Prendersi cura di sé stesso per accompagnare la crescita degli altri. Questo è stato il tema di studio guidato da Suor Pina del Core, FMA, il venerdì 6 settembre, nel corso di formazione permanete per i formatori dell’Istituto Missioni Consolata che si svolge a Roma.
Suor Pina del Core è stata preside della Pontificia facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma per nove anni. Psicologa e psicoterapeuta con una lunga esperienza di lavoro nell’ambito della educazione e formazione. Il 19 gennaio 2021, il Papa Francesco ha nominato suor Pina del Core, consultore della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
In questo video realizzato dal Segretariato per la Comunicazione, Suor Pina del Core afferma che “in un contesto de complessità e di cambiamento oggi la formazione deve esse ripensata e quindi anche la figura del formatore che svolge un compito chiave nel percorso formativo, riferimento cruciale per il futuro delle nuove generazioni che si affacciano alla Vita Consacrata”. Secondo la religiosa, al cuore della formazione “c’è la figura del formatore e della comunità formativa".
Il tema ha offerto la possibilità di riflettere sul profilo e sul ruolo del formatore nella sua struttura personale e nelle modalità della formazione oggi. “Ci sono dei requisiti speciali per il formatore, non solo quello della competenza intellettuale ma anche la conoscenza delle sue risorse personali e la capacità di convivere con le sue proprie fragilità e vulnerabilità”, ha spiegato Suor Pina.
“Il formatore è una persona chiave chiamata a comprendere le esigenze della sequela di Cristo nella missione ad gentes. Quindi, deve avere chiara l’identità per comunicare il carisma ai giovani”, ha ricordato la religiosa.
Suor Pina ha inoltre osservato che “ci sono dei punti critici che dobbiamo aver presente per il discernimento e accompagnamento vocazionale. Il formatore non è uno psicologo e non lo può essere, ma tante volte si trova ad operare come tale. In ogni caso occorre grande attenzione, discernimento, prudenza, cura e amore”.
Sul piano operativo è importante che ci sia un ambiente comunitario di libertà per dar spazio al decidere, al fare discernimento, al prendere in mano la propria formazione in un ambiente tutto sommato non troppo permissivo né troppo rigido.
Poi ha aggiunto il formatore “Una delle difficoltà di una autorità è la mancanza di fiducia, la difficoltà a credere e fidarsi delle persone a lui affidate e poi il pericolo di auto-referenzialità o di creare dipendenza”.
Suor Pina ha quindi, parlato del “modello di autorità generativa. Una paternità che sia capace di generare il senso della vita, di aiutare a maturare ed esprimere la propria identità. La formazione si trasforma quindi in qualcosa di generativo favorendo la dimensione più profondo dell’essere umano. Nel processo formativo nell’ottica della generatività, al centro di tutto si trova la relazione e cura delle persone, l’ascolto attivo e partecipativo, e la fiducia reciproca”.
Altri aspetti sviluppati durante la giornata sono stati l'autonomia, la fiducia, la libertà e la responsabilità nelle comunità formative.
* Padre Marcelo De Losa, formatore nella CAF di Buenos Aires e padre Jaime C. Patias, Segretariato per la Comunicazione.