La missione è questione di partenza per paesi esteri ma anche di ritorno a casa. Una volta rientrati si può ancora vivere con stile missionario o essere nuovamente inviati, magari “a Km0”?
Il Festival della missione sarà l’occasione per conoscere diverse esperienze avviate in Italia, incontrare chi ne è anima e trovare momenti di approfondimento e riflessione comune. Di creare quella rete, tessuto di una vera sinodalità e capace di osare nuove vie.
Diverse sono le esperienze nate su iniziativa di laici, preti o consacrati rientrati in Italia portando con sé il desiderio di poter ancora donare il proprio tempo agli altri e di restituire la ricchezza vissuta ad gentes: famiglie che abitano in canonica, consacrati/e che abitano in quartieri difficili; esperienze di vita comune o di accoglienza dei più fragili; realtà lavorative che promuovono il lavoro etico ed inclusivo o sostengono progetti missionari; iniziative pastorali nuove per creatività, multiculturalità, modalità di collaborazione con il territorio.
Realtà animate da uomini e donne che cercano di dare una forma missionaria alla vita ordinaria, convinti che si può abitare, lavorare, educare, vivere compiti e ruoli nella chiesa con uno stile di vita mosso dal coraggio e dall’entusiasmo della missione.
Vie nuove della missione che appaiono ancora più preziose in un tempo liquido in cui anche le geografie del mondo sono cambiate, in cui sono cresciute le periferie esistenziali oltre a quelle urbane e, per tanti motivi, è sempre più difficile distinguere il nord e il sud del mondo.