LEGGI
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”».
In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (Lc 7,19-23)
RIFLETTI
“È con gli occhi dei poveri che dobbiamo guardare la realtà perché guardando con gli occhi dei poveri vedremo la realtà in modo diverso dalla nostra stessa mentalità. La storia non va vista dalla prospettiva dei vincitori, che la fanno apparire bella e perfetta, ma dalla prospettiva dei poveri perché questa è la prospettiva di Gesù. Sono i poveri che mettono il dito sul punto dolente delle nostre contraddizioni e turbano in modo sano la nostra coscienza, invitandoci al cambiamento.” (Papa Francesco ai membri della Caritas italiana in occasione del 50° anniversario della sua fondazione, 26 giugno 2021)
“Non stancatevi di portare conforto a popolazioni che sono spesso segnate da grande povertà e da sofferenza acuta, come ad esempio in tante parti dell’Africa e dell’America Latina. Lasciatevi continuamente provocare dalle realtà concrete con le quali venite a contatto... Ciò vi consentirà di essere operosamente presenti nei nuovi areopaghi dell’evangelizzazione, privilegiando, anche se ciò dovesse comportare dei sacrifici, l’apertura verso situazioni che, con la loro realtà di particolare bisogno, si rivelano come emblematiche per il nostro tempo”. (Papa Francesco ai partecipanti ai Capitoli Generali dei Missionari della Consolata e delle Suore Missionarie della Consolata, 5 giugno 2017)
DOMANDE
Pensi che stiamo facendo abbastanza per essere presenti e lavorare nei contesti ad gentes dei nostri Continenti oggi? Cosa si dovrebbe fare di più?
A quali questioni di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) sei maggiormente interessato?
In che modo i missionari possono condividere la loro vita con i più bisognosi e trascurati?
Hai qualche esperienza di inculturazione liturgica da condividere?
Come possiamo avvicinarci al mondo dei giovani?
Abbiamo qualche esperienza di dialogo interreligioso da condividere? Quali atteggiamenti richiede il dialogo interreligioso?
Come utilizziamo i mezzi di comunicazione?
PREGA
Ti abbiamo preparato un albergo,
e Tu vuoi una casa, la nostra casa,
per abitare la terra.
Ti abbiamo preparato un tempio
e Tu vuoi le strade,
le nostre strade,
per incontrare l'uomo.
Ti abbiamo preparato un altare
e Tu preferisci il cuore,
il nostro cuore
per essere intimo a noi.
Avevamo pensato ad un calice d'oro
e Tu cercavi un bicchiere,
quelli della nostra cucina,
per festeggiare l'incontro.
Oro, luci, regali, palchi, palazzi, chiese,
allegria, musica, champagne,
vestiti firmati, pellicce…
per festeggiare il tuo arrivo!
E tu eri a frugare nel cassonetto,
e tu eri riverso per strada…
Abbiamo mancato l'appuntamento con Te,
venuto ad incontrare noi.
(Giuseppe Impastato SJ)