Quale deve essere lo stile di presenza in questa realtà, per il presente e il futuro della missione? Questa è stata la domanda che ha guidato la riflessione dei Missionari della Consolata che si sono trovati, venerdì 27 maggio a Boa Vista e in occasione della Vista Canonica, con il padre Stefano Camerlengo, Superiore Generale, e Jaime C. Patias, consigliere del continente americano. È stato delineato un calendario per costruire nei prossimi mesi un progetto della nostra presenza IMC in questa regione del Brasile.
"Il piano di Dio per noi"
I Missionari della Consolata, presenti nello stato del Roraima -nella regione amazzonica, nei pressi della frontiera con il Venezuela e la Guyana- fin dal 1948, dal 1971 hanno fatto la chiara scelta di orientare la loro attività missionaria a favore della popolazione indigena, in molti modi minacciata nella cultura e perfino nella sua fisica sopravvivenza. A partire dal 1972 sono nate le missioni “nelle malocas” a fianco della popolazione indigena. La grande svolta è stata quella di passare da una pastorale eminentemente sacramentale, che si faceva a fianco dei colonizzatori nelle grandi fattorie latifondiste, a una pastorale profetica e liberatrice legata a un presenza profetica a fianco delle comunità indigene. Questa scelta, assunta in seguito anche dalla diocesi di Roraima, è stata causa di persecuzioni, diffamazioni e minacce di morte ai missionari e al vescovo, Mons. Aldo Mongiano, sulla cui testa era stata messa una taglia.
Il Consiglio Missionario Indigeno (Cimi), anche lui fondato nel 1972, è diventato un punto di riferimento e nel territorio indigena Raposa Serra do Sol ha sempre guidato l'azione evangelizzatrice nelle comunità, avendo come meta principale la “liberazione della terra” con la chiara intenzione di integrare l’impegno politico, sociale e di difesa della vita delle popolazioni indigene con il vissuto quotidiano della fede. Anche le Suore Missionarie della Consolata, presenti in Roraima fin dal principio, nel corso degli anni hanno lasciato un segno profondo del loro impegno nella società.
Missione Catrimani
L’ispirazione di tutto questo nasce in qualche modo dalle esperienze vissute nella Missione del Catrimani, fondata nel 1965, a 250 km da Boa Vista. Qui i Missionari e le Missionarie della Consolata hanno costruito negli anni un modello di missione basato sul rispetto reciproco e sul dialogo interreligioso.
Il principio fondamentale di questo modello di missione è annunciare la gioia del Vangelo nel silenzio e nel dialogo generando legami di amicizia che contribuiscono alla difesa della vita, della cultura, del territorio e della foresta, la Casa Comune. Dopo 74 anni di presenza si continua a camminare con le popolazioni indigene, vivere con loro speranze e lotte.
Una congregazione come i Missionari della Consolata, che ha la missione ad gentes nel suo DNA, oggi è chiamata ancora una volta a pensare ai cammini da fare per rispondere alle sfide presenti dell'evangelizzazione.
* Padre Jaime C. Patias, IMC, è Consigliere generale per l'America.