Il tema della formazione all’intelligenza emotiva, previsto nel programma del corso di formazione permanente per i formatori dell’IMC, è stato presentato dal Prof. Giuseppe Crea, missionario comboniano (MCCJ), e docente di Tecniche Psicometriche e Psicologia dell’Orientamento presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.
Il Professore Crea ha introdotto il tema con una domanda: “Cosa facciamo nei percorsi formativi sul tema della relazione affettiva per ed eventualmente l’educazione della stessa?” In risposta ha poi citato i versetti della Bibbia (Rm 12, 10; 12, 16; 15, 7; 1Cor 11, 33) nonché alcuni documenti della Chiesa che parlano dell’equilibrio emozionale (Vita Consacrata n.5, Fratelli Tutti, 93) che si manifesta nelle nostre relazioni quando queste sono basate sulla verità e carità.
Le cinque componenti educative dell’intelligenza emotiva
Secondo il Prof. Crea, ci sono cinque componenti educative dell’intelligenza emotiva: l’autocoscienza; la gestione delle emozioni, la motivazione di sé stessi; la riconoscenza delle emozioni negli altri e la gestione delle relazioni, come spiega il padre Crea nel fare sintesi di questo tema nel successivo video realizzato dal Segretariato per la Comunicazione.
Nel processo della formazione, il formatore dovrebbe accompagnare i suoi formandi a transitare attraverso questi cinque passi aiutandoli ad essere consapevoli delle loro emozioni, ad accettarle e a gestirle in modo sano, riconoscendo che anche gli altri hanno le loro emozioni. “È percorrendo queste cinque fasi che si può entrare in una relazione matura con gli altri. Così mentre il formando passa attraverso queste cinque momenti, anche il formatore accompagnandolo può attraversare gli stessi passaggi”, ha sottolineato il relatore.
Il Professore Crea è laurato in Psicologia, è psicoterapeuta ed ha conseguito il Dottorato di ricerca in Psicologia Clinica. Egli è membro regolare dell’International Transactional Analysis Association (ITAA) e fa parte dell’Associazione di Logoterapia e Analisi Esistenziale Frankliana (Alaef). Ha scritto diversi libri tra i quali: “Il Segreto della Felicità nella Vita Consacrata”, “Psicologia del Discernimento” e “Crescere con L’analisi Transazionale”.
Il concetto dell’intelligenza emotiva
Spiegando il concetto dell’intelligenza emotiva, il Prof. Crea ha mostrato “che il cervello umano ha due parti: una mente razionale che pensa e una mente emotiva che sente. Questa natura della mente umana, con le sue due parti, ci permette di parlare del concetto di affettività: l’essere umano ha la capacità di pensare sul suo agire, cioè, riflettere sulle azioni, valutarle e prendere le decisioni appropriate. “Sentire e pensare” sono due aspetti interattivi o due facce della medesima medaglia. In fine, l’intelligenza emotiva si referisce alla capacità di comprendere, utilizzare e gestire le proprie emozioni”.
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Il Prof. Crea ha ricordato che “l’intelligenza emotiva può essere educata in qualsiasi fase della vita perché il cervello umano è perfettamente adattabile e continua il suo processo di apprendimento praticamente per tutta la vita”.
In conclusione, l'importanza di educare l’intelligenza emotiva è per aiutare a stabilire rapporti ordinati con altri perché lo stato emotivo può interferire nei processi percettivi, mentali e volitivi. In altre parole, le nostre emozioni influenzano come percepiamo la realtà e come facciamo le nostre scelte.
Promosso dal Segretariato Generale per la Formazione dal 2 al 17 settembre nella Casa Generalizia a Roma, il corso di formazione permanente raduna 13 formatori delle tappe del noviziato, teologia e specializzazione, provenienti dall'Africa, dall'America e dall'Europa. Un secondo corso è previsto per settembre 2028. Fanno parte del Segretariato per la Formazione il Consigliere Generale, padre Mathews Odhiambo Owuor e i padri Antonio Rovelli ed Ernesto Viscardi che coordinano i lavori.
* Padre Josephat Mwanake, IMC, Comunità Formativa Porta Pia di Roma.