi di lavoro e di fatica, possiamo comprendere chi siamo. Gesù muore come ha vissuto, in assoluta fedeltà al progetto del Padre e nel dono costante di sé agli altri e a Dio.
3) Oggi tante persone, soprattutto giovani, sono alla ricerca della verità e la cercano in varie realtà.
Questo testo ci richiama come solo in Gesù scopriamo Colui che è la Verità, la Via e la Vita.
La Verità è diventata una persona. Ogni volta che prego Gesù incontro la Verità, cioè metto in secondo piano tutte le certezze terrene, per Colui che solo mi fa capire chi sono. Per questo, il cristiano non assolutizza le cose, perché sa che la Verità è legata alla persona di Gesù.
4) Gesù non si prostra a nessun potente della terra.
È libero, è autentico, è se stesso sempre, non striscia in cerca di potere, ma gode della sua dignità di persona fedele ad un progetto di vita che viene dal Padre e lo lega al servizio dei fratelli.
5) Il Timor di Dio è un dono dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto nella Cresima. Cristo è Re Infinito, una Personalità infinita che dobbiamo ammirare con tremore, obbedire con rispetto ed amare con tenerezza. Gesù è l’amico nella mia vita spirituale, ma anche il mio Dio, il mio Giudice, colui che rimunererà la mia attività.
5) La Madonna, Mamma del Re, è la Regina. Se il timor di Dio ci rende titubanti ad avvicinarci al Re, possiamo sempre andare a Lui per mezzo di Maria, che è anche Madre nostra.