La ricerca della pace e della riconciliazione nei Paesi in cui regnano la guerra e i conflitti è stato uno dei programmi che hanno caratterizzato il pontificato di Papa Francesco.
Il Papa ha promosso il dialogo e la giustizia sociale come strumenti per costruire un mondo migliore e più pacifico. Per Francesco solo il dialogo ci permette di avvicinarci e comprendere gli altri, cercando un terreno comune per costruire la pace. E sempre legata al dialogo, quasi fosse l'altra faccia della stessa medaglia, era la giustizia sociale: senza di essa, la pace è sempre minacciata.
Per tutti questi motivi, si può affermare con certezza che Papa Francesco è stato un missionario della pace e della riconciliazione tra i popoli. Dove prevalevano guerre e conflitti interni, egli cercava instancabilmente le vie per trovare una pace duratura.
Di seguito vorrei ricordare alcuni eventi del pontificato di Papa Francesco a favore della pace e della riconciliazione dei popoli:
Visita nella Repubblica Centrafricana
Il 29-30 novembre 2015, Papa Francesco ha visitato la Repubblica Centrafricana, il terzo paese africano che ha visitato dopo il Kenya e l'Uganda. La Repubblica Centrafricana era stata insanguinata da una guerra civile durata diversi anni e quando il Papa vi è arrivato il paese era ancora in guerra aperta, anche se il conflitto è cessato durante i giorni della sua visita.
Alla cerimonia di apertura della Porta Santa nella Cattedrale di Bangui, anticipando l'Anno Santo della Misericordia, il Pontefice ha chiesto di deporre le armi e ha invitato le parti in causa ad armarsi di giustizia, amore e misericordia. Lo stesso ha fatto nella moschea della stessa città dove ha incontrato la comunità musulmana e altre confessioni religiose per promuovere il dialogo a favore della pace. Fino ad oggi la sua visita ha creato concrete speranze di pace e riconciliazione per la Repubblica Centrafricana.
Viaggio apostolico in Colombia
Due anni dopo, fra il sei e l’undici settembre 2017, Papa Francesco ha visitato anche la Colombia per promuovere la pace e la riconciliazione. Il motto della sua visita apostolica era: “Facciamo il primo passo”. In occasione del grande incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale tenutosi nella città di Villavicencio, il Santo Padre ha sottolineato l'importanza di un processo di pace, perdono e riconciliazione per l'intero popolo colombiano. Alla presenza delle vittime del conflitto armato e dell'immagine del Cristo mutilato di Bojayá (Chocó), ha invitato il popolo di Dio e soprattutto le vittime del conflitto a trasformare il loro dolore in una fonte di vita e di speranza grazie alla forza del perdono e alla grandezza dell'amore che Gesù Cristo insegna sempre ai suoi discepoli.
Visita nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan
Tra il 31 gennaio e il 5 febbraio 2023, Papa Francesco ha visitato la Repubblica Democratica del Congo e il Sud Sudan, che sarebbero poi stati gli ultimi paesi africani che avrebbe raggiunto. Il motto del viaggio è stato “Tutti riconciliati in Cristo” e il motivo, come sempre, quello di promuovere la pace e la giustizia sociale in questi due paesi tormentati da conflitti armati interni che hanno prodotto violenze dilaganti e migliaia di sfollati.
Nell'incontro con le vittime del conflitto, Papa Francesco ha detto: “Siamo chiamati a essere missionari di pace. La pace è una decisione: è fare spazio nel nostro cuore a tutti; è credere che le differenze etniche, regionali, sociali, religiose e culturali vengono dopo e non sono ostacoli; è ricordare che gli altri sono fratelli e sorelle, membri della stessa comunità umana e che ognuno è destinatario della pace che Gesù ha portato nel mondo. I cristiani sono chiamati a collaborare con tutti, a rompere il ciclo della violenza, a smantellare le trame dell'odio” (Omelia di Papa Francesco nella Repubblica Democratica del Congo).
Anche in Sud Sudan, nell'incontro con gli sfollati, il Papa ha chiamato i suoi cittadini a un cammino di pace. Nel suo discorso ha detto: “Rinnovo, con tutte le mie forze, l'appello più urgente per la cessazione di ogni conflitto e la seria ripresa del processo di pace, affinché l'aggressione possa finire e la gente possa tornare a una vita dignitosa. Solo con la pace, la stabilità e la giustizia ci può essere sviluppo e reintegrazione sociale”. È importante ricordare che, prima della sua visita, in aprile 2019, il Papa aveva invitato a Roma il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir Mayardit, e il suo vicepresidente, Riek Machar, due leader da tempo in rivalità tra loro. In un gesto di estrema umiltà ha baciato i piedi di entrambi per invitarli al dialogo e alla pace per il bene dell'intera nazione.
La sua costante preoccupazione per il conflitto tra Russia e Ucraina
Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina, il 24 febbraio 2022, Papa Francesco ha immediatamente levato la sua voce contro quella guerra e ha costantemente invitato i presidenti di entrambi i Paesi ad abbracciare la via del dialogo. Per la pace tra i due Paesi, il 25 marzo 2022, Papa Francesco ha consacrato la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria, in un atto storico che è stato ripetuto nel Santuario di Fatima (Portogallo) e a cui si sono uniti numerosi vescovi di diverse Chiese locali dei cinque continenti. Ha inoltre nominato il cardinale Mateo Zuppi suo inviato speciale per la pace in Ucraina e Russia con la missione di cercare modi per facilitare la fine della guerra tra i due Paesi e la pacificazione dei loro territori.
La ricerca incessante della pace e della riconciliazione tra Israele e Palestina
Dallo scoppio della guerra tra Israele e il gruppo armato palestinese Hamas, il 7 ottobre 2023, Papa Francesco si è espresso contro la decennale guerra che insanguina i due popoli. Francesco non ha mai taciuto la violenza di questo conflitto armato e chiamava quotidianamente padre Gabriele Romanelli, parroco della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, per esprimere la sua vicinanza e il suo sostegno alla comunità cristiana. Queste telefonate erano un segno della sua preoccupazione e della sua solidarietà con i cristiani e le innumerevoli vittime civili della popolazione di Gaza.
La comunità congolese in Italia marcha per la pace e ringrazia Papa Francesco. Roma, febbraio 2028. Foto: Jaime C. Patias
Conclusione
Papa Francesco è stato senza dubbio un missionario di pace e riconciliazione.
Si è recato in alcuni Paesi dove imperversavano conflitti armati e si è schierato a favore dei poveri e dei vulnerabili della società, che sono sempre i più colpiti dalle guerre.
Ha ricordato al mondo che siamo tutti perdenti quando c'è guerra e violenza e che solo il dialogo è uno strumento credibile per raggiungere la pace, la riconciliazione e la giustizia sociale tra i popoli.
* Padre Lawrence Ssimbwa, IMC, parroco di San Martin de Porres a Buenaventura, Colombia.