L’8 febbraio 2025 è stato un giorno storico per la comunità cattolica di Sereolipi in Kenya che ha celebrato con gioia e gratitudine l’inaugurazione e la consacrazione della nuova Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù. Questo evento segna una tappa fondamentale nel cammino di fede della regione, coronando anni di sacrificio, impegno e speranza da parte della comunità e dei missionari della Consolata.
Alla cerimonia hanno preso parte Monsignor Hieronymus Joya, vescovo della diocesi di Maralal, Monsignor Virgilio Pante, vescovo emerito di Maralal, e Monsignor Peter Makau, vescovo della diocesi di Isiolo, insieme a numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli giunti dai villaggi circostanti. Presenti anche amici dall’Italia e benefattori che hanno sostenuto il progetto, tra cui Edi Martinelli e Liliana Dalvit, che hanno condiviso con la comunità il loro 27° anniversario di matrimonio.
Un momento particolarmente significativo della celebrazione è stata la consacrazione dell’altare, che custodisce le reliquie di Mathias Mulumba e del suo compagno Charles Lwanga, entrambi martiri dell’Uganda. Questo segno di profonda devozione rafforza il legame spirituale della parrocchia con i testimoni della fede che hanno dato la vita per il Vangelo.
Un’occasione di profonda spiritualità e di ringraziamento per il cammino compiuto fino ad oggi, testimoniando la crescita della Chiesa in questa regione e il forte legame che unisce i missionari della Consolata alla popolazione locale.
Una storia di fede e missione
La storia della comunità cattolica di Sereolipi è una storia di evangelizzazione e sacrificio. Situata nel cuore del distretto di Samburu East, nella contea di Samburu, questa zona remota del Kenya ha sempre presentato grandi sfide: condizioni climatiche aride, infrastrutture limitate e difficoltà di accesso ai servizi di base.
La missione cattolica di Sereolipi nacque negli anni ‘70 come stazione secondaria della parrocchia di Archer’s Post, sotto la guida dei missionari della Consolata. Nel 1979, con l’inaugurazione ufficiale della comunità, iniziò un lungo percorso di crescita, sostenuto dal lavoro instancabile di numerosi sacerdoti e religiosi che hanno dedicato la loro vita a questa missione. Tra loro, una figura centrale è stata Padre Egidio Pedenzini, IMC, che per anni ha servito la comunità con dedizione, promuovendo non solo la vita spirituale, ma anche lo sviluppo sociale attraverso iniziative educative e programmi di assistenza.
Nel 2009, con la crescita della popolazione cattolica, Sereolipi è stata elevata a parrocchia autonoma grazie al decreto del vescovo Virgilio Pante. Da allora, il numero di fedeli è aumentato costantemente, rendendo necessaria la costruzione di una nuova chiesa capace di accogliere la comunità in modo più adeguato.
Il cammino verso la nuova chiesa
L’idea di costruire una nuova chiesa per la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù nacque nel 2014, ma la mancanza di fondi rese difficile la sua realizzazione. Per anni, le celebrazioni si sono svolte nella capella parrocchiale, ma il desiderio di un luogo di culto più grande e accogliente rimase vivo nella comunità.
Nel 2017, sotto la guida di Padre Pedenzini e del consiglio locale, venne avviata una campagna di raccolta fondi, sostenuta dai fedeli e da benefattori locali e internazionali. Tuttavia, le difficoltà economiche e la pandemia di Covid-19 (2019-2020) hanno rallentato il progetto.
Nel 2021, con la ripresa delle attività, venne istituito un comitato per la costruzione della chiesa composto da 50 membri, ognuno dei quali contribuì con una donazione iniziale. Grazie a questa iniziativa e al sostegno di amici e benefattori, il progetto prese finalmente forma.
Nel marzo 2022, venne presentato il piano di costruzione con un costo stimato di 19,8 milioni di scellini kenioti.
Nonostante la tragica scomparsa di Padre Pedenzini il 14 ottobre 2022, il progetto continuò sotto la guida di Monsignor Pante e Padre Cornelius Lomatukae, fino all’arrivo nel 2023 del nuovo parroco, Padre Henry Kaziama, IMC, e del suo assistente, Padre Martin Ndumia, IMC.
La consacrazione e l’apertura dell’Anno Giubilare
La celebrazione dell’8 febbraio 2025 non è stata solo l’inaugurazione di un edificio, ma un momento di profondo rinnovamento spirituale per l’intera comunità. Il Vescovo Joya ha aperto la Porta Santa della Speranza, segnando l’inizio dell’Anno Giubilare della Speranza, un tempo di grazia e rinnovamento per tutti i fedeli della parrocchia.
Nel suo messaggio, Padre Henry Kaziama, IMC, ha sottolineato l’importanza di questa chiesa non solo come struttura fisica, ma come segno della fede viva della comunità:
“Oggi non celebriamo solo la costruzione di una nuova chiesa, ma la crescita della nostra comunità nella fede, nella speranza e nell’unità. Questa chiesa è il frutto del sacrificio e dell’amore di tanti. Ora dobbiamo continuare a costruire la Chiesa viva nei nostri cuori.”
Anche Padre Martin Ndumia, IMC, ha rivolto un pensiero ai missionari e ai fedeli che hanno reso possibile questo sogno:
“Dopo più di 40 anni dalla nascita della comunità cattolica di Sereolipi, oggi guardiamo indietro con gratitudine e avanti con speranza. Che questa chiesa sia un luogo di incontro con Dio e tra di noi, un segno di pace e di riconciliazione.”
Un futuro di fede e impegno
La nuova chiesa del Sacro Cuore di Gesù è ora una realtà, ma la vera missione inizia adesso. La comunità è chiamata a rafforzare la propria fede e a rinnovare la devozione al Sacro Cuore di Gesù con speranza e gioia.
L’evento è stato anche un’occasione per festeggiare l’anniversario di matrimonio di Liliana Dalvit ed Edi Martinelli, il cui amore e impegno sono stati riconosciuti come esempio di unione e fedeltà cristiana.
Guardando al futuro, la parrocchia continuerà a promuovere iniziative di evangelizzazione, educazione e sostegno sociale, seguendo l’esempio dei missionari che hanno dato la loro vita per il Vangelo.
Con cuore grato e pieno di speranza, la comunità di Sereolipi guarda avanti, consapevole che la vera Chiesa non è fatta solo di mattoni, ma di persone unite dall’amore di Cristo.
* Francisco Martínez, LMC, missionario in Kenya.