L’Ora di Adorazione

Pubblicato in Preghiera missionaria
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Canto
Adoriamo il Sacramento (testo:
dal Messale - musica: Renzo Cilia «O Sacro Convito» San Paolo)

Guida Ci disponiamo all’incontro con il Signore mettendoci ai suoi piedi, consegnando nelle sue mani la nostra vita con le nostre preoccupazioni, le ansie, le paure, ma anche tutte le gioie e le soddisfazioni. Affidiamo alle sue cure anche i nostri cari, le nostre famiglie. In questo mese non possiamo non ispirarci alla figura dell’apostolo Paolo, mese nel quale si fa memoria del suo martirio assieme a quello del grande apostolo Pietro, le colonne della fede e della tradizione cristiana occidentale, patroni principali della città di Roma. Inoltre a partire dai primi vespri di questa solennità papa Benedetto XVI darà inizio all’anno dedicato a san Paolo (anno giubilare dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009) per ricordare il bimillenario della sua nascita.

Per noi è l’occasione opportuna di riprendere in mano le sue lettere anche durante l’adorazione ed ispirarci a lui, l’apostolo delle genti dalla fede robusta.

Egli ci guida con il suo esempio ed i suoi scritti alla conoscenza più profonda e completa del cuore di Gesù:«cor Pauli cor Christi».

Pausa di silenzio

Tutti Da me nulla posso, con Dio posso tutto, per amore di Dio voglio fare tutto. A Dio l’onore, a me il Paradiso

Guida Con la gioia di essere alla sua presenza ci disponiamo all’ascolto della Parola e a un intimo dialogo con il Signore, che ci guarda amorevolmente e vuol rivolgere un particolare messaggio ad ognuno personalmente.

Come san Paolo si presenta

Lettore Dalla lettera ai Galati (Gal 2,20)
«Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo,ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me».

Guida Al termine di un lungo cammino illuminato dall’intervento del Signore risorto,Paolo afferma la sua vita in Cristo. Dopo il battesimo, la sua esistenza è cambiata radicalmente:la sua vita non è più la sua, è quella di Cristo che si realizza in lui. Nella sua vita umana fragile e debole coesiste un principio di vita superiore che è Cristo stesso. Mediante tale adesione fiduciosa a Cristo, Figlio di Dio, in quanto questi ha amato Paolo e ha dato se stesso fino alla morte per lui, Paolo supera la fragilità della sua vita puramente umana,pur sentendone il peso. Paolo sottolinea il carattere straordinario della sua conversione e della sua missione narrando il suo passato. Era un fariseo, pieno di zelo; nemico della Chiesa, voleva devastarla, come ricorda Egli stesso ai Galati: «Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta dì un tempo nel giudaismo...».Ma Paolo vuol mettere in rilievo che, nonostante questo suo passato, egli è un vero apostolo, perché ha ricevuto il Vangelo autentico per rivelazione di Gesù Cristo. Niente lo predisponeva a diventare apostolo; anzi, tutto lo portava nella direzione opposta: «Superavo nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri». Ma la grazia di Dio è stata di una generosità ed efficacia straordinarie con lui. Paolo, in realtà, era stato scelto sin dal seno materno per essere apostolo. Dio non ha improvvisato la sua conversione, ma l’ha preparata a modo suo. Perciò l’ha chiamato con la sua grazia, per rivelare in lui il suo Figlio unigenito Gesù Cristo, e affidargli la missione di annunciarlo alle nazioni pagane. Paolo si è sentito chiamato da Gesù ad una missione universale. La fecondità di questa conversione è straordinaria, perché continua anche adesso.

Pausa di silenzio

Tutti Ti benediciamo, Gesù, per la grande misericordia concessa a san Paolo nel mutarlo da fiero persecutore in ardente apostolo della Chiesa. E tu, o grande santo, ottienici un cuore docile alla grazia, la conversione dal nostro difetto principale ed una piena configurazione a Gesù Cristo.

Il Vangelo annunciato da Paolo

Lettore Dalla lettera ai Romani (Rm 1,16-17)
«Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco. È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede,come sta scritto: “Il giusto vivrà mediante la fede”».

Guida L’apostolo incoraggia tutti a vivere in Cristo; cioè a credere alla sua parola, a seguire i suoi esempi e a praticare i suoi precetti. Egli annuncia la salvezza mediante Cristo crocifisso, e questa buona notizia è un’energia operante di Dio che attua la liberazione dal male morale e dona l’abbondanza dei beni messianici. Si attua stabilendo una relazione che accoglie nella fede il suo amore. San Paolo poi mostra che cosa devono fare coloro che hanno ricevuto il battesimo per comportarsi da veri cristiani. Parla di tre doveri principali. Il primo dovere è verso Dio ed impone di conservare puro e innocente il cuore e di offrire la propria vita «quale ostia viva, santa, gradita a Dio come culto vostro secondo la ragione». Il secondo dovere è verso il prossimo ed obbliga all’osservanza della carità verso il corpo sociale che è la Chiesa. Presenta poi la carità come il riassunto della legge. Chiunque vuol piacere a Dio deve anzitutto praticare la carità: «La carità sia senza ipocrisia,aborrendo il male attenetevi al bene;con amore fraterno siate scambievolmente affettuosi; quanto al rispetto vicendevole, prevenitevi gli uni gli altri; per diligenza non tardi di spirito, ferventi nel servizio del Signore; nella speranza lieti; nella tribolazione perseveranti; nella preghiera assiduamente intenti; prendete parte alle necessità dei santi, praticate l’ospitalità; benedite chi vi perseguita, benedite e non vogliate maledire. Rallegratevi con chi gode; piangete con chi piange; abbiate gli stessi sentimenti gli uni verso gli altri». Termina dicendo: «Non ti far vincere dal male, ma vinci con il bene il male». Troppo misera sarebbe infatti la carità che si limitasse ad evitare il male. La virtù importa qualcosa di più: il lavoro positivo.

Pausa di silenzio

Tutti Ti benediciamo, Gesù, per aver dato a san Paolo un cuore tanto pieno di amore a Dio e alla Chiesa, e di aver salvato per il suo zelo tante anime. E tu,o san Paolo, ottienici vivo desiderio di annunciare a tutte le genti, con i mezzi moderni, il vangelo di Gesù Cristo, di esercitare l’apostolato della preghiera, dell’esempio,
delle opere e della parola, perché possiamo meritare il premio promesso.

La missione ai pagani

Lettore Dalla prima lettera ai Corinzi (1Cor 1,17-25)
«Cristo mi ha mandato a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dove mai il sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani;ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci,predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio».

Guida Predicare il vangelo è la missione di Paolo, il quale offre se stesso quale strumento umile e povero per il trionfo della croce. Ai Corinzi che ambivano la sapienza della parola e probabilmente traevano da essa motivo di vanto e di esclusività,provocando divisioni nella comunità, l’apostolo richiama un principio fondamentale della storia biblica: per la realizzazione dei suoi disegni di salvezza, Dio si serve di elementi inadeguati, secondo una logica umanamente incomprensibile. Nel primo annuncio cristiano la parola della croce costituisce il nucleo centrale e il punto di rottura con le espressioni della ricerca sapienziale e religiosa umana; di fronte ad essa gli uditori si dividono. San Paolo si compiace di contrapporre all’agire di Dio le loro conquiste sapienziali che si sono dimostrate stolte, cioè vane e aberranti in ordine alla salvezza. L’impalcatura sapienziale umana è fallita e deve cedere il passo alla fede; non la sapienza ma la fede salva gli uomini. Il senso del brano è chiaro: poiché infatti, il mondo non conobbe Dio mediante la sapienza, piacque a Dio, mediante la stoltezza dell’annuncio, salvare quelli che credono.

Pausa di silenzio

Tutti Ti benediciamo Gesù, per aver eletto l’apostolo Paolo a modello e predicatore dei valori e delle virtù cristiane. E tu, dottore delle genti, ottienici docile corrispondenza alla grazia divina, affinché essa in noi non rimanga infruttuosa. Fa’ che tutti conoscano e glorifichino Dio e il Maestro divino, via verità e vita dell’umanità.

La sua fiducia in Dio

Lettore Dalla seconda lettera a Timoteo (2 Tm 4,6-8.17-18)
«Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele.Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice,mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a
tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Non se ne tenga conto contro di loro. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché, per mio mezzo si compisse la proclamazione del messaggio e potessero sentirlo tutti i Gentili: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà per il suo regno eterno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen».

Guida Paolo ha sempre vissuto nella lotta e ha dovuto attraversare persecuzioni e avversioni dai suoi stessi connazionali per annunciare il vangelo di Gesù Cristo. Le circostanze in cui si trova ora, descritte nella lettera a Timoteo, negative e quanto mai preoccupanti, vengono da lui considerate come una conclusione normale della propria missione. Le catene e le persecuzioni per Paolo non hanno mai avuto l’aspetto di una sconfitta,ma sono sempre state motivo di maggior gloria per il Signore e per lui, fedele apostolo. Ora però assumono il significato di una liberazione. Perciò egli dice: «Il Signore mi è stato vicino e mi ha  dato forza [...]. Fui liberato dalla bocca del leone».Paolo conclude dicendo: «A lui la gloria nei secoli dei secoli». Egli sa che la sua missione finirà con il martirio, ma sa anche che il martirio non è una disfatta, bensì la conclusione trionfale di una missione molto feconda.

Pausa di silenzio

Tutti Ti benediciamo Gesù, per averci insegnato, con le opere e con le parole di san Paolo, il vero spirito di povertà. E tu, o grande santo, ottienici lo spirito evangelico della povertà, affinché dopo averti imitato in vita, possiamo esserti accanto nella gloria in cielo.

Per la vita

Lettore «Il cuore di san Paolo era particolarmente preso dall’amore a Gesù Cristo e dall’amore alle anime, era animato dagli stessi sentimenti del cuore del Divin Maestro. Alimentare lo zelo per la salute delle anime non con molte parole, queste non sono che foglie secche e ad altro non servono che ad essere buttate nel fuoco; è necessaria l’azione per le anime, l’apostolato compiuto con fervore e per amore tenendo presenti tutti gli uomini. Oh! in quanti paesi non si giunge ancora! Nazioni grandi come la Cina che conta 540 milioni di individui e pochissimi sono tra di loro i cristiani! Oh, sì! nonostante che il nostro ministero sia ancora così limitato, pensare a tutti; pregare per tutti e desiderare l’ora di poter giungere a tutti. Tra i libri della S. Scrittura, preferire per la lettura particolarmente il Vangelo  e le lettere di san Paolo, e fra queste la prima e la più importante: quella ai Romani. Quest’anno meditarla bene. In principio sembrerà un po’dura perché san Paolo è il dominatore della storia e ha idee vastissime che non tutti riescono subito ad affrontare,a comprendere e ad assimilare. Ma se noi saremo umili,lo Spirito Santo parlerà alle nostre menti e ci farà capire molte cose poco per volta. Non è necessaria tanta istruzione per penetrare la parola di Dio; ma la prima condizione è invece la purezza di cuore, poi l’umiltà. Sono queste due virtù che ci meritano la luce di Dio. L’umile di cuore apprenderà dallo studio le cognizioni necessarie; e queste sotto l’influsso della luce dello Spirito Santo, verranno approfondite, e da questa scienza illuminata nascerà lo zelo» (Beato Giacomo Alberione, fondatore della Famiglia Paolina).

Invocazioni

Guida Gesù Maestro, tu che hai benedetto il Padre perché ha tenuto nascoste le realtà celesti ai dotti e ai sapienti di questo mondo, e si è compiaciuto di rivelarle ai piccoli, Tutti donaci l’umiltà del cuore e la conoscenza perfetta della Scrittura.

Guida Dio,Padre di misericordia,checi hai creato per amore e dall’eternità hai sognato la nostra santità, Tutti facci sperimentare la dolcezza del tuo amore, concedici di comprendere e realizzare il tuo progetto nella nostra vita.

Guida Cristo, innamorato dell’uomo, che ci hai redento a prezzo del tuo sangue Tutti facci comprendere quanto siamo importanti per te e donaci di vivere ogni giorno in comunione profonda con te.

Guida Dio, Spirito Santo, che animi e guidi la Chiesa Tutti donaci di scoprire i nostri doni e di sviluppare i nostri talenti per metterli al servizio di tutti i fratelli.

Guida Padre santo, che con il Battesimo ci hai chiamati alla santità, Tutti concedici di seguire l’esempio del tuo Figlio, pane offerto e spezzato per la salvezza del mondo.

Guida Con la preghiera del Padre nostro raccogliamo tutte le nostre invocazioni e suppliche rimaste inespresse:

Tutti Padre nostro

Guida Preghiamo
Padre buono, ti ringraziamo per il tuo incommensurabile amore per noi. Di fronte al tuo amore forte per Paolo,malgrado il suo comportamento di persecutore della Chiesa, non possiamo che rimanere ricolmi di ammirazione. Riconosciamo che la tua grazia è stata potente nei suoi confronti, e lo è stata a vantaggio di tutti noi. Alla nostra ammirazione si uniscono anche la gioia profonda ed una gratitudine immensa. Fa’, o Signore, che per l’intercessione di san Paolo possiamo essere sempre nella gioia spirituale e vivere così la nostra vocazione e missione con generosità ed entusiasmo.Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Amen

Canto Chi ci separerà (testo e musica: Marco Frisina - «Chi ci separerà» San Paolo)


di Sr. Piera Moretti
Pia Discepola del Divin Maestro

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:07

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