“Dilexit nos”, la quarta Enciclica di Papa Francesco

Il pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo” Il pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”
Pubblicato in Missione Oggi

“Dilexit nos”, la quarta Enciclica di Papa Francesco, ripercorre tradizione e attualità del pensiero “sull’amore umano e divino del cuore di Gesù Cristo”, invitando a rinnovare la sua autentica devozione per non dimenticare la tenerezza della fede, la gioia di mettersi al servizio e lo slancio della missione. È infatti nel Cuore di Cristo che “possiamo trovare tutto il Vangelo” (89) e “riconosciamo finalmente noi stessi e impariamo ad amare” (30).

Secondo Francesco, incontrando l’amore di Cristo, “diventiamo capaci di tessere legami fraterni, di riconoscere la dignità di ogni essere umano e di prenderci cura insieme della nostra casa comune”. L’auspicio è che il mondo, “che sopravvive tra le guerre, gli squilibri socioeconomici, il consumismo e l’uso anti-umano della tecnologia, possa recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore” (31).

Aperta da una breve introduzione e articolata in cinque capitoli, l’Enciclica sul culto del Sacro Cuore di Gesù raccoglie “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”.
Il primo capitolo, “L’importanza del cuore”, spiega perché occorre “ritornare al cuore” in un mondo nel quale siamo tentati di “diventare consumisti insaziabili e schiavi degli ingranaggi di un mercato” (2). È il cuore “che unisce i frammenti” e rende possibile “qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo” (17). E il mondo può cambiare “a partire dal cuore” (28).

Il secondo capitolo si sofferma sui gesti e sulle parole d’amore di Cristo, mentre il terzo “Questo è il cuore che ha tanto amato” spiega come la Chiesa rifletta e abbia riflettuto “sul santo mistero del Cuore del Signore”. Il Papa sottolinea che “la devozione al Cuore di Cristo è essenziale per la nostra vita cristiana in quanto significa l’apertura piena di fede e di adorazione al mistero dell’amore divino e umano del Signore, tanto che possiamo affermare ancora una volta che il Sacro Cuore è una sintesi del Vangelo” (83). Di qui l’invito a rinnovare la devozione al Cuore di Cristo anche per contrastare “nuove manifestazioni di una ‘spiritualità senza carne’ che si moltiplicano nella società” (87). È necessario tornare alla “sintesi incarnata del Vangelo” (90) davanti a “comunità e pastori concentrati solo su attività esterne, riforme strutturali prive di Vangelo, organizzazioni ossessive, progetti mondani, riflessioni secolarizzate, su varie proposte presentate come requisiti che a volte si pretende di imporre a tutti” (88).

20241031Papa1

Leggi qui il testo integrale della Enciclica “Dilexit nos”

Negli ultimi due capitoli, il Pontefice mette in luce i due aspetti che “la devozione al Sacro Cuore dovrebbe tenere uniti per continuare a nutrirci e ad avvicinarci al Vangelo: l’esperienza spirituale personale e l’impegno comunitario e missionario” (91). Nel quarto, “L’amore che dà da bere”, rilegge le Sacre Scritture, e con i primi cristiani, riconosce Cristo e il suo costato aperto in “colui che hanno trafitto” che Dio riferisce a se stesso nella profezia del libro di Zaccaria. Diversi Padri della Chiesa hanno menzionato “la ferita del costato di Gesù come origine dell’acqua dello Spirito”, in primis Sant’Agostino, che “ha aperto la strada alla devozione al Sacro Cuore come luogo di incontro personale con il Signore” (103). Tra i devoti, l’Enciclica ricorda San Francesco di Sales, Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Teresa di Lisieux, Santa Faustina Kowalska, San Giovanni Paolo II.

L’ultimo capitolo “Amore per amore” approfondisce la dimensione comunitaria, sociale e missionaria della devozione al Cuore di Cristo, che, nel momento in cui “ci conduce al Padre, ci invia ai fratelli” (163). L’amore per i fratelli è infatti il “gesto più grande che possiamo offrirgli per ricambiare amore per amore” (167), come ha testimoniato, ad esempio, San Charles de Foucauld.

Il testo si conclude con una preghiera di Francesco: “Prego il Signore Gesù che dal suo Cuore santo scorrano per tutti noi fiumi di acqua viva per guarire le ferite che ci infliggiamo, per rafforzare la nostra capacità di amare e servire, per spingerci a imparare a camminare insieme verso un mondo giusto, solidale e fraterno. Questo fino a quando celebreremo felicemente uniti il banchetto del Regno celeste. Lì ci sarà Cristo risorto, che armonizzerà tutte le nostre differenze con la luce che sgorga incessantemente dal suo Cuore aperto. Che sia sempre benedetto!” (220).

* Originalmente pubblicato in: www.chiesacattolica.it

Ultima modifica il Giovedì, 31 Ottobre 2024 12:19

Gli ultimi articoli

XXXIII Domenica del TO / B - “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”

14-11-2024 Domenica Missionaria

XXXIII Domenica del TO / B - “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”

VIII Giornata Mondiale dei Poveri. "La preghiera del povero sale fino a Dio" (cfr. Sir 21,5) Dn 12,1-3;  Sal 15; Eb...

Ucraina. In viaggio tra Fastow e Kherson

14-11-2024 Missione Oggi

Ucraina. In viaggio tra Fastow e Kherson

Accoglienza per bambini e medicinali per malati Padre Luca Bovio, missionario della Consolata in Polonia, ha compiuto diversi viaggi nel Paese...

Formatori e Formazione: Bogotá, padre José Lorenzo Gómez

14-11-2024 I missionari dicono

Formatori e Formazione: Bogotá, padre José Lorenzo Gómez

Proseguendo la serie di testimonianze dei formatori, in questo video, il padre José Lorenzo Gómez Sánchez, IMC, presenta la Comunità...

VIII Giornata Mondiale dei Poveri. Domenica 17 novembre 2024

12-11-2024 Notizie

VIII Giornata Mondiale dei Poveri. Domenica 17 novembre 2024

«La preghiera del povero sale fino a Dio» (cfr. Sir 21,5) Per la VIII Giornata Mondiale dei Poveri che si terrà...

“Facciamo memoria della santità dei nostri confratelli defunti”

12-11-2024 I missionari dicono

“Facciamo memoria della santità dei nostri confratelli defunti”

Messaggio del Superiore Generale per la commemorazione, il 15 novembre 2024, dei confratelli e consorelle della Consolata defunti fra novembre...

Celebrata in Kenya la Santità dell’Allamano

10-11-2024 I missionari dicono

Celebrata in Kenya la Santità dell’Allamano

Siamo in Kenya dove, dopo alcuni giorni di pioggia, anche il cielo ha diradato le sue nubi, per illuminare il...

Sull'orlo dello scontro civile, l'appello della Chiesa in Mozambico

09-11-2024 Notizie

Sull'orlo dello scontro civile, l'appello della Chiesa in Mozambico

Una rivolta che cresce, tra morti e feriti, con migliaia di persone che protestano contro i brogli elettorali in Mozambico...

San Giuseppe Allamano: padre, maestro e guida

07-11-2024 Allamano Santo

San Giuseppe Allamano: padre, maestro e guida

Come famiglia Consolata viviamo ancora in un'atmosfera di festa e di gioia per la canonizzazione di San Giuseppe Allamano. Vogliamo...

Formatori e Formazione: Bravetta, padre Nicholas Odhiambo

07-11-2024 I missionari dicono

Formatori e Formazione: Bravetta, padre Nicholas Odhiambo

L’Ufficio della Formazione Permanente dell’Istituto Missioni Consolata ha organizzato dal 2 al 17 settembre 2024 a Roma, il primo corso...

Articoli correlati

onlus

onlus