L'interesse di San Giuseppe Allamano per la missione

Beata Leonella Sgorbati, San Giuseppe Allamano e Beata Irine Stefani Beata Leonella Sgorbati, San Giuseppe Allamano e Beata Irine Stefani Foto: Jaime C. Patias

Il nostro fondatore, San Giuseppe Allamano, aveva un interesse speciale e concreto per le missioni. Padre Lorenzo Sales nota, infatti, che c'era un elenco di preghiere che mostrava il suo interessamento per le missioni.

In questo periodo di Quaresima, in cui siamo chiamati a essere pellegrini di speranza nel mondo, è necessario chiedere al Signore di renderci strumenti di speranza nelle missioni. Forse sarebbe importante conoscere le modalità concrete con cui il nostro Fondatore manifestava il suo interesse per le missioni, così che possiamo anche noi sviluppare lo stesso zelo missionario.

Sebbene ci siano molte indicazioni che mostrano la premurosa attenzione del nostro Fondatore per la missione, alcune spiccano in modo speciale. Innanzitutto, sono risaputi gli sforzi di Giuseppe Allamano nel 1912, insieme ad altri superiori degli istituti missionari in Italia, per presentare una petizione a Papa Pio X affinché istituisse una giornata missionaria e scrivesse un'enciclica sulle missioni. Questo è un segno inconfondibile del suo impegno per le missioni.

In secondo luogo, non possiamo dimenticare che durante la sua vita, il periodico "La Consolata" divenne un portavoce molto apprezzato dell'idea missionaria. Voleva che ogni pubblicazione fosse ben fatta e, per questo, voleva sempre leggerla prima che andasse in stampa.

E in terzo luogo, il nostro Fondatore fu tra i primi a diffondere cartoline illustrate delle missioni, proprio come fu tra coloro che iniziarono a diffondere l'idea missionaria nella chiesa attraverso incontro con conferenze missionarie con proiezioni di fotografie e immagini dalle missioni.

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Mons. Peter Makau, IMC, vescovo di Isiolo in Kenya, celebra la Santa Messa in una comunità. Foto: Francisco Martínez

L'amore per le missioni l’Allamano riuscì a trasmetterlo nella vita spirituale. Secondo Lorenzo Sales, ad esempio, il nostro Fondatore inserì nel libro di preghiere dell'Istituto la preghiera per l'opera della propagazione della fede e l'Ave Maria per la Santa Infanzia. In secondo luogo, inserì anche la preghiera di san Francesco per le missioni, da recitare quotidianamente. In terzo luogo, per evidenziare l'idea di evangelizzazione, nella preghiera "Ti adoro", alle parole "Ti offro tutte le azioni del giorno per la maggior gloria", l'Allamano aggiunse "e per le conversioni dei non-cristiani".

In quarto luogo, durante la recita del breviario, pose come intenzione dell'ora delle Lodi la conversione dei non-cristiani. In quinto luogo, tra le Messe votive libere, l'Allamano esortò i missionari e i seminaristi a scegliere almeno di tanto in tanto la Messa per la propagazione della fede. Inoltre, il Fondatore stabilì che in tutte le case dell'Istituto e in tutte le stazioni missionarie, dopo la benedizione con il Santissimo Sacramento, si cantasse il laudate omnes gentes. Inoltre, secondo Lorenzo Sales, la festa dell'Epifania, mentre era ancora in vita il Fondatore, assunse sempre un carattere di massima solennità missionaria. Fu l'unica occasione in cui il Fondatore e tutti i Superiori della Consolata si incontravano in occasione dell'Accademia.

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Sempre secondo padre Lorenzo Sales, ci furono anche eventi che dimostrarono la speciale sollecitudine dell'Allamano per le missioni. Per esempio, una volta durante gli anniversari sacerdotali, il Fondatore disse: «Se queste celebrazioni servissero almeno ad accrescere l'amore per le missioni tra la gente, ne sarei contento». In secondo luogo, il Fondatore seguì con grande interesse l'opera delle missioni in tutto il mondo. Per esempio, era sua abitudine leggere tutte le riviste missionarie italiane e, nello stesso tempo, incoraggiava i seminaristi e i sacerdoti a leggerle in refettorio, così da alimentare lo zelo missionario per la conversione del mondo. In terzo luogo, sebbene il Fondatore avesse fondato l'Istituto principalmente per le missioni dell'Africa, non escluse mai la possibilità che l'istituto estendesse l'opera di evangelizzazione ad altri luoghi. Una volta, disse: «Non lo vedrò, ma forse andrete in Giappone, in Tibet... forse come san Francesco Saverio, che voleva convertire tutto il mondo». In quarto luogo, è senz’altro degno di ammirazione lo sforzo che ha fatto, finché la salute glielo permise, di voler assistere sempre personalmente alle celebrazioni della partenza dei missionari. Diceva che ogni partenza era come un pezzo del suo cuore che gli veniva strappato via, ma che non era mai disposto a lasciarsi fare a pezzi, anzi donava con gioia, affinché l'opera missionaria andava avanti.

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Padre James Murimi, IMC, durante una visita a una comunità indigena a Roraima. Foto: Archivio Personale

Inoltre, un altro elemento cardine che dimostrava l'interesse dell'Allamano per le missioni erano le lettere che arrivavano dall'Africa che gli raccontavano le notizie e spiegavano il progresso fatti nel portare avanti i vari servizi dell’opera missionaria. Questa corrispondenza dalle missioni gli dava una gioia interiore che illuminava il volto. Le leggeva con gusto, annotava tutto, individuava ciò che andava migliorato in ciò che si stava facendo.

Infine, i seminaristi scoprivano l'amore dell'Allamano per le missioni dal fatto che in quasi tutte le conferenze domenicali non mancava un riferimento alle missioni. Sapevano che il Fondatore voleva infiammare i loro cuori e prepararli al futuro. In questo periodo di Quaresima, la nostra chiamata al rinnovamento personale e comunitario, ci prepara ad essere pellegrini di speranza nel mondo. Guardando all'interesse con cui l'Allamano si rapportava alle missioni, siamo invitati a offrirci pienamente al servizio del popolo di Dio.

* Padre Jonah Makau, IMC, Postulatore e Direttore dell'Ufficio Storico.

Last modified on Tuesday, 18 March 2025 16:35

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