"Se prevalgono l’assuefazione e l’indifferenza agli orrori della guerra, tutta la famiglia umana è sconfitta!" Queste le parole di Papa Francesco pronunciate al termine della preghiera dell'Angelus nella prima domenica di Avvento.
Il Pontefice, dopo aver ricordato il 40° anniversario del Trattato di Pace e di Amicizia tra Argentina e Cile, raggiunto con la mediazione della Santa Sede - "dimostra che, quando si rinuncia all’uso delle armi e si fa il dialogo, si fa un buon cammino" -, si è detto rallegrato "per il cessate-il-fuoco che è stato raggiunto nei giorni scorsi in Libano" e ha auspicato "che esso possa essere rispettato da tutte le parti, permettendo così alla popolazione delle regioni interessate dal conflitto - sia libanese sia israeliana - di tornare presto e in sicurezza a casa, anche con l’aiuto prezioso dell’esercito libanese e delle forze di pace delle Nazioni Unite".
Papa Francesco ha quindi rivolto "un pressante invito a tutti i politici libanesi, affinché venga eletto subito il Presidente della Repubblica e le istituzioni ritrovino il loro normale funzionamento, per procedere alle necessarie riforme e assicurare al Paese il suo ruolo di esempio di convivenza pacifica tra le differenti religioni".
La speranza del Papa è "che lo spiraglio di pace che si è aperto possa portare al cessate-il-fuoco su tutti gli altri fronti, soprattutto a Gaza. Ho molto a cuore la liberazione degli israeliani che ancora sono tenuti in ostaggio e l’accesso degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese stremata. E preghiamo per la Siria, dove purtroppo la guerra si è riaccesa causando molte vittime. Sono molto vicino alla Chiesa in Siria".
Infine, il Pontefice ha ribadito la sua "preoccupazione" e "dolore" per "il conflitto che continua a insanguinare la martoriata Ucraina. Assistiamo da quasi tre anni a una tremenda sequenza di morti, di feriti, di violenze, di distruzioni. I bambini, le donne, gli anziani, le persone deboli, ne sono le prime vittime".
Il simbolo della pace sulla Lennon Wall, un muro dedicato al musicista scomparso a Prega. Foto: Shutterstock
La guerra è orrore che offende Dio
"La guerra è un orrore, offende Dio e l’umanità, non risparmia nessuno, la guerra è sempre una sconfitta per l’umanità intera!", ha aggiunto il Papa, invitando tutti a pensare "che l’inverno è alle porte, e rischia di esacerbare le condizioni di milioni di sfollati. Saranno mesi difficilissimi per loro. La concomitanza di guerra e freddo è tragica".
Da qui un nuovo l'appello "alla comunità internazionale e ad ogni uomo e donna di buona volontà, affinché si adoperino in ogni modo per fermare questa guerra e per far prevalere dialogo, fraternità, riconciliazione. Si moltiplichi, ad ogni livello, un rinnovato impegno".
"E mentre ci prepariamo al Natale, mentre attendiamo la nascita del Re della pace, si dia a queste popolazioni una speranza concreta. La ricerca della pace è una responsabilità non di pochi, ma di tutti. Se prevalgono l’assuefazione e l’indifferenza agli orrori della guerra, tutta, tutta la famiglia umana è sconfitta. Tutta la famiglia umana è sconfitta! Cari fratelli e sorelle, non stanchiamoci di pregare per quella popolazione così duramente provata e di implorare da Dio il dono della pace", ha concluso.
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* Con informazioni del Dicastero per la Comunicazione.