Nell'ultima parte del'Esortazione, Papa Francesco ritorna sulle motivazioni di fondo che debbono sostenere e accompagnare l'Evangelizzazione. Di fronte allo scandalo di una salvezza annunciata e non ancora pienamente attuata che potrebbe condurre alla desistenza, viene ribadita la spiritualità del seminatore e del granello di senape. E' la logica con la quale Dio ci salva. Ed è solo in questa logica che possiamo crescere come protagonisti nella storia della salvezza.
LEGGI
Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,
la nostra lingua si sciolse in canti di gioia.
Allora si diceva tra i popoli:
"Il Signore ha fatto grandi cose per loro".
Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ci ha colmati di gioia.
Riconduci, Signore, i nostri prigionieri,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo.
Nell'andare, se ne va e piange,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con giubilo,
portando i suoi covoni (Salmo 125)
Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami". Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti". (Mt 13,31-33)
RIFLETTI
La fede significa anche credere in Lui, credere che veramente ci ama, che è vivo, che è capace di intervenire misteriosamente, che non ci abbandona, che trae il bene dal male con la sua potenza e con la sua infinita creatività. Significa credere che Egli avanza vittorioso nella storia insieme con "quelli che stanno con lui … i chiamati, gli eletti, i fedeli" (Ap 17,14). Crediamo al Vangelo che dice che il Regno di Dio è già presente nel mondo, e si sta sviluppando qui e là, in diversi modi: come il piccolo seme che può arrivare a trasformarsi in una grande pianta (cfr Mt 13,31-32), come una manciata di lievito, che fermenta una grande massa (cfr Mt 13,33) e come il buon seme che cresce in mezzo alla zizzania (cfr Mt 13,24-30), e ci può sempre sorprendere in modo gradito. È presente, viene di nuovo, combatte per fiorire nuovamente. La risurrezione di Cristo produce in ogni luogo germi di questo mondo nuovo; e anche se vengono tagliati, ritornano a spuntare, perché la risurrezione del Signore ha già penetrato la trama nascosta di questa storia, perché Gesù non è risuscitato invano. Non rimaniamo al margine di questo cammino della speranza viva! (Evangelii Gaiudium n. 278)
DOMANDE
Guardando alla mia storia personale riesco a non ricercare un Dio più simile ad un grande mago che faccia sparire quanto meno mi piace della mia storia, della mia persona? Mi sforzo di crescere e camminare accettando che le mie potenzialità vengano fuori accanto alla zizzania, al male, che opera anche attraverso di me?
L'apostolo Paolo ci parla di una spina che rimane lì, anche per evitare di montarci in superbia. Mi fermo ad ascoltare la rabbia che può nascere venendo a contatto con questa verità? Credo che, però, anche in questa forma il Regno di Dio è già presente nel mondo?
PREGA
Concedimi, o Gesù,
un costante desiderio di imitarti
in ogni mia azione.
Illumina il mio spirito
perché, contemplando i tuoi esempi,
impari a vivere come tu hai vissuto.
Aiutami, Gesù, a rinunciare
a tutto ciò che non è pienamente
a onore e gloria di Dio.
E questo per amor tuo, Gesù,
che nella vita hai voluto
compiere in tutto
la volontà del Padre.
O Signore Gesù,
fa' che io ti serva
con amore puro e intero,
senza aspettare il contraccambio,
successi o felicità.
Signore Gesù,
che io ti serva e ti ami
senza altro fine
che il tuo onore e la tua gloria. Amen
(San Giovanni della Croce)