Ogni persona è un mondo da scoprire, una storia piena di aneddoti ed esperienze, di sogni e utopie che danno movimento, di vantaggi e limiti, di relazioni e contraddizioni. Avvicinarsi alla vita dei santi fino a pochi decenni fa era avvicinarci a persone che erano presentate come angeli, esseri irraggiungibili e virtuosi, senza peccati e senza difficoltà.
Fare l'esperienza del viaggio al luogo in cui sono vissuti questi santi e venerabili, uomini e donne, è un'occasione per scoprire quanto siano vicini alle nostre lotte quotidiane, alla nostra umanità, ai nostri dolori e sofferenze. È per incoraggiarci a percorrere la via della santità.
I Missionari della Consolata del gruppo dell´Immersione nel Carisma, come tutti nel loro percorso formativo in seminario, hanno letto e ascoltato altri missionari parlare del Beato Giuseppe Allamano, ma in questa esperienza, abbiamo avuto il privilegio di visitare i "luoghi della memoria" in cui è nata la nostra famiglia missionaria, visitare gli spazi che frequentava Giuseppe Allamano, conoscere le radici di cui si è nutrito il Fondatore, per individuare i modelli di vita che ha assunto e che ha proposto ai suoi missionari per la sequela di Gesù.
Dopo alcuni giorni ricchi di testimonianze, luoghi ed esperienze, passando dall'intelligenza logica a quella del cuore, condividiamo cinque servizi o azioni che il Beato Giuseppe Allamano ha svolto, sicuramente non gli unici, ma quelli che alcuni dei suoi figli percepiscono quando hanno la possibilità di interiorizzare la sua vita e la sua storia.
1. Rettore di Santuari: rettore per 46 anni del Santuario della Consolata, in quegli anni svolse un profondo processo di ristrutturazione, facendone un centro spirituale per la città e l’Archidiocesi di Torino, che ha come patrona la Madonna della Consolata. Fu anche rettore del Santuario di Sant´Ignazio, centro di esercizi spirituali.
2. Formatore di Sacerdoti: il suo ministero sacerdotale è un'eredità per la formazione dei nuovi sacerdoti diocesani nel Convitto, servizio in cui lo zio San Giuseppe Cafasso diventa riferimento e modello. Sono decenni di accompagnamento, dialogo e direzione spirituale con i nuovi sacerdoti, in cui gli è stata data la possibilità di conoscerli e guidarli alla scoperta del loro ministero e servizio pastorale alla Chiesa.
3. Fondatore di una Famiglia Missionaria: sebbene abbia attribuito sempre alla Consolata la fondazione dei Missionari e Missionarie della Consolata, divenne uno dei pilastri ispiratori di questi due Istituti al servizio della missione ad gentes; nei quali la sua vicinanza e umanità li hanno portati a riconoscerlo come padre e maestro.
4. Promotore della rivista La Consolata: sebbene il suo direttore fosse don Giacomo Camisassa, la sua influenza e il suo sostegno come rettore del Santuario furono significativi per la sua fondazione nel 1899. Una pubblicazione che raggiunse non solo la regione Piemonte ma anche diversi paesi nel mondo in cui gli italiani erano emigrati. La considerò sempre uno spazio per comunicare la missione e cercare risorse che sostenessero il compito evangelizzatore e di promozione umana svolta dai missionari e dalle missionarie della Consolata.
5. Canonico: il suo impegno al servizio della diocesi è stato apprezzato dal vescovo Gastaldi che come riconoscenza e segno di fiducia lo promosse canonico della cattedrale. Questo servizio gli permise di svolgere al meglio il suo compito di formatore di sacerdoti e restauratore del santuario. A lui i vescovi di Torino si rivolgevano al momento di destinare i giovani sacerdoti al termine della loro esperienza nel convitto.